giovedì 11 gennaio 2018

Il ritorno del trash e delle risse virtuali: top-ten 2k17

Un anno fa, in questo periodo, stavano succedendo tante cose importanti: per esempio la stagione era già terminata da qualcosa come un mese e mezzo ed era arrivato il tempo di schiarirsi le idee e di ripensare al meglio del peggio del 2016, in termini di polemiche a tematica motorsport sui social media.
Non sono sicura che il 2017 sia andato meglio del 2016. Diciamo che, avendo pubblicato un totale di quattro o cinque post su Tumblr nel periodo che va tra la fine di marzo e oggi ho passato molto meno tempo del solito in uno dei grandi luoghi di perdizione, per poi scoprire, con mio estremo disappunto, che di luoghi di perdizione ce ne sono molti di più di quanto potessi sospettare. Twitter è uno di questi. Youtube anche. Si potrebbe evitare di leggere i commenti su Twitter e su Youtube. E' una cosa fattibile. E' un po' meno fattibile, però, quando stai guardando una trasmissione live su Youtube e hai accanto la chat, che verrà inghiottita dal nulla al termine del live-streaming, ma che resterà davanti ai tuoi occhi fintanto che non deciderai di premere il pulsante ingrandisci/ ripristina e ridimensionerai la finestra al punto giusto per tagliare fuori tutto ciò che non ti interessa, nella fattispecie la chat.
Adesso, però, smettiamola con queste chiacchiere inutili e dedichiamoci alla selezione.

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Posizione n.10: L'HALO VERSIONE 2.0
So che avevo già parlato di questa polemica anche nel 2016, ma la polemica in questione ha avuto risvolti molto più preoccupanti nel corso del 2017.
Il giorno in cui motorsport.com o qualche altro sito fece uscire dei gran titoloni a proposito del fatto che l'halo era stato scelto al posto del parabrezza della Redbull il popolo del web si indignò e fece partire immediatamente la propria replica, con l'hashtag #NoHalo divenuto trend mondiale nel giro di poche ore.
Due fatti mi lasciarono alquanto perplessa: il primo, che fosse già da settimane che era stato scelto l'halo, ma che nessuno si fosse indignato sul momento perché evidentemente i titoloni non erano belli abbastanza per rendersene conto, il secondo, che con 365 giorni all'anno disponibili si fosse scelto di far trendare il #NoHalo esattamente nell'anniversario di morte di Henry Surtees, unico pilota che, nelle competizioni open-wheel eurocentriche, si sarebbe verosimilmente salvato se sulla sua vettura fosse stato montato un halo.
Quando sul mio profilo instagram pubblicai una sua foto per commemorare il suo anniversario di morte, aggiunsi anche che ritenevo di pessimo gusto il fatto che, con tutti i giorni disponibili, si fosse scelto di trendare #NoHalo proprio quel giorno, peraltro sostenendo che l'estetica era più importante della sicurezza.
Si tratta di uno dei post di Instagram sui quali ho ricevuto più commenti in assoluto, fin da quando ho aperto l'account. La maggior parte dei commenti ricevuti? Insulti e prese per il cu*o. Uno degli utenti che rispose al solo scopo di scrivere "No halo" o di insultare, peraltro, cambiava account da un messaggio all'altro che mandava.

Posizione n.9: BAKU SULLE STRADE CITTADINE
Mi piange il cuore a dovere citare l'Episodio Innominabile, perché tuttavia riconosco la legittimità delle polemiche a proposito dell'Episodio Innominabile (no, in realtà mi piange il cuore a doverlo citare perché è esattamente l'evento che preferirei non fosse mai esistito), fintanto che rimangono circoscritte entro certi limiti.
Le polemiche non rimasero circoscritte entro certi limiti. Lessi cose del tipo "funziona così anche sulle strade di città, tu non hai mai frenato per farti tamponare?" Certo che no, le due volte che mi hanno tamponata mi sono fermata perché 1) c'era un semaforo, 2) c'era uno stop, e farmi tamponare di proposito è l'ultima cosa che farei. Oppure cose del tipo "sulle strade di città è giustificabile tamponare di proposito chi frena all'improvviso, chi non l'ha mai fatto?" Giusto, chi non ha mai deciso di rischiare di sfasciare la propria macchina e di ritrovarsi coinvolto in un incidente solo perché davanti c'è un fesso che sta smanettando sul cellulare mentre guida e quindi, all'improvviso, ha iniziato ad andare ai trenta all'ora?
Mi auguro vivamente che le persone che approfondivano la polemica da questo punto di vista non abbiano la patente o che, se ce l'hanno, siano tutti ecologisti incalliti e quindi non salgano a bordo di un automobile per principio: a piedi farebbero indubbiamente meno danni.

