martedì 9 maggio 2023

Formula 1 2023: #5 Gran Premio di Miami, il commento del lunedì (anzi, stavolta del martedì)

Miami è sinonimo di circuito cittadino trash che incarna bene la Formula 1 anni '80 negli States, ma che la stravolge perché negli anni '80 negli States c'erano i circuiti trash, ma non c'erano porti finti e passerelle per i vip del posto destinati a divenire il centro dello spettacolo. Miami è quel circuito che secondo la mentalità del tifoso americano medio, a cui si dà ben più importanza di quanta gliene spetterebbe, un giorno dovrebbe rimpiazzare l'obsoleto GP di Montecarlo, da rimuovere perché esibisce big money europei anziché americani e ciò non è etico.
Vorrei aprire una piccola parentesi, tuttavia, e segnalare che il tifoso medio di ogni location attualmente sembra convinto che la Formula 1 dovrebbe seguire i suoi dettami. Prima che mi si fraintenda, facendo un passo indietro, considero il format dell'Azerbaijan piuttosto discutibile, specie per la quasi assenza di prove libere, ma per il resto a mio parere se proprio devono esserci due gare è giusto che ci siano due qualifiche invece che cose atroci come reverse grid di cui ho sentito vaneggiare, mentre le qualifiche al venerdì non mi fanno impazzire, ma sostenere che ai vecchi tempi non sarebbe mai successo tutto quando fino ai mid-90s c'erano due sessioni di qualifiche, una al venerdì e una al sabato (con le prove libere al mattino, in più ai tempi non c'era eliminazione, chiunque aveva a disposizione un'ora per girare in qualifica), magari anche no.
Detto questo, mi è parso di vedere fin troppa gente pontificare di come dovrebbe essere *tassativamente* strutturato un fine settimana, a che ora dovrebbe essere questo e a che ora quell'altro. Ribadisco che è giustissimo criticare la cancellazione delle prove libere, ma per il resto del format magari anche cercare di ricordarsi di non essere pensionati con il giornale sotto il braccio al cospetto di un cantiere potrebbe essere d'aiuto.
Aggiungo una considerazione sulla noiahhhh: che io ricordi ne sento parlare da ben prima delle sprint, da ben prima della generazione di monoposto attuale e da ben prima che gente tipo il pilota di punta della Redbull fosse "adulta" abbastanza da gareggiare in Formula 1. Per quanto sia stato alquanto inutile avere ben due gare a Baku, non mi sembra che il gran premio tacciato di essere noioso e inguardabile sia stato tanto più noioso di molti altri analoghi nelle stagioni passate. È indubbio che ci siano stati momenti storici in cui c'era maggiore imprevedibilità. Però, se l'imprevedibilità è bassa, mi sembra preferibile di gran lunga una gara tranquilla come quella di Baku in cui gli eventi seguono il loro corso piuttosto che un tentativo di demolition derby come quello avvenuto all'Albert Park a seguito di decisioni della direzione gara studiate ad arte per generare imprevedibilità.
Detto questo, credo che l'introduzione sia stata abbastanza lunga, quindi do la linea a me stessa e proseguo riportando la cronaca della gara scritta per il forum F1 Grand Chelem. Vorrei comunque segnalare che, a mio vedere, la gara di Miami (dove *gara* significa esattamente il significato del termine, ovvero dal formation lap al giro d'onore, non il prima e il dopo) non è stata particolarmente noiosa. Nel senso, circuito molto discutibile e tutto, però per come la penso io le gare non vanno guardate pensando al circuito, ma vanno piuttosto vissute. Per certe considerazioni c'è tempo, una volta che i motori sono accesi bisogna cercare di trarne il più possibile, senza volere essere prevenuti a ogni costo.
Poi certo, è sgradevole ritrovarsi alla domenica sera a scoprire che, mentre dei vip che nulla hanno a che vedere con il motorsport si aggiravano per la griglia, Martin Brundle - che tipicamente intervista piloti sulla griglia - non potesse accedere alla griglia, o addirittura che i bodyguard abbiano cercato di bloccare Jackie Stewart come se fosse un vecchio squinternato qualsiasi invece che un tre volte campione del mondo. È sgradevole anche ritrovarsi ad assistere a una sorta di sfilata dei piloti con tanto di cheerleader, ponpon e vip vari nei paraggi, cinque minuti prima della gara quando magari dovrebbero essere concentrati sulla gara e non sullo spettacolo pacchiano che hanno intorno. Però, poi, i semafori si accendono e, non appena si spengono, scatta la gara. E allora, a quel punto, è solo un'altra gara da vivere.
Per me, almeno. Non significa che deve essere altrettanto per chiunque. Però, come io non vado a pontificare (seconda volta che uso questo verbo nel commento, probabilmente la seconda anche in tutta la mia vita) di cosa dovrebbero fare gli altri, mi aspetterei un simile trattamento, non affermazioni tra le righe secondo cui i very uominy non guardano le gare precedute da spettacoli trash per principio e che chiunque se le guardi è un traditore della kausahhhh. Non ci sono cause, c'è solo un campionato che in mano a Liberty Media cola a picco. Quindi meglio approfittare di guardarsi le gare ora, perché prima o poi potrebbero collassare. Certo, non ce ne fossero più o meno duecentoventi in un anno, magari sarebbe meno stressante, ma non sono sicura di potere criticare l'esagerazione in questo contesto, perché io stessa sto esagerando con i preamboli invece di narrare i fatti. Quindi è giunto il momento di passare a quanto scritto questo fine settimana su F1GC e di scusarmi per il ritardo, ma essendo il gran premio finito verso l'una di notte su TV8, chiaramente le tempistiche ne sono state condizionate.
Aggiungo una piccola curiosità: questo gran premio ha segnato ufficialmente il mio ingresso nella categoria di quelli che con i gran premi della domenica sera quasi notte si ritrovano a chiedersi come faranno a tirarsi su dal letto al lunedì mattina. Nel mio precedente lavoro ho fatto per otto anni turni 11.30/19.30 o 12.00/20.00, adesso ho la sveglia che suona alle sette di mattina. Comunque dai, non è andata così male, tra una cosa e l'altra cinque ore e mezza di sonno me le sono fatte, anche se devo dire che prediligo altri orari per i gran premi.

