Stirling Moss sulla Lotus partiva soltanto undicesimo. Ancora ufficialmente in lotta per il titolo, sebbene lontanissimo da Von Trips e Phil Hill, il suo destino sembrava quello di rimanere definitivamente fuori dai giochi e la Ferrari divenire unica candidata al campionato in occasione del gran premio di casa.
Phil Hill ha preso la leadership al primo giro, inseguito da Ginther e Rodriguez. Autore di una partenza piuttosto lenta, Von Trips si è ritrovato invece a lottare con la Cooper di Jack Brabham e con la Lotus di Jim Clark. Sulla vecchia versione di Monza le vetture si seguivano vicinissime le une alle altre, con i primi tre che, insieme a Brabham uscito vincente da quel duello, hanno presto iniziato ad allungare.
Era il secondo giro quando Von Trips ha tentato il sorpasso su Clark, il quale ha provato un controsorpasso. Le due vetture si sono agganciate, con la Ferrari che ha preso il volo, sbalzando fuori il pilota prima di finire sulle tribune, mentre la monoposto di Clark finiva in testacoda fermandosi sull'erba. Vi era una telecamera proprio sul luogo, che ha ripreso le terribili scene, si è trattato del primo incidente mortale della storia della Formula 1 del quale esiste un filmato.
Tra il pubblico le vittime sono state numerose: undici morti sul colpo, altri quattro tra i feriti sarebbero deceduti in ospedale nei giorni seguenti, per un totale di quindici vittime oltre al pilota.
La gara è proseguita, esattamente come il disastro di Le Mans qualche anno prima, anche per ragioni pratiche, di fatto le stesse di quel maledetto evento: se gli spettatori si fossero riversati in massa fuori dal circuito per la fine anticipata della gara avrebbero invaso le strade e intralciato la strada ai mezzi di soccorso che dovevano condurre in ospedale i feriti, rendendo la situazione ancora più grave.
Phil Hill era in testa, seguito da Ginther con il quale si è alternato al comando in diverse occasioni. R.Rodriguez e Baghetti inizialmente erano terzo e quarto, ma sono stati entrambi costretti al ritiro da problemi tecnici, stesso destino al quale più tardi, verso metà gara, è andato incontro anche Ginther dalla seconda posizione, lasciando P.Hill indisturbato ad andare a procacciarsi la vittoria.
Moss si è alternato al secondo posto con la Porsche di Dan Gurney, prima di essere costretto al ritiro e a lasciare definitivamente la seconda piazza al pilota americano. Seguivano le Cooper di Bruce McLaren e Jackie Lewis, poi la BRM di Tony Brooks e, a completare i primi sei, la Cooper di Roy Salvadori.
Con questa vittoria Phil Hill si portava a un punto di vantaggio in classifica nei confronti dello sventurato compagno di squadra, della cui morte e di quella degli spettatori avrebbe scoperto ben dopo la fine della gara. Deceduto il suo unico sfidante, Hill diventava campione del mondo, il primo statunitense nella storia a riuscirvi.
Per una macabra coincidenza, diciassette anni più tardi, un destino analogo sarebbe toccato anche a Mario Andretti, l'unico altro statunitense campione del mondo di Formula 1, che ha conquistato il titolo sempre a Monza dopo la morte del compagno di squadra Ronnie Peterson, suo diretto inseguitore in classifica, con l'incidente avvenuto, come già anticipato, sempre il 10 settembre (anche se il pilot svedese è morto l'11).
Tornando al 1961, la stagione della Ferrari è finita così, vista la scelta, dopo la morte di Von Trips, di non prendere parte al successivo gran premio, che si sarebbe svolto negli Stati Uniti a Watkins Glen (gara della quale ho cercato almeno qualche breve filmato, senza riuscire a trovare nulla su Youtube) un mese più tardi, nel weekend dell'8 ottobre.
Le cronache scritte raccontano di Brabham in pole e Moss subito suo diretto avversario in gara, con Innes Ireland su Lotus risalito in terza posizione dall'ottava in griglia, prima di precipitare indietro a causa di un testacoda.
Moss e Brabham si sono varie volte in testa, fintando che Brabham non si è portato definitivamente al comando, ma non troppo definitivamente, dato che è stato costretto al ritiro da un guasto. A quel punto Moss aveva un grande vantaggio, ma è stato successivamente costretto al ritiro in quello che sarebbe stato il suo ultimo gran premio ufficiale, a causa del gravissimo incidente avuto nel 1962 in un evento non championship.
Ireland, che aveva rimontato dopo il testacoda, si è ritrovato leader quando mancava poco più di un terzo di gara e ha conservato la posizione fino al traguardo, intendo la sua unica vittoria in Formula 1. Non è stato altrettanto fortunato Salvadori, costretto al ritiro mentre era secondo, con il podio completato da Gurney e Brooks, e a punti anche la Cooper di Bruce McLaren, la BRM Graham Hill e la Porsche di Joakim Bonnier.
Le cronache scritte raccontano di Brabham in pole e Moss subito suo diretto avversario in gara, con Innes Ireland su Lotus risalito in terza posizione dall'ottava in griglia, prima di precipitare indietro a causa di un testacoda.
Moss e Brabham si sono varie volte in testa, fintando che Brabham non si è portato definitivamente al comando, ma non troppo definitivamente, dato che è stato costretto al ritiro da un guasto. A quel punto Moss aveva un grande vantaggio, ma è stato successivamente costretto al ritiro in quello che sarebbe stato il suo ultimo gran premio ufficiale, a causa del gravissimo incidente avuto nel 1962 in un evento non championship.
Ireland, che aveva rimontato dopo il testacoda, si è ritrovato leader quando mancava poco più di un terzo di gara e ha conservato la posizione fino al traguardo, intendo la sua unica vittoria in Formula 1. Non è stato altrettanto fortunato Salvadori, costretto al ritiro mentre era secondo, con il podio completato da Gurney e Brooks, e a punti anche la Cooper di Bruce McLaren, la BRM Graham Hill e la Porsche di Joakim Bonnier.
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