Nel 2007/2008 nascevano i commenti ai Gran Premi, quando ancora guardavo il web come spettatrice.
In quegli anni si svolgevano due bellissimi campionati, ma ci sono stati dei bei campionati anche dopo e ho deciso di continuare a rivedere e commentare i gran premi del passato recente, procedendo con la stagione 2009. Poi è arrivato il momento della stagione 2010.
#RiviviamoICommentiAiGranPremi con commenti ai gran premi del 2010 scritti nel 2018, ma fingendo di essere nel 2010.
***
Corea 2010: Plot-twist
Ci sono momenti in cui decidi di lasciare che il mondo vada avanti senza di te. Lasci che le qualifiche facciano il proprio corso.
Dormi.
Qualcuno potrebbe dirti che te ne freghi, ma non è così.
La verità è che in realtà non te ne freghi affatto, ma sai che non puoi stare dietro a tutto e che questa è l'unica notte in cui ti è permesso di dormire.
Arriverà il momento di leggere il risultato delle qualifiche.
Arriverà e ti dirai che tutto prosegue con gli standard a cui sei abituata e questa è la griglia di partenza (prima della retrocessione di Petrov di cinque posizioni per l'incidente innescato al via del GP del Giappone):
1^ fila: Vettel - Webber
2^ fila: Alonso - Hamilton
3^ fila: Rosberg - Massa
4^ fila: Button - Kubica
5^ fila: Schumacher - Barrichello
6^ fila: Hulkenberg - Kobayashi
7^ fila: Heidfeld - Sutil
8^ fila: Petrov - Alguersuari
9^ fila: Buemi - Liuzzi
10^ fila: Trulli - Glock
11^ fila: Kovalainen - Di Grassi
12^ fila: Yamamoto - Senna
Finisce il sabato.
Arriva la domenica.
Quello che succede ricorda il gran premio della Cina 2008: videoregistratore programmato, con l'intenzione di vedere la gara nel pomeriggio; poi sveglia di soprassalto quando la gara è ancora in corso.
È domenica, a Yeongam, e piove di brutto.
L'asfalto, applicato di recente, è già svigoloso di suo, figurarsi con la pioggia.
Dieci minuti di ritardo.
Partenza dietro la safety car.
Dopo dieci giri viene esposta bandiera rossa.
Tra i commenti, citerei quello di Alonso: quelle sono le peggiori condizioni meteo con le quali abbia mai guidato.
...
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...
Si riparte dopo quasi un'ora, dietro la safety car, che rimane in pista fino alla fine del diciassettesimo giro.
Per fortuna nel mondo della Formula 1 succedono molte cose interessanti per esempio la fidanzata di Kovalainen giovedì ha festeggiato il proprio compleanno e il giorno seguente è finita in ospedale per un virus intestinale.
Oppure, di ritorno dal gran premio del Giappone, i meccanici della McLaren hanno vinto novanta casse di birra in una scommessa con l'amministratore delegato del team, in quanto sono riusciti a fare pitstop di durata inferiore a quattro secondi.
Poi, finalmente, la gara inizia nella sua valenza agonistica.
Vettel primo.
Webber secondo.
Alonso terzo.
Hamilton quarto... sì, gli piacerebbe rimanerci.
Viene superato da Rosberg, si accoda in quinta posizione.
Dietro di lui c'è Massa.
Massa è inseguito da Button e Button da Schumacher.
Nelle retrovie la Lotus di Trulli e la HRT di Senna finiscono in testacoda, probabilmente per un contatto tra di loro, ma a nessuno importa davvero quello che succede nelle retrovie.
Il dramma si consuma al 19° giro.
Webber, che sta inseguendo Vettel ma già a distanza, sbanda e finisce in testacoda.
Colpisce il muro.
Attraversa la pista, andando a impantanarsi dall'altra parte.
La sua traiettoria si incrocia con quella di Rosberg.
Fuori anche lui.
Dopo neanche due giri ritorna in pista la safety car.
Quando la SC si leva di torno MSC supera Button.
Poi, davanti, non succede più nulla per un bel po'.
Dietro, invece, ne succedono di tutti i colori:
> si ritira Trulli, per problemi tecnici;
> si ritira Di Grassi, dopo un testacoda;
> al 31° giro ritorna la safety car (e vanno quasi tutti ai box, montando gomme intermedie perché le condizioni meteo sono molto migliorate), per un incidente tra Buemi e Glock, quando quest'ultimo si trovava in 11^ posizione, che sarebbe stato un risultato preziosissimo per la Virgin, dato che l'avrebbe fatta risalire in decima posizione in classifica e la decima posizione in classifica è l'ultima che assegna il budget basato sulla classifica costruttori;
> più tardi si ritira anche Petrov (che prima del ritiro, in realtà, non è poi così indietro), per incidente;
> si ritira anche Yamamoto, per problemi tecnici.
Il dramma sembra ormai lontano.
