Credo sia giunto il momento di parlare di una nuova faccenda che in questi ultimi giorni ha letteralmente infiammato il fandom della Formula 1 e non solo quello, perché rimango giorno dopo giorno sempre più sconcertata da certi accadimenti. Mi ritrovo a rimpiangere i bei vecchi tempi in cui il fandom, suddiviso saldamente in fanboy della Ferrari e fanboy della McLaren, litigava per lo spy-gate, con la fazione McLaren a sua volta suddivisa in fanboy di Hamilton e fanboy di Alonso. Poi, per non divenire ridondanti, si finiva per litigare a proposito di chi fosse stato il miglior pilota di sempre, candidati unici un certo sette volte campione del mondo che di titoli ne aveva vinti cinque con la Ferrari e un certo tre volte campione del mondo che di titoli ne aveva vinti tre tutti e tre con la McLaren.
Purtroppo quei giorni di raffinata cultura sono ormai lontani... e sì, "raffinata cultura" potrebbe sembrare un eufemismo, ma in confronto a certe cose che abbiamo visto di recente mi sembra che si possa parlare di cultura. Ai tempi, infatti, c'erano polemiche relative a faccende accadute in pista, non certo nel salone di un parrucchiere oppure davanti allo specchio del bagno della propria abitazione. C'erano polemiche legate a motori, rifornimenti di benzina, cambi gomme ed eventuali incidenti, non legate a un rasoio o a un paio di forbici per capelli. Ai tempi non si discuteva di cose totalmente random, che non c'entravano un accidente con le competizioni, e nessuno si sarebbe mai preoccupato sul serio della capigliatura di un pilota, figurarsi di stare addirittura a psicanalizzarla.
Le discussioni di allora sembrano pura poesia, spesso contornata da qualche -K di troppo, xké a quei tempi c'era ki kredeva ke skrivere kosì rendesse più fighi (che poi, a guardarci bene, la forma più comune era xke o xkè, ma non me la sono sentita di arrivare fino a quel punto, quindi ho optato per quel xké che, nei miei SMS di 14enne che aveva a disposizione 160 caratteri se no costavano 24 centesimi anziché 12, mi sembrava più grammaticalmente corretto), quindi a volte invece di litigare a proposito di Ferrari e McLaren o di Alonso e Hamilton si propendeva per il criticare l'ortografia altrui... e niente, forse qualcuno che perdeva i capelli c'era già anche allora, solo che nessuno ci faceva caso.
Circa due giorni fa è accaduto l'evento che ha fatto e sta facendo discutere: l'Aston Martin ha condiviso un video in cui Vettel appare seduto nell'abitacolo di una monoposto. Ebbene, in quella foto nell'abitacolo della monoposto, sfoggia una testa semi-calva, con tanto di enorme stempiatura e di qualche traccia dei capelli davanti, che sembrano essere stati rasati, quei pochi che c'erano. Grande sorpresa? Direi fino a un certo punto: era da un po', a mio parere, che si intuiva che sulla testa di Vettel di capelli non ce ne fossero tanti, ma visto quanto erano folti i suoi capelli un tempo, si poteva presupporre che, facendo molto volume, nascondessero una stempiatura che, con i capelli più corti, sarebbe stata molto più evidente. In più, almeno per tutto il mondiale 2020, i capelli di Vettel erano stati abbastanza incolti e scompigliati.
Il mondo, tuttavia, sembra essere piovuto dalle nuvole, con tanto di SITI GIORNALISTICI che hanno dedicato dei post ai capelli perduti di Vettel, definendolo irriconoscibile. Inoltre, quantità di appassionati di Formula 1 stimabili in qualche centinaio, se non migliaio, hanno iniziato a dibattere di tutto ciò come se fosse stato l'argomento più importante della storia del motorsport, con argomentazioni abbastanza improbabili o, per meglio dire, abbastanza improponibili, una delle quali che i pochi capelli di Vettel sono segno del fatto che sia troppo vecchio per gareggiare in F1 e che avrebbe dovuto ritirarsi per questa ragione. Non penso di avere mai sentito ragionamenti più assurdi, in questo ambito: scomodare l'età anagrafica dei piloti era altrettanto trash, ma quantomeno aveva maggiore senso. Tra l'altro questi hanno mai visto Tony Kanaan?
Comunque questa era solo la punta dell'iceberg e, andando a scavare nel ghiaccio, ne sono uscite considerazioni ancora più trash: l'insinuazione che i risultati di Vettel nell'ultimo anno siano stati dettati dall'incapacità psicologica di accettare la propria calvizie... e obiettivamente parlando, questo è il primo tentativo di psicanalizzare un pilota per i suoi capelli e sinceramente spero che si tratti dell'ultimo. Tentativi minori hanno indicato la calvizie o come il risultato dell'avere gareggiato per la Ferrari, oppure come la dimostrazione che non era all'altezza della Ferrari e che, di conseguenza, ha perso i capelli per lo stress. Che belli i tempi delle guerre fanboy Ferrari vs fanboy McLaren: gli ex piloti Ferrari venivano glorificati se ritirati, mentre se cambiavano team o ignorati o considerati traditori. Come vorrei riavere quei tempi.
Per il resto il fandom si è sbizzarrito: c'è chi è intervenuto sostenendo che anche il solo postare foto di Vettel con pochi capelli sia body shaming, chi ha dichiarato che non l'avrebbe più tifato perché ora sembra un V3KkYaCçY0 e tifare per i vecchihhhh è una cosa sbagliata, chi ha detto che un trapianto di capelli gioverebbe sicuramente ai suoi risultati... e perfino chi ha detto che l'Aston Martin non avrebbe dovuto ingaggiarlo perché ha meno capelli di Perez. Sono abbastanza basita da queste considerazioni, a volte mi viene spontaneo chiedermi dove sono capitata e se ci sia un modo per tornare com'eravamo prima, quando come fandom del motorsport sembravamo ancora dotati di un minimo di intelletto. Perché ora, in generale, come intelletto siamo in piena decadenza.
In conclusione, perché l'analfabetismo funzionale è così diffuso che spiegarsi è d'obbligo, vorrei dire come la penso. E dico questo: non so se l'Aston Martin abbia fatto bene a ingaggiare Vettel e non so se Vettel abbia fatto bene a continuare a correre in F1, ma senza ombra di dubbio nessuna di queste cose è determinata dalla quantità dei suoi capelli o il fatto che abbia scelto una rasatura parziale a un riporto. In più esistono sicuramente persone che vivono male la perdita di capelli (come del resto noi donne non viviamo tutte allo stesso modo l'arrivo dei capelli bianchi), ma dare per scontato che chiunque abbia pochi capelli debba viverla male al punto da non essere in grado di performare più come quando aveva i capelli folti mi sembra un volersi spingere troppo oltre.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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