giovedì 9 dicembre 2021

Mentre Prost e Alboreto lottano a distanza per il mondiale, De Cesaris vola! - GP Austria 1985

Siete stanchi di sentire parlare di un gran premio con una bandiera rossa data alla ca**o il cui risultato è stato avere i due championship contenders appaiati a pari punti in classifica piloti? Bene, oggi parliamo di quanto accaduto a Zeltweg nel 1985... ovvero di un gran premio (che per onore di cronaca ho scelto a caso conoscendo bene in prevalenza l'episodio che dà il titolo al post) con una bandiera rossa data alla ca**o il cui risultato è stato avere i championship contenders appaiati in classifica. Però mancavano ancora sei gran premi alla fine della stagione, quindi il contesto era molto diverso da quello del gran premio della scorsa domenica. E soprattutto erano gli anni '80, quindi le bandiere rosse date alla ca**o dopo un incidente al primo giro non erano neanche una cosa così inaudita.

Nelle prime due file ci sono due McLaren intervallate da due Williams: Alain Prost è in pole davanti ai baffi di Nigel Mansell e a Niki Lauda che a sua volta precede i baffi di Keke Rosberg. Il tre volte campione del mondo ha annunciato di recente il proprio ritiro e sarà sostituito nell'anno seguente da Sexy Baffo, al posto del quale arriverà in Williams Nelson Piquet. Mario Poltronieri, in cabina di commento insieme a Clay Regazzoni, aggiunge un rumour di mercato piloti: a prendere il posto di Stefan Johansson in Ferrari potrebbe essere nientemeno che Andrea De Cesaris! Il sito statsf1.com, tuttavia, riporta che il più probabile candidato alla sostituzione del pilota svedese è Stefan Bellof. Giusto, perché in questo gran premio c'è anche Bellof e quindi potrei mettermi a fangirleggiare in modo random.

Si parte, Mansell quasi si dimentica di partire, le due McLaren vanno davanti a tutti... e niente, dietro ci sono delle vetture ferme. Pare che per rallentare la Williams alcuni piloti siano finiti gli uni addosso agli altri, ci sono fermi Michele Alboreto (Ferrari), Teo Fabi (Benetton) e Gerhard Berger (Arrows). Le vetture potrebbero essere tranquillamente rimosse, la pista non è particolarmente ostruita, ma il direttore di gara sta già armeggiando con la bandiera rossa perché... non preoccupiamoci del perché. Questo significa che la gara è stata sospesa al primo giro, quindi ci sarà partenza da distanza originale e i piloti incidentati potranno prendere parte alla gara con la vettura di riserva.

Non so se sia un bene o un male. I driverstosurvivers di oggi sicuramente non avrebbero potuto tollerare tutto ciò e avrebbero cambiato sport, quindi forse era un bene. Si riparte, Mansell parte di nuovo al rallenty, Rosberg invece parte bene e si inserisce tra le due McLaren... non per molto, comunque, si ritirerà di lì a pochi giri per un problema tecnico. Dietro alle due McLaren troviamo quindi la Brabham di Nelson Piquet, la Lotus di Elio De Angelis... e poi ecco, c'è Mansell, mentre dietro Fabi completa la zona punti dopo avere sopravanzato Patrick Tambay (Renault) a causa di un pitstop di quest'ultimo. Tambay precipiterà nelle retrovie restando alle spalle dell'Alfa Romeo di Riccardo Patrese fino al ritiro di quest'ultimo, notizia che riporto perché i suoi fanboy imolesi potrebbero esserne soddisfatti.

Il momento top della gara avviene al tredicesimo giro: De Cesaris mette le ruote sull'erba bagnata, dopo uno scroscio di pioggia avvenuto la notte tra sabato e domenica, sbatte e la sua vettura *sponsorizzata Candy* spicca il volo. La Ligier fa diversi giri, un volo acrobatico che verrà perculato da Senna con le parole "De Cesaris having a small accident" per un video della TV inglese in cui commenterà a fine anno alcune fasi della stagione. Il pilota ne esce illeso, ma sporco di fango. Guy Ligier, non molto soddisfatto della sua performance, lo metterà alla porta. Ma who kers, c'è la Ferrari che lo aspett-... ah, no. Piccola considerazione: l'incidente in partenza ha provocato la bandiera rossa, qui invece ci sono commissari che vanno a raccattare pezzi di vettura sparsi ma va tutto bene così. Mi piace come negli anni '80 le cose fossero fatte random ma il random fosse genuinamente la logica che reggeva tutto.

