venerdì 31 maggio 2024

Indianapolis 500, edizione 1957: l'happy ending di Sam Hanks

Carissimi lettori, oggi vi racconto una storia a lieto fine. Anzi, vi racconto una storia a lieto fine e, a compensare, vi racconto anche una vicenda dark. Però incominciamo da quella bella, così che anche i bambini possano leggerla. Ci collochiamo nell'epoca in cui la Cinquecento Miglia faceva parte del campionato di Formula 1 e si svolgeva il 30 maggio, indipendentemente dal giorno della settimana in cui cadeva, a meno che non fosse domenica, che in tal caso si gareggiava il 31. Nel 1957, comunque, la gara era il 30, quindi non siamo nell'anniversario, ma nevermind. C'erano 50+ iscritti alla gara, ma solo 33 posti in griglia, come sempre, e la pole position se l'è aggiudicata Patrick O'Connor, davanti a Eddie Sachs e Troy Ruttmann a completare la prima fila. Erano altri tempi: di tre piloti in prima fila, due sarebbero morti al volante e proprio a Indianapolis, con eccezione di Ruttmann che sarebbe morto di malattia negli anni '90.
Sam Hanks, pilota del team Epperly, partiva solo tredicesimo, alla sua dodicesima partecipazione alla Indy 500, l'ottava inclusa nel campionato di Formula 1. Aveva ottenuto due terzi posti, diversi anni prima, ed era giunto secondo nel 1956 (edizione di cui non ho ancora parlato), con ancora il sogno di vincere nell'ovale più celebre al mondo.

Aveva 42 anni ai tempi, e non era scontato arrivare a quell'età per un pilota. In una gara iniziata con una leadership di breve durata da parte del poleman O'Connor e poi proseguita con Ruttmann in testa fino al suo precoce ritiro, con diversi cambi leadership, e nella seconda metà Hanks si è rivelato un serio contendente alla vittoria, giocandosela con Jim Rathmann.
Non solo: è anche riuscito ad appropriarsi della leadership e a fuggire dagli inseguitori, accumulando 20+ secondi di vantaggio su Rathmann a gara ormai inoltrata.
Gli altri erano a un abisso di distanza, con il terzo Jimmy Bryan molto staccato dalla vetta, inseguito a sua volta da lontano da Paul Russo, che curiosamente era lo zio di un altro pilota presente a quell'edizione, Eddie Russo, che mettiamo un attimo da parte ma che farà una piccola comparsa come guest star.
Torniamo a Hanks: alla dodicesima partecipazione ha finalmente conquistato la tanto agognata Indy 500, un lasso di tempo paragonabile a quello che un Nico Rosberg qualsiasi ci avrebbe messo per vincere un mondiale di Formula 1. E difatti, come un Nico Rosberg qualsiasi, dopo avere festeggiato la vittoria insieme alla moglie (la signora bionda accanto a lui nella foto sottostante), ecco che Hanks ha annunciato il proprio ritiro; a Indy ci ha guidato ancora, ma solo come pilota ufficiale della pace car per alcuni anni a venire.
Sopravvissuto alla sua carriera di pilota, Sam Hanks è deceduto negli anni '90 all'età di 79 anni dopo avere avuto non meglio precisati problemi di salute negli ultimi anni di vita, mentre la moglie Alice, più giovane di lui di una decina d'anni, è venuta a mancare ultranovantenne soltanto pochi anni fa.


Adesso mettiamo da parte Hanks e il suo meraviglioso finale di carriera, arduamente conquistato dopo anni e anni, e veniamo alla storia torbida. Vi ho parlato di Eddie Russo, che nulla ha a che vedere con la storia torbida, ma che nel giro di lancio - quello dietro alla pace car prima della partenza - secondo i report, dato che immagini zero, sarebbe stato tamponato da Elmer George, mettendo fine alla gara di entrambi prima ancora della bandiera verde.
George partiva nono e Russo partiva nelle retrovie, quindi non mi è chiara la potenziale dinamica di questo incidente, ma nevermind. Elmer George aveva già tentato una volta di qualificarsi alla Indy 500 senza riuscirci ed era la prima volta che riusciva a entrare in griglia. Ci avrebbe provato in altre occasioni, in epoca post-Formula 1, con altre due partecipazioni. Tuttavia nella sua biografia non è il palmares sportivo a colpire maggiormente.
Elmer George era il genero di Tony Hulman, proprietario del circuito di Indianapolis, in quanto marito di Mary Hulman George e destinato a diventare il padre di Tony George, che sarebbe nato nel 1959.

La carriera di Elmer George come pilota è proseguita ancora per qualche anno, dopodiché gli è stato affidato un ruolo manageriale. Ma non è neanche questo che svetta, quanto il fatto che nel 1976 sia deceduto per ferite da arma da fuoco. Non è molto chiaro come siano andati i fatti, tanto che le diverse fonti danno occasionalmente versioni diverse, ma in sintesi pare sia andata più o meno così: la sera dopo la Indy 500, nella notte tra il 30 e il 31 maggio 1976, a seguito di un litigio avvenuto in precedenza nello stesso giorno, sembra essersi recato presso la casa in cui l'ormai ex moglie viveva insieme a un nuovo partner, tale Guy Trollinger (che pare poi rimasto il compagno della Hulman fino alla morte di lei avvenuta alcuni anni fa), laddove avrebbe innescato una sparatoria durante la quale sarebbe stato ferito mortalmente da costui, inizialmente indagato per omicidio, ma in seguito prosciolto in quanto avrebbe agito per legittima difesa. Le fonti non concordano sulla presenza o meno di Mari Hulman durante i fatti.
Bene, vi ho raccontato un retroscena dark, spero che *non* abbiate messo a letto i bambini prima di leggerla, così diversamente dai bambini americani apprenderanno che le armi da fuoco sono pericolose e che mettersi a sparare come fosse ordinaria amministrazione può comportare delle conseguenze. Con questo vi saluto e spero di potere scovare altre curiosità meno dark nel prossimo futuro.

