venerdì 22 settembre 2023

Finale di stagione 1968: i GP di Canada, Stati Uniti e Messico

Come ho già fatto notare in un precedente post, un tempo in questo periodo dell'anno la Formula 1 non andava in Asia, bensì in America del nord, spostandosi poi verso il centro. È quello che succedeva alla fine degli anni '60/ inizio '70 e nello specifico oggi intendo portarvi a fare un giro nel 1968, quando gli eventi d'oltreoceano erano tre: il Canada il 22 settembre (oggi ne è il 55° anniversario) a Mont-Tremblant, gli Stati Uniti il 6 ottobre a Watkins Glen e infine, giusto per stare sul sicuro, il mondiale che finiva scappandp in Messico, dove si correva il 3 novembre. Dopo il GP d'Italia, quattro piloti erano separati da sei punti in vetta alla classifica piloti: Graham Hill (Lotus) 30, Jacky Ickx (Ferrari) 27, Jackie Stewart (Tyrrell/ Matra) 26, Denny Hulme (McLaren) 24. Se ci fosse stata Liberty Media non oso immaginare cos'avrebbe combinato, ma per fortuna ai vecchi tempi non c'era Liberty Media. Sfortunatamente delle gare americane si trova poco e niente, a livello di video, sintesi brevi nel migliore dei casi.

GP CANADA - Graham Hill festeggiava il suo 100° gran premio in carriera, così come Jack Brabham, ma la pole è andata al compagno di squadra di quest'ultimo, Jochen Rindt. Hill era solo quinto in griglia, ma non era il peggiore dei mali. Ickx, in qualifica, ha avuto un serio incidente nel quale ha riportato una frattura a una gamba: i championship contenders sono rimasti tre.
Chris Amon (Ferrari) ha preso la testa della gara al via davanti a Jo Siffert (Lotus) e al poleman Rindt, ma in corso d'opera sia Siffert sia Rindt sono stati costretti al ritiro da problemi tecnici. Amon ha proseguito imperterrito, con le McLaren ormai 2/3: i due avevano superato Hill costretto a rallentare a causa di problemi alla monoposto.
Nella fase ormai finale della gara, Amon è stato lasciato a piedi dalla propria vettura, tanto per cambiare, così che la vittoria è andata a Hulme, che ha preceduto abbondantemente Bruce McLaren, mentre Pedro Rodriguez (BRM) ha chiuso al terzo posto. Hill, che ha recuperato una posizione grazie a un testacoda di Johnny Servoz-Gavin (Tyrrell/ Matra), mentre la zona punti è stata chiusa da Vic Elford (Cooper) e Stewart - solo sei piloti sono giunti al traguardo.
Hill e Hulme, a questo punto, erano appaiati in classifica a 33 punti, con Stewart a 27 al pari di Ickx. Ironia della sorte, anche il quinto e sesto posto erano a pari punti, ed erano McLaren e Rodriguez.

GP STATI UNITI - Mario Andretti (Lotus) si è procacciato la pole position all'esordio, impresa che sarebbe stata eguagliata in futuro solo da Carlos Reutemann e Jacques Villeneuve. Andretti in realtà aveva già preso parte a una sessione di qualifiche un paio di gare prima, ma con lo status di "withdraw" a causa della partecipazione a un'altra gara in SoVrApPoSiZiOn3.
Superato da Stewart al via, Andretti è rimasto in seconda posizione, finché non ha dovuto fare una sosta ai box a causa della rottura dell'ala anteriore precipitando nelle retrovie - in seguito si sarebbe ritirato per un guasto. Hill frattanto era risalito secondo dopo un testacoda di Amon, che prima era davanti a lui. Anche Hulme, scivolando su una macchia d'olio, è finito in testacoda.
Il pilota di casa Dan Gurney (McLaren) è risalito al terzo posto, ma ha fatto a sua volta un testacoda, perdendo tuttavia solo una posizione a vantaggio di John Surtees (Honda) con il quale seguito ha lottato per il terzo posto. Il campione del mondo 1964 ne è uscito vincitore e Stewart/ Hill/ Surtees è ad oggi l'ultimo podio interamente britannico.
Gurney ha chiuso quarto precedendo Siffert e McLaren: anche stavolta solo sei piloti hanno concluso la gara, con Hulme ritirato per incidente. Hill è salito a 39 punti, mentre Stewart si è avvicinato, a 36 con un solo gran premio da disputare, una vittoria dominante per lui, ma con un grosso brivido, dato che ha affermato di avere rischiato di investire due spettatori che attraversavano la pista.

GP MESSICO - a proposito di spettatori che attraversavano la pista, pare che questa ragione abbia in seguito portato alla cancellazione del GP del Messico dal calendario. Siffert e Amon hanno preceduto Hill in griglia, ma Graham ha preso la testa della gara fin dal via, anche se poi per un tratto relativamente breve è stato secondo dietro a Stewart.
Hulme si è ritirato dopo pochi giri per un guasto, ma l'hanno comunque preceduto come ritirati Rindt e Ickx - quest'ultimo tornato dopo l'infortunio, mentre a Watkins Glen aveva gareggiato Derek Bell. Con il ritiro di Hulme, l'unico avversario di Hill ancora restante era Stewart, ma era relegato al secondo posto e poi, alla fine, ha avuto problemi di motore scivolando in settima piazza.
Hill ha vinto la gara salendo a 48 punti - conquistando quindi il suo secondo titolo mondiale - e ha preceduto sul podio McLaren e il compagno di squadra Jackie Oliver. Rodriguez ha chiuso quarto precedendo Jo Bonnier (Honda). Mentre Amon si è ritirato, il poleman Siffert ha ottenuto la sesta piazza, ovvero l'ultimo punto disponibile.


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