Il campionato di NASCAR 2017 è iniziato. Già c'era stata una exhibition race la scorsa settimana, ma stavolta siamo entrati nel vivo con la Daytona 500 che si è svolta ieri sera.
Pensavo iniziasse alle 18.00, dato che l'orario che avevo reperito pressoché ovunque era 12 Eastern Time. Il problema, però, è che nelle gare americane l'orario funziona apparentemente a caso, quindi la gara è iniziata quando qui erano più o meno le otto di sera.
Mi ero connessa alle 18.30 o giù di lì, trovando ad accogliermi uno spot pubblicitario del Viagra, per scoprire che la gara sarebbe iniziata un bel po' dopo. Mi sono riconnessa dopo cena. Erano più o meno le 21.30 ed erano stati disputati 67 giri su 200. Lì ho iniziato a capire quale fosse l'andazzo, ma non avrei pronosticato che la gara potesse durare addirittura qualcosa come quattro ore e mezza.
E' stata un susseguirsi di incidenti, dove per incidenti intendo di quelli seri, con almeno cinque o sei vetture coinvolte. Alla fine della gara quelli che non erano rimasti coinvolti in nessun contatto si contavano sulle dita di una mano.
Quando mi sono connessa in testa c'era Harvick, uno che una volta si mise a spintonare Montoya a causa di un incidente che in realtà era stato innescato da Truex. C'era Dale Jr in top-10 e la cosa mi sembrava soddisfacente, ma Dale Jr è finito fuori in un crash partito quando Kyle Busch è finito in testacoda dopo una foratura.
A quel punto sono rimasta abbastanza impressionata per la presenza di un certo Sadler(?), un 41enne, in testa alla gara per un breve tratto, perso poi nelle retrovie dopo un pit-stop avvenuto mentre la safety car era in pista.
A quel punto è capitato uno di quegli eventi che ricordano alla lontana quella volta in cui Da Matta fu brevemente in testa al gran premio di Gran Bretagna 2003: Danica Patrick era seconda dietro la safety car ed è rimasta in terza posizione per vari giri dopo il restart. Ha perso il duello con Stenhouse in quanto è rimasta coinvolta in un incidente con sedici vetture poco dopo.
Sarà Danica a stirare, ma il ferro da stiro è falsato: Ricky, che ha crashato pochi giri dopo di lei e risulta quindi classificato davanti, era stato ultimo per gran parte della gara.
Elliot era in testa nelle fasi finali, che curiosamente hanno avuto più calma di quelle precedenti, ma dopo le provvidenziali gufate dei telecronisti il successo è sfumato quando a pochi giri dalla fine ha iniziato a rallentare.
Dopo numerosi cambi di leadership ha vinto Kurt Busch, ma tutto perde d'importanza di fronte al 53enne Michael Waltrip, classificato ottavo. *inchino* Per un tratto di gara era stato circa 30°.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
lunedì 27 febbraio 2017
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.
Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".
Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.
Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3
Milly Sunshine