Posizione n.8: GLI OCCHI AZZURRI DI GASLY
Negli ambienti motoristici virtuali popolati da fungirl vige una regola universale e insindacabile: perfino i piloti più "cinnamon roll", per dirla con il loro linguaggio, possono essere sacrificati in nome di altri "cinnamon roll".
Quando Daniil Kvyat perse il volante, le sue fungirl salirono tutte quante in branco sul carro del vincitore, dedicando il resto dei propri deliri agli occhihhhh azzurrihhhh di Pierre Gasly.
Laddove non c'erano le fungirl, forse era addirittura peggio: lì si parlava di Kvyat soltanto per screditare la Redbull, non perché a qualcuno importasse del fatto che avesse perso il volante. Si stima che il 99% di coloro che si dicevano indignati dal fatto che fosse stato appiedato, ad oggi (dove per oggi intendo 11 gennaio 2018, ovvero fuori tempo massimo per la top-ten) abbiano risposto "ma è il primo aprile?" quando la Ferrari ha annunciato l'ingaggio di Kvyat come development driver.

Posizione n.7: RACE OF CHAMPIONS
Quando fu disputata la Race of Champions frequentavo ancora Tumblr e, per quanto io sia rimasta piacevolmente sorpresa nello scoprire che anche l'uomo ultraquarantenne brizzolato e in sovrappeso può sembrare figo secondo i tumblr standard, a condizione che vinca, ne ho lette di tutti i colori, purtroppo non solo lì.
Non so se avete presente il clima di polemiche che si diffonde tra i fanboy alla vigilia dello scontro decisivo per il titolo. Ecco, per la R.o.C. il clima era più o meno quello, con insulti ai piloti e ai tifosi di altri piloti. Cosa c'è di strano in tutto questo? Mhm... niente, se non che si tratta di una gara con valenza agonistica pressoché nulla, disputata per cazzeggiare da piloti random di età compresa tra la pubertà e l'età pensionabile. Il climax, tuttavia, si è raggiunto su Tumblr. La competizione consiste in una serie di scontri incrociati in cui i piloti si sfidano due alla volta, guidando in corsie separate l'una dall'altra da un muretto. Secondo una saccente tumblrera, se Pascal Wehrlein perse il controllo della propria vettura, andò a sbattere contro il muretto, spiccò il volo andando a invadere la corsia opposta, colpendo anche la vettura di Felipe Massa, suo sfidante in quel momento, prima di andare a ribaltarsi contro una barriera, la colpa era di Massa, che ovviamente venne prontamente insultato per tutto ciò, peraltro mentre stava andando ad accertarsi che di Wehrlein fosse rimasto qualcosa di più che un cumulo di briciole.
Sounds legit. Meno male che le acque si sono calmate quando quel F1G0N3 B3L1X1M0 di Juan Pablo Montoya ha vinto e le fungirl si sono messe a sbavargli dietro per un giorno. #TuttiFighiTrannePastorone.

Posizione n.6: IL BOIKOTTAGGIO
Mi ero sempre resa conto, più o meno velatamente, dell'esistenza di molteplici ragioni valide per cui un appassionato fanatico di Formula 1 potesse decidere di punto in bianco di smettere completamente di seguire la Formula 1, ma ero convinta che si limitassero a fatti molto gravi, come ad esempio il fatto che il nuovo logo sia esteticamente brutto, che la Ferrari non abbia vinto il campionato o che i tempi di Senna siano finiti molto tempo fa.
Invece no, grazie al fanbase britannico di Twitter ho scoperto una ragione in più. Al Gran Premio del Giappone Nico Rosberg fece l'opinionista, per un evento one-off, su Sky Sport F1 UK e molti fanboy dichiararono che non avrebbero seguito mai più la Formula 1 (anche quando, a partire dal gran premio seguente, Rosberg sarebbe stato da tutt'altra parte) a causa del fatto che, in un intervento di pochi minuti, avesse pronunciato l'espressione "for sure" quattro volte.
Purtroppo mi persi gran parte della polemica perché un ragazzo indiano che aveva iniziato a seguirmi quel giorno si mise a chiedermi con insistenza via messaggio privato dei video in cui Massa trolleggiava.
Mi è rimasto da allora un dubbio esistenziale: davvero si può dire solo "sure" e non "for sure"? Ah, mi è rimasto anche un altro dubbio esistenziale: su Sky F1 UK a fare da opinionisti ci sono almeno tre o quattro ex piloti per volta, ogni tanto se ne aggiungono altri dal nulla, e la gente si lamenta anche?

