venerdì 20 agosto 2021

Gli angusti e tortuosi rewatch: GP Monaco 1979 (ovvero quando la Ferrari non era la vettura più bella, ma vinceva gran premi)

Negli scorsi post vintage ho raccontato le mie impressioni sulle edizioni del Gran Premio di Montecarlo avvenute nella prima metà degli anni '80 (tranne quella del 1982 che, ribadisco, avevo già commentato l'anno scorso), adesso è il caso di fare un ulteriore passo indietro e di andare a parlare dell'edizione 1979 vista su Youtube dove è presente con telecronaca tedesca... edizione peraltro vinta da Jody Scheckter, quindi non solo da un pilota Ferrari, ma anche da un pilota Ferrari che di lì a pochi mesi sarebbe diventato campione del mondo. Vi prego non lamentatevi dello spoiler, si tratta di un evento disputato oltre quarant'anni fa, quindi do per scontato di non dovervi nascondere il risultato fino all'ultima riga di questo post. Il vostro dovere dovrebbe essere conoscere tutte le edizioni del Gran Premio di Montecarlo vinte dalla Ferrari, anche perché non è che ce ne siano tante da ricordare nei decenni successivi. Ho deciso di controllare, notando che per l'esattezza da allora la Ferrari ha vinto a Monaco solo altre cinque volte, nel 1981, 1997, 1999, 2001 e 2017, insomma, non esattamente una buona media.

Vi ho raccontato nello scorso post dedicato ai rewatch di come Derek Daly, decollando al volante di una Tyrrell nel 1980, avesse reso molto felice lo sponsor del team, mentre stavolta devo informarvi che purtroppo era al volante di un'Ensign... o per meglio dire, *non* era al volante di un'Ensign, dato che era finito in pieno nella tagliola dei non qualificati in compagnia delle Shadow di Elio De Angelis e Jan Lammers, della McLaren di Patrick Tambay (le mancate qualificazioni della McLaren a Montecarlo stanno iniziando a moltiplicarsi un po' troppo) e del non prequalificato Gianfranco Brancatelli al volante dell'unica vettura del team Merzario, ultima volta nella storia che Brancatelli tentava di qualificarsi per un gran premio. Erano venticinque i piloti iscritti all'evento, cinque tra non qualificati e non prequalificati, quindi come al solito per questioni di sicurezza sono scese in pista soltanto venti vetture. Siccome non era una gara falsata, a partire dalla prima fila erano le Ferrari di Jody Scheckter e Gilles Villeneuve. Quest'ultimo condivideva la data di nascita, anno compreso, con Brancatelli: Monaco 1979 è stato l'ultimo gran premio nella storia della Formula 1 in cui c'erano due piloti nati esattamente lo stesso giorno.

Ora che abbiamo dedicato sufficiente spazio alle statistiche veramente random, proseguiamo con il gran premio in sé, iniziato con due vetture rosse davanti a tutti, come nelle migliori tradizioni. Attenzione però a un grosso plot-twist: le vetture rosse davanti a tutti non erano due, ma ben tre, perché anche la Brabham era in gran parte rossa. Vorrei segnalare anche come secondo me la Ferrari del 1979 non fosse una grande bellezza (anche se non brutta tanto quella del 1980 di cui ho già parlato) ma ci fosse comunque una vettura rossa di notevole fascino dal punto di vista estetico. Era appunto la suddetta Brabham, guidata peraltro da una nostra vecchia conoscenza, nello specifico un traditorehhhh della patriahhhh che dopo avere lasciato la Ferrari osava stare in pista a bordo di una vettura di un altro team. Era destinato, molti decenni dopo, a diventare addirittura presidente non esecutivo del team Mercedes di Toto Wolff, quindi più traditorehhhh della patriahhhh di così non si può, anche se quella era un'epoca in cui le candide anime innocenti dei telespettatori non sapevano che un giorno sarebbe arrivata in Formula 1 la Mercedes di Toto Wolff.

Niki Lauda è anche riuscito a inserirsi, a bordo dell'oltraggiosamente rossa Brabham sponsorizzata Parmalat (che sarebbe stata verosimilmente la vettura preferita di Lando Norris, se solo Lando Norris non fosse nato vent'anni più tardi), tra le due Ferrari, appropriandosi della seconda posizione per la breve durata di due giri. Posizione che poi ha perso, ritrovandosi relegato al terzo posto seguito da un lungo trenino composto da Patrick Depailler (Ligier), Jacques Laffite (Ligier), Didier Pironi (Tyrrell) e... e... bella domanda, la grafica si fermava soltanto ai primi sei, quando la regia si degnava di trasmettere i distacchi, quindi non ca*aga minimamente i piloti dal settimo posto in poi. Settimo, comunque, c'era Alan Jones, riconoscibile dal bianco e verde della Williams, poi apparentemente c'erano Jochen Mass (Arrows) e Jean-Pierre Jarier (Tyrrell). Si ringrazia il telecronista per averli menzionati di tanto in tanto rendendo comprensibile cosa stesse accadendo in pista... ovvero in realtà poco e niente, perché le garehhhh noiosehhhh e l'assenzahhhh di duellihhhh e sorpassihhhh. Sono assolutamente certa che nei bar del 1979 qualcuno si stesse lamentando di tutto ciò.

