Uno dei grandi luoghi comuni del mondiale 1999 è che Michael Schumacher avesse il titolo praticamente in tasca, quantomeno non in quel momento. A mio parere non è così: Mika Hakkinen è arrivato a Silverstone con otto punti di vantaggio (e in un'epoca in cui il vincitore prendeva dieci punti e il secondo sei non erano pochi), approfittando dell'incidente di Schumacher in Canada e di una gara sfortunata di quest'ultimo in Francia.
Al momento il mondiale era aperto, diciamo che Hakkinen con la pole poteva apparire quasi come il favorito. Schumacher gli stava accanto, McLaren e Ferrari accoppiate in prima fila e poi anche in seconda, con David Coulthard e il testimonial della Valleverde Eddie Irvine. La Rossa non era fuori dai giochi, assolutamente, ma c'era molta strada da fare. Effettivamente l'ha fatta, ma Schumacher non ci sarebbe stato, come vi racconterò in questo post.
I semafori rossi si sono prima accesi uno per uno e poi spenti, venti monoposto hanno lasciato la griglia di partenza e la gara è iniziata bene per le McLaren, un po' meno per le Ferrari. Hakkinen ha mantenuto la testa, Schumacher è stato sfilato non solo da Coulthard, ma anche da Irvine.
Venti monoposto, ho detto, perché le inquadrature sono andate sulla B.A.R. di Jacques Villeneuve, che si era spenta in griglia, e subito dopo sulla Williams di Alessandro Zanardi, che aveva avuto lo stesso destino. La gara è stata redflaggata, o almeno così diceva la grafica.
Le vetture, tuttavia, proseguivano come se i piloti non ne fossero stati avvertiti e di conseguenza neanche i team lo sapessero al momento. Schumacher ha accennato una manovra di sorpasso su Irvine e, appena completata, è uscito di colpo di pista alla curva Stowe, in apparenza senza frenata.
Qualcuno ha osservato, nei commenti del video, che si erano viste le bandiere gialle sulla griglia e che ci sarebbe stato il tempo per un aborted start (non saprei valutarlo), quindi la storia di quella stagione e di Michael Schumacher avrebbe potuto cambiare.
Non so cosa dire, posso solo limitarmi ai fatti e aggiungere qualche screenshot (a scopo documentativo, che poi i driverstosurvivers vengono a dirmi che mi facciohhhg pubblicitàhhhh usando una doppia frattura di un pilota e ciò è immoralehhhh - dubito che succeda, quattro gatti mi leggono e dubito siano driverstosurvivers), a cominciare dall'inquadratura posteriore dell'impatto contro le barriere:
Quando le inquadrature sono andate su Schumacher all'interno della macchina, i commissari di percorso erano già sopraggiunti sul posto. Si è intravisto qualche movimento provenire dall'abitacolo, ma è stato chiaro fin dai primi momenti che il pilota non era in grado di uscire dall'abitacolo.
I soccorritori sono intervenuti ed è stata condotta sul posto una barella. I soccorsi sono avvenuti con telecamere che inquadravano la scena dall'alto lasciando vedere solo la dinamica di quanto stava succendo. Vari teli sono stati alzati per coprire le immagini di Schumacher spostato sulla barella e poi, a seguire, per coprire la scena mentre veniva caricato sull'ambulanza:
I telecronosti brasiliani hanno raccontato in un secondo momento che, giunta al centro medico, l'ambulanza è entrata dal retro, per evitare l'ingresso principale affollato di reporter. Nel frattempo la gara rimaneva sospesa, perché doveva essere rimessa in sesto la barriera dell'incidente.
Al centro medico, è stato riferito, era stato lasciato entrare solo Jean Todt, mentre pare che fuori ad attendere notizie ci fossero vari membri della Ferrari e il trainer di Schumacher, un fisioterapista indiano che qualche volta ricordo che Mazzoni aveva menzionato in telecronaca e che mi sembra in seguito abbia lavorato anche per altri piloti.