giovedì 30 maggio 2024

Indycar 2024: #5 Indianapolis 500

Il fine settimana antecedente a quello della Indy 500 è tempo del verdetto più importante, qualora più delle trentatré vetture ammesse alla griglia si presentino alle qualifiche. Perché va bene, Fast 12, Fast 6 e quant'altro hanno il loro fascino, ma quello che conta più di ogni altra cosa è andare in griglia e, se a provarci sono in trentaquattro, significa che uno dei candidati se ne andrà a casa anzitempo e che non avrà nemmeno la consolazione di non essere il solo. Per salvarsi con certezza da questo triste destino basta essere tra i trenta più veloci al sabato. I non-Fast fino al trentesimo posto in quel giorno si appropriano della loro casella sulla griglia, e come succede in queste situazioni sabato quattro poveri eletti non avevano ancora un posto sulla griglia. Tra di loro c'erano anche personaggi illustri: c'era Marcus Ericsson che due anni fa stava a sbevazzare latte in victory lane e c'era Graham Rahal, che non è certo il primo degli sprovveduti e che l'anno scorso a dire il vero sarebbe rimasto a guardarsi la gara in tribuna, se Stefan Wilson non si fosse infortunato.
A controbilanciare c'era Katherine Legge, presenza one-off, poi il rookie Nolan Siegel. Mentre la Legge è sembrata più veloce degli altri nella sessione della domenica, Ericsson e soprattutto Rahal sembravano pericolosamente a rischio. Sono stati momenti di tensione, che ho vissuto seguendo quelle fasi, e più il tempo passava e più si vedeva sollievo sul volto di chi era ormai vicino alla griglia. Quando Ericsson non ha battuto Legge, la posizione di Katherine si è fatta decisamente più solida, idem quella dell'ex pilota Caterham e Sauber quando Rahal non ha battuto la sua performance. Restava solo Siegel, un ultimo tentativo, che non è iniziato nel migliore dei modi ed è finito peggio: il rookie del team Coyne è finito a muro, consegnando definitivamente a Rahal l'ultima piazza sulla griglia, in una situazione che sembrava l'inverso di quando anni fa Kyle Kaiser ha condannato al bump nientemeno che Fernando Alonso (dopo che l'Indycar si era peraltro promossa per mesi con la presenza di Alonso a Indy).

GRIGLIA DI PARTENZA:
1^ fila: McLaughlin/ Penske - Power/ Penske - Newgarden/ Penske
2^ fila: Rossi/ Arrow McLaren - Larson/ Arrow McLaren - Ferrucci/ Foyt
3^ fila: Veekay/ Carpenter - O'Ward/ Arrow McLaren - Rosenqvist/ Meyer Shank
4^ fila: Sato/ Meyer Shank - Kirkwood/ Andretti - Hunter-Reay/ Dreyer & Reinbold
5^ fila: Herta/ Andretti - Palou/ Ganassi - Ilott/ Arrow McLaren
6^ fila: Armstrong/ Ganassi - Carpenter/ Carpenter - Simpson/ Ganassi
7^ fila: Andretti/ Andretti - Castroneves/ Meyer Shank - Dixon/ Ganassi
8^ fila: Canapino/ Juncos - Robb/ Foyt - Rasmussen/ Carpenter
9^ fila: Blomqvist/ Meyer Shank - Grosjean/ Juncos - Lundqvist/ Ganassi
10^ fila: Lundgaard/ Rahal - Daly/ Dreyer & Reinbold - Fittipaldi/ Rahal
11^ fila: Legge/ Coyne - Ericsson/ Andretti - Rahal/ Rahal

La gara, in teoria, doveva svolgersi alle 18.45 italiane di domenica, di fatto lo stesso orario in cui TV8 trasmetteva la differita del GP di Montecarlo. Dopo cena, oltre due ore più tardi, ho pensato: adesso vado a cercarmi uno str3aming non ufficiale su Youtube, e mi vedo il finale della 500 miglia. E invece no: la 500 miglia era ben lontana dall'essere nella sua ultima fase, non era nemmeno iniziata, a causa di un lungo rain delay, con la partenza fissata intorno alle 22.45 italiane.
Sono andata a fare un giro e quando sono tornata mi sono detta: pazienza, mi preparo per andare a letto, poi domani mi vedo gli highlight. Invece no, mi sono preparata per andare a letto, poi mi sono messa a guardare la gara sul telefono, seduta vicino alla finestra perché nel resto della casa ci sono ancora problemi di ricezione a causa di un incendio a un ripetitore telefonico avvenuto qualche tempo fa.
Mi sono vista la gara per intero, che è durata oltre tre ore. Poi ho faticato ad addormentarmi, credo che alla fine avrò dormito tre ore e mezza nella notte tra domenica e lunedì... infatti lunedì ero distrutta, non ho più l'età per certe cose, e neanche il lavoro adatto, visto che quando facevo notte praticamente ogni sera facevo come orario 12.00/20.00.
La gara è stata lunga e travagliata. La safety car è entrata per ben otto volte, abbastanza distribuite nel corso di primi tre quarti di gara: 1) incidente al via di Tom Blomqvist, Marcus Ericsson e Pietro Fittipaldi, 2) guasto per Katherine Legge che procedeva al rallenty, 3) incidente di Linus Lundqvist, 4) guasto per Felix Rosenqvist che procedeva al rallenty, 5) incidente di Colton Herta, peraltro dopo una gufata micidiale fatta da un utente della chat della live che aveva appena detto che secondo lui un motorizzato Honda a random avrebbe avuto problemi, 6) incidente di Ryan Hunter-Reay dopo un contatto con Scott Dixon, il quale è riuscito a proseguire regolarmente, 7) incidente di Marco Andretti che ha messo definitivamente fine alle speranze già estremamente remote che potesse spezzare la maledizione, 8) incidente di Will Power.
Nella prima fase Scott McLaughlin ha leaderato per diversi tratti, con piloti in una diversa pitstop window che gli si sono alternati occasionalmente, tra essi anche fue outsider come Sting Ray Robb e Conor Daly. Nelle fasi più inoltrate, tuttavia, sono risaliti in lotta per la leadership altri piloti, tra cui Josef Newgarden e anche lo stesso Dixon, il che ha fatto indignare alcuni utenti della chat in quanto coinvolto nel precedente incidente di RHR.
Poi si sono aggiunti anche Rossi e O'Ward e, mentre Alexander è scivolato un po' più indietro nel finale di gara, mentre Pato sembrava il favorito per la vittoria. Sembrava, perché proprio all'ultimo giro Newgarden ha fatto il sorpasso decisivo ed è andato a prendersi la vittoria, relegando O'Ward in una deludente seconda posizione. Era dai tempi di Helio Castroneves - edizioni 2001 e 2002 - che un pilota non vinceva due edizioni consecutive della Indy 500.

