Le prime apparizioni risalgono ai GP di Germania dl 1957 e 1958, quando le Formula 2 venivano aggiunte alle Formula 1 per riempire la griglia al Nurburgring. La Porsche era presente con delle F2, guidate da Edgar Barth e Umberto Maglioli nel 1957 e dal solo Barth nella stagione successiva.
Solo nel 1959 ha schierato delle Formula 1 al GP di Montecarlo, con Wolfgang Von Trips ritirato nelle prime fasi di gara per incidente e Maria Teresa De Filippis che non è riuscita a qualificarsi. Von Trips avrebbe dovuto partecipare anche al GP di Germania disputato all'AVUS, ma la Porsche si è ritirata dall'evento dopo la morte di Jean Behra in una gara di contorno.
Anche nel 1960 vi è stata una sola apparizione, al GP d'Italia, con Hans Hermann che ha conquistato il primo punto con il sesto posto e Barth che si è classificato alle sue spalle in settima posizione.
Storia diversa il 1961, con l'intera stagione disputata. I piloti erano Dan Gurney e Joakin Bonnier, con una terza vettura guidata da Hermann negli eventi di Montecarlo e del Nurburgring. Dopo un quinto posto a Montecarlo e un sesto in Belgio, l'americano ha conquistato tre seconde piazze in Francia, a Monza e negli Stati Uniti. Nel frattempo anche Bonnier segnava due arrivi a punti, quinto in Gran Bretagna e sesto negli Stati Uniti.
La stagione seguente ha visto la stessa line-up, con Bonnier quinto a Montecarlo e sesto in Italia. Dopo avere vinto il GP di Francia (di cui vi parlerò nel prossimo paragrafo), Gurney ha conquistato un altro podio - terzo in Germania - e ha concluso la stagione con una quinta piazza a Watkins Glen. A dire il vero ci sarebbe stato anche il GP del Sudafrica, ma la squadra non era presente.
Visti gli ingenti costi, Porsche ha deciso di non proseguire la propria avventura come costruttore, ma vetture Porsche hanno disputato gare fino al 1964 con team privati (come già se ne erano visti negli anni precedenti), conquistando qualche punto occasionale. Nelle due stagioni complete disputate, Porsche si è classificata rispettivamente terza e quinta nel mondiale costruttori.
Veniamo a Rouen, in cui a scattare dalla pole position era Jim Clark (Lotus) ma a passare in testa nelle prime battute è stato Graham Hill (BRM). Dopo il ritiro di diversi piloti di un certo spessore, Hill era in testa alla gara con ampio margine, almeno finché non è rimasto coinvolto in una collisione con un doppiato, Jackie Lewis (Ecurie Galloise/ Cooper), al quale possiamo attribuire come riconoscimento l'ambito Cetriolo d'Oro.
Clark è passato in testa, Hill se l'è andato a riprendere, è successivamente tornato in prima posizione, ma poi entrambi sono stati colpiti da problemi tecnici che hanno spianato la strada a Gurney che si è ritrovato in testa in quelle che erano ormai le ultime fasi della gara.
Ha vinto con un podio tutto extraeuropeo, in quanto secondo è giunto il sudafricano Tony Maggs (Cooper) e terzo l'americano Richie Ginther (BRM) rimontato dall'ultima posizione dopo avere faticato a partire al momento del via.
Bruce McLaren (Cooper) e John Surtees (Lola) hanno completato la gara al quarto e al quinto posto, mentre la zona punti è stata completata da Carel Godin De Beaufort (il cuo nome completo era nientemeno che Jonkhee Karel Pieter Anthonie Hubertus Godin De Beaufort) a bordo di una delle già citate entry di team privati che schieravano delle Porsche, nello specifico il team era Ecurie Maarsbeegen.
NB. Non sono riuscita a trovare a chi appartenga il copyright della foto inserita, se lo conoscete fatemi sapere.
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