La gara è ricominciata qualcosa come tre quarti d'ora rispetto alla partenza iniziale e solo dopo che era già partita si è visto che, Schumacher veniva portato in ambulanza verso l'elicottero, con ancora teli a coprire la scena, e poi l'elicottero che si alzava in volo:
La seconda partenza è filata liscia, a parte per una Arrows rimasta ferma, e qui ho identificato subito il casco di Pedro De La Rosa, perché i colori erano gli stessi anche ai tempi della HRT. La vettura è stata rimossa in regime di safety car, mentre i primi tre erano Hakkinen, Irvine e Coulthard.
Dietro di loro a completare la zona punti c'erano le Jordan di Heinz-Harald Frentzen e Damon Hill con in mezzo al quinto posto la Williams di Ralf Schumacher. Ne approfitto per segnalarvi il profilo twitter @frentzen_hh laddove da pochi giorni l'ex pilota condivide foto e aneddoti risalenti ai suoi giorni in Formula 1 e formule minori.
La gara è proseguita alquanto tranquilla, con il primo stint a posizioni invariate. In occasione del primo pitstop, tuttavia, per Hakkinen sono iniziati i problemi: sosta lunga, scivolato dietro Coulthard che già si era fermato, destinato verosimilmente a perdere una posizione anche a vantaggio di Irvine, il tutto con una ruota fissata male e un ulteriore pitstop.
Irvine, frattanto, ai box è arrivato lungo nella sua piazzola, il che ha rallentato le operazioni e ha perso la posizione nei confronti di Coulthard, che ha guadagnato così la leadership e la possibilità di tornare alla vittoria dopo un anno, per giunta nel suo gran premio di casa. Nel secondo stint Irvine gli sarebbe stato molto vicino, mentre dopo il secondo rifornimento il gap si sarebbe stabilizzato sui tre secondi. Dal primo pitstop Ralf Schumacher è emerso davanti a Frentzen: era terzo.
Torniamo a Hakkinen: tornato in pista dopo il problema che l'aveva forzato di nuovo ai box, undicesimo, ha perso una ruota, che si è staccata finendo fuori pista e poi rimbalzandovi, venendo schivata giusto in tempo dalle Benetton di Giancarlo Fisichella e Alexander Wurz. Tornato in pitlane su tre ruote - non era così lontano - era ultimo una volta rientrato in pista, poi si è ritirato poco dopo ai box per i danni riportati dalla monoposto nel girare su tre ruote.
Coulthard/ Irvine/ Ralf Schumacher, questo il podio, con David che finalmente azzeccava un risultato e si metteva al riparo dalle critiche. Irvine, frattempo, raggiungeva Michael Schumacher a otto punti di distacco da Hakkinen, rimasto a secco.
Frentzen ha dovuto accontentarsi del quarto posto negli scarichi di Ralf Schumacher, mentre Hill ha chiuso quinto, a lungo piuttosto vicino al compagno di squadra, anche se poi ha rallentato il ritmo: un risultato di tutto rispetto dopo le difficoltà di quella stagione (per le quali probabilmente la gente gli dà tuttora dello SkArS0).
Doveva essere il suo ultimo gran premio in carriera, per quest'ultimo, con Jos Verstappen o Mika Salo potenziali sostituti, ma lo sponsor Benson and Hedges (che appariva in Gran Bretagna con il logo rinominato 'buzzin hornets', 'calabroni che ronzano', per via del divieto di promuovere tabacco) ha minacciato di fargli causa.
Salo ha trovato presto un volante, seppure temporaneo: è a lui che è stato affidato il volante di Schumacher, la cui diagnosi era frattura di tibia e perone della gamba destra. Tra gli altri papabili, si erano fatti i nomi di Luca Badoer e di Pedro Diniz, quest'ultimo peraltro sesto classificato con la Sauber a Silverstone.
Nel frattempo Irvine si è ritrovato da un giorno all'altro in lotta per il titolo (e peraltro con la chance di riportare il titolo a Maranello dopo vent'anni), mai preso in considerazione come candidato al mondiale prima di quel momento. Sapete com'è andata, immagino!
Piccola curiosità: in un video sul GP di Gran Bretagna 1999 un utente ha commentato parlando di una presunta visita di Hill a Schumacher in ospedale. Ho la viva reminiscenza di averlo letto in passato in un articolo, anche se non ne ho trovato traccia. Cosa dire, la coppia che non ti aspetti: Schumill vibes.
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