In questo weekend è iniziato il campionato IMSA, per intenderci l'endurance americana. Per essere ancora più chiari: il campionato che inizia con la 24 Ore di Daytona, un campionato sul quale ho intenzione di scrivere qualche aggiornamento, nel corso di questa stagione.
Già in passato mi è capitato in alcune occasioni di seguire qualche highlight della 24 Ore di Daytona, di vedere qualche spezzone in diretta o di seguire qualche livetiming: ricordo di avere tifato spudoratamente per Barrichello anni fa, per poi vedere il suo team arrivare secondo, dopodiché ricordo anche le critiche a Taki Inoue a Katherine Legge e alla sua strana vettura di due anni fa.
Al di là della 24 Ore di Daytona il mio intersse si è sempre esaurito dopo la gara più celebre ed è appunto questo che vorrei che cambiasse: nel corso degli ultimi anni mi sono accorta che seguire più serie almeno a livello di highlight o di notizie è una cosa abbastanza fattibile e, per quanto qualcuno potrebbe guardarmi storto quando faccio questa affermazione, lo ribadisco. Seguire più campionati non è tanto diverso dal seguire tre o quattro serie TV, anche se apparentemente molte persone preferiscono guadare tre o quattro serie TV.
Sul sito imsa.tv era possibile seguire la gara in tutti i paesi che non fossero gli States, dove immagino che ci sia una TV che se ne è accaparrata i diritti televisivi, ed è quello che ho fatto in alcuni momenti compresi tra le 20.30 di sabato e le 20.30 di domenica.
Ho seguito un po' subito dopo il termine della prima ora, tra le 21.40 e le 22.15, vedendo dei pitstop e vedendo Filipe Albuquerque in testa con pochi secondi di vantaggio su Tristan Vautier e Felipe Nasr (Felip Nasser, secondo i telecronisti).
Albuquerque era in team con João Barbosa e Christian Fittipaldi, Vautier con Matt McMurry ed Eddie Cheever III (il figlio di quello che noi chiamiamo Eddie Cheever e che gli americani chiamano Eddie Cheever Jr - quello che ha litigato con Marco Andretti quella volta dello spoiler sul GP di Russia, se non sapete di cosa sto parlando ignoratemi), Nasr con Mike Conway, Eric Curran e Stuart Middelton.
In quei frangenti è successo l'inverosimile: una vettura uscita dal pitstop ha perso una ruota, la ruota è finita sull'erba ed è andata a sbattere contro un pannello della Rolex. I telecronisti non se ne sono accorti. Motivazione: stavano parlando di Fernando Alonso. Erano telecronisti americani, non i telecronisti spagnoli di Telecinco.
Nel frattempo, in quella mezz'ora o poco più, ho avuto l'onore di sentire parlare per ben due volte del fatto che Ricky Taylor abbia avuto l'influenza in questi giorni. Purtroppo Taylor lo si è visto rientrare ai box poco dopo per un contatto: i suoi compagni di squadra sono Helio Castroneves e Graham Rahal e, per quanto mi importi poco e niente di Rahal, penso che si sia capito che non provo la stessa indifferenza per H3lio. Anzi, oserei dire che H3lio era il mio preferito, in pista.
Penso che si sia capito che la mia vita è basata su orari un po' "anormali", ma mi sono guardata una decina di minuti di gara intorno alle quattro di notte.
Era già buio anche a Daytona, doveva essere più o meno il bed time dei bambini piccoli come Lando Norris... ma parliamo di cose serie. La prima cosa che ho notato era Castroneves in testa! In quei dieci minuti il suo vantaggio su Albuquerque è variato tra il mezzo secondo scarso e i sette secondi.
Il momento clou è stato quando si è vista una vettura che rallentava, probabilmente direzione box. Poco dopo i telecronisti hanno notato come una vettura si fosse fermata in una via di fuga. A me sembrava la stessa, quindi o ero rintronata io o erano rintronati loro.
Sono andata a letto mentre le vetture iniziavano a fermarsi per un giro di pitstop, consapevole che vedere Castroneves davanti a tutti era bello, ma che mancavano sedici ore e mezza al termine dela gara.
Circa otto ore più tardi, prima di andare a pranzo dalla nonna, ho voluto accertarmi di come fosse la situazione: davanti a tutti c'era João Barbosa, compagno di squadra di Albuquerque e Fittipaldi, mentre in seconda posizione, staccato di venticinque secondi, c'era Castroneves. Al terzo posto, doppiato di un giro, c'era Pippo Nasr, mentre doppiati di ulteriori giri c'erano Bruno Senna e Loic Duval a completare la top-5. A proposito di nostre vecchie conoscenze, erano più indietro di diversi giri Montoya e Alonso. C'era chi al contempo scriveva su Twitter che si aspettava un duello tra di loro e chi invece osservava che c'erano due giri di gap tra di loro. In realtà pare che fossero nello stesso giro.
