giovedì 27 gennaio 2022

La prima baguette non si scorda mai // GP Francia 1981

Siccome sono una persona romantica, specie quando si tratta di motori,vi comunico qualora vi sia sfuggito che ieri 26 gennaio 2022 Jacques Villeneuve ha annunciato la nascita del suo quinto figlio. Il suddetto figlio è stato chiamato Gilles. <3 Ora dopo questo richiamo alla Formula 1 vintage possiamo dedicarci sul serio alla Formula 1 vintage, ovvero all'epoca in cui il Gilles Villeneuve(R) originale stava in Ferrari. Non che sia il protagonista di questa gara, ma la location è comunque molto legata alla sua carriera. E poi di recente ho visto proprio questa, quindi direi che possiamo accontentarci. Dopotutto quello che conta è calarci in un'atmosfera early 80s e pensare a quanto era bella la Formula 1 quando anche le blogger erano very uominy, ma non esistevano i blog e il concetto di blogger, quindi al massimo potevano parlare al bar dei gran premo che avevano visto. Let's go!

Siamo a metà del mondiale 1981 e siamo sul circuito di Digione, quello in cui due anni prima si è consumato QUEL famoso duello che ha fatto passare in secondo piano la vittoria di Jean-Pierre Jabouille. Quest'ultimo non prenderà parte all'edizione 1981. Adesso è pilota della Ligier e non più della Renault, è ancora in condizioni fisiche non ottimali dopo le fratture riportate alle gambe in Canada 1980. Decide quindi di lasciare il ruolo di pilota rimanendo però nel team. Preparatevi a fare una standing ovation, perché il suo posto alla Ligier viene preso dal pilota più amato dagli hater di Riccardo Patrese, ovvero Patrick Tambay arrivato in corso d'opera dalla Theodore. Comunque a noi non ce ne frega molto perché la pole va alla Renault di René Arnoux che attende con ansia l'accendersi del semaforo verde per dimostrare che lui ce l'ha enormehhhh.

Sotto a un cielo nuvoloso, il semaforo tentenna e Arnoux tentenna come il semaforo. La Brabham di Nelson Piquet si porta in testa davanti alla McLaren di John Watson. Questo viene tuttavia superato in tempi brevi da una sagoma gialla. È la Renault di Alain Prost mentre il suo compagno di squadra ormai è nel dimenticatoio. Arnoux infatti finisce fuori dalla zona punti e anche se recupererà qualcosa nei giri a venire non sembra certo in una situazione nella quale possa avere alcunché sotto controllo. Una delle vetture superate in corso d'opera sembra essere la Ferrari di Villeneuve ma purtroppo i due non si esibiscono in un replay del loro duello del 1979 pieno di Arneuve vibes. Anzi, sembra che Villeneuve precipiti ben presto nel dimenticatoio. Va comunque peggio ad Alan Jones, a proposito, chi è Alan Jones? Non l'ho mai sentito nominare... ;-)

Tornando seri, il campione del mondo in carica entra e esce dal box della Williams per problemi di non precisata natura, diversamente dal suo best friend forever (in stile Manselquet) e compagno di squadra Carlos Reutemann è stabilmente al quarto posto. Le prime quattro posizioni sono stabili, così come la quinta di Arnoux, mentre la gara si svolge in maniera abbastanza tranquilla. Il principale fulcro di interesse sono i doppiaggi, dato che per tutta la parte centrale di gara ci sono vetture da doppiare e solo i primi tre rimangono a pieni giri. Poi, quando si va verso i tre quarti di gara, scoppia un acquazzone improvviso e tutti i piloti sono su gomme da asciutto. Siccome è la Formula 1 dei very uominy, succede quello che succedeva nella Formula 1 vintage: nessuno corre ai box a cambiare gomme e nessuno si lamenta di dover correre sulla pista bagnata.

Nessuno può farlo anche e soprattutto perché la gara è appena stata redflaggata e tutti si sono già fermati al giro 58 di 80. Mancano due giri per raggiungere il 75% quindi il punteggio pieno. Se il 75% fosse stato completato, nella Formula 1 dei very uominy si andrebbe tutti a casa senza riprendere la gara. Mi dispiace, carissimi nonna Maria Antonella e zio Piersalvatore (nomi di fantasia) che seguite la gara al bar lamentandovi che ciò è inaccettabile...
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...ma siamo nel 1981 e non ci sono i social network, quindi non potrete andare a minacciare di morte il social media manager della Ferrari pensando che a leggere le minacce sia il team principal, sostenendo che va contro ai tifosi perché non va dalla direzione gara a farsi assegnare la vittoria a tavolino. In ogni caso, per la cronaca, Villeneuve si è già ritirato da tempo, forse sul tavolino ci sta giocando a briscola con Keke Rosberg che si è ugualmente ritirato già da un po'. Qualora vincesse la partita a carte potrebbe valere come vittoria a tavolino.