CRONACA PER IL FORUM - Il Gran Premio di Miami è il quinto del mondiale 2023, che finora ha visto Max Verstappen e Checo Perez ottenere due vittorie ciascuno (Verstappen in Bahrein e Australia, Perez in Arabia Saudita e Azerbaijan... sarebbero tre contando anche la sprint) e la Redbull incontrastata dominatrice della stagione, con Aston Martin spesso seconda forza.
Il team britannico, tuttavia, ha una brutta sorpresa all'inizio delle qualifiche, quando Lance Stroll è uno degli esclusi già al termine della Q1. Ci sono comunque altre sorprese e in Q2 è la Mercedes a stare poco tranquilla: Lewis Hamilton rimane escluso con il 13° tempo, mentre George Russell rientra nella top-ten, ma non certo nelle posizioni più alte.
Per la Q3 è prevedibile uno scontro finale tra le Redbull per la pole position, dopo che Verstappen ha commesso un errore nel primo tentativo, ma ha a disposizione un'ultima chance per strappare il miglior tempo a Perez. O almeno così crede: a un minuto e mezzo dalla fine della Q3 Charles Leclerc parte in testacoda e finisce contro le barriere, congelando il risultato. L'Aston Martin si prende la soddisfazione di vedere Fernando Alonso in prima fila accanto al poleman, con la Haas di Kevin Magnussen grande sorpresa, quarto posto, in seconda fila accanto alla Ferrari di Carlos Sainz.

1^ fila: Perez - Alonso
2^ fila: Sainz - Magnussen
3^ fila: Gasly - Russell
4^ fila: Leclerc - Ocon
5^ fila: Verstappen - Bottas
6^ fila: Albon - Hulkenberg
7^ fila: Hamilton - Zhou
8^ fila: De Vries - Norris
9^ fila: Tsunoda - Stroll
10^ fila: Piastri - Sargeant

