Veniamo ai championship contenders: la pole se l'è aggiudicata Moss, staccando di tre secondi Brabham. Prima che facciate commenti del tipo #FinishedDriver ci tengo a specificare che 1) il circuito si percorreva in tre minuti, 2) Moss non ha mai vinto mondiali e Brooks nemmeno, quindi immagino possiate intuire com'è andata alla fine.
Brooks era quarto in griglia, con 5,9 secondi di gap dalla vetta, ma erano altri tempi, quindi nessun tifoso ferrarista pretendeva la sua testa. Non è chiaro se qualcuno invece anche ai tempi potesse avere accusato Harry Schell (Cooper/ Ecurie Blue) di avere ottenuto la terza piazza in griglia per culo e non per merito rendendo la qualifica falsata.
Schell, celebre per essere il primo pilota statunitense (seppure nato in Francia) a gareggiare in Formula 1, era figlio di Lucy O'Reilly, la prima donna americana che, negli anni '20, aveva preso parte a un gran premio europeo, nonché la prima donna a fondare un team che competeva nei gran premi dell'epoca.
Presente in Formula 1 fin dalla prima stagione, Harry Schell aveva come migliori risultati all'attivo un terzo posto nel Gran Premio di Pescara 1957 e un secondo posto nel Gran Premio d'Olanda dell'anno seguente. Quel giorno si apprestava ad andare in griglia come outsider di lusso.
Le cronache narrano di come in casa Ferrari la sua terza piazza non sia stata ben accolta, con tanto di reclamo ufficiale che non ha avuto nessun effetto. C'è da dire, tuttavia, che il fatto che a fine sessione Schell avesse migliorato il proprio tempo di ben sei secondi era quantomeno sospetto... e infatti pare avesse ottenuto quel tempo tagliando un pezzo di circuito, cosa che al giorno d'oggi almeno in linea teorica potrebbe essere replicata al Paul Ricard!
Schell ha tuttavia perso diverse posizioni al via, per poi ritirarsi dopo pochi giri a causa di un problema alla frizione. In casa Ferrari potevano essere content-... non tanto, in realtà: Brooks infatti al via era rimasto coinvolto in un contatto con uno dei compagni di squadra, Wolfgang Von Trips, e costretto a un pitstop, tornando in pista nelle retrovie, il tutto mentre Moss era in testa alla gara seguito da Brabham. Non per molto, tuttavia, Moss infatti è stato costretto poco dopo al ritiro per un guasto al cambio, spianando la strada a Brabham.
Mentre Brooks rimontava fino alla quarta posizione, approfittando anche dell'elevato attrition rate (con il ritiro tra gli altri delle Ferrari di Philip Hill e Cliff Allison), Brabham rallentava nel finale permettendo a Bruce McLaren (Cooper) e Maurice Trintignant (Cooper/ Rob Walker) di avvicinarsi a lui. Nel finale, all'ultimo giro, Brabham è rimasto senza benzina. Colto di sorpresa dal vederlo rallentare, McLaren ha rischiato di farsi trollare da Trintignant, ma ha conservato la posizione. Brooks è risalito terzo, mentre Brabham, classificato quarto, ha vinto il suo primo titolo mondiale. Soltanto sette piloti hanno terminato la gara, con Innes Ireland (Lotus) che ha preceduto Von Trips, mentre l'ultimo classificato è stato Harry Blanchard (Porsche).
McLaren è divenuto il più giovane pilota ad avere vinto un gran premio, record perdurato fino al GP d'Ungheria 2003 vinto da Fernando Alonso. Fino al GP di Montecarlo 1994, inoltre, Sebring 1959 è stato l'ultimo senza nessun campione del mondo al via.
Torniamo a Schell: vi ho raccontato questa storia in cui è stato migliore attore non protagonista oggi, ma non l'ho fatto per caso: è infatti il 29 giugno e proprio il 29 giugno 1921 era nato l'autore del terzo tempo fasullo di Sebring.
Ho letto rumour secondo cui c'era il sospetto avesse mentito sulla propria età di addirittura una decina d'anni, ma ciò sembra altamente improbabile, alla luce del fatto che i suoi genitori sembrano essersi conosciuti nel 1914, fidanzati nel 1915 e sposati nel 1917. Inoltre la O'Reilly pare avesse venticinque anni al momento della sua nascita, il che renderebbe difficile crederlo di dieci anni più vecchio.
Quello di Sebring - unico evento di Formula 1 disputato su quel tracciato, peraltro - è stato il penultimo gran premio disputato da Schell in carriera, la sua ultima presenza al GP d'Argentina dell'anno seguente l'ultimo gran premio ufficiale disputato prima della sua morte, avvenuta il 13 maggio 1960 sul circuito di Silverstone a causa di un incidente occorso durante le qualifiche dell'International Trophy.
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