È il 27 marzo e sono passati appena tredici giorni da quando le vetture sono scese in pista per la prima sessione di prove libere. Neanche due settimane più tardi, due qualifiche pietose, una qualifica sprint e nessun punto più tardi è invece Liam Lawson a dovere scendere dalla vettura, finito nel tritarifiuti come un Pierre Gasly qualsiasi, ma molto prima del summer break e in un'epoca storica che forse non gli consentirà di uscirne a testa alta tanto quanto Gasly.
Correva l'anno 2019 e Max Verstappen era affiancato al primo dei piloti del post-Ricciardo. Con l'uscita di scena di Danielone, il nostro Pokemon preferito faceva il grande passo, con il risultato di essere sesto a debita distanza dai primi cinque, oppure sporadicamente dietro alla McLaren di turno, in bassa top-ten. Quando è stato rimandato a Faenza a calci nel fondoschiena e rimpiazzato da Alexander Albon, qualcuno si è chiesto che cosa il gattaro avesse in più di lui. Niente, si sarebbe scoperto, se non la capacità di resistere per un anno e mezzo prima di essere messo alla porta e soprattutto di finirci con rispettabilità alla fine della stagione.
Poi è venuto Checo Perez, che inizialmente ha convinto per poi iniziare a precipitare. È stato ridicolizzato, i commenti di suo padre sono stati sbeffeggiati in tutte le salse, si è detto che era bravo solo a concepire figli (quattro, ammesso che lui e la sua signora non ne abbiano già in cantiere un altro), che doveva essere cacciato... e in effetti è stato pagato per non correre, in modo che potesse essere rimpiazzato da una giovane promessa concreta.
Il povero Figlio della Legge (nel senso di traduzione inglese/italiano del suo cognome, non che sia figlio di Katherine) è finito immediatamente in un calderone social-mediatico dal quale è molto difficile venire fuori. Non che abbia mai mostrato il massimo della simpatia, questo no. Certe sue sparate stile adolescente di Tumblr l'hanno reso anche un po' ridicolo, come quando ha fatto proclami indignati contro il fatto che la scuderia McLaren corra con licenza british seppure fondata da un neozelandese, ignorando bellamente il fatto che Bruce McLaren abbia fondato la squadra in Gran Bretagna con licenza britannica.
Al di là di questo, però, è solo un ragazzino al quale qualcuno dovrebbe ricordare di tacere, di tanto in tanto. Declassarlo in Toro Rosso (vivo nel negazionismo dei rebranding, lo so) dopo neanche due settimane dall'inizio del mondiale è come bocciare uno studente alla fine di settembre, anziché a giugno. I risultati nei primi due eventi del campionato sono stati indubbiamente pessimi, ma considerato che è il quarto pilota dietro fila che delude al fianco di Verstappen, non sono sicura che il fallimento maggiore sia quello di Lawson. C'è chi ha verosimilmente pagato prima Ricciardo per farsi da parte in Toro Rosso, poi sicuramente Perez per farsi da parte in Redbull... per uno che non è durato neanche due settimane!
Al suo posto Yuki Tsunoda, mentre il povero Lawson, che non mi stupirebbe se nel team faentino almeno qualche punto lo portasse a casa, non credo sarà visto dal pubblico con la stessa simpatia a suo tempo riservata a Gasly. Saranno sicuramente di più le voci che lo insulteranno e lo derideranno, piuttosto che quelle che lo sosterranno in un momento complicato della sua carriera. Oggi siamo tutti molto peggiorati, rispetto a sei anni fa.
Non lo so se siamo peggiorati noi o se è peggiorato tutto in generale e ci lasciamo trascinare, ma siamo in un'epoca in cui tutti devono essere Grandihhhh Eroihhhh oppure Skarsonihhhh. Non che i piloti tacciati di essere dell'una o dell'altra categoria non esistessero un tempo, ma quantomeno ce n'erano tre o quattro dell'uno e dell'altro tipo e più di mezza griglia non veniva tirata in ballo ogni tre per due, ma semplicemente ignorata.
Basta pensare all'improvvisa follia collettiva al momento del debutto di Franco Colapinto, definito il nuovo Ayrton Senna dopo che, salito su una Williams, ha completato la gara in dodicesima piazza. Nulla da togliere a Colapinto, sia chiaro, ma certi paragoni anche no. E comunque alla prima su una Williams, Senna l'ha sbinnata e si è impantanato. Era il 27 marzo di trentun anni fa, quindi perché non citare anche il GP del Brasile 1994 alla cazzum? È la prima gara che ricordo per certo di avere visto (nonostante non sia la prima), grazie anche a quell'episodio. Ero nel soggiorno dei miei nonni e il giorno dopo ho raccontato la gara alla mia maestra d'asilo.
Torniamo a Colapinto: dopo poche gare l'entusiasmo collettivo non solo era già passato, se non teniamo conto dei colapinters più accaniti (per intenderci, quei fenomeni che insultano Jack Doohan per avere un volante nel stesso team in cui è riserva), ma parte dei suoi ex ammiratori hanno anche iniziato a insultarlo. Ecco, questo è il mondo nel quale Lawson è stato appiedato dalla Redbull e declassato in Toro Rosso.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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