Per iniziare questo post, vi racconto una storia. Un tempo, quando lo trasmettevano, mi piaceva guardare "Chi vuol essere milionario", specie nei primi anni, quando ero bambina e non avevo molti impegni o molti altri interessi. Non me ne perdevo una puntata, credo. All'inizio, quando ancora si chiamava "chi vuol essere miliardario" perché il montepremi massimo era un miliardo di lire, lo facevano in prima serata, una volta alla settimana.
Capitava abbastanza raramente, ma ogni tanto c'era qualche domanda sulla Formula 1. Un giorno, probabilmente in una delle prime puntate, dato che il format arrivò in Italia nel mese di maggio del 2000 (ho appena verificato su Wikipedia) ci fu questa domanda (almeno il concetto era questo): chi è stato l'ultimo pilota a vincere un campionato di Formula 1 con la Ferrari?
Se una domanda venisse posta al giorno d'oggi, sono certa che qualcuno potrebbe avere dei dubbi. Non mi stupirei se qualcuno pensasse a Schumacher dimenticandosi di Raikkonen o se qualcuno addirittura pensasse ad Alonso convinto che un mondiale con la Ferrari l'abbia vinto. Ci sarebbe chi ha dei dubbi adesso, quando sono passati nove anni e tre mesi dall'ultimo campionato vinto da un pilota Ferrari. All'epoca di anni ne erano passati quasi ventuno e in realtà, pur essendoci tantissima gente che si ricordava che erano passati 20+ anni dall'ultimo titolo, c'era indubbiamente chi aveva dei dubbi sull'identità dell'ultimo campione del mondo in rosso.
Non ricordo che opzioni uscirono. Ricordo che una era Jody Scheckter e che un'altra era Niki Lauda. Il concorrente aveva dei dubbi e scelse l'aiuto della telefonata, probabilmente l'ultimo aiuto che gli era rimasto. Trenta secondi nel 2000 non erano come trenta secondi adesso. Colui o colei che veniva chiamato ad aiutare o sapeva la risposta o, nella maggior parte dei casi, non era in grado di fornire molto aiuto. Per quanto ricordo, il concorrente gli lesse la domanda e le opzioni e dall'altro lato del telefono (o qualunque sia il sistema utilizzato, se non si tratta di una vera telefonata) colui che era stato interpellato rispose qualcosa che suonava come "penso che sia Lauda".
Il concorrente, però, fece di testa sua. Non ne era sicuro, non si ricordava esattamente l'avvicendamento dei vari campioni del mondo Made in Ferrari, però era giunto a una conclusione: con la vaga sensazione che la risposta giusta potesse essere Scheckter, ne aveva cercato una conferma. In molti avrebbero fatto 2+2 e avrebbero pensato la risposta giusta era Lauda, come diceva il tipo che stava a casa. Il concorrente andò oltre e vide qualcos'altro. Posso immaginare che si fosse chiesto come mai, se la risposta era così tanto mainstream, ci fosse una domanda che valeva parecchi soldi in proposito e che avesse dedotto che il suo aiutante aveva fatto il nome di Lauda semplicemente perché, dopo tanti anni, si ricordava molto di più un pilota mainstream come Lauda, piuttosto che uno come Scheckter di cui si parlava molto di meno. Rispose Scheckter e vinse. Se non sbaglio quella risposta, a un certo punto, venne inserita anche, con altre, in una pubblicità del programma alla vigilia della stagione successiva.
Quella, quando avevo dodici anni, fu verosimilmente la prima volta in cui sentii parlare di Scheckter. Sì, è vero, avevo letto l'albo d'oro una volta o due, quando l'avevano trascritto sul televideo al termine del campionato precedente, ma non mi era mai venuto in mente di chiedere a qualcuno di chi si trattasse.
La sua identità mi fu molto più chiara quando perse il suo status. Quando il giorno dopo Suzuka la mia compagna di banco mi regalò il giornale sportivo che c'era in omaggio allegato alla copia del giornale che aveva comprato sua madre perché tanto a sua madre la parte dello sport (Formula 1 per metà, quel giorno) non interessava, c'era anche un'intervista allo stesso Scheckter. C'erano tutte le storie delle occasioni sfumate, ma c'era spazio anche per Scheckter, colui che nel 1979 era diventato paradossalmente l'ultimo campione del mondo ferrarista del '900.
C'era una cosa che non mi aspettavo, in quei giorni. Non me lo aspettavo nemmeno il 29 gennaio, quando ho scritto un tweet a cui Jody ha messo un like.
In quel tweet gli facevo gli auguri di buon compleanno e lo citavo come colui che "ai miei tempi" era l'ultimo ferrarista campione del mondo.
Ora, ricevere like da piloti è una cosa che fa sentire importante... ma ricevere un like da un ex campione del mondo, vincitore al volante di una Ferrari, fa sentire ancora più importanti!
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.
Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".
Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.
Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3
Milly Sunshine