lunedì 13 marzo 2017

Commento all'Indy GP di St.Petersburg (Indycar 2017 #1)

Un cordiale saluto da Milly Sunshine, altresì nota come l'Autrice(C). Manca ancora un po' alla fine del mese, che sancirà l'inizio del campionato di Formula 1, ma nel frattempo ci possiamo consolare con un po' di motorsport Made in USA. In realtà la NASCAR è iniziata già un paio di settimane fa e, per il momento, ha fatto parlare di sé molto più della Indycar, ma penso di non avere mai nascosto che sono molto più appassionata di open wheel che di tutto il resto.
La Indycar, inoltre, era assente ormai da mesi e mesi, essendo il campionato scorso terminato in largo anticipo rispetto a quello di Formula 1, e iniziavo a sentirne la mancanza. C'è qualche soggetto di cui sento ancora la mancanza, in particolare un certo colombiano brizzolato e sovrappeso (che contro tutti i pronostici, grazie alla sua partecipazione alla Race of Champions, ha riscosso molto successo tra le Tumblrere, che ovviamente prima della sua partecipazione alla ROC non erano minimamente al corrente della sua esistenza). Per rivedere JPM dovremmo aspettare il "month of May", quando parteciperà alla Indy 500 e anche alla gara precedente che si svolge sul circuito ricavato dall'ovale. Nel frattempo il mio idolo supremo ha compiuto quarant'anni lo scorso gennaio e si è accasato al team Andretti. Ammetto che, se tra i team di Indycar ce n'è uno che mi è sempre stato un po' sulle scatole così, a pelle, si è trattato proprio del team Andretti, ma per il Piccolo Samurai si è trattato senza ombra di dubbio di un salto di qualità. Adesso porta il numero 26, che se non vado errata in passato fu di Marco Sonniferetti, che adesso porta il numero 27.

Il Gran Premio di St. Petersburg si è svolto nel weekend del 12 Marzo ed è iniziato quando qui erano più o meno le sei di sera. Di ritorno da un centro commerciale in cui ero stata insieme a mia mamma, mi sono messa a guardarla quando era già iniziata, ma per fortuna sono riuscita a recuperare gli eventi che mi ero persa.
Questa era la griglia di partenza:
1^ fila: 1. Power (Penske), 2. Dixon (Ganassi)
2^ fila: 3. Hinchcliffe (Schmidt), 4. Newgarden (Penske)
3^ fila: 5. Sato (Andretti), 6. Kanaan (Ganassi)
4^ fila: 7. Chilton (Ganassi), 8. Rossi (Andretti/Herta)
5^ fila: 9. Kimball (Ganassi), 10. Rahal (Ganassi)
6^ fila: 11. Muñoz (Foyt), 12. Hunter-Reay (Andretti)
7^ fila: 13. Pigot (Carpenter), 14. Pagenaud (Penske)
8^ fila: 15. Andretti (Andretti), 16. Castroneves (Penske)
9^ fila: 17. Aleshin (Schmidt), 18. Jones (Coyne)
10^ fila: 19. Hildebrand (Carpenter), 20. Daly (Foyt)
11^ fila: 21. Bourdais (Coyne)