Alle 15.00 ho appreso con estremo disappunto che Castroneves & team si erano ritirati per problemi tecnici da un paio d'ore. La leadership non era cambiata: in testa c'era Christian Fittipaldi, seguito a breve distanza da Conway. Rimaneva in testa posizione la vettura di Senna / Di Resta / Owen, guidata in quel momento da Will Owen.
La vettura di Conway ha avuto dei problemi e si è ritrovata doppiata, ma sempre comunque in seconda posizione. A consolidare la sua seconda posizione i problemi occorsi al pitstop alla vettura guidata da Owen, ancora ferma quando è transitata in terza posizione la vettura di Romain Dumas (compagno di squadra di Duval). Owen è riuscito a ripartire a spinta ritrovandosi in quinta posizione, dietro anche a Ho-Pin Tung... anzi, per essere più precisi la vettura è ripartita, ma con Paul Di Resta al volante.
Ho seguito fino alle 15.45, più o meno. A quel punto mancavano poco meno di cinque ore al termine della gara.
Due ore dopo, quando di ore ne mancavano tre e mi sono collegata per un breve update, le posizioni in top-3 non erano cambiate: c'era Barbosa al volante, con tre giri di vantaggio su Nasr e quattro su Duval.
Sui social media nel frattempo la situazione si stava calmando, perfino le polemiche tra i tifosi di Montoya e i tifosi di Alonso. Dati i problemi e l'irrilevanza per le posizioni di prestigio dei due (ovviamente citati da soli, perché chi sono Jordan Taylor e Simon Pagenaud? chi sono Lando Norris e Phil Hanson?), presumo che i tifosi dell'uno e i tifosi dell'altro fossero andati a recuperare il sonno perduto o al centro commerciale. La ragione delle polemiche è un'immaginaria polemica tra Montoya e Alonso dovuta a un'intervista in cui Montoya *elogiava* Alonso. Meno male che ci sono anche persone più culturalmente elevate, dove per persone più culturalmente elevate intendo quelle che andavano in giro per il web ad affermare che Pippo Nasr è un FiGoNe B3LiXiMo!!11!!!11!! e Bruno Senna anche, nonostante non possa reggere il confronto con Pippo Nasr.
Quando mancava un'ora al termine della gara, le 19.40 italiane, c'era al comando Albuquerque con un giro di vantaggio nei confronti di Conway, con Colin Braun (compagno di squadra di Duval e Dumas) in terza posizione davanti a Bruno Senna e Antonio Felix Da Costa.
Castroneves era in pista: andando a fare qualche ricerca sui social media ho scoperto che già da ore e ore la sua vettura era tornata in pista. La cosa mi ha fatto piacere, anche se era abbastanza indietro.
Sono tornata per vedere la fine: hanno vinto Filipe Albuquerque, João Barbosa e Christian Fittipaldi (team Mustand Sampling/ Cadillac), con Albuquerque al volante nel momento in cui ha tagliato il traguardo. In seconda posizione si sono classificati Mike Conway, Eric Curran, Stuart Middleton e la nostra vecchia conoscenza Felipe Nasr (Whelen Engineering/ Cadillac), mentre hanno chiuso in terza posizione Jon Bennet, Colin Braun, Romain Dumas e Loic Duval (Core Autosport/ Oreca).
Vorrei segnalare che in quarta posizione hanno concluso due nostre vecchie conoscenze, Bruno Senna e Paul Di Resta, in eam con William Owen e Hugo De Sadeleer (United Autosport/ Ligier). Al quinto posto, segnalo invece Ho-Pin Tung e colleghi (team Jackie Chan/ Oreca), colleghi che nello specifico erano Alex Brundle, Antonio Felix Da Costa e Ferdinand Habsburg.
Oltre alla LMP2, ci sono altre due categorie, GTLM e GTD: le vittorie sono andate rispettivamente a Ryan Briscoe, Scott Dixon e Richard Westbrook (Chip Ganassi/ Ford) e Mirko Bortolotti, Rick Breukers, Rolf Ineichen e Franck Pereira (Grasser/ Lamborghini). Appuntamento al 17 Marzo, con la 12 Ore di Sebring.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
lunedì 29 gennaio 2018
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