La gara prevede 57 giri e inizia senza grossi colpi di scena, a parte un contatto Norris/ De Vries/ Sargeant nelle retrovie. Davanti resta quasi tutto uguale a parte Magnussen che perde posizioni nei confronti di Gasly e Russell, ritrovandosi sesto. Viene poco dopo superato da Leclerc che tuttavia non riesce a distanziarlo e si ritrova coinvolto con lui in una serie di sorpassi. Al 4° giro Verstappen - partito su hard anziché su medium - li supera entrambi in un colpo solo, Max adesso è sesto, mentre Magnussen si trova davanti a Leclerc.
La rimonta di Verstappen procede piuttosto spedita, nei giri successivi è il turno di Gasly e Russell, avvicinandosi approfittando del duello tra i due, dal quale la spunta Russell. Al 14° supera anche Sainz portandosi in zona podio per poi risalire secondo poco dopo con un sorpasso su Alonso, mentre il duello Magnussen vs Leclerc prosegue fino a quel momento, poi il pilota Haas si ferma ai box.
Al 18° giro si fermano Russell e Leclerc per passare alle hard, si inseriscono rispettivamente davanti e dietro a Gasly e Magnussen, tra questo quartetto le posizioni non sono cambiate rispetto a prima della sosta, piuttosto Magnussen e Leclerc sono ben più lontani di prima. Fermandosi diversi giri prima rispetto ad Alonso, Sainz lo supera tramite undercut, ma pende su di lui una penalità di cinque secondi per speeding in the pitlane. Al 27° giro, un paio di tornate dopo la propria sosta, Alonso supera Sainz riprendendosi la terza posizione - anzi, la quarta dato che davanti ai due c'è Ocon che ancora deve fermarsi ai box, che i due supereranno nei giri seguenti. Al 34° Sainz va largo e viene superato da Ocon, per poi riprendersi la posizione un giro dopo. Poco dopo anche Russell supera Ocon.
Al 37° giro Leclerc tenta il sorpasso su Magnussen, ma viene poi superato di nuovo. Un giro più tardi riesce finalmente a concretizzare. Hamilton nel frattempo si ferma ai box, Russell supera Sainz e Verstappen inizia ad allugare nei confronti di Perez. Dopo la sosta, Hamilton occupa la posizione dietro a Magnussen, mentre Ocon esce dai box dietro al pilota della Mercedes. Entrambi in seguito riusciranno a superare la Haas.
Verstappen si ferma al 46°, torna in pista vicinissimo a Perez. Sulle medium nuove sembra più veloce e infatti lo riesce a superare al 48° nonostante la difesa di Perez. Verstappen inizia ad allungare e non c'è storia. Nel frattempo a tre giri dal termine, dopo che entrambi hanno superato Gasly, Hamilton strappa la sesta posizione a Leclerc. Da quel momento in poi le posizioni rimangono invariate, anche quella di Sainz dopo la penalità in quanto il gap con Hamilton era ben più di cinque secondi. // Milly Sunshine(C) per F1GC.

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Sergio Perez (Redbull), 3. Fernando Alonso (Aston Martin), 4. George Russell (Mercedes), 5. Carlos Sainz (Ferrari), 6. Lewis Hamilton (Mercedes), 7. Charles Leclerc (Ferrari), 8. Pierre Gasly (Alpine), 9. Esteban Ocon (Alpine), 10. Kevin Magnussen (Haas), 11. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 12. Lance Stroll (Aston Martin), 13. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 14. Alex Albon (Williams), 15. Nico Hulkenberg (Haas), 16. Zhou Guanyu (Alfa Romeo), 17. Lando Norris (McLaren), 18. Nyck De Vries (Alpha Tauri), 19. Oscar Piastri (McLaren), 20. Logan Sargeant (Williams).

RIFLESSIONI SEMISERIE DEL LUNEDÌ CHE ORMAI È MARTEDÌ - il weekend di Miami credo abbia messo fine alle illusioni che il mondiale si fosse riaperto in Azerbaijan, con Perez che nell'ultima settimana veniva visto come colui che avrebbe potuto fermare Verstappen. Sembra che non sia così e che Perez, oltre a essere spesso destinato a perdere il confronto nello scontro diretto, non riesca a cavarsela tanto bene neanche in caso di diversa strategia. È vero che Verstappen nella parte finale della gara era su gomme più fresche, ma è altrettanto vero che nella parte centrale della gara Perez non è stato in grado di costruirsi un gap sufficiente quantomeno a rendere le cose un po' meno facili al compagno di squadra.
In più credo sia giunto anche il momento di parlare del DRS della Redbull. Dal punto di vista dello sviluppo nulla da dire, è geniale (e dato che nessuno ha contestato nulla, immagino anche ben lontano dalla benché minima parvenza di illegalità), ma è esattamente quello che - con esagerazione - un tempo veniva tacciato di essere il DRS. Mi spiego meglio: già diversi anni fa specie gli appassionati vintage si lamentavano di quanto il DRS rendesse i sorpassi fasulli e molto facili. In realtà fino a non troppo tempo fa chi stava davanti a una vettura con il DRS aperto, aveva quantomeno la capacità di difendersi dagli attacchi. Con questo DRS, Verstappen ha superato avversari come se questi neanche ci fossero. Una volta giunto a ridosso di Perez, inoltre, questo aveva già il destino segnato, nonostante la parità di monoposto. Ecco, il DRS della Redbull è esattamente come veniva descritto il DRS quando ancora non lo era. E il peggio deve ancora venire, perché tutto ciò che è legale prima o poi sarà copiato e/o imitato e c'è il serio rischio di trovarsi qualcosa di analogo anche negli altri team. Allora non ci saranno più solo due vetture che fanno sorpassi facili e prevedibili, ma ce ne saranno venti... e con questo pensiero vi saluto.





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