martedì 4 gennaio 2022

Quando Graham Hill era il principe di Montecarlo

In Formula 1 ci sono vari tipi di piloti. Ci sono ad esempio quelli che diventano campioni del mondo e vincono gare. Poi ci sono piloti di una certa età che in finale di carriera hanno un ruolo da non protagonisti. A volte i piloti appartenenti alla prima categoria citata finiscono nella seconda.
Guardando occasionali gran premi i primi anni '70 non ho potuto fare a meno di notarne uno, che mi è rimasto piuttosto impresso. Mi sono chiesta se nei primi anni '70 qualcuno pensava che fosse troppo vecchio e che dovesse ritirarsi, sostenendo che in realtà non fosse mai stato rilevante e ignorando le sue ottime prestazioni passate, un po' come se fosse stato un Damon Hill qualsiasi. Quel pilota non era "un Damon Hill qualsiasi", era colui che l'aveva generato.
Mentre non sapremo mai che cosa pensasse di Graham Hill la gente degli anni '70, possiamo però immaginare cosa pensasse quella degli anni '60, quando lui e i suoi baffi eleganti alla Zorro erano tutt'altro che irrilevanti e vinceva ben cinque edizioni del gran premio più fescion del campionato.
Su Youtube ce ne sono tre, in versione trasmessa dalla TV francese (1963 e 1969) e americana (1965), con spezzoni di gara inseriti all'interno di trasmissioni sportive o sintesi. Ho deciso di andarli a scoprire uno dopo l'altro e di portarvi con me in questa ricostruzione, che vi raccomando di leggere alle 17.00 in punto bevendo il tè e immaginando di essere dei gentleman inglesi!


GP MONACO 1963 - il collegamento si apre con l'inquadratura di un grattacielo sul quale svetta una scritta inquietante, Schuykill. "Schuy" diventerà negli anni 2000 il modo in cui i media anglofoni verosimilmente americani appelleranno un futuro best friend forever (nel senso bff come Mansell e Piquet) di Damon Hill.
Dopo un'inquadratura della riunione dei piloti con il direttore di gara e le parole del direttore di gara stesso, Graham sulla BRM si appresta a partire secondo accanto alla Lotus del suo best friend forever (stavolta bff come Rosberg e De Angelis) Jim Clark. Al via lo supera e si porta in testa, lo scozzese si ritrova anche a duellare per il secondo posto con Richie Ginther (BRM) ma si porta in breve tempo secondo lasciando Ginther a vedersela con John Surtees (Ferrari).
Il duello degli Hillark che si svilupperà in seguito è qualcosa di letteralmente spettacolare. Alla curva del Gasometro(?), dove l'asfalto è per qualche motivo completamente ricoperto di polvere, Clark attacca Hill e lo passa, poi ecco subito un controsorpasso. Ciò avviene, nello stesso punto, qualcosa come almeno quattro o cinque volte, Clark continua a superare Hill per poi ogni volta perdere subito la leadership appena conquistata. Almeno finché decide di dire basta, fa il sorpasso definitivo quando siamo intorno a una ventina di giri, ma in quel momento la trasmissione viene sospesa e si torna in linea oltre il 40° giro.
Vengono trasmessi una ventina di giri scarsi, come seconda parte, nel corso dei quali Clark prende il largo mentre Surtees sta negli scarichi di Hill. Riesce anche a superarlo, ma qualche giro dopo Graham si riprende la posizione. Segue un nuovo stacco e torniamo in linea a 80+ giri. Clark è stato in testa fino al 78°... ma non basta, i giri sono 100. Quando un guasto al cambio l'ha fermato, Hill è passato di nuovo in testa.
Secondo c'è Richie Ginther davanti alla Cooper di Bruce McLaren, in quanto John Surtees ha perso posizioni per un problema alla vettura. Rimane quarto fino al termine e ottiene il giro più veloce proprio all'ultimo giro. Anche nel 1963 le soddisfazioni della Rossa sembrano quelle dei giorni nostri. Completano la zona punti Tony Maggs (Cooper) e Trevor Taylor (Lotus) e oltre a loro giunge al traguardo anche Joakim Bonnier (Cooper).
Durante il giro d'onore viene intervistata una spettatrice inglese. Le viene chiesto se sia contenta della vittoria di Hill e lei risponde che tutto sommato è contenta abbia vinto un inglese, ma in realtà è una tifosa di Surtees. Poi Hill va al parc fermé che somiglia alla victory lane di Indianapolis, dove viene accolto da decine di persone, tra cui la moglie. Who kers delle tifose inglesi...
L'edizione 1964 - la seconda vinta da Hill - non l'ho trovata su Youtube, ma stando a Wikipedia italiana vede Clark come leader per diversi giri prima che questo abbia problemi tecnici, che lo costringeranno prima a lasciare la testa della gara ai suoi inseguitori, tra i quali Hill che ne uscirà vincente. Clark si ritirerà a pochi giri dalla fine, non sembra destinato a molte gioie per il momento. Per gioia nostra, tuttavia, la terza vittoria di Hill risulta presente su Youtube.

