Questo post è ispirato dalla mia conversazione a tematica Formula 1 avuta con mio padre a cena mentre guardavamo le qualifiche del GP del Canada e, in seguito, a un’osservazione di King quando ho parlato sul forum dell’accaduto.
Premetto che la conversazione è iniziata parlando di piloti che hanno vinto il mondiale durante la Formula 1 moderna/contemporanea (AKA piloti che hanno vinto il mondiale dopo che Michael Schumacher ha smesso di vincerne), parlando nello specifico di alcuni di loro, parlando del fatto che ci siano stati piloti che sono stati in grado di vincere il mondiale perché sono stati più calcolatori di altri (il loro capostipite è quello che ha vinto sei gare su sette all’inizio della stagione e poi il nulla cosmico fino a ottobre, ovviamente) e piloti che, sulla carta, avrebbero potuto vincere di più se avessero fatto delle scelte più ragionevoli quando si trattava di scegliere per quale team accasarsi (ma forse qui siamo un po’ off-topic, quello non ha corso in Formula 1, negli ultimi anni, ma in GP2).
Il discorso sui piloti calcolatori è poi scivolato verso gli anni ’80, quando mio padre ha osservato che se Mansell fosse stato anche un calcolatore, probabilmente avrebbe vinto moooolto di più di un mondiale. Da lì in poi, si è passati all’argomento anni ’80, seppure rimanendo sul generico.
Ad una mia osservazione male interpretata da mio padre, a proposito del fatto che ci siano piloti che hanno vinto un mondiale in carriera vincendo anche meno di una decina di gare (mia argomentazione a sostegno del fatto che, effettivamente visto il numero di vittorie ottenute in carriera e la sua permanenza in team di primo livello, Mansell è uno che di mondiali ne avrebbe potuti vincere molti più di uno), non so come, esattamente, è uscito fuori il numero di vittorie ottenute da Piquet in una delle stagioni in cui vinse uno dei suoi titoli mondiali.
Poi mio padre ha menzionato Prost e il numero dei mondiali che ha vinto. Pensava tre, gli ho detto quattro, tre con la McLaren e uno con la Williams. Mio padre sosteneva che Prost non avesse mai vinto nessun titolo con la Williams, ma che uno l’aveva vinto con “l’auto gialla con cui anche Piquet ha vinto un titolo”. Gli ho chiesto se parlasse della Lotus e ha detto di sì.
Mi sono ricordata subito che Prost non ha mai corso per la Lotus. Però soltanto verso mezzanotte passata ho realizzato che Piquet non ha mai vinto nessun mondiale con la Lotus. Anzi, non ha mai vinto nemmeno un gran premio sulla Lotus.
Poi, sul forum, è uscito il discorso con King. Effettivamente per un telespettatore non assiduo (come per forza di cose doveva essere mio padre negli anni ’80, dato che al sabato ha quasi sempre lavorato e che alla domenica ha sempre avuto interessi abbastanza incompatibili con il guardare la Formula 1 alle 14.00) non doveva essere facile stare dietro a tutto, ricordare qualsiasi cosa. Le gare non viste al massimo venivano riassunte dal telegiornale o dai giornali...
