Nei mesi di maggio e giugno si sono svolti i primi due eventi del campionato di Formula 3 BRDC, la Formula 3 britannica, l'ultimo dei quali è stato disputato proprio nello scorso fine settimana. La stagione sembra caratterizzata dalla presenza di un buon numero di vetture (19 nel primo evento, 17 nel secondo) una delle quali è stata guidata, nell'evento di Brands Hatch, da Oliver Bearman, che conosciamo prevalentemente come pilota di Formula 4.
Ciascun fine settimana prevede tre gare, due delle quali partono con una griglia di partenza stilata con normali sessioni di qualifiche. La gara finale del weekend, invece, rientra in pieno nel trend di fare cose a caso che tanto va di moda per le serie minori in questa stagione: c'è una reverse grid, di fatto chi si è qualificato in pole nella prima qualifica parte ultimo e parte invece dalla pole l'ultimo classificato della sessione di qualifiche. La gara dovrebbe valere meno punti, ma ci sono punti extra per ogni posizione recuperata.
Ho anche visto una di queste gare, nello specifico la terza del weekend di Silverstone, che si è svolta mentre la gara di Formula 4 italiana era in attesa dopo essere stata redflaggata. Non posso dire di avere provato il desiderio di purificarmi l'anima guardando una gara di Formula E disputata sul Trollodromo Nazionale di Yeongam, ma questa gara mi ha lasciato sensazioni contrastanti, visto che l'inizio è stato tutto un vedere gente partita dalle prime posizioni che sprofondava. L'unica consolazione? Reema Juffali è sprofondata ma solo fino al quarto posto, a fine gara.
Così, a mente lucida, non saprei dire se sia un bene o un male. La Juffali è la donna nel motorsport con la storia più anomala. Originaria dell'Arabia Saudita, la sua carriera motoristica è iniziata quando nel suo paese natale alle donne è stato concesso di guidare. Aveva ventisei anni, ai tempi, e con dieci anni di "ritardo" era destinata a divenire un fanalino di coda della Formula 4, cosa che è stata per due anni. Adesso c'è la Formula 3 britannica, dove è ancora fanalino di coda come tempi, ma l'essere fanalino di coda le assegnerà d'ufficio tante pole da "reverse grid".
Sullivan e Ushijima, nel frattempo, sembrano essere destinati a lottare per il titolo, l'uno in testa alla classifica, l'altro runner-up, ma con due vittorie contro una vittoria sola del leader. Oltre a loro, altri due piloti hanno conquistato delle vittorie. Uno di loro di cognome fa Mansell, anche se non è parente di un certo pilota con i baffi che dopo la fine della sua carriera si è rasato i baffi. Non è nemmeno britannico, è australiano. La gara che ha vinto è stata una gara da reverse grid, avvenuta nel primo evento stagionale.
ROUND 1 - Brands Hatch
Podio Gara 1: Ayrton Simmons, Oliver Bearman, Zak O'Sullivan
Podio Gara 2: Zak O'Sullivan, Oliver Bearman, Reece Ushijima
Podio Gara 3: Christian Mansell, Javier Sagrera, Dexter Patterson
ROUND 2 - Silverstone
Podio Gara 1: Reece Ushijima, Zak O'Sullivan, Bart Horsten
Podio Gara 2: Reece Ushijima, Zak O'Sullivan, Roberto Faria
Podio Gara 3: Ayrton Simmons, Alex Connor, Roberto Faria
Qualora qualcuno di voi sia appassionato di NASCAR, segnalo anche la presenza di un pilota che potrebbe avere una brillante carriera negli States: si tratta di Dexter Patterson, che nel corso dell'evento della scorsa settimana si è fatto squalificare per avere picchiato un altro pilota, tale Bryce Aron (non è parente di Ralf e Paul Aron), dopo che avevano avuto un incidente e, pare, avere anche o picchiato oppure minacciato di picchiare un commissario. Insomma, un genio, per ora.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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