domenica 27 ottobre 2024

GP Messico 1962 (non championship): la morte di Ricardo Rodriguez, l'ultima shared win e... la partecipazione di un pilota radiato?!?!

Siamo in pieno weekend messicano e non credo ci sia occasione migliore per andare a ricostruire la storia del GP del Messico 1962, evento non championship nel quale perse la vita uno dei due piloti al quale è attualmente dedicato l'autodromo di Città del Messico. Ricardo Rodriguez de la Vega, messicano classe 1942, è stato uno dei primo enfant prodige del motorsport. Avrebbe partecipato alla 24 Ore di Le Mans all'età di sedici anni, se non fosse stato giudicato troppo giovane per competere. Dopodiché ha fatto il proprio debutto in Formula 1 all'età di diciannove anni al GP d'Italia 1961, con la Ferrari. Si è qualificato secondo alle spalle di Wolfgang Von Trips, precedendo tra gli altri anche Phil Hill, poi divenuto campione del mondo quel giorno stesso, con cui e con Richie Ginther ha lottato per la leadership nel corso della gara, prima di ritirarsi per un guasto.
Un palmares niente male, oltre che autore di vari record destinati a durare per molti decenni: il più giovane pilota di Formula 1 di sempre (battuto da Mike Thackwell, Canada 1981), il più giovane pilota Ferrari (battuto da Oliver Bearman, Arabia Saudita 2024), il più giovane a partire in prima fila (battuto da Max Verstappen, Belgio 2016), il più giovane a fare punti (battuto da Jenson Button, Brasile 2000).

In Formula 1 ha preso parte a cinque gran premi, miglior risultato quarto in Belgio 1962, classificandosi tredicesimo in quella classifica mondiale, nonostante abbia disputato la metà degli eventi stagionali. Nella lunga pausa tra il GP degli Stati Uniti (a cui la Ferrari non aveva preso parte) e quello del Sudafrica, avrebbe dovuto disputare un evento non championship previsto in Messico il 4 novembre, al volante di una Lotus.
Non è andata così: il 1° novembre, nel corso di una sessione di prove, a causa della rottura di una sospensione, è uscito di pista impattando contro le barriere. È morto sul colpo all'età di vent'anni ed è tuttora - e speriamo che questo record non venga mai battuto - il pilota di Formula 1 morto più giovane.
Suo fratello Pedro, più vecchio di lui di due anni, avrebbe debuttato in Formula 1 nel 1963, inizialmente per eventi one-off e successivamente come pilota full time, vincendo il GP del Sudafrica 1967 e il GP del Belgio 1970, e gareggiando per la Ferrari come aveva fatto il fratello, nel corso della stagione 1969. Pilota di Formula 1 ma non solo, ha vinto la 24 Ore di Le Mans nel 1968. Esattamente come il Ricardo, ha perso la vita al volante di una vettura da competizione, è accaduto nel 1971. Ai due è dedicato l'autodromo di Città del Messico.

Pedro e Ricardo Rodriguez

Tornando al GP del Messico 1962, che come ho già detto si è svolto il 4 novembre, ho alcune piccole curiosità da riferire, la prima delle quali è che Jim Clark risulta sia squalificato sia vincitore. Doveva scattare dalla pole position, ma a causa di un problema di batteria la vettura non si è avviata, se non a spinta da parte dei commissari. Tuttavia era un'epoca strana, in cui i commissari spingevano vetture e poi queste venivano squalificate, quindi Clark è stato blackflaggato in corso d'opera.
Niente paura, i piloti si potevano sostituire in corso d'opera, quindi in casa Lotus hanno fermato Trevor Taylor e messo Clark al suo posto. Sono abbastanza combattuta a tale proposito. Mi chiedo cosa penserei se fossi Taylor: sarei indispettita dal fatto che mi mettano a piedi per il mio compagno di squadra? O sarei felice che, siccome il mio compagno di squadra è il GOAT, allora seppure ex-equo vincerò la gara?
Clark è rientrato in pista sulla vettura di Taylor in terza piazza, a quasi un minuto dal duo di testa Jack Brabham su Brabham e Bruce McLaren su Cooper, ma ha rimontato, li ha superati e ha vinto la gara con un minuto di vantaggio su Brabham (ultima vittoria con shared drive della storia). Mentre McLaren è stato costretto al ritiro, Innes Ireland su Lotus ha completato il podio.

C'è comunque un'altra enorme curiosità: a questo gran premio ha preso parte anche il pilota Wolfgang Seidel, nonostante al momento in cui questo gran premio è stato disputato risultasse non in possesso della licenza, in quanto radiato a vita su decisione dell'Automobile Club tedesca. La vicenda mi ha incuriosito, quindi ho cercato informazioni in proposito, trovando un thread su Forum Autosports, noto sito che nei primi anni 2000 era frequentato da insaiders, da cuggggini e da cuggggini insaiders.
Non è ben chiaro cosa sia successo, ma nel 1962 Seidel avrebbe tentato di qualificarsi al proprio gran premio di casa al Nurburgring, non riuscendo a completare a causa di un guasto i cinque giri richiesti per essere ammesso in griglia, e si è visto attribuire lo status di non qualificato 1) nonostante piloti che erano stati più lenti di lui siano stati ammessi alla gara, 2) nonostante Taylor che ugualmente non aveva completato cinque giri sia stato ammesso alla gara su pressione di Colin Chapman.
Ne sarebbe seguita una polemica con l'Automobile Club, l'avrebbe quindi radiato a vita - al confronto Jean-Marie Balestre pare un uomo democratico! - per poi successivamente convertire il ban in una sospensione della durata di due anni. Non sembrano esistere ulteriori informazioni sulla vicenda, né su come sia possibile che abbia preso parte a un gran premio mentre era ufficialmente radiato o sospeso.


2 commenti:

  1. Curiosità: per caso Wolfgang Seidel è parente di quella Doreen Seidel ex modella di Playboy che partecipò nel 2018 alle selezioni della W Series?

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    1. Domanda interessante. Sembrerebbe di no, o almeno nessuna fonte lo riporta. Facendo qualche ricerca sul cognome, sembra abbastanza diffuso in Sassonia, regione di provenienza di entrambi, quindi ritengo plausibile l'omonimia.

      Milly Sunshine
      (Sono da browser samsung e non mi fa commentare con il mio account, nonostante sia loggata)

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