I primissimi giri sono stati tranquilli, senza nessuno che facesse cose strane. I primi piloti destinati ad andare a giocare a briscola a seguito di ritiri per problemi tecnici sono stati Riccardo Patrese (Arrows) e James Hunt (Wolf)... quindi a pensarci bene dubito fortemente che poi siano andati insieme a giocare a briscola. Il terzo ritirato della gara è stato René Arnoux, a bordo di una Renault a mio parere stupenda, come lo sono state anche tutte le Renault degli anni '80. Qualcuno potrebbe indignarsi perché l'unica vettura di cui ho criticato l'aspetto è stata la Ferrari, ma purtroppo tutta questa gran bellezza non lo era. Però alla fine della stagione ha vinto il mondiale quindi penso che possa bastare. Anzi, passare dall'essere la vettura bella che non vince alla vettura brutta che vince mi sembra un upgrade di un certo livello. Aggiungo, giusto per non perdere contatto con la gara che sto commentando e per non divagare troppo, che in quel momento le Ferrari erano ancora in prima e seconda posizione e stavano staccando tutto e tutti, quindi non c'era nulla di cui preoccuparsi, nemmeno del fatto che non ci fossero al momento duellihhhh e sorpassihhhh.

Lauda stava ancora precedendo quel gruppetto di cui ho parlato due paragrafi più in su quando ecco che quel gruppetto ha deciso di punto in bianco di spianare la strada a Jones: mentre ci si avvicinava a completare il primo terzo di gara le due Ligier si sono fermate ai box per motivi che non sono riuscita a cogliere, mentre Pironi ha tamponato Lauda volando sopra una barriera (questa cosa di decollare a Montecarlo al volante di una Tyrrell quindi doveva essere abitudine largamente diffusa, anche se poi Daly l'ha fatto mille volte meglio), barriera dietro la quale erano stipate decine di persone perché negli anni '70 anche gli spettatori erano verihhhh uominihhhh quindi potevano assistere alle gare a mezzo metro dalla pista. Nel frattempo mentre si perdevano vetture per strada Jones in pochi minuti è passato dall'essere fuori dalla zona punti all'essere in zona podio. Non era destinato a salire sul podio, tuttavia, perché poco dopo oltre la metà della gara si è ritirato per un guasto, aggiungendosi al numero di ritirati abbastanza elevati che contava, ormai da diversi giri anche Mario Andretti (Lotus) e Hans-Joachim Stuck (ATS). A questo modo Mass è salito al terzo posto, ma diversamente da prima quando era in quel lungo trenino non era più seguito da Jarier essendosi ritirato anche questo.

Mass, tuttavia, ha avuto un problema di lieve entità. O meglio, non di lievissima entità proprio, ma che quantomeno gli ha consentito di non andarsene a casa in anticipo, pur perdendo la terza posizione... e in realtà anche molte altre posizioni, non certo solo la terza, oserei dire anche qualche giro. Nel frattempo le due Ferrari erano ancora prima e seconda a distanza molto ravvicinata l'una dall'altra, ma poi Villeneuve è stato costretto al ritiro e Scheckter è rimasto in pista forever alone. A questo modo Clay Regazzoni (Williams) e Carlos Reutemann (Lotus) risalivano in seconda e terza posizione, che hanno poi mantenuto fino alla fine della gara salendo sul podio insieme al ferrarista (sempre ammesso che siano saliti fisicamente sul podio, cosa di cui mi viene da dubitare essendo piuttosto "disorganizzato" ai tempi il podio di Montecarlo). La cosa più pittoresca è che le Ligier (vetture meravigliose, peraltro, non l'avevo ancora detto quindi era doveroso), a quel punto, visto che si stava ritirando pressoché chiunque, erano risalite di parecchie posizioni e Depailler stava anche dentro i primi sei, entrando quindi nella grafica, oltre che in zona punti virtuale.

Ligier, dicevamo: Laffite è stato costretto al ritiro all'incirca a due terzi di gara, mentre è andata decisamente meglio a Depailler, risalito addirittura fino al quarto posto dopo avere superato la McLaren di John Watson quando mancavano ormai tre o quattro giri alla conclusione. Però non era destino che arrivasse quarto: infatti il motore l'ha abbandonato a due giri dalla fine, facendo sì che venisse classificato comunque al quinto posto perché le altre vetture... altre vetture what? Sesto classificato risulta Jochen Mass, che ha tagliato il traguardo con sette giri di ritardo. C'è chi di giri di ritardo ne aveva ancora di più, ovvero Jean-Pierre Jabouille (Renault) che non ha nemmeno completato il 90% della gara risultando quindi non classificato, dietro anche a Nelson Piquet (Brabham) ritirato quando mancavano otto giri al termine della gara. Insomma, come ogni anno a Montecarlo c'era un clima da "ne resterà solo uno", e mi verrebbe da dire che se avessero fatto 100 giri come ai vecchi tempi invece che 76 forse anche rimanere con una sola vettura sarebbe stata un'impresa difficile da realizzare. Con questa riflessione si chiude la mia sintesi, ma arriverà anche quella del 1978, prima o poi (le edizioni antecedenti su Youtube non ci sono, mi fermerò al 1978 nella serie dei rewatch di Monaco, per ora, ma punto a postare altri contenuti vintage nel prossimo futuro).


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