RISULTATO: 1. Josef Newgarden, 2. Pato O'Ward, 3. Scott Dixon, 4. Alexander Rossi, 5. Alex Palou, 6. Scott McLaughlin, 7. Kyle Kirkwood, 8. Santino Ferrucci, 9. Rinus Veekay, 10. Conor Daly, 11. Callum Ilott, 12. Christian Rasmussen, 13. Christian Lundgaard, 14. Takuma Sato, 15. Graham Rahal, 16. Sting Ray Robb, 17. Ed Carpenter, 18. Kyle Larson, 19. Romain Grosjean, 20. Helio Castroneves, 21. Kyffin Simpson, 22. Agustin Canapino // Ritirati Colton Herta, Will Power, Marco Andretti, Ryan Hunter-Reay, Felix Rosenqvist, Linus Lundqvist, Katherine Legge, Marcus Armstrong, Tom Blomqvist, Pietro Fittipaldi, Marcus Ericsson.



mercoledì 29 maggio 2024

GP Europa 2004: la prima front row di Takuma Sato

Il 29 maggio 2004 era sabato ed era la vigilia del GP d'Europa che di sarebbe svolto al Nurburgring. Era giorno di qualifiche... e non qualifiche da poco perché quel giorno, per la prima volta nella storia della Formula 1, un pilota asiatico si è procacciato la prima fila sulla griglia di partenza (e l'ha fatto nel giorno del compleanno di Ukyo Katayama). Il pilota in questione era il giapponese Takuma Sato, che ha conquistato il secondo tempo nelle qualifiche alle spalle della Ferrari di Michael Schumacher. Il gap era notevole, oltre sei decimi, ma Sato era al volante di una B.A.R. e non certo di una F2004 e si è messo dietro la Renault di Jarno Trulli, la McLaren di Kimi Raikkonen, il compagno di squadra Jenson Button e la Renault di Fernando Alonso, tutti quanti qualificati meglio dell'altra F2004 presente guidata da Rubens Barrichello. Dietro a Rubinho, le due Williams, ma Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher sono venuti a contatto alla partenza e Ralf ha cozzato contro la Toyota di Cristiano Da Matta, con il ritiro di entrambi.

Sato ha avuto un'esitazione, Alonso e Raikkonen si sono appropriati di seconda e terza piazza, con Sato relegato al quarto posto. Le cose, comunque, erano destinate a migliorare per Taku: verso la fine del primo stint Kimi si è ritirato in una fumata di motore, destino analogo a quello vissuto più tardi dal compagno di squadra David Coulthard, mentre dopo il secondo Sato precedeva le Renault, ormai doveva vedersela solo con Barrichello per riprendersi la seconda piazza.
Rubens era su una strategia diversa, due soste anziché tre, e dopo l'ultima fermata Sato si è ritrovato dietro di lui. Restava da vedere se avrebbe tentato il sorpasso e come sarebbe andata a finire. Takuma avrebbe tentato una manovra sbarazzina e superato oppure se ne sarebbe rimasto tranquillo? Non è rimasto tranquillo ma, a onore del vero, non ha nemmeno superato: ha cozzato contro la Ferrari danneggiando la propria ala anteriore, dovendo rientrare ai box e cedendo su un piatto d'argento la terza piazza al compagno di squadra Button: non il modo migliore per terminare la giornata.


