lunedì 3 aprile 2023

Formula 1 2023: #3 Gran Premio d'Australia - il commento del lunedì

Nel giorno che sarebbe stato il compleanno di Jack Brabham si è svolto il suo gran premio di casa, onorand-... onorando un cazzo, perché è stato un casino immane e tutto ciò che ci trovo di positivo è che credo di avere scritto il termine "immane" per la prima volta nella mia vita. Non che fosse una cosa che aspettavo con ansia, ma ce la facciamo andare bene.
Siamo al terzo gran premio della stagione ed è già la seconda volta che la direzione gara si trasforma in animazione, non con esiti positivi. Abbiamo anche raggiunto un record: per la prima volta nella storia della Formula 1 c'è stata una gara con tre bandiere rosse. Ci sono stati anche altri primati, come quello di avere un restart al quale è stato applicato il regolamento che si applicava nella Formula 1 vintage per bandiera rossa al via e ripartenza da distanza originale, infine di avere una procedura per restart dietro la safety car senza però il restart perché al momento in cui terminava quel giro finiva anche la gara per il raggiungimento del finale. Adesso che ci penso c'è stato anche un 58° giro valido senza che fosse valido il 57° e tutto ciò lascia pensare a una Formula 1 sul punto di implodere. Però c'è di peggio nella vita, ovvero che a causa dell'ultima bandiera rossa e dell'annullamento del restart appena avvenuto siamo ancora intrappolati nel nostro piccolo mondo crudele invece di avere visto una luce mistica.
Se fosse stata data safety car prima della bandiera rossa, come ormai da decenni avviene qualora non si tema di essere di fronte a un incidente mortale, il giro 57 sarebbe stato valido e, dietro al duo di testa, terzo al traguardo sarebbe stato Carlos Sainz. Però, per effetto dell'incidente che aveva innescato al restart appena avvenuto, sarebbe scivolato indietro per penalità perdendo la terza piazza a favore del pilota che stava al momento in quarta posizione. Ieri, 2 aprile 2023, la direzione gara è riuscita nella memorabile impresa di innescare alla cazzum le condizioni che avrebbero portato alla trionfale salita di Nico Hulkenberg sul podio, per poi impedire un istante più tardi che questo glorioso evento avvenisse.
Peccato, perché sarebbe stata l'unica cosa capace di salvare una giornata che, come prassi di questa stagione, vi racconterò con la cronaca che ho scritto ieri per il forum, contornata da riflessioni finali. Ci sarà molto da dire, e io che ingenuamente sabato pensavo avrei incentrato il finale del commento sui Leclainz immortalati sabato dopo le qualifiche mentre avevano un teso scambio di battute dopo che c'era stato un presunto rallentamento in pista dovuto al fatto che via radio a uno avessero detto di prendere scia dall'altro e all'altro non avessero detto di dargli la scia...

LA CRONACA PER F1GC - Nel weekend del 2 aprile si svolge il GP d'Australia, terzo della stagione. Max Verstappen ottiene la pole position precedendo i due piloti della Mercedes, mentre il compagno di squadra Checo Perez parte dall'ultima posizione per essere uscito di pista ed essersi insabbiato all'inizio della prima manche di qualifica.
L'Aston Martin si rivela ancora una volta competitiva con Fernando Alonso che scatta dalla quarta casella della griglia, mentre la Ferrari si rivela ancora una volta caotica, pasticciando con scie, condizioni meteo (a Charles Leclerc viene comunicato l'arrivo imminente della pioggia, ma non viene a piovere) e quant'altro, conunque la monoposto di per sé non sembra particolarmente competitiva.
Sorprende in positivo soprattutto Alex Albon sulla Williams che inaspettatamente ottiene la top-ten e centra un ottavo posto. Non figurano retrocessioni in griglia, pertanto l'ordine di partenza è il seguente:

Verstappen - Russell
Hamilton - Alonso
Sainz - Stroll
Leclerc - Albon
Gasly - Hulkenberg
Ocon - Tsunoda
Norris - Magnussen
De Vries - Piastri
Zhou - Sargeant
Bottas - Perez