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...e sappiamo come un telegiornale o un giornale riassumono una gara di Formula 1. Una volta, anni fa, all’epoca del forum di Formula 1 Rejects (sito web in lingua inglese dedicato alle piccole scuderie e ai piloti definiti ‘rejects’, ovvero quelli che hanno ottenuto meno di tre punti in carriera, o avrebbero ottenuto meno tre punti in carriera se avessero gareggiato in Formula 1 all’epoca del sistema di punteggio in vigore prima del 2003) alcuni utenti di almeno un decennio più vecchi di me parlavano del fatto che nell’epoca pre-internet fosse difficile anche solo leggere il risultato COMPLETO di un gran premio di Formula 1. In effetti anche all’epoca in cui utilizzavo poco internet seppure scrivendo cronache di gran premi seppure soltanto da mandare via email (diciamo tra i dieci e i dodici anni fa), quando copiavo i risultati dal televideo, spesso si arrivava solo alle posizioni che stavano nello spazio di una pagina, quindi magari chi erano stati i primi quindici, mentre chi se ne frega di dov’erano andati a finire gli altri. Su un trafiletto di giornale, forse, non si sarebbe nemmeno arrivati ai primi quindici. I servizi al telegiornale, inoltre, raramente vanno oltre il podio o oltre le posizioni di top-team e top-driver. Per radio mi è capitato addirittura di sentire sintesi, al livello di gare sintetizzate in modo da non menzionare nemmeno chi le avesse vinte, se a vincerle non era un pilota di Ferrari o Mercedes.
Non ho ragione di credere che negli anni ’80 le cose andassero molto diversamente, dal punto di vista dei media. Anzi, a volte in internet gente un po’ più vecchia di me osservava che negli anni ’80 le gare “serali” rischiavano di non essere trasmesse al completo perché in mezzo doveva esserci il telegiornale, quindi non penso che poi il telegiornale fosse così tanto minuzioso.
Quindi mi sono chiesta: è possibile che certi dettagli siano rimasti impressi di più, nella mente del telespettatore non assiduo, e altri di meno? Ed è possibile che il tempo e la poca informazione abbiano nel corso del tempo distorto i risultati, specie per i telespettatori non assidui che sono rimasti telespettatori non assidui, o per quelli che non usano internet per niente o che non lo usano per informarsi sulla Formula 1? La risposta è una sola: assolutamente sì. Faccio un esempio: mio padre ha citato il titolo vinto per mezzo punto “da Prost, nei confronti di Lauda”. Però era l’esatto contrario, cosa di cui l’ho convinto in pochi secondi. A pensarci bene, quante probabilità ci sono che un telespettatore non assiduo, pensando a Lauda, lo colleghi per prima cosa al mezzo punto di vantaggio? Poche, direi. È molto più probabile che siano rimasti impressi i suoi titoli con la Ferrari o il suo incidente nel 1976.
Allo stesso modo ho notato un’altra cosa, relativa alla “vettura gialla”. Mio padre, in apparenza, si ricorda di avere visto Piquet (con molte probabilità il suo pilota preferito, dato che in passato teneva un suo piccolo poster appeso in cantina e che possiede da oltre trent’anni alcuni modellini delle sue vetture) vincere un mondiale con una vettura gialla...
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...anche se Piquet non ha MAI vinto un mondiale con una vettura gialla. Però una vettura gialla l’ha guidata, all’epoca della Lotus. Non solo, ha anche guidato la Benetton, dopo avere lasciato la Lotus, e nell’ultima stagione di Piquet in Formula 1 la Benetton era gialla. Con una Benetton gialla, Piquet ha vinto la sua ultima gara in Formula 1. È possibile che mio padre colleghi l’ultimo mondiale di Piquet, e non la sua ultima vittoria, a una vettura gialla, da lui identificata come Lotus, nonostante fosse una Benetton?
Resterebbe il fatto che Prost non ha mai guidato la Lotus, ma allo stesso modo, è possibile che mio padre ricordi di avergli visto vincere delle gare su una vettura gialla e, invece di identificarla come Renault, scuderia per cui Prost corse effettivamente per vari anni, la identifichi come Lotus?
Considerando che una volta mio padre, nel 2011, vide un’inquadratura di Bruno Senna al volante di una vettura nera e, dai colori del casco, disse con certezza “questo è Massa”, nonostante Massa all’epoca corresse per la Ferrari, non mi sorprenderebbe che si sia lasciato ingannare dai colori delle vetture.
Milly Sunshine(C)
Riflessione pubblicata sia sul forum sia sul mio blog
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
domenica 10 giugno 2018
La Formula 1 per il telespettatore non assiduo nell’epoca pre-digitale
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