Tutto è stabile.
Vettel.
Alonso.
Hamilton.
Massa.
Schumacher.
Barrichello...
Queste due posizioni suscitano commenti da parte di Mazzoni, che sostiene che i due "vecchi nemici" siano vicini... ma si intendeva "nemici di vecchia data", eh, nessuno insinuava che fossero vecchi.
Barrichello è destinato a terminare il gran premio di alcune posizioni più indietro rispetto a Schumacher (a questo ci arriverò), ma è destinato anche a diventare eroe della telecronaca con due settimane d'anticipo.
Mazzoni, infatti, ci ricorda che il prossimo gran premio sarà quello di Interlagos, dove da bambino Rubens "guardava le monoposto affacciandosi dal terrazzo della casa dei nonni".
Qualcuno può chiedersi: e poi? Perché stai parlando di Barrichello?
Me lo chiedo anch'io.
È il 46° giro e il dramma è dietro l'angolo, proprio mentre Mazzoni da diversi minuti parla del fatto che sia ormai il crepuscolo, che la gara potrebbe essere interrotta anzitempo e che è quello che probabilmente stanno sperando nel box della Redbull, perché ormai il 75% della gara è completato e se la gara finisse adesso Vettel sarebbe sicuro di vincere.
Linea alle interviste.
La parola va a Petrov.
Nel frattempo, in pista, la storia di questo campionato viene scritta.
Alonso affianca Vettel.
O meglio, Alonso supera Vettel.
Non è un normale sorpasso, nel senso, non è che Vettel si accodi e termini la gara in seconda posizione.
Un attimo dopo il suo motore esplode in una nuvola di fumo.
Entrambe le Redbull sono fuori.
Alonso è in testa.
I giri totali sono cinquantacinque, ne mancano nove e Alonso mantiene la posizione, mai messa in discussione.
Hamilton secondo.
Massa terzo.
Schumacher quarto.
Barrichello è quinto, ma le sue gomme sono ormai usurate e perde due posizioni. Andrà peggio al suo compagno di squadra Hulkenberg, costretto a rientrare ai box a pochi giri dal termine per un cambio gomme.
Uno dei piloti che hanno superato Barrichello è Kubica, l'altro è Liuzzi: la Force India porta a casa un settimo posto, mentre quell'altra, quella di Sutil, ritirato poco dopo Vettel per via di un incidente con Kobayashi, con il quale era costantemente in lotta per la posizione da qualcosa come una ventina di minuti.
La gara finisce.
Arriva il momento del giro d'onore, con Alonso che celebra urlando e ridendo in modo sguaiato via radio.
Poi arriva il momento del podio.
Massa e Hamilton salgono le scale.
Alonso è più indietro di loro, insieme al rappresentante del team.
La scala è interminabile.
Massa inciampa sui gradini e cade.
Si rialza e ride.
Hamilton ride a sua volta.
Una delle ultime cose che si vedono è un testacoda di Button, che non urta niente, ma finisce la gara dodicesimo.
ALONSO 231.
WEBBER 220.
HAMILTON 210.
VETTEL 206.
BUTTON 189.
REDBULL 426.
MCLAREN 399.
FERRARI 374.
Arriva il momento di staccare.
A Yeongam è tutto finito.
Cinque piloti sono ancora ufficialmente in lotta per il titolo, ma se Alonso vincesse a Interlagos, Webber non arivasse tra i primi quattro e Hamilton non arrivasse secondo, potrebbe vincere il mondiale con un gran premio d'anticipo.
Quello che è certo è che molto difficilmente, dopo il gran premio del Brasile, ci saranno ancora cinque piloti in lotta per il titolo, e che è molto improbabile vedere il numero 1 su una McLaren il prossimo anno.
RISULTATO: 1. Fernando Alonso (Ferrari), 2. Lewis Hamilton (McLaren), 3. Felipe Massa (Ferrari), 4. Michael Schumacher (Mercedes), 5. Robert Kubica (Renault), 6. Vitantonio Liuzzi (Force India), 7. Rubens Barrichello (Williams), 8. Kamui Kobayashi (Sauber), 9. Nick Heidfeld (Sauber), 10. Nico Hulkenberg (Williams), 11. Jaime Alguersuari (Toro Rosso), 12. Jenson Button (McLaren), 13. Heikki Kovalainen (Lotus), 14. Bruno Senna (HRT), 15. Sakon Yamamoto (HRT), Rit. Adrian Sutil (Force India), Rit. Sebastian Vettel (Redbull), Rit. Vitaly Petrov (Renault), Rit. Timo Glock (Virgin), Rit. Sebastien Buemi (Toro Rosso), Rit. Lucas Di Grassi (Virgin), Rit. Jarno Trulli (Lotus), Rit. Mark Webber (Redbull), Rit. Nico Rosberg (Mercedes).
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
venerdì 26 gennaio 2018
Riviviamo i Commenti ai Gran Premi: Corea 2010
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