Verso metà gara assistiamo al ritiro quasi simultaneo dei Mansellquet, entrambi fermati da guasti al motore, e ci ritroviamo a questo punto con due McLaren, due Lotus e due Ferrari nelle prime sei posizioni. La Lotus al terzo posto è quella di Ayrton Senna che ha superato già da un po' il suo compagno di squadra, mentre a completare la zona punti ci sono Michele Alboreto e Stefan Johansson l'uno davanti all'altro. I due ferraristi recupereranno posizioni quando De Angelis sarà costretto a una sosta ai box... ma non è il solo: si ferma anche Prost per cambiare gomme e lascia di conseguenza la strada libera a Lauda che si porta in testa del suo gran premio di casa. Mi auguro che il pubblico di Zeltweg sia più affezionato a lui di quanto il pubblico di Imola sia affezionato ai piloti italiani, ma sarà sicuramente così.

Piccola parentesi, sembra che Lauda sia visto come un V3KkYaCçY0 che dovrebbe ritirarsi, il che non stupisce dato che aveva quella reputazione anche diversi anni prima, e Poltronieri, prima della sosta di Prost, osserva come il francese abbia probabilmente dei problemi, se Lauda gli sta dietro senza troppe difficoltà. Lauda viene prontamente difeso dall'amico ed ex compagno di squadra Regazzoni, che osserva come non sia un pilota finito e come sia normale che giri sugli stessi tempi di Prost. *Laudazzoni vibes!* Quando Lauda è in testa, poi, Regazzoni riferisce anche di avere in precedenza parlato con Niki del fatto che questo non intenda far passare Prost per logiche di campionato qualora le dinamiche di gara li mettano in quella potenziale condizione. Prost, però, gira molto più forte di Lauda dopo la sosta.

È secondo, le Lotus - anzi, l'unica Lotus rimasta in zona podio virtuale - lo seguono a debita distanza, ma Lauda sembra avere ancora il coltello dalla parte del manico. Può permettersi di perdere terreno ancora per un bel po' di giri senza perdere la posizione... ma si rivela un discorso astratto, in quanto è costretto al ritiro ed è Prost a riprendere il comando della gara. Alboreto risale al terzo posto e Poltronieri osserva come con quei risultati lui e Prost saranno appaiati in testa alla classifica. Siamo tuttavia in epoca in cui si "scartano" alcuni risultati e Poltronieri e Regazzoni dibattono su chi sia aiutato dal maggiore o minore o minore numero di ritiri, almeno finché non si rendono conto che devono continuare la cronaca.

Ripresa la prima posizione, Prost la mantiene fino al traguardo e vince precedendo di parecchio le quattro vetture ancora a pieni giri di Senna, Alboreto, Johansson e De Angelis. Sì, c'è anche un podio Prosenna proprio quando non ci passava neanche per la testa l'idea. <3 Completa la zona punti Marc Surer su Brabham. Settimo si classifica Stefan Bellof (Tyrrell), che per l'ultima volta che vedrà la bandiera a scacchi in un gran premio, dato che si ritirerà nel successivo GP d'Olanda, l'ultimo disputato prima della sua morte gareggiando in endurance. Ottavo giunge Thierry Boutsen, che in precedenza avevamo visto duellare con il compagno di squadra Berger (poi ritirato), nonché nono Huub Rottengatter su Osella. Ritirato nelle fasi finali del gran premio, Tambay risulta decimo.

Era mia intenzione vedere anche il successivo evento di Zandvoort, che ha visto l'ultima vittoria in carriera per Lauda, ma purtroppo sembra non esserci su Youtube (dove per dirla alla Poltronieri ultimamente c'è stata una certa "falcidia" di video di gran premi completi, specie quelli con telecronaca italiana), quindi mi sono dovuta accontentare di un highlight. Succeduto in testa alla gara a seguito del ritiro di Rosberg, Prost è leader finché non è costretto a una sosta ai box. Ne esce terzo dietro al suo futuro best friend forever Senna e, dopo averlo superato, raggiunge Lauda... che mette finalmente in pratica l'intenzione confidata a Regazzoni in Austria, vincere il gran premio fregandosene del fatto che Prost sia in lotta per il titolo! Posso solo immaginare la soddisfazione di Clay.

PS. Sono seriamente impressionata dalle doti di attention seeker dei piloti che casualmente portavano sulla vettura lo sponsor Candy. Credo che vi dedicherò un post a parte, prima o poi, seppure partendo da una base solida: Derek Daly non lo batte nessuno.

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