Ve l'ho detto, vi porto lontano nel tempo, ben prima del disastro di Le Mans, quando ancora in Svizzera non c'era stato il race ban e c'era un Gran Premio della Svizzera (di Svizzera? Perché è così difficile scegliere tra 'di' e 'della' quando si tratta di location troppo moderne o troppo vintage?), con una tripletta di Alfa Romeo davanti a tutti in qualifica.
Juan Manuel Fangio, Nino Farina, Luigi Fagioli, precedevano le Ferrari di Luigi Villoresi e Alberto Ascari. Era una gara quindi falsata, ma al contempo bella per via della presenza di un campione di motociclismo, Nello Pagani one-off al volante di una Maserati. Fangio frattanto ha mantenuto la prima posizione al via, ma in seguito Farina è passato davanti grazie a un rifornimento più veloce. Eh ma le gare decise ai box in passato non succedevano.
Farina e Fangio hanno staccato Fagioli, ma il ritiro di Fangio per un guasto ha fatto sì che il futuro più anziano vincitore della storia della Formula 1 risalisse in seconda posizione, dove sarebbe rimasto fino alla fine. Ciò avveniva nella parte conclusiva della gara e alla Ferrari era andata peggio, che Ascari e Villoresi erano già ritirati da ormai parecchi giri, così come Raymond Sommer.
Oltre ad Alfa e Ferrari altra presenza di un certo livello era quella delle Talbot Lago, in cui lo sventurato Eugene Martin è stato tuttavia protatonista di un brutto incidente, mentre era sesto, nel quale è stato sbalzato fuori dalla monoposto e ha riportato fratture a una gamba. È stata la sua ultima partecipazione in Formula 1.
Sulle vetture francesi rimanevano Philippe Etancelin e Louis Rosier. Etancelin viaggiava verso il quarto posto - prima del ritiro di Fangio - quando la sua vettura ha dato forfait promuovendo Rosier in quarta piazza, poi divenuta terza, appunto, con il ritiro del futuro cinque volte campione del mondo. Rosier ha conservato la terza posizione fino al traguardo conquistando il suo primo podio ufficiale in Formula 1.
Mettiamolo da parte per un attimo, ma ci torneremo, veniamo adesso al quarto classificato, Birabongse Bhanudej Bhanuband, altresì noto come Prince Bira. Segnalo anche che nel breve video che ho trovato con la sintesi d'epoca della gara, viene inquadrata all'inizio la sua nuova moglie (aveva all'attivo numerosi matrimoni e divorzi). Eh ma ai vecchi tempi non c'era il gossip.
Bira correva per la Maserati e il quarto posto sarebbe stato il miglior risultato della sua carriera - eguagliandolo poi in Francia quattro anni dopo - nonché il miglior risultato per un pilota thailandese in Formula 1 fino all'avvento di Alexander Albon andato due volte a podio con la Redbull.
Felice Bonetto, su una Maserati della Scuderia Milano, ha ottenuto la quinta posizione che ai tempi coincideva con l'ultimo punto disponibile precedendo le Maserati di Emmanuel De Graffenried e del già citato - settimo - Nello Pagani. Un'ulteriore Maserati guidata da Louis Chiron ha chiuso al nono posto, in mezzo a due ulteriori Talbot Lago: una di queste la guidava Harry Schell (di cui parlerò molto prima di quanto possiate immaginare - stay tooned perché domani vi racconto una faccenda che lo riguarda), l'altra Jonny Claes.
Soltanto undici vetture hanno visto la luce del traguardo e l'ultima di queste la guidava Toni Branca. Era anch'essa una Maserati e di fatto solo quattro costruttori prendevano parte a quell'evento, Alfa Romeo, Ferrari, Maserati e Talbot Lago. Oltre agli undici piloti citati nel risultato appena esposto, ne figurano altri sette come ritirati, Fangio e i tre ferraristi già menzionati, Martin ed Etancelin già ugualmente citati, nonché primo DNF in assolto Yves Giraud-Cabantous, pare per un incidente al via del gran premio.
Torniamo adesso a Rosier. Anzi, prendiamola in largo e spostiamoci a due settimane dopo, GP del Belgio a Spa Francorchamps, con appena quattordici entries. C'erano ancora le tre Alfa, le due Ferrari di Ascari e Villoresi, la sola Maserati privata di Branca, per il resto erano tutte Talbot Lago, ufficiali quelle di Rosier, Etancelin e Giraud-Cabantous, più quattro private, a cui arriverò a breve. C'era inoltre il privato Geoffrey Crosley, al volante di una vettura del costruttore Alta. Wikipedia comunica che è stato il suo ultimo gran premio, perché ha dovuto lasciare le corse perché troppo costose. Eh ma una volta non succedeva.
Torniamo alle Talbot Lago non ufficiali, perché c'era Claes, c'era Sommer (visto in Svizzera con la Ferrari), nonché due debuttanti nel campionato di Formula 1, Eugene Chaboud e - ironia della sorte, non avevo letto questa entry list quando ho scritto l'introduzione del post, citandolo indirettamente - Pierre Levegh. Quest'ultimo ha gareggiato in una manciata di gran premi tra il 1950 e il 1951, parallelamente alle corse di durata, dove sarebbe morto insieme a decine e decine di spettatori a Le Mans nel 1955.
Ancora una volta il trio Alfa ha battuto tutti in qualifica con Farina/ Fangio/ Fagioli mentre dietro di loro tra le Ferrari di Villoresi e Ascari si è frapposto quel gran traditorehhhh della patriahhhh di Sommer, che ha anche trascorso qualche giro in testa dopo i rifornimenti delle Alfa e si è ritirato per problemi al motore intorno a metà gara mentre era terzo.
Fangio, passato in testa al via, ha leaderato vari tratti di gara, mentre Farina, originariamente in seconda piazza, nel finale è stato costretto a rallentare scivolando al quarto posto, lasciando la seconda piazza a Fagioli e la terza a Rosier che quindi ha ottenuto il suo secondo podio in Formula 1. Curiosamente è stato anche l'ultimo nonostante i trentotto gran premi disputati in carriera, dopo quei due consecutivi non ha più visto la gloria delle prime tre posizioni, almeno lì. Ha ottenuto infatti notevoli risultati e vittorie in gran premi non championship e nel weekend successivo al GP del Belgio ha vinto la 24 Ore di Le Mans 1950 pressoché da solo, dato che ha disputato tutta la gara con l'eccezione degli ultimi due giri, quando ha preso il suo posto il figlio Jean-Louis.
Forse vi chiederete che cosa sia accaduto alle due Ferrari e ci arrivo subito: Ascari ha portato a casa il punto del quinto posto, mentre Villoresi ha concluso in sesta posizione. Ben dieci piloti sono riusciti a vedere il traguardo, con soli quattro ritirati. A parte il già citato Sommer, sono usciti di scena, tutti per guasti, Giraud-Cabantous, Etancelin e Chaboud. La top-ten è stata conclusa, dalla settima posizione in poi, da Levegh, Claes, Crossley e Branca.
Quello vi ho appena raccontato era il quinto evento della stagione (non mi sento di definirlo il quinto gran premio dato che, appunto, c'era Indianapolis) e ne sarebbero rimasti soltanto altri due, prima del finale della stagione: quello di Francia disputato in luglio e quello di Italia a settembre.
Conto di parlarvi quanto prima di questi due eventi, dato che ci sono alcune cose interessanti che vi voglio raccontare. Per il momento mi defilo, vi ringrazio per avere letto questo lungo post e vi do appuntamento a domani mattina con Harry Schell (ci scommetto che vi eravate dimenticati di questo particolare).
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