Nel frattempo il tempo passa portandosi via l'acquazzone e ci si appresta a ripartire per una manche da 22 giri. In Renault e anche altrove vengono montate gomme da qualifica perché nella Formula 1 dei very uominy si fa una sprint qualifying anche quando non è valevole come qualifica. Quando ri-scattano le vetture Alain Jones e John Watson duellano in modo acceso per la leadership con il francese che la spunta senza essere messo sotto investigazione nonostante Watson abbia messo le ruote sull'erba mentre il pilota della Renault si prende la prima posizione di forza. L'altra Renault si trova al terzo posto già distante mentre dietro di loro si scatena il caos. Carlos Reutemann fa a gomitate con la Ligier di Jacques Laffite e la Brabham di Hector Rebaque, mentre la Brabham che conta, quella di Piquet, ripartita dalla prima casella della griglia, si trova ormai stabilmente al quarto posto.

Anzi, neanche troppo stabilmente perché scivola in breve tempo dietro alla Ferrari di Didier Pironi e rischia in seguito di perdere la posizione anche nei confronti della McLaren di Andrea De Cesaris. Nel frattempo Prost e Watson allungano, così come fa un po' chiunque a parte Piquet. Forse chiunque è una parola grossa, dato che i 22 giri della seconda manche vengono completati da soli nove piloti (i tre non ancora citati sono Marione Andretti su Alfa Romeo e poi le due Lotus di Nigel Mansell ed Elio De Angelis) nonostante in pista ce ne siano forse quasi il doppio, gli altri di fatto si fanno doppiare. Mentre il cielo minaccia ancora pioggia, i primi sei a vedere il traguardo sono Prost, Watson, Arnoux, Pironi, Piquet e De Cesaris. Però vi ricordo dell'esistenza dei tempi aggregati e di conseguenza i primi sei risultano essere Prost, Watson, Piquet, Arnoux, Pironi e De Angelis...

E no, non intendo spiegarvi in che modo De Angelis sia finito sesto perché non l'ho capito nemmeno io. Il resto della top-5 era già più intuibile, ma la posizione di De Angelis resterà un mistero. La top-ten viene completata (sempre nel risultato ufficiale, quello con la somma dei tempi delle due manche) da Mansell, Andretti, Rebaque e Reutemann, con De Cesaris soltanto undicesimo. Segue la Theodore di Marc Surer, dopodiché Eddie Cheever (Tyrrell), Riccardo Patrese (Arrows), Bruno Giacomelli (Alfa Romeo) e Michele Alboreto (Tyrrell). Chiude ultimo il campione del mondo precipitato sotto di alcuni giri dopo i problemi a inizio gara. Risultano ritirati, oltre a Villeneuve e Rosberg già citati, le Ligier, Derek Daly ed Eliseo Salazar... questo è stato proprio il primo dei ritirati, quindi questo spiega perché in generale i doppiaggi siano avvenuti senza intoppi. :-P

Giudizio finale: una gara al contempo abbastanza tranquilla nel complesso ma anche movimentata per certi versi, complimenti a Prost per essersi procacciato in questa occasione la prima vittoria in Formula 1. Mi sarebbe piaciuto pubblicare un post sulla sua prima vittoria il mese prossimo nel giorno del suo compleanno, ma non mi andava di tenermelo solo per me per un mese intero o poco ci manca, quindi ho deciso di anticipare. Dopotutto se in occasione del compleanno di Prost volessi eventualmente parlare di una sua vittoria avrei solo l'imbarazzo della scelta... In ogni caso ne approfitto per comunicarvi che a quanto pare nel 2022 non vedremo più il suo elegante naso alla francese nel box dell'Alpine, perché non occupa più alcun ruolo nel team. :-((( Noi fangirl a cui piace il vintage non approviamo neanche da lontano questo elemento.

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Milly Sunshine