Pare che ci sia stato un contatto al via. In quel contatto Aleshin ha danneggiato la vettura ed è precipitato verosimilmente nelle retrovie.
Pare che ci sia stata una safety car che ha scombinato le carte in tavola. Se non ho capito male, pare che tale safety car che ha scombinato le carte in tavola fosse entrata dopo un contatto tra Aleshin e il sosia di Vin Diesel, o almeno questo è quanto ho capito dal profilo twitter della Indycar.
L'Autrice(C): "Wait, wait, wait... ma Aleshin non era precipitato nelle retrovie? E Vin Diesel non era molto più avanti in quei momenti?"
Voce fuori campo: "Va beh, questi sono dettagli. Che cosa vuoi che importi ricostruire esattamente la dinamica dei fatti? È chiaro ed evidente che non scopriremo mai com'è andata davvero. C'è la soluzione A: mentre Aleshin strappava via le piume di pavone che Vin Diesel teneva in testa, i due sono entrati in collisione. Poi c'è la soluzione B: mentre Vin Diesel pensava all'amorevole gesto d'affetto fatto nei suoi confronti da H3lio, che gli aveva ceduto una delle sue piume color porpora da abbinare alle sue fucsia, per abbellire il suo copricapo carnevalesco, gli sono usciti tanti one-one-one dagli occhi."
Vin Diesel: "AAAAAAAAWWWWWWW, H3LIO! <3 My L0V3!!111!!111!!1"
Aleshin: "Ehi, così non vale. Non solo sei venuto sulla mia strada, ma hai anche osato sbattermi in faccia il tuo successo. Il mondo è ingiusto. Io non ce l'ho un amichetto che mi regala le piume di pavone e che mi regala mazzi di fiori o scatole di cioccolatini nelle fan fiction bromance."
Vin Diesel: "Se non sai cosa fare, puoi sempre scrivere una fan fiction bromance self-insert."
Aleshin: "AAAAAWWWWWW! Scriverò sicuramente una fan fiction in cui mi struscio contro Sebby."
Sebby: "No, grazie. Me ne basta uno, di pilota russo che si struscia contro di me."
Il Kiwi: "Ma adesso siamo troppo lontani. Che si struscia contro di te c'è solo Verstappino."
Aleshin: "Ma chi è tutta questa gente?! Io stavo parlando del Real & Only Sebby della Indycar, altresì noto come Burdeeeeeyyyyy."
L'altro Sebby: "E tu dovresti strusciarti contro di me?! No, grazie."
Pare che i piloti che partivano dietro e che avevano in mente di fare una sosta in più siano riusciti in qualche modo a fare lo stesso numero di soste degli altri e che siano riusciti a recuperare un bel po' di posizioni. Uno di questi era proprio l'altro Sebby (passato nel frattempo al team Coyne, mentre il team KV è nel frattempo fallito proprio dopo che si era parlato di un ipotetico approdo di Pastorone Maldonado di là dall'oceano) partito ultimo, che si è installato in seconda posizione dietro al connazionale Sàimon.
*Sigla di "Chi l'ha visto."
"Buonasera ai nostri telespettatori. Oggi ci occuperemo del caso di Hinchy, che risulta attualmente scomparso e caduto nel dimenticatoio. Una leggenda metropolitana narra che avesse preso la leadership al via, mentre tutti erano impegnati a guardare i graffi sulle fiancate di Aleshin. Allo stesso modo è scomparso anche Powaahhhhh, pluricampione del mondo di sventolamento del dito medio, che pare essersi conquistato un drive through per avere urtato qualcosa durante il pit-stop."
Intorno al 35°/40° giro, dopo uno dei tanti interminabili stacchi pubblicitari, quando eravamo circa a un terzo di gara, la scena è andata sul leader della gara: ERA BURDEEEEYYYYYYY! *________* Non mi è chiaro che cosa fosse accaduto esattamente tra lui e Sàimon, perché come al solito nei momenti più interessanti c'era la pubblicità, ma quello che conta è che l'Altro Sebby era in testa e che questo rendeva il momento memorabile. Dietro di lui c'era appunto Sàimon, mentre terzo c'era il debuttante Ed Jones (che se non sbaglio è il pilota che superò il Piccolo Chilliiii per alcuni giri in quella gara di Indylights che poi il Piccolo Chilliiii vinse, e di cui avevo seguito il live-timing), mentre quarto...
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...[Standing ovation]
