Tutto succede già nel primo giro, quando Montoya si porta in testa davanti a Rubinho, il quale se la deve vedere con la Renault di Fernando Alonso che gli sta negli scarichi. Raikkonen è quinto, alle spalle di una sola Toyota, ma riesce a passate davanti, seguito dal compagno di squadra David Coulthard. Per "Iceman" la strada verso un potenziale titolo è lunga e piena: dovrebbe sopravanzare i tre piloti che lo precedono, ma soprattutto sperare che Michael Schumacher non conquisti punti.
Per la prima questione, le speranze non sono tante. Per la seconda, tuttavia, si prospettano notevoli possibilità. Provate a pensare a Michael Schumacher che sta disputando la gara più importante della sua carriera, quella in cui vincerà il suo sesto titolo diventando il primo pilota ad averne un numero sufficiente a eguagliare quello delle ruote di una Tyrrell del 1976. Pensate a come potrebbe guidare un pilota del suo calibro in una simile situazione. Ecco, vi basti sapere che sta facendo esattamente il contrario: eccolo apparire alle spalle di una B.A.R., 11°...
Quella B.A.R. la guida Takuma Sato - che disputa il gran premio al posto di Jacques Villeneuve che, fuori dal team motorizzato Honda per il 2004, ha scelto di lasciarlo in anticipo, prima del GP del Giappone - che è in 10^ piazza e ci rimane, mentre Schumacher non rimane 11°. Cozza infatti contro la vettura del pilota di casa, danneggia l'ala anteriore: è solo il sesto giro e Michael si ritrova costretto a una sosta ai box, o meglio, ad anticiparla, perché siamo in epoca rifornimenti di benzina e tutti si fermano più volte.
Si ritrova ultimo, il che non è sicuramente quello che i suoi tifosi ambivano a vedere... e Corinna chissà, magari per consolarsi starà seguendo la gara del suo ex fidanzato.
Non per molto, tuttavia: È FERMO FRENTZEN, come da copione! Eccolo che parcheggia nei prati di Suzuka, un fumo inquietante esce dalla monoposto di H.H., che è fermo per l'ultima volta, è l'ultimo gran premio della sua decennale carriera in Formula 1.
Siamo solo al 9° giro quando perdiamo per strada Montoya per un guasto, Barrichello torna in testa, con Alonso che ancora lo segue a ruota, almeno finché dopo qualche giro non viene a sua volta lasciato a piedi dalla vettura che sta guidando. In questo stint c'è Coulthard secondo, Raikkonen è scivolato dietro al compagno di squadra e perdono terreno nei confronti della Ferrari.
Le posizioni rimangono uguali anche dopo la seconda sosta, mentre in occasione della terza Coulthard rallenta al rientro in pista, per farsi overcuttare da Raikkonen che è ancora in lotta per il titolo, anche se il tutto dovrebbe passare dal ritiro del leader, ormai, mentre Rubinho continua invece impeterrito per la propria strada.
Tra una sosta e l'altra i fratelli Schumacher sono stati occasionalmente in lotta tra di loro ed eccoli di nuovo, a pitstop ultimati, ritrovarsi a tu per tu l'uno con l'altro, alle spalle di Da Matta, adesso, con cui inizia un duello per il settimo posto. Michael è ottavo, se conserva la posizione, il titolo è suo qualunque cosa succeda. Conserva la posizione, ma è lui quello che deve vedersela con il "qualunque cosa succeda".
Se molti giri fa abbiamo visto Michael aggirarsi con l'ala anteriore rotta, dopo il contatto con Sato che adesso tra parenteso è stabilmente sesto, al 40° è il turno di Ralf, che ha tamponato il fratello. Il pilota della Ferrari riesce a proseguire, limitando i danni e accontentandosi della sesta piazza invece di andare a mettersi nei guai un'altra volta, mentre Ralf deve fermarsi ai box per via del danno riportato. La Williams farà punti, ma per il campionato costruttori comunque cambia poco perché Barrichello è in testa.
Per fortuna siamo nel 2003 e non vent'anni più tardi, perché avverto, non reggerei commenti tipo: "come si permette quel fallito di vincere la gara e di fare una buona performance invece di strapparsi le vesti piagnucolando e urlando che è ingiusto che Schumacher stia facendo una pessima gara? Vince solo perché vuole rubare la scena e ciò è il male della Ferrari, non vinceremo più il titolo piloti finché Barrichello non si leverà di mezzo".
Il realtà il titolo è vinto, ma sono sottigliezze, quello che conta è lamentarsi, o al massimo consolarsi perché gli skarsihhhh come Jenson Button al massimo arrivano quarti in volata con la Renault di Jarno Trulli, mentre tra qualche anno ruberannohhhh il mondialehhhh con la Brawn!
Ciò che non è una sottigliezza è che per fortuna non siamo ancora nel 2004, quindi il campionato è finito in Giappone e non in Brasile: a Interlagos, dubito che Barrichello avrebbe vinto così tanto facilmente come sul suolo giapponese!
Si chiude così il mondiale, con M.Schumacher che sale a 93 contro i 91 di Raikkonen, Montoya rimane fermo a 82, mentre Barrichello sale a 65 punti contro i 58 di R.Schumacher che così scivola in quinta posizione nel mondiale piloti.
Girano storie colorite su cosa potrebbe essere successo quella sera nella hospitality della Toyota, ci sono foto del neo-sei volte campione del mondo che indossa una camicia sbottonata che secondo voci di corridoio potrebbe appartenere all'amico Panis. Diciamo che Michael pare tutt'altro che sobrio, un po' come a dimostrare che ha battuto Kimi non soltanto nella classifica del mondiale piloti!
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