In sintesi, continuo a non avere la più pallida idea di cosa stessi facendo quella domenica di giugno, ma provo in compenso un certo imbarazzo per avere messo nero su bianco (in realtà penne di colori random su bianco, arrivando occasionalmente a scrivere addirittura con una penna gialla che ovviamente si vede a fatica) ogni singola scemenza mi passasse per la testa.
La pioggia aveva scombinato le qualifiche, il giorno precedente, con una prima fila tutta inedita: Rubens Barrichello su Stewart affiancato da Jean Alesi su Sauber, con McLaren e Ferrari error 404 not found. In realtà David Coulthard e Michael Schumacher non se la cavavano malissimo, il primo quarto accanto alla Prost di Olivier Panis, il secondo sesto accanto alla Jordan di Heinz-Harald Frentzen, con una terza fila tutta Corinna Friendly e una quarta tutta italiana, con la Benetton di Giancarlo Fisichella affiancata alla Prost di Jarno Trulli.
Chi se la passava peggio erano Mika Hakkinen ed Eddie Irvine, rispettivamente quattordicesimo e diciassettesimo sulla griglia, l'uno subito davanti e l'altro subito dietro alle Williams di Alessandro Zanardi e Ralf Schumacher, ma destinati a due gare molto diverse tra di loro. Mentre Irvine restava imbottigliato nelle retrovie, infatti, Hakkinen risaliva molto velocemente, in una gara in cui Barrichello era leader seguito da Coulthard - Alesi era stato superato dal pilota scozzese. Frentzen era inoltre quarto, seguito da M.Schumacher e dalle Prost.
La gara prevedeva 72 giri ed era chiaro che una Stewart potesse faticare a reggere il passo per tutta la gara, infatti Coulthard dopo cinque giri ha superato Barrichello portandosi in testa. Hakkinen avanzava, aveva ormai superato le Prost e si portava sempre più a ridosso di M.Schumacher. I due hanno ingaggiato un bel duello che, dopo una lunga resistenza del ferrarista e un precedente sorpasso e contrappasso, si è concluso con Hakkinen che prendeva la posizione.
In casa McLaren avevano comunque poco di cui stare allegri, proprio in quel momento Coulthard ha parcheggiato sull'erba per un problema tecnico. Barrichello si è riportato in testa, Alesi era sorprendentemente secondo e Hakkinen andava a caccia di Frentzen, caccia che di sarebbe conclusa superandolo (15° giro) e poi andando a inseguire la Sauber e procacciandosi a seguire (19°) anche la seconda piazza strappata al francese.
Ralf Schumacher frattanto si faceva largo verso la top-6, superate le Prost si è portato in sesta posizione, mentre finalmente Irvine era giunto almeno alla nona piazza dietro alle Prost stesse. Poi, ecco il plot twist.
Parliamone.
Parliamo di quanto a nessuno sia mai importato un fico secco di questo individuo, fintanto che non si è ritrovato catapultato a caso nella lotta per il mondiale (dopo l'infortunio di Schumacher, due settimane più tardi).
È venuto a piovere.
Irvine è rientrato ai box.
I meccanici non lo aspettavano, non erano pronti, avevano le gomme da asciutto invece di quelle da bagnato tra le mani, quindi ha perso un sacco di tempo.
Però non era in lotta per il mondiale, nessuno si è strappato le vesti urlando al complotto.
Perfino io che sono una nerd della Formula 1 e penso di conoscere un sacco di aneddoti, non avevo mai visto questa gara prima dello scorso weekend e mi sono serviti quasi ventiquattro anni per venire a conoscenza di questo episodio.
Poco dopo (22° giro) anche i piloti di testa sono rientrati ai box, Barrichello, Hakkinen, Alesi, Frentzen e Michael Schumacher sono ripartiti con gomme da bagnato nelle prime cinque posizioni e, nel caso del pilota della Jordan, abbastanza benzina per percorrere tutto il resto della gara. I primi tre frattanto erano vicinissimi, ma Alesi è partito in testacoda dopo essere finito in aquaplaning: l'intensità della pioggia si faceva sempre più violenta tantp da portare all'ingresso della safety car.
