venerdì 13 aprile 2018

Stock Car Brasil @ Curitiba

Avevo già parlato di Stock Car un mese fa in occasione della Corrida de Duplas, quella in cui Felipe Massa aveva fatto la guest-star, ed è ora di parlarne di nuovo perché, tra i tanti campionati che hanno gareggiato lo scorso weekend, uno di questi era la Stock Car Brasil, la serie in cui il telecronista brasiliano chiama i piloti per nome, con l'articolo davanti: "o Felipe", "o Lucas", "o Marcos", "o Felipe", "o Lucas", "o Marcos", "o Felipe", "o Lucas", "o Marcos"...
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...sì, i brasiliani si chiamano tutti uguali, ma non ha importanza, a che cosa serve usare il cognome?

In Gara 1 partiva dalla pole position una nostra vecchia conoscenza, nonché il più celebre pilota della Stock Car Brasil, l'ex ferrarista ed ex pilota della Brawn GP Rubens Barrichello, altresì noto come Rubinho per distinguersi dal padre Rubens detto Rubao e dal nonno Rubens, ex allenatore della nazionale brasiliana di bocce.
Purtroppo la leadership di Rubinho non è durata nemmeno per un istante, dato che ha avuto problemi tecnici e che ciò ha spianato la strada a Daniel Serra, che si era accaparrato la seconda posizione sulla griglia di partenza. Dietro di lui c'erano Marcos Gomes e Max Wilson, ex pilota di Formula CART nei primissimi anni 2000, backmarker che in un'occasione disputò diversi giri in testa duellando con Memo Gidley per una vittoria che alla fine andò a Dario Franchitti.

Nessuno di loro era destinato a vincere la gara (terminata con un incidente tra Valdeno Brito e Guilherme Salas), il vincitore è stato "o Felipe", cit. il telecronista. Costui ha anche un cognome, ovverosia Fraga, ma nevermind.
Serra è arrivato secondo davanti a Wilson  ed è salito sul podio con un bambino che suppongo fosse suo figlio, era vestito con una tuta degli stessi colori di quella del presunto padre, che poi gli ha fatto sollevare il trofeo del secondo classificato.
Facendo un passo indietro, mentre la gara si apprestava a terminare, a lato della pista Brito e Salas discutevano dell'incidente che li aveva coinvolti.
Prego, qualcuno mostri quel video ai piloti di NASCAR, in modo che si rendano conto che è possibile discutere civilmente dopo un incidente.

Gara 1 è stata, tutto sommato, abbastanza tranquilla, mentre Gara 2, la cui griglia di partenza era definita dal risultato di Gara 1, è stata decisamente più caotica.
Ci sono stati ritiri con vetture in fumo, una di queste era quella di Fraga.
Ci sono stati ritiri per incidente, uno di questi ha coinvolto tre vetture, di cui due(?) ritirate. Ho riconosciuto quella di Bia Figueiredo, che poi si è seduta a terra con aria sconsolata, non ho riconosciuto quella dell'altro pilota che ci aveva rimesso, però poi ho sentito che Lucas Foresti, colpevole di avere innescato l'incidente, era stato blackflaggato. È stato inquadrato mentre parcheggiava ai box.

Ha vinto una nostra vecchia conoscenza e immagino che, in caso Buemi abbia seguito questa gara, non ne sia stato particolarmente soddisfatto!...
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...the winnahhhhh is Lucas Di Grassi, che è salito sul podio indossando un mantello rosso con il logo di "Hero", lo sponsor della sua macchina. Ogni volta in cui sento parlare di hero-push (l'equivalente del fanboost formato Stock Car) mi viene sempre da pensare a quella macchina che viene spinta.
Sul podio con lui c'erano Caca Bueno, il figlio di Galvao Bueno, e Gabriel Casagrande, rispettivamente secondo e terzo classificato. Caca Bueno è salito sul podio insieme a un bambino, suppongo anche in questo caso che si tratti di suo figlio.
Il rappresentante del team di Di Grassi è corso ad abbracciare Bueno e a stringere la mano al bambino che accompagnava quest'ultimo.
Durante la premiazione Casagrande se ne stava un po' per i cavoli suoi, come se non vedesse l'ora di andare a dormire o di andare a mangiare un cremino Algida.

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