Non il modo migliore, certo, ma neanche il peggiore, perché ritrovarsi di punto in bianco a giocarsi la quinta piazza con Alonso - Trulli era nel frattempo risalito quarto - non era nemmeno il peggiore dei mali. Guidava una B.A.R. e il suo predecessore Jacques Villeneuve spesso terminava i propri gran premi con una grigliata in grande stile, cosa che a Sato non è success-... oh wait.
Appena un giro dopo il misfatto con Rubinho, la gara di Sato è finita in una nuvola di fumo, con Alonso che di conseguenza ha portato a casa la quinta piazza e, a seguire, anche i piloti che hanno ereditato le successive posizioni se le sono tenute fino al traguardo. Con il ritiro di Sato è risalito ottavo Montoya, che quindi ha portato a casa un punto chiudendo dietro alla Sauber di Giancarlo Fisichella e alla Jaguar di Mark Webber.
Dopo la debacle di Montecarlo, Michael Schumacher ha vinto il sesto gran premio stagionale su sette disputati fino a quel momento, nell'ultimo gran premio della prima parte di stagione europea: gli eventi seguenti, disputati nel mese di giugno, sarebbero stati il GP del Canada e quello degli Stati Uniti.


martedì 28 maggio 2024

Formula 2 e Formula 3 2024 // Montecarlo

In questo fine settimana abbiamo visto la Formula 2 e la Formula 3 sulle "anguste e tortuose stradine del Principato" e mi sembra doveroso raccontare gli eventi, iniziando dalla Formula 2, che è arrivata a Montecarlo con la solita line-up, senza alcun cambiamento rispetto all'inizio della stagione:
ART: Victor Martins, Zak O'Sullivan
PREMA: Oliver Bearman, Andrea Kimi Antonelli
RODIN: Zane Maloney, Ritomo Miyata
DAMS: Jak Crawford, Juan Manuel Correa
INVICTA: Kush Maini, Gabriel Bortoleto
MP MOTORSPORT: Dennis Hauger, Franco Colapinto
VAN AMERSFOORT: Enzo Fittipaldi, Rafael Villagomez
HITECH: Amaury Cordeel, Paul Aron
CAMPOS: Isack Hadjar, Pepe Martì
TRIDENT: Richard Verschoor, Roman Stanek
PHM AIX: Joshua Durksen, Taylor Barnard

Vista la difficoltà di avere 20+ vetture in pista insieme contemporaneamente in qualifica, la sessione è stata divisa in due gruppi, con Verschoor che si è aggiudicato la pole position precedendo Martins, Hadjar, Aron, Colapinto, Stanek, Antonelli, Dennis, Bortoleto e Barnard a completare la zona reverse grid.
In qualifica c'è stato un momento piuttosto creepy, quando Miyata ha rallentato sotto al tunnel a causa di un guasto e per poco non è stato travolto da Hadjar.

Al via Bernard ha mantenuto la leadership mentre più indietro Martins ha rotto l'ala anteriore in un contatto e poi è finito contro le barriere. Una verniciata l'ha data anche Hadjar, ma senza eccessivi danni. Il botto notevole l'ha fatto Martì, mentre più avanti abbiamo avuto momenti con danni più soft, per esempio quando Maloneysi è toccato con qualcun altro e ha perso un pezzo d'ala.
Lo stesso Maloney, tuttavia, l'ha in seguito combinata più grossa, finendo in testacoda e uscendo di scena insieme a Maini, l'ultimo grosso colpo di scena della giornata di sabato.
Barnard, fino a quel momento ultimo in classifica con un 13° posto come miglior risultato, ha conquistato la vittoria della sprint senza mai essere messo in discussione.
Risultato: Barnard, Bortoleto, Hauger, Antonelli, Colapinto, Stanek, Aron, Hadjar.

La gara della domenica è iniziata con una perdita di posizioni al via per Martins, mentre invece Verschoor ha mantenuto la prima posizione e per lungo tempo è sembrato il favorito, nonostante le avvisaglie di qualche problema alla monoposto. Infatti a un certo punto ha dovuto rientrare ai box per ritirarsi, mentre Hadjar gli è succeduto nel ruolo di favorito per la vittoria.
Non era in testa, perché alcuni piloti hanno rinviato la sosta molto a lungo rimanendo in testa davanti ai piloti che poi, a soste ultimate, sarebbero tornati davanti a loro. O almeno, sarebbero tornati davanti in assenza di colpi di scena. O'Sullivan era l'ultimo pilota che ancora non si era fermato, quando in concomitanza con il suo rientro imminente un contatto tra Maloney e Durksen ha mandato quest'ultimo contro le barriere. Mentre O'Sullivan era in pitlane è stata messa virtual safety car e al rientro in pista ha potuto conservare la posizione, vincendo così dopo essere partito 14°, non prima di avere suscitato imprecazioni via radio da parte di Hadjar, che con il secondo posto tra una cosa e l'altra si è portato a due punti di gap in classifica da Aron.
Risultato: O'Sullivan, Hadjar, Aron, Bearman, Correa, Hauger, Antonelli, Bortoleto, Martins, Zaloney.

Formula 2 - sprint race

In Formula 3 c'è stato solo un cambiamento sulla griglia, che quindi è stata composta in questo modo:

PREMA: Dino Beganovic, Gabriele Minì, Arvid Lindblad
TRIDENT: Leonardo Fornaroli, Sami Meguetounif, Santiago Ramos
MP MOTORSPORT: Tim Tramnitz, Kacper Sztuka, Alex Dunne
CAMPOS: Oliver Goethe, Sebastian Montoya, Mari Boya
HITECH: Luke Browning, Martinius Stenshorne, Cian Shields
JENZER: Charlie Wurz, Max Esterson, James Hedley (al posto di Matias Zagazeta assente per problemi di salute)
VAN AMERSFOORT: Noel Leon, Sophia Florsch, Tommy Smith
ART: Christian Mansell, Laurenz Van Hoepen, Nikola Tsolov
PHM AIX: Tasanapol Inthraphuvasak, Nikita Bedrin, Joshua Dufek
RODIN: Calum Voisin, Piotr Wisnicki, Joseph Loake

Anche in Formula 3 le qualifiche sono state disputate in due gruppi, con questo risultato finale per quanto riguarda i primi dodici, ovvero la reverse grid: Minì, Mansell, Browning, Lindblad, Fornaroli, Beganovic, Boya, Loake, Leon, Tramnitz, Van Hoepen, Tsolov, con quest'ultimo in pole per la sprint, dove ha mantenuto la posizione venendo subito inseguito da Tramnitz.
Nel corso del primo giro un contatto tra Lindblad e Mansell ha generato un ingorgo con diversi ritirati, nonché una bandiera rossa. Dopo il restart la gara è stata relativamente tranquilla, eccetto Sztuka a muro.
Tsolov ha proseguito in testa fino alla fine vincendo davanti a Tramnitz, Van Hoepen, Leon, Loake, Boya, Beganovic, Browning, Fornaroli e Goethe.