George Russell si porta in testa al via davanti al poleman, venendo seguito da Lewis Hamilton in seconda posizione di lì a poche curve. Nel frattempo c'è un lieve contatto Leclerc/ Stroll, con il pilota della Ferrari che finisce in testacoda e si insabbia, provocando un breve ingresso della safety car. Stroll perde invece un paio di posizioni, Alonso invece al momento si trova quinto alle spalle di Sainz.
Al 7° giro il weekend di Albon - al momento sesto posto davanti a Stroll - finisce decisamente male, in quanto va a sbattere violentemente, riversando sabbia sulla pista. Russell e Sainz ne approfittano per andare ai box, mentre un giro più tardi viene data bandiera rossa. I piloti che non si sono ancora fermati ai box possono cambiare gomme durante l'interruzione e Hamilton si ritrova a ripartire in testa, seguito da Verstappen e Alonso.

Dopo un out lap dietro la safety car, si riparte con standing start e dopo un paio di giri Verstappen risale agevolmente in testa non appena può attivare il DRS, Russell si porta quarto superando Gasly alcuni giri dopo per poi ritirarsi al 18° per un guasto. Il pilota della Alpine si ritrova di nuovo quarto fino al sorpasso subito da Sainz sette giri più tardi. Nel frattempo Perez risalito dal fondo si trova in bassa zona punti.
Verstappen in testa alla gara allunga e al 47° ha un lieve fuori pista, ma il suo vantaggio rimane comunque abbondante. Nel frattempo prosegue abbastanza piatta, con Perez ormai settimo - i primi sei Verstappen, Hamilton, Alonso, Sainz, Gasly e Stroll - e Hulkenberg e Norris a lottare per l'ottava piazza.
Al 53° poi Magnussen sbatte e sparge detriti. La gara, inizialmente messa in regime di safety car, viene redflaggata un'altra volta, un po' a scoppio ritardato. Si fa di nuovo out lap dietro la safety car, vale come 56° giro su un totale di 58. Il restart sarà di appena due giri.

Verstappen e Hamilton mantengono le posizioni, dietro c'è un accenno di duello per il terzo posto, che si conclude con un contatto tra Sainz e Alonso. Alonso si gira e dietro si innesca il caos, con le Alpine che finiscono l'una contro l'altra e poi a muro, mentre anche anche Sargeant e De Vries risultano coinvolti nell'incidente.
Stroll frattanto risale terzo, ma finisce fuori pista e perde posizioni. Sainz torna terzo, seguito da Hulkenberg, Tsunoda, Norris, Piastri, Zhou e Perez, con Stroll e Alonso nelle ultime due posizioni.
Viene tuttavia esposta bandiera rossa nell'immediato (senza safety car) e si giunge a una situazione caotica di restart nullo, con le vetture che alla fine del giro vanno a rientrare in pitlane. Per effetto di ciò, si torna alle posizioni del restart precedente, ma manca solo un giro, quindi si fa procedura di restart dietro alla safety car, ma al momento di quello che dovrebbe essere il restart, la gara finisce. L'unica variazione sul risultato finale è che Sainz per i cinque secondi di penalità già annunciati slitta dalla terza all'ultima posizione. /// Milly Sunshine per F1GC

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Lewis Hamilton (Mercedes), 3. Fernando Alonso (Aston Martin), 4. Lance Stroll (Aston Martin), 5. Sergio Perez (Redbull), 6. Lando Norris (McLaren), 7. Nico Hulkenberg (Haas), 8. Oscar Piastri (McLaren), 9. Zhou Guanyu (Alfa Romeo), 10. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 11. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 12. Carlos Sainz (Ferrari), Rit. Pierre Gasly (Alpine), Rit. Esteban Ocon (Alpine), Rit. Nyck De Vries (Alpha Tauri), Rit. Logan Sargeant (Williams), Rit. Kevin Magnussen (Haas), Rit. George Russell (Mercedes), Rit. Alex Albon (Williams), Rit. Charles Leclerc (Ferrari).

