giovedì 17 ottobre 2024

Il finale di stagione 1965: GP Stati Uniti e Messico

Gli anni '60 avevano in comune con l'epoca attuale il fatto che verso ottobre venissero disputati i gran premi degli Stati Uniti e del Messico. Certo, all'epoca venivano direttamente dopo il GP d'Italia senza gare asiatiche nel mezzo, e terminavano la stagione, senza ulteriori gare asiatiche a concludere il campionato, ma sempre ottobre era, come nel 1965 quando a Watkins Glen e a Città del Messico si è gareggiato rispettivamente il 3 e il 24 ottobre.

Partiamo dagli States, dove Graham Hill si trovava a scattare dalla pole position precedendo la Lotus di Jim Clark e la Honda di Richie Ginther. Non c'era più alcun mondiale da assegnare: degli otto gran premi precedenti, Clark ne aveva vinti sei, ovvero tutti tranne Montecarlo e Monza. E la ragione principale della mancata vittoria a Montecarlo era il non essere presente in quanto impegnato alla Cinquecento Miglia di Indianapolis, dove ha conquistato la vittoria.
GH: "Ma io sono più figo di te e conquisterò questa vittoria!!!111!!!111!! sotto la pioggia!!!11!!!11!! Preparati a guardarmi il culo!!!111!!!11!!"
JC: "Perché stai parlando come parlerebbero i piloti degli anni 2020?
Ti ricordo che siamo due gentlemen britannici degli anni '60 e che io ho posato per dei photoshot in cui guido il trattore in giacca e cravatta. E comunque dato che è già il secondo giro e non ho ancora leaderato, facciamo che ti passo davanti e mi prendo la testa della gara, come è giusto che sia."
Voce fuori campo: "Perché c'è un dialogo immaginario tra gli hillark come se fossimo in un commento a un gran premio contemporaneo?"
Autrice(C): "Perché le cronache scritte parlano di un duello tra di loro durato diversi giri, ma non ci sono filmati per poterli ammirare all'opera."
GH: "Nello specifico il duello viene vinto da me."
JC: "Ma solo perché la macchina ha deciso di lasciarmi a piedi."

Dopo l'abbandono da parte del suo best friend forever, Hill ha leaderato senza grossi problemi, con le Brabham di Dan Gurney e di Sir Jack in seconda e terza posizione. Ginther, infatti, nelle primissime fasi di gara era stato protagonista di un incidente con la BRM di Jackie Stewart, mentre Mike Spence, su Lotus, che inizialmente era davanti alle Brabham, era finito out dopo un contatto con la Ferrari di Lorenzo Bandini.
Che poi, leaderato senza problemi è un eufemismo... voce fuori campo: "INCREDIBILE COLPO DI SCENAHHHH!!!111!!!11!!"
Fanboy del 1965: "sBinalla."
Voce fuori campo: "Perché il punto finale? Da quando i fanboy usano la punteggiatura?"
Fanboy del 1965: "hai ragione, rimedio subito... sBinalla"
GH: "Che gente disagiata, e hanno anche il coraggio di criticarmi perché sono andato a farmi un giro per i prati."
La pioggia si era prima placata e poi era ricominciata a un quarto di gara, cogliendolo di sorpresa, ma il vantaggio era tale che è rimasto in testa, ma ha dovuto vedersela con entrambi i piloti della Brabham, con i quali ha successivamente duellato per la leadership (no, non si trovano video, se ve lo state chiedendo), riuscendo a tenersela stretta e poi tornando ad allungare quando la pioggia ha smesso di cadere.
Hill ha vinto davanti a Gurney e Brabham, con le Ferrari di Bandini e Pedro Rodriguez in quarta e quinta posizione, a precedere la Cooper di Jochen Rindt. Non era presente John Surtees rimasto infortunato alla fine di settembre gareggiando in un altro campionato, mentre c'era una terza Ferrari, guidata dal pilota di casa Bob Bondurant, che ha concluso la gara in nona posizione dietro anche alla Honda di Ginther e alla Brabham/RRC Walker di Joakim Bonnier.

In Messico, Clark scattava dalla pole position, ma il motore della sua vettura ha deciso di salutarlo praticamente a inizio gara e Ginther si è involtato a conquistare la prima posizione, con Gurney a inseguire, e anche altri piloti di un certo rilievo fuori per problemi tecnici. Entrambe le BRM di Stewart e Hill hanno deciso di terminare le gare anzitempo, quindi posso immaginare che sia stato organizzato un torneo di briscola.
GH: "Sì, ma giochiamo solo io e Stewart, Clark non lo invitiamo perché c'è pericolo che vinca anche a carte."
Messa da parte la briscola, credo sia giusto focalizzarci, a questo punto, sul fatto che un pilota americano fosse in testa alla gara a bordo di una macchina giapponese, un fatto notevole, se pensiamo che tutte le gare precedenti, quell'anno, erano state vinte da squadre e piloti britannici.


Immagino che questa considerazione vi abbia fatto andare di traverso per lo stupore il tè delle cinque, ma l'ho posta male io. Di fatto i piloti che avevano vinto gare erano stati tre in totale, appartenenti a due scuderie: la BRM con Hill (Montecarlo, Watkins Glen) e Stewart (Monza) e la Lotus con Clark (tutti gli altri gran premi).
Posso quindi immaginare le proteste dei fanboy della Ferrari: "tutto ciò è inaccettabile!!!11!!!11!!!"
Sarebbero tuttavia andati incontro a una pessima sorpresa, in quanto le uniche due Ferrari presenti, guidate da Bandini e Rodriguez erano in lotta per la bassa zona punti quando i due si sono toccati precipitando indietro di diverse posizioni. E non hanno nemmeno avuto bisogno di scappare in Messico, perché erano già in Messico.
Honda ha conquistato la prima vittoria in Formula 1, con un vincitore one-off. Il podio è stato Ginther/ Gurney/ Spence, con Joseph Siffert su Brabham/RRC Walker quarto e la Honda di Ronnie Bucknum in quinta piazza a precedere la Lotus/Reg Parnell di Richard Attwood. Rodriguez ha battuto Bandini con i due settimo e ottavo, nonché rispettivamente penultimo e ultimo visto il numero esiguo di vetture al traguardo.


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Milly Sunshine