La gara della domenica vedeva Minì partire dalla pole position e il pilota siciliano non è mai stato messo in discussione, in una gara leaderata da cima a fondo e in cui i vari intoppi non hanno in alcun modo pregiudicato le posizioni dei piloti di punta.
Il primo incidente degno di nota è avvenuto nelle prime fasi di gara con Wurz, mentre successivamente a percorrenza inoltrata un contatto tra Megetounif e Tsolocha generato un ingorgo. A pochi giri dalla fine invece è stata la volta di Van Hoepen, che è andato a impattare contro le barriere.
Si sono classificati nelle prime dieci posizioni: Minì, Mansell, Browning, Lindblad, Fornaroli, Beganovic, Boya, Tramnitz, Loake e Goethe. Al momento Minì è leader della classific con quattro punti di vantaggio nei confronti di Browning.



lunedì 27 maggio 2024

Formula 1 2024: #8 Commento al Gran Premio di Montecarlo

26.05.2024, Montecarlo - IN MORENO WE TRUST

Un saluto angusto, tortuoso, ma soprattutto cordiale a tutti i miei lettori che, tra un "mai visto questo" ancora prima dell'inizio delle qualifiche e un'occhiata alla livrea verde-oro della McLaren dedicata ad Ayrton Senna, alle 18.30 erano pronti per la differita su TV8. Io, da parte mia, ero prontissima e, per calarsi nella giusta atmosfera, fuori aveva da poco iniziato a piovere e si sentivano tuoni in lontananza, che stimolavano inquietudine e sorgere pensieri oscuri del tipo: "ce la farà Perez a passare la tagliola del Q1?"
Mentre leggete vi immagino, mentre un brivido vi attraversa e vi fa raggelare. Non preoccupatevi, c'è a chi le cose vanno peggio. Per esempio Perez, che in una prima manche in cui tutti si miglioravano sul finale non si è migliorato affatto, andando a procacciarsi un posto accanto a Sargeant, senza neanche prendersi la soddisfazione di batterlo, impresa riuscita invece ad Alonso, a proposito di big usciti in Q1. E dite subito a quel cafone di Di Grassi che domani dovrà lasciarlo passare comportandosi da doppiato pur non essendolo ancor-... ah no, ho sbagliato edizione.
Quei tempi sono lontani e adesso abbiamo le McLaren con livrea celebrativa che devo dire che a mio parere è bellissima, la trovo un po' somigliante alla Benetton dei tempi di Roberto Pupo Moreno. Non solo dei tempi di Moreno, ma mi sembrava doveroso citarlo a random, specie considerata la location, che è quella in cui poi con l'Andrea Moda nel 1992 si procacciava la griglia di partenza, un risultato non indifferente, altro che una pole position del Predestinatohhhh... anche se devo dire che la sua pole ha portato all'improvviso la fine del temporale e il ritorno del sole.
CL: "Perché io posso e Carlito no!!!111!!11!! E qui siamo a casa mia!!!111!!!11!!"
CS: "Dove da bambino ti arrampicavi sui muretti, quando abitavi al di là dell'Arquibancadas. Ah no, scusa, ho sbagliato pilota. Sono confuso e disorientato. Dov'è Verstappino? Mi aspettavo che facesse un giro like a boss."
MV: "Like a Jos the Boss".
Mentre Verstappen dava una verniciata a un muretto, Piastri si è piazzato tra i Leclainz. Gli spettava un ruolo molto importante, da non prendere alla leggera, infatti stava cercando un posto dove nascondersi prima che la voce fuori campo gli ricordasse i suoi doveri. Ma non c'è stato verso, l'ha identificato facilmente nonostante per camuffarsi si fosse tolto il ciuccio e il bavaglino e gli ha detto: "Hai un grosso potere, Impiastro. Domani dovrai metterti tra i due cavalieri della Rossa ed evitare che durante la gara si mettano a litigare tra di loro. Se riuscirai a fare ciò, allora sarai quasi alla stregua di un verohhhh uomohhhh."
A proposito di very uominy, le Haas si erano qualificate 12^ (Hulkenberg) e 15^ (Magnussen) ma sono state squalificate per irregolarità nell'ala mobile, probabilmente hanno usato un righello contraffatto per il campionato di dimensioni del pene a cui la Formula 1 fa da contorno. I due sono stati spediti direttamente in ultima fila, le cose non potevano andare peggio... o almeno così sembrava.
Questa era quindi la griglia di partenza dell'evento:

Leclerc - Piastri
Sainz - Norris
Russell - Verstappen
Hamilton - Tsunoda
Albon - Gasly
Ocon - Ricciardo
Stroll - Alonso
Sargeant - Perez
Bottas - Zhou
Hulkenberg - Magnussen

