Oggi parliamo di motorsport nei cartoni animati, concentrandoci su un anime del 1977/78, che omaggia almeno in parte la figura di Niki Lauda, avendo come personaggio secondario tale Nick Lans, a lui ispirato. Anche alcuni altri personaggi, seppure molto più secondari, sono ispirati a piloti d'epoca, tra cui Mario Andretti, James Hunt e Vittorio Brambilla (ribattezzato Prandelli nella serie), che ritroveremo tra un po'.
Il protagonista è Takaya Todoroki, giovane giapponese paragonato a un falco (animale simbolo dell'automobilismo a quanto pare, visto che Lucio Dalla vi paragonò Nuvolari). Costui ha un passato tragico, vive con gli zii, è un fattorino che consegna pesce e pilota e meccanico amatoriale con spiccate doti ingegneristiche. Impressionato dalla sua guida, Lauda/Lans lo raccomanda a una squadra automobilistica.
Takaya sviluppa un'accesa rivalità con il pilota Ohinata, fidanzato con la figlia del capo, e un'amicizia con Suzuko, una ragazza che lavora nel team e che per tutta la serie, salvo le poche volte in cui porta i pantaloni, indossa un paio di calzettoni di lana a righe bianche e gialle. Costei si porta sempre al seguito un bimbetto che pare essere suo fratello.
Partecipa a un rally sulle montagne giapponesi, dove guida su qualunque superficie, e poi al rally di Montecarlo. Poi debutta in Formula 1, campionato in cui, secondo questo anime, i testacoda hanno una durata infinita e qualsiasi auto incidentata va a fuoco. Il fuoco non intacca nulla che circondi la vettura, tranne le altre vetture. In caso di incendi in pista, non ci sono né bandiere gialle né bandiere rosse. Poi c'è Monza, dove... va beh, ne parliamo a fine post!
Parallelamente alla F1 gareggia anche a Le Mans vincendola con Ohinata, divenuto ora suo compagno di squadra e amico. Nel frattempo si è fidanzato con Isabella, una spagnola figlia di un torero e fidanzata in precedenza con un altro torero, rimasto incornato da un toro perché durante una corrida si è distratto a guardarla mentre si sedeva accanto a Takaya. Il fratello del morto, che è un pilota, tenta in tutti i modi di sabotare il giapponese.
A causa di un sabotaggio, Isabella per avvertirlo corre verso la pista, viene investita e muore. Ciò provoca in Takaya un trauma della durata di circa cinque minuti. Un analogo trauma lo proverà a fine anno, quando vincerà il GP del Giappone, nel corso del quale è morto il suo amico/rivale Ohinata. A quel punto facciamo conoscenza con suo padre...
Ex pilota di motociclismo, ha investito la moglie intervenuta per levare di mezzo un Takaya bambino che stava per essere investito a sua volta. Assicurato il marito di stare bene, la signora è morta poco dopo per effetto di un trauma cranico. Per onorare la sua memoria, salirà sul Kilimangiaro con una sua foto tra le mani, morendo assiderato su un ghiacciaio. Traumatizzato per mezzo episodio dall'evento, Takaya vince un rally che attraversa vari paesi africani, per poi ritirarsi dalle competizioni.
Si rifugia in Canada dove diviene sciatore e si innamora(?) di Pat Clark, una sciatrice di probabili origini inglesi appassionata di motori che intende a sua volta diventare pilota. Nel frattempo al posto di Takaya corre Hans, giovane austriaco biondo con i capelli lunghi e poco vincente.
La Formula 1 nel frattempo è cambiata, Stati Uniti e Unione Sovietica hanno fondato i loro team e stanno dominando la serie. Quando gli USA, dopo una serie di vittorie, vengono battuti in una gara dal team russo, vanno giù di testa e fanno cambiare il regolamento: la F1 diviene Formula Zero, una sorta di A1GP dove i team sono nazionali. Tornato alle corse, Takaya prende parte a questo nuovo campionato, mentre Hans cambia team.
Corre per un team mediorientale il cui fondatore aveva tentato di rapire Takaya in precedenza, ha come compagni di squadra un italiano affiliato alla mafia e un arabo che in passato rubava auto. Hans viene colpevolizzato in modo random per le azioni dei suoi compagni di squadra, nonostante l'italiano abbia a un certo punto tentato di ferirlo con una bottiglia rotta: bel messaggio, complimenti.
La Formula Zero corre a Indianapolis, Nurburgring, Mosca e Giappone e in Germania fa il suo esordio Pat come pilota (per il team britannico... quindi a conti fatti ha Hunt come compagno di squadra). In gara sta andando bene, ma l'italiano e l'arabo non ci stanno e la buttano fuori. Loro muoiono, lei sopravvive anche se ferita. Altro bel messaggio che viene fatto passare è che la colpa non sia di chi ha innescato l'incidente, ma di chi ha dato il permesso a una donna di gareggiare in Formula Zero...
In Russia è Hans, divenuto amico di Takaya, ad avere un incidente... e ovviamente muore, con successivo trauma di durata di circa cinque minuti. Poi c'è un happy ending giapponese in cui il protagonista vince finalmente un GP di Formula Zero, acclamato da Lauda/Lans (pilota del team giapponese) e si mette insieme alla tizia con le calze a righe, che dopo due anni porta ancora le stesse calze.
PS. Ai tempi della F1 il pubblico di Monza viene rappresentato come un branco di ultrà, che ce l'hanno con Takaya, che ancora non ha vinto un bel nulla, perché non è il loro idolo. Sono tutti tifosi sfegatati non della Ferrari come ci si potrebbe aspettare, ma nientemeno che di Brambilla/Prandelli!
Anche questo lo vedevo da bambina! Era troppo figo Takaya 😍
RispondiEliminaIn generale non mi è dispiaciuto, anche se in realtà non c'è nessun personaggio che mi abbia fatta davvero affezionare...
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