Prima ancora di riuscire ad allinearsi, Alex Wurz (Benetton) e Jacques Villeneuve (B.A.R.) sono usciti di pista in incidenti distinti tra loro, seppure nello stesso tratto. Frattanto la gara è proseguita per ben undici giri dietro la safety car, con alcuni piloti costretti al ritiro per guasti alle loro monoposto, uno di questi era Damon Hill sulla seconda delle Jordan.
In attesa del restart, avvenuto al 36° giro, Irvine è finito in testacoda e si è ritrovato in fondo al gruppo. Anche piloti più illustri, comunque, hanno commesso errori e di lì a pochi giri è stato Hakkinen a sbagliare, facendo un trecentosessanta gradi nel tentativo di superare Barrichello.
Ha funzionato invece il tentativo di sorpasso di Michael Schumacher su Frentzen ed eccolo secondo a inseguire Barrichello. Panis, Trulli e Ralf Schumacher stavano tra loro e Hakkinen, il quale doveva anche vedersela con Irvine giunto alle sue spalle e in grado di superarlo. Barrichello, frattanto, si proteggeva forsennatamente dagli attacchi di M.Schumacher per la leadership, perdendo tuttavia la posizione al 44°. Schumacher ha iniziato ad allungare, salvo poi essere costretto a tagliare per i prati a causa di una marcia che non entrava e ritrovarsi negli scarichi Barrichello e Frentzen.
Nel frattempo Ralf Schumacher superava le Prost e, dopo la sosta ai box di Irvine, Hakkinen si lanciava all'inseguimento dei piloti di testa. La sosta di Ralf gli ha spianato la strada per la quarta posizione ed eccolo avvicinarsi sempre di più al gruppetto dei primi.
In casa Ferrari le cose si sono messe abbastanza male: mentre Irvine ha perso posizioni a causa di un nuovo testacoda, M.Schumacher ai box è rimasto fermo più del previsto, dovendo in corso d'opera essere effettuata la sostituzione del volante.
Hakkinen si avviava sempre più verso le posizioni di spicco e, dopo un deciso duello con Frentzen, si è ritrovato secondo, passando alcuni giri a inseguire Barrichello. Al 61°, mentre H.H. doveva vedersela con il doppiato Pedro De La Rosa (Arrows) che finiva in testacoda, Hakkinen leaderava dopo essere uscito vincente da un duello con Barrichello.
Rubinho ha iniziato subito a perdere terreno nei suoi confronti. Cinque giri più tardi entrambi sono rientrati ai box per rifornire e hanno messo gomme intermedie, dato che ormai non pioveva più. Frentzen non avrebbe effettuato altre soste, con Hakkinen e Barrichello costretti ad accontentarsi dei gradini più bassi del podio.
Con nuovi problemi al cambio e uscito perdente da un duello per il quarto posto con il fratello, Michael Schumacher ha dovuto accontentarsi di arrivare quinto, non prima di avere subito un sorpasso da Irvine a random, per poi riprendersi la posizione, subito dopo la battaglia con Ralf ormai quarto.
Dodici vetture si apprestavano a tagliare il traguardo, niente punti per le Prost, con Trulli e Panis settimo e ottavo, davanti a Ricardo Zonta (B.A.R.), Luca Badoer (Minardi) e alle Arrows. Anzi, alla Arrows, vista la squalifica per Tora Takagi causa irregolarità nelle gomme (gli è stato montato per sbaglio un set di De La Rosa). Prima di tornare a parlare di ciò che accadeva davanti, comunque, segnalo la decima posizione di Badoer.
Nel frattempo il leader passava sotto la bandiera a scacchi. Caduto in disgrazia per i suoi risultati al di sotto dalle aspettative alla Williams, Frentzen si è ripreso like a boss, peraltro dopo quanto successo due settimane prima: in Canada, infatti, a pochi giri dal traguardo era andato a sbattere piuttosto violentemente dopo un cedimento dei freni, il che aveva provocato per la prima volta nella storia della Formula 1 un finale in regime di safety car.
Nell'incidente di Montreal, Frentzen aveva addirittura riportato diverse microfratture alla gamba destra, quindi tecnicamente ha vinto un gran premio guidando con una gamba rotta.
Oggi è il 18 maggio, cioè il suo compleanno. Tanti auguri a Heinz-Harald Frentzen!
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