La partenza ha visto un piccolo contatto tra Piastri e Sainz in cui quest'ultimo ha riportato una foratura e lo si è visto per un attimo andare verso una via di fuga. Poi l'immagine ha staccato ed ecco comparire una bandiera rossa; difficile pensare che fosse legato alla foratura di Sainz, che dalle immagini intraviste sembrava avere avuto l'accortezza di spostarsi per non essere travolto. Infatti le inquadrature sono andate su Perez che usciva da... da un rottame, direi. In sua presenza erano ferme anche le Haas e le immagini avrebbero mostrato come Perez si fosse andato a schiantare probabilmente dopo una speronata e avesse travolto chi gli capitava a tiro.
Ci si è ritrovati in una situazione da restart da distanza originale che mancava più o meno dal 2001 - la bandiera rossa è stata data immediatamente - quindi quaranta minuti dopo Sainz si è ripreso la terza posizione sulla griglia e di fatto i superstiti hanno ripreso tutti le loro piazzole originali. Durante la gara sospesa tutti hanno cambiato gomme, con obiettivo verosimile di arrivare in fondo, almeno i primi quattro che hanno montato le hard.
OP: "E ritrovarci tutti a novanta?"
CL: "Taci, bimbo, non sai di cosa parli. Pensa alle cose più adatte alla tua età."
OP: "Tipo che ho una sagoma rossa davanti e una sagoma rossa dietro, ben due camion dei pompieri con cui giocare."
CL: "Ecco, bravo, vedi che hai capito tutto? Ho sempre saputo che sei un bravo bambino."
Piastri ha fatto il bravo bambino, nonostante dovesse essere stordito da una top-4 con le Ferrari e le McLaren rimescolate, una cosa del genere era la prassi quando frequentava la scuola materna e Sainz andava al massimo in terza media. Gran parte della gara è stata un gestire, stare buoni e pacati per fare durare le gomme e chissà, magari avere un free pitstop mettendo gap con Russell e le sue -L, o magari per non metterlo, specie considerato che soprattutto i piloti Ferrari magari potrebbero rientrare in pitlane e trovarsi solo tre ruote, un po' come se ci fosse chi è convinto che sia una gara di apecar.
Russell e le sue -L sono andati avanti e indietro senza dare un vero spazio a Norris, che ha dovuto rimanere là dov'era a gestire, a spingere e a gestire spingendo. Verstappen e Hamilton invece ai box ci sono andati, perché tanto Tsunoda era lontano anni luce. Davanti invece serviva una safety car. Anzi, non serviva, perché alla fine avrebbe comportato solo l'avvicinarsi di Verstappen. Quindi Strollino, se vuoi accennare ad andare in giro su tre ruote come da sport nazionale canadese, vedi di farlo a dieci metri dalla pitlane. Quindi Sargeant, se vuoi dare segno della tua presenza verniciando muretti, abbi la decenza di dare una pennellata lieve. Quindi Zhou, se Bottas ti sorpassa e poi anche Sargeant fa lo stesso, vedi di non ostacolarli e di non fare danni, se no provochi problemi ai primi quattro, che procedono molto vicini.
OP: "Naaaahhhh, non c'è più niente da fare, mi conviene rallentare e tutelarmi, in modo da potere raggiungere lo scopo ultimo e salire sul podio ad ammirare la bellezza della Principessa Charlene pensando a quanto sarebbe bello diventare il suo toybo-..."
CS: "Impiastro, stai attento a quello che dici e ricordati che su TV8 sono quasi le 20.30. Ti sei già lavato i denti e ti sei già messo il pigiama?"
OP: "Intendevo dire che mi piacerebbe moltissimo riferire alla Principessa che sono molto bravo a giocare con il camion dei pompieri."
CS: "Ecco, bravo, vedi di non allargarti troppo. Già è difficile fare colpo su Charlene, che pensa solo ai Vettelton, figurarsi se anche i bambini piccoli iniziano a mettersi in mezzo."
CL: "Perché sto vincendo e nessuno mi prende in considerazione? A proposito, cosa sono queste urla?"
Voce fuori campo: "CHARLES LECLERC! CHARLES LE LECLERC! CHARLES LECLERC! CHARLES LECLERC! DONNE, È ARRIVATO L'ARROTINO CHARLES LECLERC E VINCE IL GRAN PREMIO DI MONTECARLO!!111!!!11!!!"
CL: "Cos'è questo disagio? Pensate alle anime innocenti dei bambini tipo Impiastro."
CS: "O dei poveri vecchi. Tra un po' il Divino Ferni scappa a Indianapolis."
A Indianapolis, però, era rain delay... e la SoVrApPoSiZiOn3 tra differita TV8 e Indy 500 non è avvenuta. Frattanto per la prima volta nella storia la top-ten di partenza risultava immutata, perfino Gasly nonostante la sportellata micidiale ricevuta dal compagno di squadra.

RISULTATO:
1. Charles Leclerc/ Ferrari
2. Oscar Piastri/ McLaren
3. Carlos Sainz/ Ferrari
4. Lando Norris/ McLaren
5. George Russell/ Mercedes
6. Max Verstappen/ Redbull
7. Lewis Hamilton/ Mercedes
8. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
9. Alex Albon/ Williams
10. Pierre Gasly/ Alpine
11. Fernando Alonso/ Aston Martin
12. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
13. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
14. Lance Stroll/ Aston Martin
15. Logan Sargeant/ Williams
16. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
Rit. Esteban Ocon/ Alpine
Rit. Sergio Perez/ Redbull
Rit. Nico Hulkenberg/ Haas
Rit. Kevin Magnussen/ Haas


domenica 26 maggio 2024

Formula E 2024: #11 e #12 eprix di Shanghai

Oserei dire che piazzare l'eprix di Shanghai nello stesso fine settimana in cui si svolgono il GP di Montecarlo e la Indy 500 non è necessariamente segno di grande saggezza, ma è comunque un progresso rispetto alla SoVrApPoSiZiOn3 con l'endurance, dato che quantomeno tutta la line-up originale ha potuto presentarsi sul suolo cinese senza doppi impegni:

