Parto con un flashback. Dovevo avere sedici anni o giù di lì. Era l'epoca in cui Schumacher aveva appena finito di vincere cinque mondiali consecutivi e mi sembrava di essere una delle poche persone al mondo che pensavano che non sarebbe continuato così in eterno, e magari anche una delle poche che si *auguravano* che non continuasse così per ulteriori anni. C'era il futuro, davanti ai miei occhi, e in quel futuro c'era qualcosa che appariva ai miei occhi meraviglioso. C'era una squadra senza speranze che negli ultimi due anni aveva vinto un gran premio ogni anno e che presto non sarebbe stata una squadra senza speranze. Il caso voleva che quella fosse proprio la squadra per cui tifavo quando ero bambina, o quantomeno l'erede della squadra che tifavo quando ero bambina.
Poi sia chiaro, questo non vuole essere un'approvazione nei confronti di me stessa, anzi, penso che se potessi tornare indietro con la mentalità di adesso forse mi preoccuperei di ben altre cose, piuttosto che solo ed esclusivamente di potenziali scontri per il titolo, ma questo non c'entra nulla.
Un pomeriggio, dopo un corso di informatica a scuola, io, una mia amica della mia classe e un'altra nostra compagna uscimmo e passammo di fronte alla cartoleria-libreria che c'era di fronte alla scuola.
Quando vedemmo un libro su Valentino Rossi, scoprii che entrambe erano sue tifose. Numero di gare di motociclismo viste interamente dalle due, in circostanze in cui guardare la gara non significava stare seduta nella stessa stanza in cui un familiare o più o il fidanzato di turno stavano guardando la gara, all'incirca zero.
Non che io seguissi il motomondile molto di più di loro, all'epoca, ma era da almeno sette o otto anni che non sopportavo il fatto che si parlasse solo ed esclusivamente di lui quando si parlava di MotoGP.
Espressero insoddisfazione per il mio non tifare per Valentino Rossi, poi la mia amica chiarì con l'altra che c'era da aspettarselo, perché dopotutto in Formula 1 tifavo per la Renault. L'altra ragazza mi disse che tifare Ferrari era una questione di principio, anche se non le piacevano i suoi piloti (numero di gare di Formula 1 da lei seguite in piena autonomia, credo di nuovo a ridosso dello zero).
Che poi, vogliamo parlarne un attimo? In MotoGP avevo il dovere di tifare un pilota italiano, mentre in Formula 1 dovevo tifare per un team italiano, quando peraltro nel team per cui tifavo c'era anche un pilota italiano? E poi, tra parentesi, all'epoca anche in MotoGP tifavo, in un certo senso, un pilota italiano.
Tutta questa introduzione, per giungere a un concetto che c'entra poco con quei fatti da cui sono passati così tanti anni, nel corso dei quali già da molto tempo ogni mio legame con la Renault è già stato rimosso molto tempo fa. Il concetto, tuttavia, è che me ne sbatto delle vostre questioni di principio e che il mio invito è, anche per voi, di sbattervene delle questioni di principio degli altri.
Non è detto che, se per principio vi vogliono imporre qualcosa, abbiano necessariamente ragione. Non è detto che, se loro non sono capaci di apprezzare un gran premio senza dovere per forza rosicare *anche in caso di vittoria dei loro idoli* dobbiate per forza decidere se mettere a rischio un'eventuale rapporto di reciproco rispetto per far notare loro che si stanno comportando in modo infantile o se schierarvi pro o contro quello che stanno dicendo, specie se si tratta di qualcosa di totalmente decontestualizzato... e purtroppo, più il tempo passa e più ho l'impressione che l mania di fare discorsi decontestualizzati non sia ancora passata di moda, nonostante la osservassi già nel periodo della spy-story, quando la gente discuteva della spy-story litigando a proposito di chi fosse stato il miglior pilota di tutti i tempi, citando a casaccio eventi e piloti che non c'entravano un fico secco con la spy-story.
Se proprio dovete prendere delle posizioni o fare delle osservazioni, al di là del suggerimento di rimanere in termini di commenti costruttivi e non distruttivi, cercate di ricordarvi che esistono due tipi di persone, quelle con cui fare un ragionamento sensato è possibile e quelle con cui non lo è. Se una persona vi dice che siete delle merdacce solo perché vi rifiutate di compilare una classifica dei piloti che vorreste vedere morti inserendovi la lista dei rivali dei loro idoli, forse è meglio limitarsi ad alzare gli occhi al cielo e a cercare altre persone con cui comunicare. Idem, anche a livello più soft, chiunque pensi che un pilota o un team non sia criticabile e vi risponde in tono velatamente accusatorio che non vi indignate altrettanto perché un team o un pilota che non c'entra nulla non è stato da voi altrettanto criticato per altri fatti, forse non merita il vostro tempo.
Non imponetevi e non imponete. Che senso ha andare a insultare gente sui social litigando a proposito di chi ce l'ha più lungo tra Hamilton e Vettel, e magari il giorno dopo fare comunella insieme alle stesse persone perché avete tutti in comune il fatto di essere dei fanboy di Valentino Rossi e degli hater di Marc Marquez?
Il mio suggerimento è quello di smetterla, una buona volta, di stare a fare polemiche inutili, magari lamentandosi di più dei piloti che vengono accusati di lamentarsi troppo, o di smetterla di mostrarsi infelici dei risultati se poi ci si lamenta dei piloti che non si dimostrano particolarmente soddisfatti quando non vincono.
A maggior ragione noi, che guardiamo la gara in TV, saremmo tenuti a vivere il tutto come qualcosa che ci intrattiene, non come qualcosa che comporta necessariamente il fatto di dovere andare in giro a insultare team, piloti o semplici tifosi.
Suggerisco anche di smetterla di uscirsene con delle sparate del tipo: non si dovrebbe scherzare sul risultato di un gran premio...
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...come, scusa? Premesso che essendo una persona che scrive commenti ironici ai gran premi fin da quando aveva diciotto anni non vedo perché non dovrei scherzare sui risultati dei gran premi quando lo faccio da tempo immemore, ma il fare ironia sui risultati non significa che sto prendendo per i fondelli chi fa quei risultati. Spesso magari sì, ma il concetto stesso di commenti ironici ai gran premi consiste anche nel prendere per i fondelli le reazioni del grande pubblico ai risultati, proprio perché il grande pubblico non mi pare che meriti molto altro. ;-)
A parte gli scherzi, perché prendere per i fondelli le tumblrere va bene, ma prendere per i fondelli la gente che scrive cose quantomeno discutibili su Twitter no? Per quanto Tumblahhhh sia un continuo campo di battaglia e sia al 99% un parlare di Formula 1 in modo totalmente decontestualizzato, non è che tutto ciò che non è Tumblaahhhhh rasenti la perfezione. Anzi, devo ammettere che su Tumblahhhhh, a condizione di non simpatizzare per piloti visti come il Malehhhh Assolutohhhh (quelli che non sono né biondi, né hanno gli occhi azzurro shocking, né pubblicano selfie senza maglia) l'unico lato positivo è quello di non ricevere insulti decontestualizzati da parte di tifosi di altri piloti, al pari di non sentirsi *obbligati* a dovere tifare qualcuno o contro qualcuno.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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Milly Sunshine