LA MIA VISIONE SULLE BANDIERE ROSSE E IL "NON RESTART" - non voglio convincere nessuno a pensare che il mio parere sia vincolante, tuttavia dando un'occhiata al regolamento e facendo un ripasso sulle vicende passate ho maturato alcune convinzioni. Quindi vi spiegherò che cosa, a mio parere, sia stato fatto bene e cosa no. Partirei dalla prima bandiera rossa, per l'incidente di Albon: premesso che il regolamento prevede che la gara vada redflaggata solo se non è possibile proseguire dietro safety car (sì, c'è scritto così) si può anche considerarla accettabile per la barriera potenzialmente danneggiata. Tuttavia le tempistiche sono abbastanza sospette: il leader della gara Russell era appena entrato ai box e guess what? Ci si ritrovava con un duello Hamilton vs Verstappen per la leadership.
La seconda a mio parere è un no assoluto: una sola vettura ferma, quello che restava di una gomma esplosa... la safety car in pista per un paio di giri e poi la bandiera rossa, palesemente messa per un finale di gara ad alta tensione, con la speranza di innescare caos. Sainz ha risposto a questa esigenza mandando Alonso a girarsi, il che ha innescato anche gli altri contatti dietro. Si fa per dire, perché Sargeant senza ostacoli di sorta si è lanciato a cannone contro De Vries al grido di "ha stato Sainz" e neanche è stato messo sotto investigazione.
A quel punto la gara è stata immediatamente redflaggata, con un reattività mai vista prima, applicando il concetto di restart da distanza originaria, solo con il giro 56 preso come distanza. C'è stato chi ha contestato di conseguenza la penalità a Sainz e il restart senza le Alpine. Tuttavia non mi sento di contestare nessuna delle due cose: immaginate sia una partenza, non un restart. Chi innesca il caos può essere penalizzato anche se si dà subito bandiera rossa e si fa restart da distanza originaria (il problema è casomai che il concetto di "distanza originaria" non sembra esistere più come esisteva una volta). Idem l'assenza di piloti incidentati nella partenza "nulla" non rende ovviamente nulla la gara. È tutto il resto che è da contestare.
L'ultima bandiera rossa, come principio, è stata sicuramente quella più legittima, c'erano ben quattro vetture ferme ed era giustificabile che la gara venisse interrotta. Tuttavia, essendo il penultimo giro, un restart era di fatto impossibile, perché prima della ripartenza ci deve essere un giro di formazione dietro la safety car, che conta come giro di gara (e se non contasse andrebbe comunque stornato dal conteggio, perché le vetture hanno carburante per fare i giri regolamentari, non di più) e si poteva fare solo quello.
A mio vedere le uniche soluzioni possibili erano o non far riprendere la gara (anche se non oso immaginare che casino ne sarebbe uscito, perché in tal caso si applicava la regola del risultato stilato sulla classifica di due giri prima e non mi fiderei a mettere il concetto di "due giri prima" in mano a gente con una smisurata immaginazione) o semplicemente mettere prima la safety car, specie considerato che tutti i piloti ancora in pista avano superato indenni il luogo dell'incidente e non vi era alcuna ragione per agire come se fosse una questione di vita o di morte.
In tal caso il giro numero 57 sarebbe stato completato docilmente alle spalle di Bernd Maylander e qualunque cosa fosse successa dopo non ci sarebbe stato il teatrino finale, perché anche se fosse stata redflaggata la gara a quel punto, le vetture avrebbero completato il 58° mentre andavano a rientrare ai box.
In sintesi, a mio parere ieri si sono usate le bandiere rosse per la specifica volontà di ravvivare la gara sperando che arrivasse il pivello di turno a fare strike e la cosa che trovo più irritante di tutte è che dopo il palesemente desiderato incidente si sia verosimilmente pensato di poterlo ripetere di nuovo con un ulteriore restart: a mio parere la direzione gara (o animazione gara) nella concitazione del momento non ha notato che un nuovo standing start era impossibile, quindi ha dato subito bandiera rossa.
Tutto ciò somiglia molto al mio racconto "Il Paradosso del 27", un mix tra fan fiction e original fiction (i personaggi sono fittizi, ma alcuni di quelli che fanno apparizioni brevi sono ispirati a veri piloti, anche se i nomi sono fittizi, scelta dettata dal desiderio di pubblicarla sul sito EFP, che vieta le fan fiction su sportivi) ambientato in un alternate universe e ispirato a un mio vecchio lavoro. Considerato che il racconto tratta di una categoria motoristica in mano a due pazzi assetati di sangue che hanno come principio l'intrattenimento a tutti i costi basato sull'innescare incidenti potenzialmente gravi per colpire l'immaginario dei "nuovi fan", non si tratta esattamente di un complimento.