ANDRETTI: Jake Dennis - Norman Nato
DS PENSKE: Stoffel Vandoorne - Jean-Eric Vergne
ERT: Sergio Sette-Camara - Dan Ticktum
ENVISION: Robin Frijns - Sebastien Buemi
MCLAREN: Jake Hughes - Sam Bird
MASERATI: Maximilian Gunther - Jehan Daruvala
JAGUAR: Mitch Evans - Nick Cassidy
ABT CUPRA: Lucas Di Grassi - Nico Muller
PORSCHE: Antonio Felix Da Costa - Pascal Wehrlein
MAHINDRA: Nyck De Vries - Edoardo Mortara
NISSAN: Oliver Rowland - Sacha Fenestraz

SHANGHAI I: l'undicesimo evento della stagione 2024 ha visto Vergne scattare dalla pole position davanti Rowland, Evans, Wehrlein, Hughes e Da Costa per quella che è stata una gara relativamente tranquilla, complice anche il fatto che su un circuito permanente le vetture non girano a mezzo metro dai muretti sempre pronti per essere verniciati.
A giocarsi la vittoria sono stati Wehrlein ed Evans, con quest'ultimo che ha fatto il sorpasso decisivo soltanto nel giro finale, in una conclusione con le vetture molto compatte nella quale l'ex pilota di Manor e Sauber è riuscito a conservare il secondo posto su Cassidy.
Rowland, Dennis, Vergne, De Vries, Buemi, Vandoorne e Di Grassi hanno completato la zona punti e Cassidy restava in testa alla classifica piloti.

SHANGHAI II: il dodicesimo evento della stagione è stato contraddistinto da un gap di appena un millesimo di secondo tra la pole di Hughes e il secondo tempo di Vandoorne, con a seguire Da Costa, De Vries, Cassidy, Evans.
A una leadership iniziale di Vandoorne è seguita una fase di gara nella quale abbiamo trovato in testa Nato, per poi essere definitivamente sopravanzato da Da Costa, che ha mantenuto la prima piazza fino al traguardo.
Il poleman Hughes ha chiuso secondo, con Nato che si è appropriato del gradino più basso del podio. Cassidy ha allungato in classifica con la quarta posizione, mentre la zona punti è stata completata da Evans, Vandoorne, Vergne, Gunther, Frijns e Rowland.

venerdì 24 maggio 2024

Formula 2 e Formula 3 2024 // Imola

Il weekend di Imola è stato il primo weekend europeo per il campionato di Formula 1, ma anche per Formula 2 e Formula 3, che mancavano ormai dall'Australia. Prima di raccontarvi gli eventi dei due campionati credo sia doveroso procedere ricordandovi la line-up.

ART: Victor Martins, Zak O'Sullivan
PREMA: Oliver Bearman, Andrea Kimi Antonelli
RODIN: Zane Maloney, Ritomo Miyata
DAMS: Jak Crawford, Juan Manuel Correa
INVICTA: Kush Maini, Gabriel Bortoleto
MP MOTORSPORT: Dennis Hauger, Franco Colapinto
VAN AMERSFOORT: Enzo Fittipaldi, Rafael Villagomez
HITECH: Amaury Cordeel, Paul Aron
CAMPOS: Isack Hadjar, Pepe Martì
TRIDENT: Richard Verschoor, Roman Stanek
PHM AIX: Joshua Durksen, Taylor Barnard

Bortoleto ha conquistato la pole position della Formula 2 precedendo Bearman, Hadjar, Antonelli, Durksen, Maloney, Stanek, Aron, Colapinto e Cordeel a completare i primi dieci, ovvero la reverse grid per la sprint.
La gara è iniziata con un incidente che ha coinvolto diverse vetture e ha provocato diversi ritiri. A seguire sono stati Colapinto e Aron a lottare per la vittoria, con Colapinto che ha vinto davanti ad Aron e Maloney a completare il podio.
Cordeel ha chiuso la gara al quarto posto con la zona punti completata da Bearman Bortoleto, Verschoor e Maini.
Barnard era originariamente finito settimo, ma è stato squalificato per irregolarità tecniche.

L'indomani Bearman era in testa alla gara nella sua fase iniziale, ma non è andata bene neanche stavolta, dato che in occasione della sosta ai box ha avuto un problema che l'ha fatto precipitare nelle retrovie.
Gli è succeduto come leader Hadjar, che invece era uscito al primo giro nella gara del giorno precedente, andando a vincere la feature race per la seconda volta consecutiva. Bortoleto e Durksen hanno completato il podio.
La zona punti, che per la gara domenicale è estesa ai primi dieci, ha visto classificarsi dal quarto al decimo posto i seguenti piloti: Antonelli, Colapinto, Aron, Crawford, Correa, Martins e Verschoor.
Curiosità: Martì e Cordeel hanno entrambi perso una ruota non imbullonata al pitstop, entrambi nello stesso giro.

