Quando ero bambina, mi piacevano i colori della Renault. Anzi, mi piacevano i colori della Benetton. Me la ricordo ai tempi delle prime gare che vedevo, la livrea giallo-verde della Camel. Non me la sono mai tolta del tutto, quella fissa. Dopo i fasti di Michael Schumacher venivano gli altri, a distanza di anni, gli outsider che di tanto in tanto regalavano emozioni. C'era Giancarlo Fisichella, tra gli altri, che ogni tanto arrivava quasi a giocarsi la vittoria, tra cui al GP d'Europa 1999. Sentivo una certa affinità per quella squadra, non l'ho mai nascosto. A un certo punto ci avevo pure dedicato il mio primo nickname nel "Formula 1 web": quel Lady B che magari qualcuno ricorderà era all'inizio Lady Benetton. Nei primi tempi del forum, avevo perfino come avatar la foto del primo mondiale di Schumacher. Quella in cui stava in aria a bordo della monoposto, con Damon Hill sullo sfondo. Lo ammetto, è un po' cringe, ma avevo solo ventun anni. In America sarei stata da poco eleggibile per la consumazione di un bicchiere di vino.
Nella mia tarda adolescenza scoppiò la mia celebrity crush nei confronti di Felipe Massa. Era il pilotino con aria da ragazzino che nessuno si filava, al momento, e mi venne facile prenderlo in simpatia. Non era destinato a incontrare la Renault sulla propria strada se non come comparsa, credevo, ai tempi della lotta per il titolo tra Michael Schumacher e Fernando Alonso, in un'epoca in cui la lotta per il titolo mi importava sempre meno.
La Renault, frattanto, al centro della scena non mi sembrava più quel team pittoresco che sembrava ai tempi in cui Fisichella raccoglieva qualche podio occasionale. Iniziavo a capire che le dinamiche mainstream non facevano per me e che non c'erano sempre posizioni da prendere o contrapposizioni da cercare.
Ebbene, in modo indiretto, le strade di Felipe Massa e della Renault si sono incontrate per effetto del crashgate e non penso di dovervi spiegare com'è andata. Sappiate comunque che è la ragione per cui ho capito che il mio senso di vicinanza per la Renault, esistito in passato, non poteva esistere più.
Quello che non sapevo era che il crsshgate avrebbe avuto effetti di lungo periodo e di più ampio raggio, per me. Perché il crashgate non mi ha allontanato solo dalla Renault, ma credo mi stia allontanando definitivamente anche dal mio senso di vicinanza nei confronti di Massa. Non che questo senso di vicinanza esista ancora come un tempo: ai tempi della sua carriera sentivo qualcosa che mi accomunava a lui, mentre ero alla continua ricerca della vera me stessa e del dimostrare chi ero realmente. Adesso non c'è più nulla di tutto questo, ma più per quello che è cambiato in me.
Sentire che Massa vuole fare causa alla FIA perché a suo dire il GP di Singapore 2008 dovrebbe essere annullato e di conseguenza il titolo di Lewis Hamilton deve essere considerato un titolo rubato e "dopato" mi lascia spiazzata. Non perché io non credessi in quel titolo, ma appunto perché, se qualcosa non lo si conquista sul campo, ritengo ingiusto cercare di reclamarlo accusando altri di furto.
Perché chiariamo un concetto, se pure è vero che per certi versi il furto c'è stato 1) non è accaduto niente di diretto contro Massa e la Ferrari, 2) il pilota e il team che hanno vinto il titolo non c'entrano assolutamente nulla con il crashgate. Essenzialmente, quando Nelsinho Piquet è andato a sbattere, ha messo Ferrari e McLaren, Massa e Hamilton, nella stessa situazione. In Ferrari hanno cannato totalmente il pitstop, in McLaren no. Ora Massa viene a dire, di fatto, che Hamilton gli ha rubato il mondiale perché McLaren ha limitato i danni e Ferrari no??!!
Non è così che funziona il mondo, a mio parere, e per quanto Massa faccia l'esempio di squalifiche per ciclisti dopati non mi risulta che la presenza di un ciclista dopato porti alla cancellazione della tappa. Quindi, se anche fossero state prese delle conseguenze a seguito dei fatti di Singapore, di sicuro non sarebbe mai stato cancellato il risultato del gran premio. Al massimo sarebbe stata cancellata la vittoria di Alonso, ma non il resto della gara.
Peraltro vedo che, secondo molti, la vittoria in questione e il secondo posto di Nico Rosberg vengano considerati furti alla stessa maniera. La cosa mi lascia abbastanza basita. La Williams non aveva nulla a che vedere con il crashgate e Rosberg si ritrovò in testa dopo avere rifornito "illegalmente" per necessità in regime di safety car - stessa situazione in cui era venuto a trovarsi Robert Kubica: era vietato fermarsi con pitlane chiusa.
Il pitstop illegale, tuttavia, aveva come effetto uno stop and go, che una volta scontato avrebbe riportato i piloti in questione nella legalità. Rosberg aveva dietro piloti che non si erano fermati essendo su una sosta sola, Kubica no. Rosberg ha fatto in tempo ad accumulare vantaggio, Kubica no, ragione per cui Rosberg si è ritrovato secondo a gara inoltrata. In ogni caso, avendo fatto qualcosa di necessario ma proibito e in seguito scontato la penalità, il suo risultato era assolutamente legittimo e non può essere comparato a una vittoria ottenuta innescando un incidente a tavolino.
Venendo a Massa, torniamo alla pitlane che veniva aperta. Tutti i piloti che erano su due soste e dovevano ancora fermarsi si sono precipitati ai box. Ai box è capitato quello che capita tuttora in varie occasioni: in Ferrari, al momento di effettuare un doppio pitstop, hanno pasticciato in modo irreparabile.
Prima del fattaccio i due piloti erano primo e terzo. Felipe si è ritrovato ultimo e doppiato per effetto del pitstop andato in vacca, ma non è tutto: Kimi Raikkonen, in quel momento in attesa, si è ritrovato penultimo. La Ferrari si è data la zappa sui piedi con entrambi i piloti.
È chiaro che senza crashgate non ci sarebbe stato da effettuare un pitstop doppio, ma è altrettanto vero che un team dovrebbe essere preparato a gestire ogni evenienza. Se tutto fosse andato bene, probabilmente Raikkonen, essendo quello dietro, avrebbe potuto perdere qualche posizione.
In quel caso avrebbe anche avuto senso recriminare, ma non così: un team che sbaglia rimane un team che sbaglia e un errore clamoroso rimane un errore clamoroso.
Felipe, stammi a sentire: hai ragione a dire che ci hai rimesso, ma non a dire che sei il legittimo campione di quella stagione. In quella gara il tuo team ha sbagliato e tu stesso non hai fatto la gara migliore della tua carriera. Non chiedere un titolo. Fai causa alla FIA e chiedi soldi, molti soldi. Il titolo l'hai perso sul campo, ma la tua stessa sconfitta potrebbe portarti in casa milioni di euro. Approfittane.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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