Le qualifiche del venerdì parlano a favore di Browning, che ottiene la pole position davanti a Minì, Beganovic, Hadjar, Armstrong, Dunne, Goethe, Hauger, Ugochukwu, Boya, Martì, Verschoor, Ticktum, Aron, Tsolov, Maloney, Florsch, Wurz, Leon, Stanek, Esterson, Van Hoepen, Montoya, Mansell, Zagazeta e Smith.
La qualifying race di sabato, che si svolge quando da noi sono da poco passate le nove di mattina - dovevano essere le 8.50, ma ci sono stati ritardi nelle gare precedenti, vede Browning mantenere la posizione al via nonostante l'attacco di Beganovic, che viene relegato alle sue spalle, seguito da Dunne e Beganovic.
Le inquadrature non sono ben chiare su cosa succeda esattamente ad Armstrong: uno dei piloti più altolocati della griglia (corre in Indycar, gli altri nelle formule minori) lo ritroviamo incidentato insieme a Zagazeta. I due ripartono, ma sono nelle retrovie. Va peggio a Ticktum, che speronato da Ugochukwu al secondo giro finisce con quest'ultimo nelle barriere alla Lisboa, provocando l'ingresso della safety car.
Al restart, Browning continua a mantenere la posizione su Minì, il quale si vede scivolare al terzo posto alle spalle di un ottimo Dunne, che viene dalla GB3 ed è all'esordio nella Formula 3 che un tempo si chiamava GP3. Il podio sarà appunto Browning/ Dunne/ Minì, con Beganovic in quarta posizione seguito da Hauger e da Boya autore di un sorpasso su Aron. Completano i primi dieci Martì, Hadjar e Maloney.
Chiude la gara fuori top-ten il passato vincitore Verschoor, dodicesimo alle spalle del figlio di Alex Wurz. Lo seguono Tsolov, Van Hoepen, Florsch, Esterson, Noel, Montoya, Stanek, Mansell, Goethe, Armstrong, Smith e Zagazeta, con la gara della domenica che scatterà puntuale alle 8.30.
Dopo il formation lap, mentre le vetture sono ferme in griglia che aspettano la procedura di partenza, si vede una bandiera gialla sventolare, che lascia pensare a un aborted start. La main race, di quindici giri, tuttavia, parte normalmente, anche se sembra che Montoya sia rimasto fermo in griglia - portato in pitlane, partirà con cinque giri di ritardo.
Browning mantiene la prima posizione, si accoda dietro di lui Minì, mentre Dunne finisce a sbattere alla Lisboa. La sua gara è finita, si va in virtual safety car, la monoposto incidentata viene rimossa con la gru stile Montecarlo, tempo una tornata e tutto è sistemato.
Browning allunga, Minì deve vedersela con Beganovic, che gli è negli scarichi e compie quello che sarebbe un ottimo sorpasso, se non lo terminasse finendo nelle barriere della Lisboa: nuova virtual safety car, nuova rimozione in tempi record della vettura, Aron risalito in terza posizione... dove comunque non resterà troppo a lungo, venendo infatti superato da Hauger e poi anche da Boya.
A questo punto la gara procede tranquilla per diversi giri, con Browning sempre davanti indisturbato. È solo la quiete prima della tempesta, siamo ormai a metà percorrenza quando ecco apparire Armstrong in testacoda, dopo un contatto con Noel. Questo è niente, i due ripartono. Poco dopo è Aron che, in un incidente di cui le inquadrature mostrano solo la conclusione, sbatte di posteriore, dal quale si innalzano fiamme. È un sollievo vedere Paul uscire da solo dalla vettura. Entra la safety car, dietro la quale si vedono danni sulla vettura di Wurz e anche su quella di Boya. Non si procede così per molto, viene esposta la bandiera rossa e quando le monoposto tornano in pitlane mancano sei giri da percorrere.
Alle 9.50 si riparte dietro safety car, che resterà per due giri, senza Charlie Wurz, il quale ha riportato danni sulla vettura che non gli consentono di prendere il restart. Quando la SC si toglie di mezzo, Minì e Hauger tentano di affiancare Browning, con Hauger che quasi la spunta, ma non c'è niente da fare, Browning mantiene la leadership e Hauger si deve accodare.
Nel frattempo, ripartita dalla decima piazza, Florsch riesce a risalire in nona posizione, per poi uscire perdente da un duello a tre con Van Hoepen e Goethe, ritrovandosi undicesima. In quei frangenti ci troviamo con Tsolov contro le barriere e, vista la posizione che rende più difficile la rimozione della monoposto, viene mandata in pista la safety car.
Mancano ormai due tornate alla conclusione e non è possibile concludere le operazioni in un giro soltanto. La gara, quindi, è destinata a terminare in regime di safety car, con questo ordine d'arrivo: Browning, Hauger, Minì, Boya, Martì, Verschoor, Hadjar, Maloney, Goethe, Van Hoepen, Florsch, Stanek, Ticktum, Smith, Ugochukwu, Mansell, Zagazeta, Armstrong, Leon, Esterson.
È stato un weekend perfetto, quello di Browning, che arriva dopo una stagione difficile in Formula 3, dove ha chiuso il campionato quindicesimo, con un solo podio all'attivo: il più veloce fino dalle prove libere, dopodiché ha ottenuto la pole position e la vittoria di entrambe le gare.
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NOTE PERSONALI: quest'anno ho voluto vedere il GP di Macao in versione integrale e in diretta, sia la qualifying race sia la vera e propria gara. Non sono riuscita a trovare nulla su Youtube, ma devo ammettere che ho smesso di cercare non appena ho scoperto che il sito ufficiale dell'evento trasmetteva la gara in diretta, gratuitamente e con telecronaca in inglese.
Questo succedeva ieri mattina, per la gara di qualifica, e ovviamente stamattina non ho cercato fonti diverse, ma sono tornata sul sito ufficiale. Non mi sono guardata il periodo di stallo durante la bandiera rossa, perché mi sono messa a scrivere questo resoconto: essendo da cellulare, dovevo scegliere se tenere aperto il sito con il video, oppure usare il programma per le note per mettermi a scrivere, quindi solo occasionalmente tornavo per vedere a che punto fossero le operazioni.
Mi è parso di capire da quello che diceva il telecronista quando ho ripreso a guardare, che durante la bandiera rossa sia comparso Alex Wurz e sia stato intervistato in merito al ritiro del figlio, quindi mi pento amaramente di essermi persa quei momenti! Anche se, lo ammetto, nessuna intervista a Wurz sarà mai epica come quelle di Ettore Giovannelli che aveva l'abitudine di parlargli in tedesco anziché in inglese.
Dopo non avere assolutamente nascosto le mie simpatie per Wurz padre, non nascondo nemmeno il fatto che, tutto sommato, sia stato positivo vedere la gara dove non c'era una chat, tipo canali Youtube: eravamo in piena SoVrApPoSiZiOn3 con il GP di Las Vegas, di cui mentre scrivo queste parole non so ancora il risultato (sono le 12,45, pubblicherò dopo la differita su TV8, così da condividere questo post anche su twittelon e zuckenbook senza anticiparmi il risultato anzitempo), una chat avrebbe voluto dire spoiler.
Ammetto di avere temuto molto quando il telecronista ha nominato "Carlos Sainz, attuale pilota Ferrari", salvo poi rendermi conto che, avendo menzionato anche Felix Rosenqvist, stava per mettersi a parlare di qualche edizione passata del GP di Macao e non dei fatti di Las Vegas.
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Milly Sunshine