Sono cambiate tante cose, nel corso di questi vent'anni, dentro e fuori dalla Formula 1. Michael Schumacher, ai tempi un pilota di trentaquattro anni nel momento più alto della sua carriera, da nove anni e qualche mese altro non è che oggetto di clickbait, con titoli altisonanti che declamano sue ipotetiche condizioni di salute. Quantomeno devo ammettere che le non notizie in tal senso si sono in qualche modo diradate. Sono insistenti, ma arrivano occasionalmente, non quasi tutti i giorni come succedeva un tempo.
Non è cambiato solo questo, a quanto pare. Ieri è rimbalzata la notizia che un giornale tedesco abbia pubblicato una finta intervista a Schumacher scritta tramite intelligenza artificiale, mettendo la sua faccia in prima pagina, con titolone altisonante e poi, più avanti, nella pagina dell'intervista, scritto che si trattava di finzione. Mi chiedo come si sia arrivati a tutto questo, alla realtà delle testate che dovrebbero parlare di motorsport che diventano sempre più qualcosa di molto diverso, sempre più vicino alla fan fiction.
Attenzione, non sto dicendo che per mera curiosità non si possa chiedere a un'intelligenza artificiale di scrivere un dialogo immaginario. Il punto è che ci deve essere differenza tra quello che fa un individuo qualsiasi cazzeggiando con lo smartphone nel soggiorno di casa e quello che una testata ufficiale pubblica. Anche se l'individuo qualsiasi che cazzeggia con lo smartphone e il giornalista fossero la stessa persona, non significa che il proprio intrattenimento personale debba essere sbattuto sulle pagine di un giornale.
Nessuno può in alcun modo, né lo si vuole, impedire al tizio random, fosse anche un giornalista, di iscriversi a Wattpad o Archive of Our Own con il nickname Piccolo Elfo delle Praterie e di pubblicarci le proprie fan fiction. Sono piattaforme in cui, attenendosi a piccole regole molto elastiche, chiunque può dare sfogo alla propria fantasia e scrivere pressoché qualsiasi cosa gli passi per la testa. Poi spetterà a chi legge giudicare, ma si tratta di luoghi frequentati da chi vuole leggere storie inventate.
Una testata giornalistica non può essere usata come la sezione Real Person Fiction di AO3 e, se su una piattaforma di fan fiction sta all'etica personale dell'autore decidere cosa condividere e cosa non condividere nascondendosi dietro a un nickname, quando si tratta di professionisti pagati per svolgere il lavoro di informare, ritengo piuttosto inaccettabile che ci si abbassi al livello da fan fiction di bassa lega, non solo per chi scrive, ma anche e soprattutto per chi pubblica e magari commissiona proprio queste non notizie.
Ho visto parecchie persone lamentarsi, giustamente, sostenendo che sia irrispettoso nei confronti di Schumacher scrivere queste cose. Sono d'accordo e sono fermamente convinta che, se non sappiamo nulla di certo sulle sue condizioni fisiche e mentali, sia perché lui stesso abbia espresso in passato questo tipo di volontà. Può darsi che noi vorremmo qualcosa di diverso, al posto suo, ma non possiamo imporre ad altri le nostre convinzioni. Essere famosi non significa doverla pensare come noi.
Oltre a questo, comunque, ci vedo anche una grossa mancanza di rispetto nei confronti dei lettori, che di per sé potrebbero anche essere interessati alle fan fiction, ma che non dovrebbero essere esposti alle fan fiction quando stanno leggendo un giornale o una rivista. È pur vero che è legittimo avere un senso spiccato per il trash, ma questo non significa che, siccome c'è gente che legge il trash, allora sia opportuno vendere loro fan fiction confondendole con la realtà. Se i lettori, oltre ai giornali, leggono AO3, il giornale non deve diventare AO3.
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