sabato 16 settembre 2023

GP Italia 2001: la prima vittoria in Formula 1 di Montoya

Buongiorno a tutti, buon fine settimana del GP di Singapore e soprattutto buon 16 settembre. Oggi vi porto a fare un viaggio nel tempo, ricordandovi tuttavia che la prima edizione del gran premio di Marina Bay si è svolta il 28 settembre 2008 e che quello stesso giorno era il 40° compleanno di un certo finlandese due volte campione del mondo, il quale, diversamente da Marina Bay, ha qualcosa a che vedere con la storia che intendo raccontarvi.
La storia in questione ci porta al 16 settembre 2001, in quanto oggi è il 22° anniversario del GP d'Italia 2001, per intenderci, quello che si è svolto a soli cinque giorni di distanza dall'attentato al World Trade Center, con le Ferrari da una livrea interamente senza sponsor e il musetto nero.


Motoristicamente parlando, venivamo dal gran volo di Luciano Burti, al suo posto alla Prost GP debuttava Tomas Enge. Non era il solo debuttante: alla Minardi Tarso Marques era appena stato declassato a terzo pilota, lasciando il volante a nientemeno che Alex Yoong, occasionalmente inquadrato mentre girava per il prato anziché per l'asfalto, dove per occasionalmente non si intende che lo facesse solo occasionalmente, quanto piuttosto che occasionalmente veniva inquadrato.
Juan Pablo Montoya, a bordo della Williams, conquistava la pole position per la terza volta dal suo arrivo in Formula 1, ma era ancora a caccia della prima vittoria. Seguivano le Ferrari di Rubens Barrichello e Michael Schumacher, dopodiché l'altra Williams guidata da Ralf Schumacher. C'era poi la Jordan di Jarno Trulli e a seguire c'erano le due McLaren di David Coulthard e Mika Hakkinen.
Precedevano le Sauber di Nick Heidfeld e soprattutto di Kimi Raikkonen, che in quel fine settimana veniva annunciato come successore di Hakkinen in McLaren. Hakkinen, da parte sua, nella giornata del 14 settembre, aveva annunciato di prendersi un periodo di stop dalla Formula 1. Noi lo aspettiamo ancora!

La buona performance di Trulli in qualifica non è stata ripagata nella pratica, dato che è stato speronato dalla Benetton di Jenson Button ed è finito in testacoda venendo costretto al ritiro. Montoya nel frattempo manteneva la testa della gara, seguito da Barrichello, mentre i fratelli Schumacher lottavano per il terzo posto. Ralf ha avuto il migliore spunto alla partenza, ma Michael si è ripreso la posizione poco dopo.
Nei primi giri, Barrichello era il pilota più veloce, tra quelli davanti - era più scarico di Montoya, avrebbe fatto due soste contro una del pilota della Williams - ed è andato così a procacciarsi la prima posizione. Montoya si è ritrovato quindi a battagliare con Michael Schumacher e i due hanno provato l'emozione di vedere Yoong partire in testacoda davanti a loro mentre si apprestavano a doppiarlo.

Entrambi i piloti della Ferrari hanno effettuato due soste, quelli della Williams solo una. Montoya è riuscito seppure di poco a rimanere davanti a Barrichello, mentre Michael Schumacher si è visto sottrarre la terza piazza da Ralf, il quale in realtà era uscito dai box davanti anche a Rubinho, venendone tuttavia sopravanzato all'istante. I primi quattro sono stati, dunque, Montoya, Barrichello, Ralf e Michael Schumacher, con le McLaren non pervenute: Coulthard era stato abbandonato dal motore dopo pochissime tornate, per Hakkinen era durata appena un po' più a lungo, prima di essere costretto a dare forfait per un guasto alla trasmissione.
Il quinto posto è andato alla Jaguar, l'unica arrivata al traguardo, con Pedro de La Rosa - Eddie Irvine è stato costretto al ritiro da un guasto al motore. Al sesto posto, ultimo a punti, ha chiuso Jacques Villeneuve sulla B.A.R., mentre il compagno di squadra Olivier Panis giungeva nono dietro a Raikkonen e alla Jordan di Jean Alesi. La top-ten era completata da Giancarlo Fisichella, unica Benetton al traguardo dopo che Button aveva avuto a sua volta un guasto al motore... un po' come se fosse già al volante di una B.A.R.!

Heidfeld ha chiuso undicesimo davanti a Enge, mentre ultimo classificato è stato Fernando Alonso sulla Minardi - Yoong si era infine ritirato per uno dei suoi numerosi testacoda. Si segnalano tra i ritirati anche Heinz-Harald Frentzen sulla Prost ed entrambe le Arrows, guidate da Jos Verstappen ed Enrique Bernoldi: tutti costoro sono usciti di scena per problemi tecnici. Di fatto gli unici ritirati per incidente sono stati Trulli e Yoong.
La gara è stata, in generale, piuttosto tranquilla, a parte la collisione Trulli vs Button alla partenza, in cui comunque non state coinvolte altre vetture. Meglio così: il dramma dell'anno precedente con la morte del commissario di percorso era ancora ben vivo e indelebile nella collettiva.


Per Montoya, campione del mondo di Indycar (CART, erano i tempi dello split) nel 1999 e successivamente vincitore della Cinquecento Miglia di Indianapolis nel 2000, arrivava la prima vittoria in Formula 1, un'inversione di tendenza, dato che da molto tempo i piloti giunti in Formula 1 dalla Indycar non sembravano destinati al successo.
L'ultimo ad arrivare dalla Indycar (avendo in verità già gareggiato in Formula 1 diversi anni prima) era stato il mio conterraneo Zanardi, sempre campione con Ganassi in Indycar e sempre arrivato in Williams; era il 1999 e non aveva ottenuto punti.
Tornato in Indycar dopo un anno di stop, proprio il giorno prima del GP d'Italia, il 15 settembre, era stato vittima del grave incidente di Lausitzring, la prima gara di Indycar disputata in Europa. Era stata una gara relativamente tranquilla, fino al dramma arrivato a soli tredici giri dalla fine.
Nota a margine, che negli States Alex avesse vinto due titoli l'ho scoperto per caso, quando sono stata con la scuola alla sede dell'AVIS per seguire una presentazione della sede dell'AVIS di Castel Maggiore dedicata agli studenti neomaggiorenni. Il tizio che spiegava, a un certo punto, ha detto che le persone al di sotto dei 50 kg non possono donare sangue, ma che comunque "nessuna persona sana" è inferiore a quel peso, l'ho presa come un'offesa personale (nonostante ai tempi fossi sui 51 o 52), dedicando il resto del tempo alla contemplazione dei poster di Zanardi (che era testimonial) che c'erano alle pareti. Sotto una foto che lo ritraeva al volante di una vettura di Ganassi c'era scritto che era due volte campione di CART.
Tutto quello che posso dire è che trovo abbastanza scandaloso che in Italia nessuno se lo sia mai filato quando aveva ancora le gambe, solo perché i suoi successi li ha ottenuti a un oceano di distanza da noi, e lo dico a maggior ragione vivendo letteralmente a 15 km di distanza dal suo paese d'origine, paese nel quale ho frequentato le scuole superiori. Essenzialmente chiunque, anche gente che non sapeva assolutamente nulla di motorsport, sapeva della sua esistenza, ma solo dopo il Lausitzring e solo per l'incidente.


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