Posizione n.5: TUTTA KOLPA DI VERSTAPPEN!!111!!!1!!!
Ora, vorrei precisare che sono una persona molto democratica e che, seppure abbia avuto nel corso degli anni diverse antipatie motoristiche, prima o poi l'antipatia finisce per tramutarsi in sopportazione o per riconoscere lati positivi in chi prima mi suscitava soltanto sensazioni negative. Il fatto che nel 2017 Max Verstappen fosse al volante di una vettura che non gli consentiva di lottare per il titolo, nonostante le mie "preoccupazioni" del 2016 in tal senso, me lo rendeva già leggermente più sopportabile, tuttavia sono ancora in una fase in cui se proprio devo scegliere un pilota che non mi ispira particolare simpatia, allora sceglierei lui. Poi sia chiaro, magari un giorno migliorerà, dato che alla sua età a tutti dovrebbe essere concesso comportarsi da bimbiminchia almeno di tanto in tanto... ma questo è un altro discorso. La verità è che c'è gente che polemizza perché, se non fosse stato a causa di Verstappen, Vettel avrebbe vinto il mondiale. Mi verrebbe da chiedermi con quali motori e come, se nella seconda parte di stagione la Ferrari non è stata quasi mai più veloce della Mercedes, ma queste domande non bisogna porsele. L'unico motivo per cui Vettel e la Ferrari non hanno vinto il mondiale? Ovviamente l'incidente che si innescò al via del Gran Premio di Singapore, perché con quella vittoria Vettel avrebbe sicuramente vinto il mondiale in bilico su due ruote e in anticipo. *Roll eyes* Invece no, quel bambino kattivohhhh di Verstappen innescò un incidente che, secondo la logica del buonsenso, fu un incidente di gara dovuto al fatto che allo spegnimento dei semafori in genere i piloti dimenticano che cosa sia il buonsenso. Però tra i piloti coinvolti era quello che guidava una vettura sgraziata e di un colore diverso dal rosso, quindi la colpa era sicuramente tutta sua. Oh, scusate, ho sbagliato segno di punteggiatura: quindi la colpa era sicuramente tutta sua!!111!!11!!!1!! (adesso suona meglio...)

Posizione n.4: LE PARTI INTIME DEI PILOTI JUNIOR
Una delle cose più terribili che ho fatto nel corso del 2017? Guardare alcune gare della Formula 3 Europea in diretta livestreaming su Youtube. Sia chiaro, non c'è nulla di sbagliato nel guardare la Formula 3 Europea in livestreaming su Youtube, anzi, è una cosa che vi consiglio di fare perché apre la mente e fa capire fino in fondo che se alcuni piloti arrivano in Formula 1 molto prima degli altri è anche perché hanno una capacità di adattamento molto superiore agli altri, altrimenti sarebbero ancora ad arrancare nelle serie minori, ma non è di questo che dobbiamo parlare.
No, la cosa più pittoresca - nel senso negativo del termine - era la chat: c'erano fanboy che ne approfittavano per insultare Lando Norris e Mick Schumacher e di parlare delle ipotetiche piccole dimensioni dei loro organi genitali. Ritengo di potere dire di essere abbastanza sconcertata da tutto ciò.
A volte ritornano... Cosa c'è di peggio della gente che commenta le gare di Formula 3 parlando delle dimensioni del pene di Lando Norris? La gente che commenta gare di NASCAR sugli streaming non ufficiali di Youtube... Lì c'è gente che si insulta a proposito del grande dubbio esistenziale: chi è stato il pilota più forte di tutti i tempi tra Ayrton Senna e Dale Earnhardt Sr? Non si giungerà mai a una conclusione, se non che Senna in realtà era scarso perché correva in Formula 1 e non in NASCAR. #SoundsLegit.

