...E LA PRIMA VITTORIA DI REGAZZONI IN FORMULA 1, NEL DRAMMATICO EVENTO SEGUENTE
Il 27 si era già visto in Belgio con Ickx, in realtà, e a rendere il tutto ancora più pittoresco a fare coppia con il 28. In Austria non siamo stati altrettanto fortunati, vi era solo il 27 su una delle Rosse, ma ce lo facciamo bastare perché tanto il numero stylish è quello e, come potrete intuire dal titolo, era un numero destinato a grandi cose in quel fine settimana.
Nel frattempo, venuto da una serie di ben quattro vittorie consecutive, Rindt ha messo la vettura il pole position, precedendo proprio le Ferrari di Regazzoni e Ickx, mentre a Giunti è andato il quinto posto, tra la Tyrrell/March di Jackie Stewart e la March di Chris Amon. Tutto sembrava promettere bene per il leader del mondiale, ma non è andata così ed venire superato subito dal duo Regazzoni/ Ickx al via e poi a seguire da altre varie vetture - non quella di Stewart in quanto si è ritirato quasi subito per un guasto proprio come il compagno di squadra François Cevert.
Superato da Ickx dopo un solo giro da leader, Regazzoni si è accodato in seconda piazza, seguito dalla Matra di Jean-Pierre Beltoise, con Giunti in quarta posizione e ben presto distanziato. Quest'ultimo ha perso terreno, tanto che è stato superato anche da Rindt, ormai quarto.
Il suo ritiro per un guasto (argomento sul quale tornerò in un momento successivo), così come quello di Jack Brabham, Denny Hulme e Jackie Stewart ha reso inalterata la classifica nei suoi primi quattro posti, mentre Ickx è risalito quinto ex-equo in termini di punti con Stewart. Ha vinto la gara davanti a Regazzoni, con un gap molto ridotto tra i due, ma una probabile situazione di posizioni congelate, in cui se fossero esistiti i #TeamJacky e i #TeamClay e i social sarebbe stato un delirio. O forse avrebbero unito le loro forze per attaccare i tifosi di Giunti, visto il suo pitstop forzato e la settima piazza finale.
Beltoise viaggiava verso il terzo posto quando è stato costretto a un rifornimento a un giro dalla fine, scivolando sesto dietro alla Brabhan di Rolf Stommelen - suo unico podio in Formula 1 - e alle BRM di Pedro Rodriguez e Jackie Oliver, futuro fondator-...
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...okay, lo sapete tutti, non sto a ripetermi. È meglio andare a vedere i commenti al video di highlights visto su Youtube. Ed eccone uno che esalta la conformazione del circuito e i suoi tratti in salita, mettendoci di mezzo i very uominy. Che anziché "real men" sono tuttavia "real mans", il che è accurato, visti i successi innumerevoli di Ickx nella 24 Ore.
La gara successiva era quella di Monza, prima della quale Rindt ha perso la vita a causa di un incidente in qualifica, inquadrato da una delle poche telecamere che riprendevano il circuito. Aveva ventotto anni, pare che intendesse ritirarsi dalla Formula 1 a fine stagione e, visto il distacco abissale, sembrava destinato a vincere il titolo - cosa che, per ironia della sorte, sarebbe accaduta davvero visto che nessuno sarebbe riuscito a raggiungerlo a quota 45 punti.
Dopo la morte di Rindt, come da prassi, la Lotus ha ritirato le entry di John Miles ed Emerson Fittipaldi - quest'ultimo comunque non qualificato dopo un incidente - e idem il team Rob Walker/Lotus per cui gareggiava Graham Hill.
Mentre Ickx in pole era affiancato dalla BRM di Pedro Rodriguez, dietro di lui Regazzoni partiva accanto a Stewart, con a seguire Giunti e Oliver. La conformazione del circuito che si usava all'epoca favoriva la competizione ruota contro ruota e i pochi highlight esistenti lasciano intravedere un lungo duello a quattro con Stewart, Oliver, Ickx e Regazzoni e vari cambi di leadership, con i ritiri già dopo poco di Rodriguez e di Giunti abbandonati dai motori delle loro auto.
La gara di Ickx non è giunta nemmeno a metà, un guasto ha messo fine anzitempo alle sue speranze di vittoria. Restava una sola Rossa in pista ed era quella di Regazzoni, mentre nel frattempo Denny Hulme si avvicinava alle zone alte, giungendo anche a leaderare per alcuni giri. Oliver, invece, è stato costretto al ritiro da un guasto al motore.
Regazzoni e Stewart hanno continuato a lottare per la prima posizione, anche se tuttavia nei giri conclusivi Clay ha allungato e non di poco grazie al fatto che Jackie fosse impegnato a lottare per la seconda piazza con Beltoise e Hulme, quest'ultimo relegato quarto proprio nel finale - Stewart secondo, Beltoise terzo - precedendo di un soffio la Brabham di Stommelen e staccando di un minuto Cevert, sesto classificato.
Era il 6 settembre 1970 e Clay Regazzoni, alla sua prima stagione in Formula 1 e neanche disputata per intero otteneva la sua prima vittoria nella classe regina e divenendo eroe delle folle. E in effetti l'aura ce l'aveva quasi, era nato il 5 settembre 1939, un solo giorno di gap tra il suo 31° compleanno e la sua prima vittoria a bordo di una Ferrari (la numero 4, stavolta), essenzialmente lo si può chiamare sfiorare da vicino l'Olimpo del motorsport.
Con la vittoria si è portato quinto in classifica con 21 punti, in una proiezione che vedeva lo sventurato Rindt ancora in vantaggio di venti punti sul suo diretto inseguitore (45 vs 25), Brabham, ritirato nel corso della gara. Stewart e Hulme avanzavano di qualche punto - lo scozzese aveva gli stessi punti di Brabham - mentre Ickx scivolava al sesto posto in classifica, a ventisei punti dalla vetta.
Finiva così, in modo tragico, la stagione europea, con ancora tre gran premi da disputare nel continente americano, Canada, Stati Uniti e Messico. Non temete, presto o tardi ve ne parlerò, narrando anche delle vicissitudini che hanno portato Ickx a ritrovarsi contendente al titolo fino al penultimo gran premio.
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