Prima di arrivare agli ultimi quattro giri, tuttavia, specifico che solo sedici vetture erano ammesse in griglia e che i piloti full season(?) si qualificavano di default, a discapito anche di piloti che avevano giraro più veloci di loro. Per questa ragione, tra i vari piloti rimasti a piedi, attardato da un incidente ma comunque autore del sedicesimo tempo, c'era anche Johnny Servoz-Gavin, compagno di squadra di Jackie Stewart alla Tyrrell, che ai tempi era team cliente e schierava delle March.
Stewart ha invece ottenuto la pole, precedendo Chris Amon su March ufficiale, Denny Hulme su McLaren, Jack Brabham su Brabhan, Jacky Ickx su Ferrari, ecc... Vi anticipo subito che di Ferrari ce n'era una sola e che Ickx è stato anche il primo ritirato, per un guasto alla trasmissione: gara falsata!
Stewart ha mantenuto la prima posizione e ha iniziato ad allungare su Amon, il quale a poco a poco ha visto Brabham farsi più vicino. L'australiano l'ha superato a circa un quarto di percorrenza appropriandosi della seconda posizione, che dopo qualche giro è diventata leadership, in quanto Stewart è stato costretto a fermarsi ai box per un problema sulla vettura ripartendo nelle retrovie (e molto più tardi sarebbe ststo costretto al ritiro).
In una gara in cui i problemi erano all'ordine del giorno, Hulme che si trovava in terza piazza l'ha persa per noie meccaniche, venendo superato da Jochen Rindt (Lotus). Avrebbe perso ulteriori posizioni a vantaggio di Joseph Siffert (March) e Henri Pescarolo (Matra) in precedenza impegnati in un duello tra di loro. Siffert, tuttavia, avrebbe in seguito perso posizioni, ritirandosi verso fine gara.
Torniamo a noi e torniamo ad Amon: l'avevamo lasciato secondo... e a tre quarti di gara la sua monoposto l'ha salutato con la rottura di una sospensione, perché non c'è Amon senza iella e non c'è iella senza Amon (va beh, non esageriamo, di sventutati ne sono venuti anche dopo di lui, e più di uno).
Ciò ha lasciato Brabham e Rindt in prima e seconda posizione a circa quindici secondi di gap l'uno dall'altro, gap che ha iniziato ad abbassarsi di gran lunga, tanto da portare il telecronista italiano ad affermare, testualmente: "c'è ancora la possibilità di assistere a qualche cosa di abbastanza inconsueto nelle gare automobilistiche, cioè un finale combattuto". Al tempo dei very uominy anche i telespettatori erano very uominy e non si indignavano se le gare non finivano con un giro in cui si decideva tutto.
Il resto è storia, o forse no, dato che non mi sembra venga citato molto spesso quando si parla di errori clamorosi commessi da piloti di primo piano. Era l'ultimo giro e Brabham si apprestava a doppiare Hulme, per poi percorrere quel poco che lo separava dalla bandiera a scacchi. E niente, invece di doppiare Hulme è finito a sbattere contro le barriere... e l'ha anche fatto a bordo di una vettura numero 5!
Rindt ha vinto (e sul podio è stato accolto dall'inno britannico perché c'era solo quello del costruttore), Brabham ha portato a casa la seconda piazza un po' come un J.R. Hildebrand qualsiasi a Indy, mentre Pescarolo ha ottenuto l'unico podio in Formula 1. Hulme è giunto quarto, precedendo Graham Hill (Lotus), Pedro Rodriguez (BRM), nonché Ronnie Peterson (March) che esordiva in quel gran premio.
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