Posizione n.3: SIAMO CADUTI SULL'UCCELLO
Tra le varie cose c'è stata quest'anno anche una polemica dovuta al modo in cui Lewis Hamilton si vestì per prendere parte al gala della FIA alla fine della stagione. Uno dei piloti che criticarono il suo abbigliamento era Sam Bird. Sarò sincera: non mi è molto chiaro come mai a Sam Bird importi così tanto il fatto che Hamilton se ne vada in giro travestito da albero di Natale (io al posto suo credo che avrei altre cose più interessanti di cui occuparmi), ma nevermind. Non mi è nemmeno chiaro perché Antonio Felix Da Costa gli rispose sostenendo di sentirsi oltraggiato dal modo in cui Hamilton si vestiva, ma nevermind anche qui, perché Da Costa non se lo filò nessuno. Bird, invece, venne preso di mira da un bel po' di fanboy di Hamilton e io commentai il fatto in modo ironico, notando l'elevato tasso di bimbominchiaggine della gente che commentava. Uno di questi bimbiminchia... ehm, volevo dire fanboy, di cui non avevo mai sentito parlare prima di quel momento e che ugualmente immagino non avesse mai sentito parlare di me, mi rispose sostenendo che la cosa oltraggiosa era che Bird non avesse taggato Hamilton per fargli sapere il proprio parere. La discussione sarebbe durata un bel po', se non me ne fossi tirata fuori non appena quel tizio iniziò a rispondere con delle gif invece che a parole.
Il retroscena più curioso di tutto ciò? Andando a sbirciare sui profili di quel tipo e di un'altra ragazza, trovai una discussione con toni anche abbastanza accesi in cui dei fanboy parlavano di un rumour a proposito di un presunto scoop su un video hard in cui secondo voci di corridoio compariva l'idolo di alcuni di loro (rumour attribuito a della gente incontrata a Silverstone nel 2016 da uno degli utenti coinvolti nella discussione). La frase clou di quella discussione fu qualcosa che suonava come: "ma tu cosa ne sai? per caso sei l'uomo che era con lui in quel video?"

Posizione n.2: LE NOMINATION
Che cos'è la Formula 1 se non un immenso reality show? Deve essere questa la ragione per cui costantemente c'è gente indignata se non vincono i loro favoriti: convinti che la vittoria dipenda dai voti e dall'apprezzamento popolare, si sconvolgono se poi a vincere è il primo che taglia il traguardo. Ci sarebbe un altro fatto da approfondire, ovvero il fatto che nessuno accetti la sconfitta di fronte ai potentissimi spambot indonesiani che vorrebbero Rio Haryanto sul tetto del mondo, ma questo è il 2017 e nel 2017 Haryanto non disponeva di un volante, inoltre accadevano tante cose più importanti di Haryanto.
L'ingresso e l'uscita dalla Formula 1, come nel migliore dei peggiori reality show, è secondo questa logica dettata dalle nomination e dal televoto. Nulla aveva mai sconvolto la vita dei reality fan, almeno finché non venne colui che andava contro le nomination. Anzi, i due che andavano contro le nomination.
Massa si era ritirato. Era in nomination ed era stato televotato fuori. Poi decise di tornare. K0M3 S1 Xm3Tt3???222??22?? I piloti dovrebbero starsene a casa!!11!!11!!!11!! non continuare a gareggiare!!11!!!11!! orrorehhhh!!11!!!11!! Però il fenomeno è limitato a chi era in nomination e doveva uscire. Rosberg non era in nomination, quando decise di ritirarsi. K0M3 S1 Xm£tT3???22??22?? I piloti dovrebbero gareggiare in eterno, non starsene a casa!!11!!!1!!!11!!
Da questa situazione ho appreso che, a quanto pare, ai piloti non è concesso gestire la propria vita come vogliono. Per quanto, di fatto, quello che fanno non ci tocchi minimanente, c'è sempre chi ritiene opportuno andare a insultarli sui loro profili social oppure andare a insultare altra gente così dal nulla. L'ho detto: la gente guarda troppi reality show...