L'ANGOLO DEI LECLAINZ - penso sia doveroso lasciare un po' di spazio alla leggerezza, quindi a un dialogo immaginario per capire cosa potrebbe essere successo sabato:
"Charles, dove hai messo i passaporti falsi?"
"Credo di averli dimenticati a casa."
"Sei un irresponsabile! Come facciamo adesso a scappare in Messico per non dovere guidare questa carriola?"
"Non saprei, domani troverò un modo. Magari potrei sbinnarla come un Vettel qualsiasi e andare a dormire come fa l'europeo medio alle sette della domenica mattina."
"Cra cra cra."
"Cosa ci fa la rana di Sebastian? Perché gliel'hai rubata?"
"Non è la rana di Sebastian. L'ho incontrata mentre facevo una track walk. Mi ha chiesto se potevo portarla in giro dandole un passaggio nel cestino della bicicletta, dato che saltellare era troppo faticoso per lei, ma essendo vietate le biciclette nelle track walk ho dovuto metterla nel taschino della tuta."
"Cra cra cra."
"Taschino da cui è uscita per infilarsi nella tua."
"Mi stai trollando."
"Non mi permetterei mai. Secondo me dovremmo baciare entrambi la rana."
"Così si trasforma in un principe?"
"Così si trasforma in un team owner che ha un squadra organizzata e una vettura competitiva."
"Non avrei mai pensato che potessi formulare un pensiero così ardito. Ero convinto che tutto ciò che desideravi fosse ballare con il tuo YdOlO!!!111!!!11!!!"
"Fernando? Ci ballerò la conga domani. Sarà molto aaaawwww."
"Adesso ti riconosco, sei il Carlito che ho avuto accanto a me in tutti questi anni, quello a cui mi sono affezionato e..."
"La gente che ci guarda da casa ha deciso che in questo momento stiamo litigando. Perché queste dichiarazioni sdolcinate?"
"Tanto questo weekend non c'è stata una sola cosa coerente - compreso il fatto che in questo dialogo è sabato ma sto già commentando la domenica - quindi non vedo perché dobbiamo cambiare noi questo ineluttabile destino."
"Hai ragione. Quello che conta è che l'abbiamo scampata: se Hulkenberg avesse fatto podio, la Formula 1 per come la conosciamo non esistereb-... ah già, non esiste già più."

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO - dato che tra le tante cose che ho letto ieri c'è anche che continuare a seguire la Formula 1 non è da veri appassionati e significa apprezzare questa deriva, o che bisognerebbe smettere di guardarla per dare un segnale forte, ci tengo a dire la mia anche su questo.
La Formula 1 è forse una delle poche cose che mi hanno appassionata per *tutta* la vita. Ho altri interessi, ovviamente, ma nessuno che abbia le sue origini fin dalla mia primissima infanzia. Non sono affatto felice della deriva presa soprattutto dal 2021 inoltrato in poi, ma credo di avere il diritto di vivere le mie passioni e magari di sperare che il campionato possa ritrovare la retta via, anche se la vedo dura. La vivo sicuramente in modo più distaccato rispetto a solo pochi anni fa, ma non intendo smettere di seguirla per protesta o cose simili.
La Formula 1 difficilmente tornerà sulla retta via perché la blogger amatoriale Milly Sunshine, che segue le gare in differita su TV8, tiene la TV spenta. Alla luce di ciò, la blogger amatoriale Milly Sunshine ha il sacrosanto diritto di continuare a guardarsi le gare e magari a criticarle come ha fatto in questa occasione. Anzi, continuare a seguire la Formula 1 è il modo migliore per ricordarsi quella di un tempo, quella che aveva dei problemi ma che era in primo luogo sport, invece che reality show.


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