La F1 Academy è un campionato femminile a livello Formula 4, che come l'ormai defunta W Series, di fatto, si pone l'obiettivo dichiarato di incrementare la presenza delle ragazze sulle griglie di partenza dei campionati automobilistici. Non sono qui per disquisire di quanto ciò avvenga e in che misura, quanto piuttosto per limitarmi a elencare similitudini e differenze tra le categorie. F1 Academy e W Series, difatti, non sono la stessa cosa e segnalo in particolare i seguenti punti di discontinuità. In primo luogo la F1 Academy è più vicina alle serie minori europee, ci sono team - cinque in totale - che gareggiano anche nelle altre categorie. In secondo luogo, mentre la W Series aveva un processo di selezione che generava spesso polemiche e i volanti free entry, questa serie differisce in quanto il funzionamento è tale e quale a qualsiasi formula minore, solo con budget meno elevati richiesti alle partecipanti.
Queste ultime sono in "età da formule minori", anche se hanno disputato questa stagione anche alcuni nomi che hanno a mio vedere alla base un po' troppi anni sulle Formula 4 e le Formula 3 perché abbia un vero senso la loro presenza.
La griglia:
CAMPOS - Nerea Martì, Lola Lovinfosse, Maite Caceres
MP MOTORSPORT - Hamda Al Qubaisi, Emely De Heus, Amna Al Qubaisi
ART - Lena Buhler, Carrie Schreiner, Chloe Grant
RODIN CARLIN - Abbi Pulling, Jessica Edgar, Megan Gilkes
PREMA - Chloe Chong, Marta Garcia, Bianca Bustamante
Il campionato ha previsto un totale di sette eventi, Redbullring, Valencia (Ricardo Tormo), Montmelò, Zandvoort, Monza, Le Castellet e, per finire, nello scorso fine settimana il Circuit of the Americas. Diversamente dalla W Series, che prevedeva una gara sola nel weekend - con l'eccezione di quella gara di Assen bellissima ma maledetta, perché è stata quella che ha fatto nascere la folle passione collettiva per le reverse grid totali - questa categoria vede il weekend composto da due sessioni di qualifica e tre gare: la seconda gara ha una reverse grid parziale di una delle due sessioni di qualifica, le prime otto in senso inverso.
In totale sono state disputate ventuno gare e ne sono servite diciannove affinché una di loro si procacciasse il titolo, con due gare d'anticipo.
1. MARTA GARCIA - vincitrice di ben sette gare, di cui sei con griglia tradizionale (di cui ben cinque da pole position) e una da reverse grid, è stata di gran lunga la migliore in questa stagione. A mio vedere non è stata una sorpresa, ha spesso mostrato in passato di avere la capacità, in certe occasioni, di lottare per posizioni di rilievo - purtroppo a parte la W Series non ha avuto molte opportunità di gareggiare da qualche parte.
Come premio per la vittoria, le è stata offerta una stagione in Formula Regional senza dovere portare budget personale, a mio parere un grandissimo step rispetto a quanto faceva W Series. Poi può darsi che la stagione 2024 andrà male, ma in ogni caso il concetto che chi vince poi può progredire di categoria mi sembra un grande valore aggiunto.
2. LENA BUHLER - "solo" due vittorie, di cui una da reverse grid, l'hanno condotta a ritrovarsi in seconda posizione alla fine della stagione. Lo ammetto, in questo caso sono stata molto sorpresa. Dopo qualche sprazzo di competitività in Formula 4 spagnola, il resto era stato il nulla cosmico (ed era stata perfino scartata dalla W Series, sembra), notevole ripresa in questo campionato. Secondo quanto ha dichiarato, i suoi risultati negativi in Formula Regional e affini sarebbero dovuti agli strascichi di una frattura.
3. HAMDA AL QUBAISI - tre gare vinte, una da reverse grid, occasionalmente coinvolta nel caos, perché ormai si è capito, il suo destino è spesso il caos. Ammetto che è una di coloro che ho bollato come "troppo esperta per la categoria".
4. NEREA MARTÌ - fuori dalle prime tre, ma con una vittoria all'attivo, eccetto la Formula 4 spagnola e la W Series non ha avuto molte altre partecipazioni in campionati open wheel. Non sapevo cosa aspettarmi con esattezza e ammetto di non saperlo ancora.
5. ABBI PULLING - questo è un caso in cui avevo aspettative altissime e, al netto dei podi conquistati e delle due pole position, non riesco a capacitarmi del fatto che non abbia mai vinto una gara. Tuttavia non tutto il male viene per nuocere, anche Danica Patrick, nella sua carriera, aveva solo podi e mai vittorie, prima di vincere una gara di Indycar!
6. AMNA AL QUBAISI - con la differenza delle due vittorie ottenute entrambe da reverse grid, si può applicare tale e quale il discorso riferito alla sorella, ma come al solito peggio della sorella.
7. BIANCA BUSTAMANTE - due vittorie, di cui una da reverse grid, è quel tipo di pilota che ha il fanbase che gira a orde e che, anche se di fatto è classificata a metà griglia, viene considerata il futuro del motorsport. Sui social è fangirl friendly, risponde ai post delle sue bimbehhhh e occasionalmente pure a tweet che parlano di fan fiction su di lei. Sento delle Sophia Florsch vibes ancora maggiori di quelle che avvertivo ai tempi di Irina Sidorkova.
8. JESSICA EDGAR - una gara vinta in finale di stagione giusto per chiudere bene il campionato, dalla pole position.
9. EMELY DE HEUS - avevo aspettative basse nei suoi confronti, visti i risultati non certo di spicco ottenuti in passato. La posizione finale non è eclatante, ma ha vinto una gara dalla pole position.
10. LOLA LOVINFOSSE - le mie aspettative erano tali e quali che per De Heus, la differenza sostanziale sta in qualche podio occasionale come migliore risultato.
11. CARRIE SCHREINER - le aspettative erano basse, perché la sua carriera open wheel non aveva avuto alcun acuto ed era pure stata scartata dalla W Series, in passato. Mi ha sorpresa in positivo con una vittoria da reverse grid, ma per il resto è andata come pensavo.
12. CHLOE GRANT - un quarto posto come miglior risultato stagionale, una delle quattro che non sono mai andate sul podio nel corso della stagione. Devo dire che mi aspettavo un po' di più.
13. MEGAN GILKES - mi aspettavo se non altro che spiccasse nelle gare da reverse grid, visto il suo successo in quella di Assen in W Series, ma non è andata così. I migliori risultati stagionali sono stati due quinti posti e solo a fine stagione ha annunciato il proprio ritiro dalle competizioni, che già aveva deciso un anno fa, optando per proseguire ancora un anno. Parallelamente alla carriera da pilota ha studiato ingegneria e ha ottenuto un posto di lavoro presso il team Aston Martin di Formula 1.
14. CHLOE CHONG - arrivata direttamente dai kart, giovanissima, per ora non ha particolarmente impressionato. Vedremo come andrà in futuro.
15. MAITE CACERES - anche lei di recente passata dai kart alle monoposto, arrivava però dai campionati invernali. Ugualmente non pare destinata a grandi cose, anche nel suo caso vedremo.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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Milly Sunshine