Posizione n.1: L'ALONSOCENTRISMO E L'ANTIALONSOCENTRISMO U.S.FRIENDLY
Abbiamo raggiunto finalmente la testa della classifica e, contrariamente a tutte le aspettative, in cima alla classifica troviamo proprio colui che più di ogni altro era adatto a stare in testa fino a un attimo prima della pubblicazione del post, per poi crollare mestamente in seconda posizione.
Se ho scelto le polemiche Indycar friendly a proposito di Alonso come prime classificate un motivo c'è: molte polemiche precedenti erano incentrate su eventi di cui la gente parlava sapendo che cosa stava dicendo, non pronunciando affermazioni completamente campate in aria. Invece no, l'abbinamento Alonso+Indy ha dato origine a due scuole di pensiero molto interessanti, che di tanto in tanto svettavano su tutto e su tutti: 1) c'erano quelli che seguivano solo la Indycar e non la Formula 1 e non avevano la più pallida idea, in realtà, di chi fosse Fernando Alonso, ma ritenevano doveroso parlarne a caso, 2) c'erano quelli che non avevano mai visto la Indycar in vita loro, ma che ne parlavano senza cognizione di causa solo per via della presenza di Alonso.
Purtroppo devo ammettere che il fanbase americano si è comportato in modo meno irritante del fanbase europeo: negli States casomai regnava la bimbominchiaggine, cose del tipo "OMG!!11!!!11! un pilota di cui non conosciamo l'esistenza ma che al resto del mondo sembra figo viene a gareggiare da noi!!11!!11!!! il resto del mondo penserà che la Indy 500 sia una figata!!11!!111!", mentre in Europa c'è stata l'interpretazione peggiore. C'erano quelli che non si sarebbero filati neanche di striscio la Indy 500 se Alonso non avesse preso il via, mentre c'erano gli hater che, detestando Alonso, all'improvviso avevano preso a spargere m*rda sulla Indycar come istituzione, sulla Indy 500 come gara e sulla gente che avrebbe guardato la Indy 500, a loro dire un'accozzaglia di fanboy che lo facevano solo per Alonso!!11!!11!!!, anche e soprattutto quelli che seguivano regolarmente la Indycar ancora prima che Alonso vi facesse una comparsa. Chiunque avesse osato affermare che Alonso aveva fatto più bella figura a Indianapolis di quanto non avesse fatto Michael Andretti al volante di una Formula 1, poi, era da mettere al rogo.
Il fatto che la gente fosse impegnata a litigare a proposito di UN pilota, a proposito di una gara in cui ce n'erano trentatré al volante, mi ha lasciato decisamente l'amaro in bocca: una delle cose positive della Indycar è che, essendoci più variabilità di risultati, il numero di piloti "che contano" (definizione pessima, ma ci siamo capiti) è molto elevato.
Mi rivolgo a queste persone: credete davvero che se Scott Dixon facesse una comparsa one-off a un gran premio di Formula 1 arriverebbe uno stuolo di fanboy americani di Dixon a mettere la F1 su un piedistallo senza averla mai vista mentre uno stuolo di hater di Dixon demonizza la F1 senza averla ugualmente mai vista? La risposta è: verosimilmente no. E stiamo parlando di fanboy americani, imparentati con quelli che nel tempo libero vanno a scrivere che Senna era scarso perché non correva in NASCAR, non esattamente di grandi guru...

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Ad ogni modo il 2017 è finito e ce lo siamo messi alle spalle.
Vi auguro un anno lungo e intenso, fatto di nuove polemiche e risse virtuali, si spera con meno sovrapposizionihhhhh: a causa della sovrapposizione tra l'esistenza di Alonso e l'esistenza della Indy 500, ho dovuto scegliere una sola polemica Indy-centrica, lasciando perdere il fatto che orrorehhhh!111!!11!!11!!! un giapponese ha vinto nel Memorial Weekend e ha sventolato una bandiera nipponica!!111!!11!!!11! #Buemi4TheWin...
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...oh, giusto, c'era anche Di Grassi che rubava il titolo a Buemi approfittando del fatto che Buemi avesse personalmente scelto di saltare due eprix per andare a gareggiare nel WEC in quel weekend, ma dovevo per forza essere selettiva. Quest'anno è stato molto ricco di trash e risse virtuali, non potevo dedicarmi a tutto.

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