sabato 13 marzo 2021

Perché sono contraria alla scelta di identificare Mick Schumacher come MSC

Con l'inizio dei test prestagionali è arrivata una brutta sorpresa: la tradizione di indicare i piloti con l'acronimo delle prime tre lettere del cognome è stata mandata in vacca e nel peggiore dei modi: Mick Schumacher non viene idenrificato come SCH ma come MSC. Una schiera di persone fin troppo estesa per i miei standard invece di essere presa dai conati di vomito si è emozionata... e... siete seri?!?!?! Secondo me, se lo siete, non avete considerato tutte le sfaccettature di questa questione.

Va bene, è meno grave di come la credevo: stando ad alcune sue dichiarazioni del 2018, il pilotino in oggetto non voleva essere identificato come MSC. Oggi, a quanto pare, ha cambiato idea, e la questione della grafica pare essere stata concordata, tanto che lui stesso ritiene un onore apparire come MSC. Il fatto che il pilota sia stato interpellato prima di prendere una simile decisione dalle dubbie interpretazioni rende il tutto un po' più soft, anche se ha 21 anni e, senza offesa per i miei lettori più giovani, in genere a quell'età non è che si venga presi tanto sul serio, nella vita reale.

Quello che non mi piace è il messaggio di fondo, il volere creare a tutti i costi l'illusione che sia tornato qualcuno che non può tornare, solo perché ora c'è suo figlio. Credo che ciascun pilota abbia il diritto di essere considerato se stesso, anche se sembra rifiutarlo, invece di essere il figlio di qualcuno. E credo anche che il figlio di qualcuno abbia il diritto di esserne semplicemente il figlio. Perché leggere MSC nella grafica sarà anche stylish, ma arriverà il momento di aprire gli occhi e vedere la realtà.

La realtà dice che un rookie a cui deve ancora spuntare la barba che fa il backmarker al volante di una carretta rimane un rookie a cui deve ancora spuntare la barba che fa il backmarker al volante di una carretta. Fingere che non lo sia può essere una bella illusione per un pubblico che è troppo ancorato al passato... quello stesso pubblico che tra uno o due o tre mesi dirà, senza giri di parole, che se sei un rookie a cui deve ancora spuntare la barba che fa il backmarker al volante di una carretta non sei degno di essere il figlio del loro idolo.

Quindi, caro Mick, c'è una certa differenza tra il nuotare tra gli squali e il buttarsi volontariamente nella loro bocca. Per te resterà sempre bello essere identificato come MSC, ma per quelli che oggi sostengono di ammirarti non sarà sempre così. Non saranno dalla tua parte quando faticherai ad arrivare in Q2, non saranno dalla tua parte quando non farai punti, non saranno dalla tua parte quando lotterai ruota contro ruota con Latifi e non lo saranno quando Raikkonen si ritirerà e prenderai il suo posto (chi può dirlo) in Alfa Romeo. I tuoi tifosi di oggi saranno i tuoi hater di domani... e tu oggi ti sei esposto, gettandoti in pasto a loro.

Forse un giorno capirai perché tuo padre ti voleva giocatore di golf e non pilota, forse un giorno ti chiederai se sarebbe stato meglio inseguire una categoria motoristica diversa dalla Formula 1. Forse un giorno ti chiederai se essere semplicemente Mick Schumacher non fosse meglio che essere il figlio di Michael Schumacher. Ti auguro comunque di trovare il tuo posto nel mondo... e in ogni caso sappi che mi hai deluso: speravo che tu avessi uno spirito ribelle e che il tuo idolo fosse zio Ralf!



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Milly Sunshine