Quindi buona lettura e grazie mille a G.S. che mi ha posto questo Ask Milly Sunshine, che saluto con queste testuali parole: si stava meglio quando c'era Alan Jones! E ora li immagino, i lettori, mentre si guardano intorno con aria smarrita, chiedendosi dove abbiano letto il nome di Alan Jones. Perché non possono averlo letto sull'albo d'oro della Formula 1, no, è totalmente impossibile!
Un grande classico, tutti i piloti che hanno vinto il titolo prima di Senna, con le sole eccezioni di Lauda e Fangio: questo non significa che tutti i campioni del mondo degli anni '50, '60, '70 e prima parte degli anni '80 siano degni della stessa identica considerazione, ma è sistematico come quando si tratta di stilare liste dei migliori piloti di sempre, la maggior parte di quelli di una generazione antecedente alla seconda metà degli anni '80 vengano tagliati fuori, senza mai essere citati, salvo momenti in cui arriva il fenomeno di turno che intende sfoggiare una grande cultura. Tra i grandi esclusi dalle liste dei migliori piloti di sempre si segnala anche gente tipo Clark, uno che ha delle statistiche niente male.
Un grande concentrato di falsi miti, Luca Badoer: sembrerà strano formulare questo pensiero, ma ricordiamoci che spesso e volentieri questo pilota viene citato nella lista dei peggiori piloti di sempre. Costui viene sistematicamente giudicato sulla base di due fattori: 1) il suo sventurato ritorno con la Ferrari al posto di Massa, 2) il fatto che non abbia mai ottenuto punti in carriera. Il suo ritorno, avvenuto in una F1 ben diversa da quella nella quale aveva gareggiato dieci o quindici anni prima, viene spesso considerato senza tenere conto di questo contesto. I punti non conquistati sono frutto del vecchio sistema di punteggio pre-2003: con il sistema di punteggio post-2009, avrebbe ottenuto oltre venti punti, roba non proprio da poco per una carriera spesa tra Scuderia Italia e Forti, per poi fare il salto di qualità approdando alla Minardi.
Un pilota poco tranquillo, ma spesso valutato per peggiore di quello che era effettivamente, Andrea De Cesaris: di lui si fa un gran parlare degli incidenti e dei tanti ritiri consecutivi, ma viene costantemente dipinto nel modo più negativo attribuendogli anche fatti non di sua responsabilità. La lunga sfilza di ritiri consecutivi è infatti avvenuta quando era al volante di una vettura estremamente inaffidabile. Sulla guida poco tranquilla non c'è ombra di dubbio, ma gli episodi negativi della sua carriera vengono messi in risalto molto più di quelli positivi e non si considerano mai come si dovrebbe le sfortune che ha avuto (ben più di una volta è stato costretto al ritiro per problemi tecnici mentre era in zona podio o addirittura in testa). Murray Walker lo definì come il pilota che aveva vinto più gare di tutti pur senza vincerne nemmeno una. Era una gaffe, ma ripensandoci al giorno d'oggi sembra anche una bellissima metafora.
Non veramente sottovalutato, ma Rubens Barrichello ha il suo perché: i suoi risultati non è che vengano sminuiti e spesso i suoi meriti sono riconosciuti, tuttavia c'è un atteggiamento che tende un po' a sminuirlo seppure non parlando direttamente contro di lui. Ogni volta in cui un pilota di un top team si dimostra di minore spessore rispetto al suo compagno di squadra ecco che immediatamente viene etichettato "come Barrichello". La conseguenza è poi che spesso i sostenitori del suddetto pilota paragonato a Barrichello, nel tentativo di difendere il loro idolo, contribuiscono ulteriormente a sminuire Barrichello nel tentativo di affermare che il loro amato pilota è superiore all'ex ferrarista.
Molto generica come definizione, ma aggiungerei la maggior parte dei piloti paganti che hanno gareggiato in F1 per due o tre stagioni negli anni 2010: la maggioranza sono arrivati in F1 con un curriculum almeno rispettabile seppure spesso non troppo esaltante e, ai giorni nostri, non avrebbero avuto eccessive difficoltà a ottenere i punti superlicenza per accedere alla massima serie. Seppure molti di loro non siano stati particolarmente entusiasmanti, nessuno di loro ha mai avuto performance scandalose tanto quanto certe loro controparti dei decenni precedenti. Alcuni di loro, inoltre, hanno avuto almeno occasionalmente qualche piccolo exploit in cui ci sono apparsi piloti migliori di come li dipingevamo.
Ciliegina sulla torta, Roberto Moreno: pilota ignorato dai più, ha ottenuto, passando inosservato, forse una delle performance più strabilianti della Formula 1 degli anni '90 per tanto è sconvolgente. Anzi, due delle performance più strabilianti: la prima è stata prequalificarsi al volante di un'Andrea Moda, la seconda, dopo essersi prequalificato, riuscire anche a qualificarsi, risultato che lui stesso ha definito in passato come l'apice della sua carriera, nonostante quando correva per la Benetton sia riuscito anche a salire una volta sul podio. Essere al volante di una simile auto ed essere riuscito ad andare almeno una volta in griglia è una performance che meriterebbe molto più rispetto e considerazione, ma che viene tendenzialmente ignorata.
Considerazione finale: ci sono piloti che pur non rientrando propriamente nella classifica, meritano una menzione. Sono quelli con "storie anomale", ovvero quelli che per forza di cose vengono valutati più per i risultati in sé che contestualizzando la loro storia personale. A titolo di esempio: fino a che punto il fatto di essere stato in cura per un tumore negli anni finali di F1 ha condizionato la carriera di Ukyo Katayama? Fino a che punto il fatto di avere iniziato a competere agonisticamente sui kart solo a vent'anni ha condizionato la carriera di Bruno Senna? ...e così di seguito si potrebbe spaziare per casi che non mi vengono in mente, ma senza ombra di dubbio ci sono vari altri piloti che vengono giudicati senza contesto.
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