Gli eventi numero 11 e 12 della stagione 2023 di Indycar hanno avuto luogo a Iowa Speedway (che ormai ho memorizzato come Iowa Corn dal vecchio nome della gara, su questo sono un caso perso), ancora senza Simon Pagenaud rimasto infortunato qualche settimana fa a Mid-Ohio, al suo posto in questa occasione Conor Daly, con tanto di post celebrativi del profilo ufficiale della Indycar, che senza nulla togliere a Daly, in certi momenti mi sono sembrati un po' troppo entusiasti, per essere arrivato in corso d'opera a sostituire un ex campione e passato vincitore della Indy 500 che da settimane continua ad avere problemi fisici che non gli consentono di tornare al volante. Will Power ha conquistato due pole position per il doppio evento su ovale, ritrovandosi a partire davanti a tutti sia nella gara del sabato (che ho visto in versione extended highlight lunedì in pausa pranzo) e in quella della domenica (idem lunedì sera). In entrambe le occasioni, tuttavia, è stato il suo compagno di squadra Josef Newgarden a imporsi, ma non mettiamoci troppo avanti con i lavori. Proseguite nella lettura e scoprirete come sono maturate le due vittorie in questione.
HY-VEE HOMEFRONT 250 - i due piloti sopra citati erano in prima e terza posizione nella prima parte di gara, con l'altra Penske di Scott McLaughlin tra di loro, con le posizioni che sembravano in un primo momento abbastanza stabili. Newgarden ha tuttavia in seguito strappato la seconda posizione a McLaughlin e, poco prima di metà percorrenza, si è anche portato in testa alla gara.
È stato tutto abbastanza tranquillo, senza grossi intoppi e senza incidenti altisonanti (da segnalare un contatto tra Benjamin Pedersen e Devlin DeFrancesco in pitlane causa unsafe release per Pedersen) e un ingresso della safety car a gara inoltrata quando Graham Rahal ha verniciato il muro (che già in precedenza aveva sfiorato lievemente).
Newgarden ormai viaggiava verso la vittoria e tutto ciò che poteva disturbarlo era qualche doppiato che cercava di sdoppiarsi (direi Scott Dixon e Kyle Kirkwood), dato che essendo una gara su un mini-speedway in cui non era entrata quasi mai la safety car praticamente quasi tutta la griglia era doppiata - solo i primi cinque a pieni giri.
McLaughlin era secondo già da molto tempo e Power, che aveva molto prima perso la terza piazza a vantaggio di Pato O'Ward, è stato visto lottare con Marcus Ericsson per la quarta piazza. L'ex pilota della Sauber è uscito vincente da questo scontro e Power ha chiuso la gara in quinta posizione.
Tra le segnalazioni random, sicuramente Colton Herta perseguitato dalla iella precipitato nelle retrovie dalla bassa top-ten a causa di un problema durante il pitstop, Takuma Sato in top-ten, Romain Grosjean molto vicino alla top-ten e per una volta lontano dai muri, nonché Agustin Canapino che dopo 15+ anni di gare a ruote coperte e due sole gare su monoposto (Formula 3 Sudamericana 2011) prima di questa stagione si difende meglio del previsto.
RISULTATO: 1. Josef Newgarden, 2. Scott McLaughlin, 3. Pato O'Ward, 4. Marcus Ericsson, 5. Will Power, 6. Scott Dixon, 7. Kyle Kirkwood, 8. Alex Palou, 9. Takuma Sato, 10. Alexander Rossi, 11. Romain Grosjean, 12. David Malukas, 13. Felix Rosenqvist, 14. Helio Castroneves, 15. Callum Ilott, 16. Agustin Canapino, 17. Rinus Veekay, 18. Jack Harvey, 19. Colton Herta, 20. Christian Lumdgaard, 21. Conor Daly, 22. Devlin DeFrancesco, 23. Ryan Hunter-Reay, 24. Ed Carpenter, 25. Sting Ray Robb, 26. Santino Ferrucci, 27. Benjamin Pedersen, 28. Graham Rahal.
HY-VEE ONE STEP 250 - l'indomani la gara di Newgarden è iniziata un po' più in salita, nelle prime fasi era quinto dietro a Power, McLaughlin, Ericsson e Malukas, ma la salita è stata molto più rapida e ben presto si è ritrovato a lottare per la leadership con i due compagni di squadra, uscendone vincente. McLaughlin è rimasto secondo mentre Power ha perso nei giri seguenti ulteriori posizioni, recuperandole tuttavia in occasione della sosta ai box.
Quando Canapino ha verniciato lievemente il muro è stata mandata in pista la safety car e ripulito il tracciato, le vetture sono rientrare ai box, Power era quinto dietro anche a Dixon ed Ericsson, ma li ha superati in breve tempo con le Penske di nuovo nelle prime tre posizioni, mentre Newgarden usciva vincente da un duello con McLaughlin.
Un successivo lieve contatto di Sato con il muro non ha visto ingressi della safety car, che invece si è vista, anche se a scoppio ritardato, quando una ruota che si era staccata dalla vettura di Sting Ray Robb vagava per la pista venendo schivata da tutti i piloti.
Gli stint conclusivi hanno visto Power emergere nei confronti di McLaughlin che ha anzi dovuto superare alcune vetture per riportarsi nel terzetto di testa, anche se dopo l'ultima sosta Felix Rosenqvist si è inserito in seconda posizione, che ha comunque perso quando nel finale nel restart a seguito di una safety car entrata per un bacio al muro da parte di Ryan Hunter-Reay, scivolando dietro a Will Power e Alex Palou.
Segnalo infine che nel corso della gara Pedersen ha ricevuto bandiera nera perché troppo lento, sorte toccata nel lontano 2012 a Indianapolis alle Lotus di Jean Alesi e Simona De Silvestro.
RISULTATO: 1. Newgarden/Penske, 2. Power/Penske, 3. Palou/Ganassi, 4. Rosenqvist/Arrow McLaren, 5. McLaughlin/Penske, 6. Dixon/Ganassi, 7. Herta/Andretti, 8. Malukas/Coyne, 9. Ericsson/Ganassi, 10. O'Ward/Arrow McLaren, 11. Kirkwood/Andretti, 12. Grosjean/Andretti, 13. Lundgaard/Rahal, 14. Ilott/Juncos, 15. Rossi/Arrow McLaren, 16. Castroneves/Meyer Shank, 17. Daly/Meyer Shank, 18. Veekay/Carpenter, 19. Harvey/Rahal, 20. Rahal/Rahal, 21. DeFrancesco/Andretti, 22. Ferrucci/Foyt, 23. Carpentet/Carpenter, 24. Hunter-Reay/Carpenter, 25. Sato/Ganassi, 26. Canapino/Juncos, 27. Pedersen/Foyt, 28. Robb/Coyne.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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