Benvenuti nella meravigliosa epoca in cui i mondiali non terminavano sul circuito di Abu Dhabi, ma in bellissime location come Caes-... ehm, cosa dicevamo di Abu Dhabi? Sto parlando comunque del mondiale 1981, dopo essere incappata in alcuni gran premi su Youtube durante un progetto di arricchimento della mia cultura motoristica del periodo che va dalla seconda metà degli anni '70 alla prima metà degli anni '80, per intenderci quello che è successo dopo i tempi di ambientazione di "Rush" e l'exploit di Bellof.
Grazie ad anime candide che hanno postato le gare sul tubo mi sono vista, uno dopo l'altro (non lo stesso giorno) i gran premi di Italia, Canada e Las Vegas, ultimi tre della stagione, rispettivamente con telecronaca italiana (con Mario Poltronieri), brasiliana (con Galvao Bueno) e inglese (con Murray Walker e James Hunt). È stata una bella esperienza, e non solo per quello che ho visto in termini di gare, ma anche perché mi ha dato modo di riflettere meglio su come dovesse essere seguire la Formula 1 a quei tempi.
La telecronaca di Poltronieri è stata abbastanza chiara in proposito: i distacchi erano dati con qualche minuto di ritardo e solo fino al quindicesimo posto, anche se in sovrimpressione passava occasionalmente solo la top-6. Essenzialmente per essere aggiornati sulle posizioni i telecronisti dovevano verosimilmente affacciarsi alla finestra e andare a intuito. Poi non c'erano informazioni varie su ritiri e quant'altro a condizione non riguardassero le prime posizioni.
Insomma, chi guardava un gran premio nel 1981 faceva meglio a essere interessato allo scontro per il titolo (Reutemann vs Piquet, appaiati in classifica prima di Monza) piuttosto che alla gara del doppiato random di turno. Per fortuna spesso i telecronisti erano d'aiuto, snocciolando spesso l'elenco delle posizioni, quello che al giorno d'oggi vediamo costantemente nella grafica, seppure la grafica sia ben poco rispettosa delle persone miopi che hanno un paio di occhiali adatto alle diottrie che mancavano loro nel 2015.
Aggiungo che Poltronieri deve essere stato una grande ispirazione per un altro telecronista di nostra conoscenza, dato che nella telecronaca di Monza 1981 ha utilizzato ripetute volte l'espressione "rompere gli indugi" e ha anche elencato un po' di gossip sui piloti. Non gossip molto piacevoli in verità: stando a quanto riferito da Poltronieri, nei giorni prima di quel gran premio Jones è stato aggredito da dei teppisti e si è fratturato una mano nella rissa che ne è seguita, Villeneuve è stato derubato due volte in meno di una settimana, Jarier è stato coinvolto in un incidente stradale in cui è morta una persona a bordo di una bicicletta.
Venendo alle faccende strettamente motoristiche, caliamoci nell'atmosfera: di solito tra le prime posizioni troviamo le Williams e le Brabham, o per meglio dire, *la* Brabham, perché per vedere quella guidata da Rebaque nelle prime posizioni bisogna essere ubriachi. Dopo avere inseguito per parte della stagione, Piquet è adesso a pari punti con Reutemann, ma a partire dalla pole position è Arnoux sulla Renault.
A portarsi in testa al via è però il suo compagno di squadra Prost e anzi la gara di Arnoux dura anche poco, come quella di molti altri. La gara nella sua prima parte è condizionata da una lieve pioggia, sufficiente a far uscire di pista varie vetture. Vorrei dire molte cose sulla "sicurezza" degli anni '80 in cui tali vetture venivano rimosse a spinta da commissari a pochi metri di distanza da altre vetture che finivano fuori pista, ma lascio l'interpretazione dei miei pensieri alla vostra immaginazione.
Prost rimane in testa fino alla fine e vince davanti a Jones che guida con una mano ingessata, mentre si prospetta una lotta per il terzo posto tra Piquet e Reutemann. Il duello finisce anzitempo, quando Piquet rompe il motore a un giro dalla fine. Riuscirà a classificarsi sesto perché le vetture a pieni giri si contano sulle dita di una mano, ma Reutemann si riporta in testa alla classifica.
Due settimane dopo Monza c'è Montreal ed è la fine di settembre, il che non mi sembra esattamente il periodo ideale per correre in Canada. Infatti dalla stagione successiva verrà spostato in giugno, sua collocazione attuale, specie se non consideriamo che al giorno d'oggi sono saltate già un paio di edizioni del suddetto gran premio. Nella penultima gara della stagione 1981 piove e non pare esattamente una giornata molto gradevole.
Al via sono le Williams di Jones e Reutemann a occupare le prime posizioni, ma non sono destinati a rimanerci molto a lungo. Jones a un terzo di gara è già ritirato prr problemi tecnici e Reutemann non se la passa molto meglio, nel senso che è ancora in pista ma ha perso talmente tante posizioni che forse sarebbe meglio essere ritirato. Anche Piquet, comunque non è esattamente nelle condizioni migliori, perde a sua volta posizioni, mentre davanti si va delineando un podio random o almeno semi-random, dove con il termine "random" non voglio essere offensiva ma semplicemente precisare che si tratta di gente ben lontana dalla lotta per il titolo: si tratta di Laffite, Watson e Villeneuve, quest'ultimo anche autore di alcuni giri alla cieca dopo che l'ala anteriore della sua vettura si è piegata di novanta gradi.
Prost, in testa per un tratto di gara, si ritira per un incidente con Mansell doppiato, uscendo così come Jones da una teorica lotta per il titolo. Rimane in teorica lotta per il titolo invece Laffite, seppure staccato di molto dai due piloti di testa. Quinto al traguardo, Piquet ha un punto in meno di Reutemann, arrivando davanti al pilota argentino nella gara finale vincerebbe il titolo.
La gara finale è a Las Vegas e senza esagerare penso di potere definire Caesars Palace come il circuito più trash che io abbia mai visto. Messo in piedi all'interno del parcheggio di un albergo, ha un layout alquanto agghiacciante. Oltre a non essere il luogo migliore per far terminare un mondiale è anche un luogo in cui se il mondiale non ci andasse mai a correre sarebbe meglio.
Jones è in testa davanti a tutti e fa il vuoto, andando a vincere la sua ultima gara, che poi non sarà la sua ultima gara ma nevermind. I piloti in lotta per il titolo non se la passano molto bene, Reutemann sprofonda fuori zona punti, Piquet in un primo momento anche, Laffite sta a lungo in seconda posizione ma poi è costretto a una sosta ai box... Solo Jones continua imperterrito nella propria posizione e sul podio con lui ci sono Prost e Giacomelli che chiudono al photofinish.
Piquet finisce quinto, guadagna due punti e vince il titolo con una lunghezza di vantaggio, con Reutemann giunto al traguardo ottavo, dopo una gara trash in cui nessuno dei due è stato al centro della scena. Curiosità: Wikipedia italiana riporta una teoria del kompl8 attribuita alla figlia di Reutemann che il mese scorso, subito dopo la morte del padre, avrebbe rivelato in un'intervista che lui era convinto che la sua vettura fosse stata sabotata la notte prima del gran premio.
Quando ero stata a Las Vegas ero stata anche al Caesars Palace, e mi era venuto in mente il GP! È un luogo molto pacchiano, come del resto è tutta Las Vegas, ma merita assai 😉😃
RispondiEliminaNon metto in dubbio i meriti del Caesars Palace come posto, ma il circuito in sé proprio lasciava desiderare. XD
RispondiElimina