A volte arriva il momento in cui tutti tornano al proprio posto. Uno di quei "tutti" era Rosenqvist, rientrato dopo l'infortunio, per avere un esordio non proprio tranquillo in gara. Dopo qualcosa come una curva c'erano tre vetture in testacoda e una di queste era la sua. Le altre erano quelle di Hinchcliffe e di Hunter-Reay. È entrata la safety car e sono ripartiti tutti e tre(?) nelle retrovie. Poi, uscita di scena la safety car, ci si aspettava un restart tranquillo.
Dixon e Power non erano esattamente di questo parere. Si sono toccati, Power è finito in testacoda ed è stato evitato da tutte le vetture che sopraggiungevano a parte una: quella vettura era quella di Jones. A quel punto è rientrata in pista la safety car e finalmente, una volta che si è levata di mezzo, la situazione si è fatta un po' più tranquilla. Davanti c'era Newgarden, seguito da Herta, Ericsson, Dixon e Rossi a completare la top-5. Power era appunto tra le prime posizioni prima dell'incidente.
C'è stato un momento piuttosto incandescente a base di baguette appena sfornate quando Bourdais ha forzato Grosjean sull'erba. È stato penalizzato per questo, colpa dei commissari insensibili, che non conoscono RoGro bene abbastanza da sapere che l'erba è il suo habitat naturale. L'ex pilota della Haas nel frattempo si è ritrovato piuttosto arretrato, ma niente paura, evidentemente anche il campionato di Indycar è il suo habitat naturale e ci avrebbe regalato soddisfazioni.
Da quel punto in poi la gara è stata piuttosto tranquilla, insomma, perfino Johnson non ha fatto cose strane tipo finire in testacoda ogni tre per due e venire criticato dall'intero popolo del motorsport sui social. Newgarden è rimasto in testa per tutto il resto del tempo, mentre non si può dire che Herta sia rimasto secondo molto a lungo: al termine del primo stint è uscito arretrato dai box. Sarebbe precipitato in bassa top-ten, dalla quale si è ritirato(?) ai box all'ultimo giro, terminando la gara con ben poca gioia.
Risalito al secondo posto dopo i problemi di Herta, Ericsson è rimasto lì venendo anche abbastanza acclamato dal popolo del motorsport, ormai tutti convinti che questa stagione sia l'inizio di un ribaltamento di una carriera finora neanche troppo positiva. Sul gradino più basso del podio, dopo avere rimontato alcune posizioni nel corso della gara, è stato Palou, precedendo Dixon e Rossi che, appunto, erano ancora più o meno nelle posizioni che occupavano nel primo stint.
Rahal è giunto sesto, seguito da Grosjean, acclamato dal popolo del motorsport per la sua rimonta, mentre la top-ten è stata completata da O'Ward, Ferrucci (tornato ancora una volta al volante con il team Rahal) e Sato (quest'ultimo deve avere superato Bourdais più o meno all'ultimo giro dato che mi pareva di avere visto Bourdais in top-ten). Si segnala in questa gara il debutto, come one-off o come part-time in Coyne di un pilota proveniente dalla Indylights del 2019, tale Ryan Norman.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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