GP MONACO 1965 - alla riunione dei piloti con il direttore di gara (che a quanto pare è Louis Chiron e indossa un berretto a quadretti), questo dopo avere chiesto dove sia Brabham nonostante gli sia accanto, esordisce con un testuale: "everybody knows my speach, tu lo sai in italiano". Chiron inizia a fare in discorso interminabile in francese che poi traduce in un inglese francesizzato. Si sente esplicitamente qualche presente che esclama "soccmel, porco". Wait, wait, wait, chi è che parla in dialetto bolognese alla riunione dei piloti?!?!?!
Graham Hill parte dalla pole accanto a Jack Brabham, a un oceano di distanza da Jim Clark che nello stesso giorno vincerà la Indy 500. L'australiano al via scivola però al quinto posto finendo dietro alla BRM di Jackie Stewart e alle Ferrari di Lorenzo Bandini e John Surtees. Le BRM rimangono 1/2 finché a 20/30 giri non capitano degli intoppi: Hill si perde in una via di fuga, dopodiché Stewart fa un testacoda. Brabham supera Surtees appena in tempo per non avere le Ferrari 1/2 e poi supera anche Bandini portandosi leader. Stewart e Hill sono 4/5 ma Hill supera Stewart portandosi al quarto posto che poi diverrà terzo per il ritiro di Brabham.
Nel proseguimento della gara, Hill riesce a superare i due piloti Ferrari, non esattamente in momenti ravvicinti. Diviene leader a oltre 60 giri di gara e passa in testa l'ultimo terzo, con le due Ferrari in seconda e terza posizione. Surtees, passato davanti a Bandini, rimarrà senza benzina al penultimo giro e Bandini arriverà secondo, con Stewart a completare il podio. Surtees sarà classificato quarto, con la Cooper di Bruce McLaren e la Brabham di Joseph Siffert a completare la zona punti.
Termineranno la gara dietro di loro altre tre Brabham guidate da Joakim Bonnier, Denny Hulme e Bob Anderson. Tra i piloti che non concludono la gara, quello che fa più parlare di sé, non nella versione della TV americana perché non si vede, è Paul Hawkins (Lotus) che al 79° giro esce di pista alla chicane del porto, finisce in mare e viene recuperato, per fortuna illeso, dai sommozzatori.

GP MONACO 1969 - quella del 1965 è l'ultima vittoria di Hill alla versione del gran premio da 100 giri. Nel 1966 vince Stewart e nel 1967 (edizione tristemente nota per la morte di Bandini - ne ho accennato il mese scorso in un post intitolato "una telecronaca degli anni '60") Hulme, la successiva vittoria di Hill è nel 1968, la prima edizione con la percorrenza ridotta. Youtube, però, ci offre una sintesi di 45 minuti della quinta e ultima, quella del 1969 (e 45 giri significa una sintesi della gara come nelle altre occasioni, ma niente cose di contorno tipo pre-gara ed esclamazioni dialettali emiliane).
La Matra di Jackie Stewart e la Ferrari di Chris Amon partono dalla prima fila precedendo la Matra di Jean-Pierre Beltoise e la Lotus di Graham Hill. Questo supera Beltoise dopo un giro portandosi terzo. Del quartetto di testa è l'unico a non essere costretto al ritiro da guasti di varia natura e a partire dal 23° giro è leader della gara.
Lo seguono, a debita distanza, le Brabham di Piers Courage e Jacky Ickx che si superano a vicenda un paio di volte. Siamo oltre metà gara quando Ickx si ritira, Courage invece resta secondo fino alla fine. Le Lotus di Joseph Siffert e Dick Attwood chiudono terza e quarta davanti alle McLaren di Bruce McLaren e Denny Hulme. Solo sette vetture totali giungono al traguardo, la settima è la Cooper di Vic Elford.
Quella di Montecarlo del 1969 è l'ultima vittoria in Formula 1 per Graham Hill, ma non è stata la sua ultima soddisfazione motoristica, dal momento che nel 1972 ha vinto la 24 Ore di Le Mans diventando il primo (e tuttora unico) pilota ad avere ottenuto la Triple Crown (l'anno della Indy 500 è il 1966, esattamente l'anno seguente alla vittoria del suo best friend forever Jim Clark).


Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine