martedì 24 agosto 2021

Indycar 2021: Gateway, l'ultimo ovale della stagione

È la notte tra sabato e domenica, a Le Mans si sta svolgendo la 24 Ore e di là dall'oceano sta avvenendo una SoVrApPoSiZiOn3 con l'ultimo ovale del campionato di Indycar 2021. Agli americani non importa chiaramente un fico secco di quello che succede in Francia, ma dei francesi chiaramente sì, gli importa qualcosa: ormai è nata una stella e quella stella è Romain Grosjean. In questo fine settimana fa peraltro il suo debutto sugli ovali, in vista di un 2022 full season. Alla sua prima esperienza su ovale si qualifica 15°, il che così a primo impatto potrebbe anche sembrare roba da poco, ma sta di fatto che RoGro riesce a non mettere la macchina a muro e questa non è roba da poco, specie considerato che stiamo parlando di uno che di macchine a muro ne ha messe varie anche quando non correva sugli ovali.

A portare a casa la pole è Willpowahhhh, che viene comunque sfilato in men che non si dica da Colton Herta, seguiti da Josef Newgarden e Simon Pagenaud. La prima parte della gara è piuttosto travagliata, con vari incidenti e relative safery car. Si inizia con Ed Jones vs Graham Rahal: i due spareranno a zero l'uno contro l'altro post-gara, anche se poi Rahal affermarà su Twitter di essersi chiarito con il collega dopo avere ricevuto le scuse di quest'ultimo. Si prosegue nel momento del restart con Ed Carpenter che colpisce Dalton Kellett mandandolo in testacoda. Poi al successivo restart si toccano anche i Newgenaud. Su questa pista i due avevano curiosamente litigato alcuni anni fa, quando Newgarden aveva fatto una manovra piuttosto aggressiva nei confronti di Pagenaud.

Stavolta Pagenaud rallenta, entra la safety car, lui è costretto a rientrare ai box e un utente che commenta l'exthended highlight su Youtube sostiene che il karma lo stia punendo per avere buttato fuori pista Lando Norris in una gara virtuale. Credo sia meglio continuare a parlare della gara reale, che vede alcuni giri di tranquillità. Alcuni, ho detto. Carpentahhhh stavolta va a sbattere da solo, poi al restart anche altri fanno casino: Rinus Veekay mette fuori il leader del campionato (ex leader, nel momento in cui scrivo) Alex Palou che a sua volta va a sbattere contro Scott Dixon. Davanti ringraziano e tra una cosa e l'altra davanti adesso c'è Newgarden seguito da un arrembante Alexander Rossi, seguono poi Herta e Power. Non tanto lontano c'è anche Pato O'Ward (che mentre scrivo è leader del campionato).

Assistiamo a tentativi di diversificazione delle strategie, Newgarden, Rossi e Power vengono superati da Herta, che dovrebbe fare una sosta in più di loro che invece stanno risparmiando carburante. Non scopriremo mai chi aveva ragione: Herta è attardato da un problema ai box (dove poi sarà costretto a rientrare per ritirarsi), Rossi invece finisce a muro... è l'artefice dell'ultima safety car e nel finale Newgarden è di nuovo in testa, seguito da O'Ward e Power, che andranno con lui a podio. Un ottimo Scott McLaughlin si piazza quarto davanti a un altrettanto ottimo Sebastien Bourdais su una finestra di pitstop diversa da quella dei piloti di testa per buona parte di gara. Seguono Takuma Sato, Ryan Hunter-Reay, Simon Pagenaud, Marcus Ericsson e Jack Harvey a completare i primi dieci.

Dov'è RoGro? Solo 14°, dietro a Conor Daly, Dalton Kellett e Tony Kanaan, davanti al solo James Hinchcliffe, ma il suo risultato non rende onore a quello che ha fatto vedere. Nella prima parte di gara mandava in brodo di giuggiole i telecronisti per certi suoi sorpassi che lo portavano in top-ten. Certo, dopo è arrivato un bacio (non alla francese, per sua fortuna) con un muretto e nella parte finale della gara fa una sosta in regime di bandiera verde finendo doppiato. Il bilancio è positivo, nonostante tutto, e si conferma idolo del fanbase statunitense, che adesso sembra avere una crush per i piloti che vengono dalla Formula 1. Chi l'avrebbe detto, anni fa, quando venivano regolarmente presi per i fondelli, che proprio Ericsson e Grosjean potessero far sciogliere il cuore degli americani?

In coda a questo post, vista la data odierna, voglio infine ricordare Justin Wilson, che il 23.08.2015 fu vittima di un grave incidente in Indycar a Pocono, che portò alla sua morte il giorno dopo. R.I.P. :-(((


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Milly Sunshine