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...OMG!!!11!!!111!11!!! SONNIFERETTI QUARTO! o_______O Dietro di lui c'era H3lio e ciò avrebbe dovuto rendermi in automatico molto più felice, però ero troppo impegnata a spalancare gli occhi per via della presenza di Sonniferetti che non ho dato a H3lio tutta l'importanza che meritava. Sorpresa: nel frattempo c'era Powahhhhhh sesto, riemerso dal dimenticatoio, mentre dietro di lui c'era il Piccolo Samurai. Mi sono fatta quattro risate ripensando alla Indy 500 del 2011 leggendo chi ci fosse subito dietro al Piccolo Samurai. C'era Hildebrand, che tra parentesi lo scorso 3 gennaio in occasione del suo compleanno ha messo un like ai miei auguri che gli ho scritto su Twitter. Curiosità: al momento Hinchy era nono, mentre completava la top-ten Hunter-Reay. Ho dato un'occhiata a come procedesse lo scontro tra ex piloti Marussia: al di là del fatto che le posizioni di entrambi erano abbastanza deprimenti, purtroppo il Piccolo Chilli era qualche posizione più indietro rispetto ad Alex Non Sono Valentino Rossi.
Ci sono stati altri due giri di pit-stop: uno è avvenuto intorno al 50/55° e uno avvenuto intorno all'80/85°. Nel primo dei due giri il Piccolo Samurai è rientrato per ultimo, ritrovandosi quarto dietro a Sebby, Sàimon e Powaaaahhhhh. Jones si trovava al momento in quinta posizione, mentre sesto c'era Sonnniferetti. Dietro di lui H3lio e il Detersivo: quest'ultimo ha recuperato varie posizioni nel frattempo, compresa quella sul Samurai in occasione del pit-stop successivo, quando il Samurai ha avuto un problema ai box, con una sosta che è perdurata più del dovuto. NOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHH!
Nonostante Powaaahhhhh abbia avuto un problema che gli ha fatto perdere posizioni a 18 giri dalla fine e che alcuni giri più tardi ne ha sancito il ritiro, il Samurai non è riuscito a risalire oltre la quinta posizione, perché alla fine della gara HR gli è finito davanti. Negli ultimi giri di gara, quando ormai avevo capito che aria tirava perché un certo nerd francese nessuno sembrava più in grado di schiodarlo da dov'era, mi sono nuovamente concentrata sul duello Made in Marussia. Mi sono anche lamentata in un apposito post su Tumblahhhh del fatto che il Piccolo Chilliiii fosse soltanto 12° mentre NSVR era ben 11°... e non l'avessi mai fatto. Un nanosecondo più tardi ho visto che il Piccolo Chilliiii risultava 16° e doppiato. Anche NSVR è stato doppiato, in occasione dell'ultimo giro di gara. #JustMarussiaDriversThings. Tra l'altro, a proposito di Marussia, ho sentito profondamente anche la mancanza di Rodolfo Gonzalez, conto sulla speranza che un giorno o l'altro possa ricomparire in Indycar.
Parlando di cose che contano (come se l'arrivo di NSVR in 11^ posizione, in 16^ per Chilliiii e soprattutto le congetture su un ipotetico ritorno di Gonzalez, ritorno che per ora esiste soltanto nella mia mente non fossero tutte quante cose che contano e che meritano un notevole spazio) Sàimon e il Detersivo hanno chiuso sul podio, mentre BURDEEEEEYYYYYYYYY! BURDEEEEEEEEEEYYYYYYYYY! BUUUUURDEEEEEYYYYYYYYY FOR THE WIN! NERD POWAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!
IL RISULTATO: 1. Sebastien Bourdais (Coyne), 2. Simon Pagenaud (Penske), 3. Scott Dixon (Ganassi), 4. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 5. Takuma Sato (Andretti), 6. Helio Castroneves (Penske), 7. Marco Andretti (Andretti), 8. Josef Newgarden (Penske), 9. James Hinchcliffe (Schmidt), 10. Ed Jones (Coyne), 11. Alexander Rossi (Andretti/Herta), 12. Tony Kanaan (Ganassi), 13. J.R. Hildebrand (Carpenter), 14. Mikhael Aleshin (Schmidt), 15. Conor Daly (Foyt), 16. Max Chilton (Ganassi), 17. Graham Rahal (Rahal), 18. Charlie Kimball (Ganassi), 19. Will Power (Penske), 20. Spencer Pigot (Carpenter), 21. Carlos Muñoz (Foyt).

Quanto accaduto di là dall'oceano non aveva molte chance di essere accuratamente pubblicizzato di qua dall'oceano. Va bene che l'Altro Sebby è un ex pilota della Toro Rosso e che, in quanto tale, FORSE qualcuno che si ricorda di lui esiste ancora. Il problema, però, è che alcune ore più tardi, in NASCAR, è accaduto qualcosa che, per impatto mediatico, ha indubbiamente avuto più possibilità di arrivare di qua dall'oceano: dopo un incidente tra Kyle Busch e Joey Logano c'è stata una maxi-rissa ai box, Busch contro la pit-crew di Logano, e Busch è stato inquadrato con un vistoso taglio sanguinante sulla fronte (segno evidente che i piloti di NASCAR sono ulteriormente regrediti, perché almeno in certe occasioni passate quantomeno evitavano di togliersi il casco, prima di infilarsi in certe situazioni). Insomma, #JustNascarThings. Da quelle parti perfino un soggetto come JPM non avrebbe difficoltà a spacciarsi per un santo, vista la gente con cui avrebbe a che fare.

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