*****

PREMA: Dino Beganovic, Gabriele Minì, Arvid Lindblad
TRIDENT: Leonardo Fornaroli, Sami Meguetounif, Santiago Ramos
MP MOTORSPORT: Tim Tramnitz, Kacper Sztuka, Alex Dunne
CAMPOS: Oliver Goethe, Sebastian Montoya, Mari Boya
HITECH: Luke Browning, Martinius Stenshorne, Cian Shields
JENZER: Charlie Wurz, Max Esterson, Matias Zagazeta
VAN AMERSFOORT: Noel Leon, Sophia Florsch, Tommy Smith
ART: Christian Mansell, Laurenz Van Hoepen, Nikola Tsolov
PHM AIX: Tasanapol Inthraphuvasak, Nikita Bedrin, Joshua Dufek
RODIN: Calum Voisin, Piotr Wisnicki, Joseph Loake

In Formula 3 la reverse grid è composta dai primi dodici, ovvero Ramos, Fornaroli, Megetounif, Lindblad, Beganovic, Minì, Goethe, Van Hoepen, Browning, Tramnitz, Leon, Sztuka, con quest'ultimo partito dalla pole position per la gara sprint.
In una gara che nelle retrovie ha visto vari contatti e ritiri, Sztuka ha concluso soltanto in quinta posizione con Goethe che in finale di gara è andato a vincere davanti a Tramnitz e Leon, con Beganovic al quarto posto.
Tutta la top-10 ottiene punti nella sprint e la seconda parte della top-10 ha visto nell'ordine classificarsi dal sesto posto in poi Minì, Van Hoepen, Lindblad, Bedrin e Ramos.

Fornaroli ha leaderato la prima parte della feature race l'indomani, venendo tuttavia costretto a rallentare da un problema alla vettura. Gli è succeduto Goethe, il quale è statp in testa fino a gara inoltrata, per poi essere superato da Megetounif, che ha portato a casa la vittoria.
Goethe si è classificato in seconda posizione precedendo proprio Fornaroli, con la zona punti completata da Browning, Beganovic, Minì, Lindblad, Ramos, Boya e Montoya. Curiosità: la Florsch ha chiuso dodicesima alle spalle di Tramnitz! Forza Sophia, ce la puoi fare a entrare in zona punti nei prossimi appuntamenti!
A proposito di prossimi appuntamenti, il prossimo è già in corso d'opera, a Montecarlo questo fine settimana.



giovedì 23 maggio 2024

GP Montecarlo 2004: la vittoria di Jarno Trulli

Carissimi muretti che costeggiano il circuito di Interlagos, sui quali un giovanissimo Rubens Barrichello si arrampicava in compagnia di Alex Barros, oggi intendo parlarvi di un gran premio scoppiettante che di per sé con il Brasile non ha a che vedere. Ha tuttavia a che vedere con Rubinho, in quanto veniva disputato il 23 maggio, il giorno del suo compleanno. Più di un'edizione del GP di Montecarlo si è svolta il 23 maggio, a dire il vero, compresa quella gloriosa edizione che si svolse il giorno in cui Barrichello compiva dieci anni. Se volessi parlare di quella (cosa che sul blog ho fatto almeno tre volte in tre post distinti), tuttavia, non sarei partita da Barrichello.
Fatto questo preambolo, potete dedurre che Rubens era in pista nell'edizione che vi racconterò. Quel giorno di anni ne compiva trentadue, dato che era il 2004, e partiva dalla sesta posizione sulla griglia di partenza, il che non è granché se consideriamo che era al volante di una Ferrari F2004, ma era in buona compagnia, dato che Michael Schumacher era soltanto quarto. La pole position se l'era aggiudicata Jarno Trulli su Renault, seguito dalla B.A.R. di Jenson Button, dopodiché da Fernando Alonso sempre su Renault. Frapposto tra le due Ferrari c'era Kimi Raikkonen su McLaren.

La partenza ha visto le Renault portarsi 1/2 e le B.A.R. portarsi 3/4, dopodiché hanno iniziato a delinearsi le premesse per una scena molto usuale nel motorsport dell'epoca. Non so se avete presente quando di colpo veniva inquadrata la B.A.R. di Villeneuve dalla quale uscivano quantitativi spropositati di fumo dal retrotreno. Ecco, l'unico dettaglio mancante era Jacques che non aveva un volante, ma questo onore è andato a Takuma Sato che, partito settimo, ha stazionato in quarta piazza per una manciata di giri.
Il fumo ha ostruito la vista ai piloti che seguivano, ci siamo ritrovati con una Sauber ribaltata, era quella di Giancarlo Fisichella che, ritrovandosi improvvisamente in mezzo al fumo, aveva tamponato violentemente la McLaren di David Coulthard. Le Renault, Button, Raikkonen e le Ferrari si sono allineate dietro la safety car e, al restart, Juan Pablo Montoya su Williams si è frapposto tra le Rosse di Schumacher e Barrichello, dove sarebbe rimasto fino al primo rifornimento. Le Ferrari erano su una strategia diversa e hanno allungato, con Schumacher che è riuscito a prendersi la posizione nei confronti di Button, mentre frattanto Raikkonen si è ritirato per problemi con il motore.
Un grosso colpo di scena è arrivato intorno a metà gara, quando Alonso, mentre doppiava Ralf Schumacher che, a bordo della Williams, era nel bel mezzo di una gara difficile per problemi alla monoposto, andando a sbattere e facendo rientrare nuovamente la safety car. A parte Michael Schumacher e Barrichello, tutti si sono fermati ai box per il secondo rifornimento.

Schumacher si è ritrovato in testa alle spalle della safety car, seguito da Trulli, Button e Barrichello... questi erano a pieni giri, ma alle sue spalle fisicamente c'era Montoya, che si trovava quinto ma era già doppiato. A quel punto immagino che l'obiettivo di Michael fosse, all'uscita di scena della safety car, cercare di allungare il più possibile, casomai esistesse la possibilità di uscire dai box davanti a Trulli anziché dietro, cosa che comunque non sembrava troppo probabile. Mai sottovalutare, tuttavia, le regole non scritte della Formula 1, e una di queste recita: se metti vicini gli Schumontoya, ci sono elevate possibilità che succedano cose strane. E difatti Schumacher ha rallentato bruscamente sotto il tunnel per un bloccaggio(?), venendo centrato da Montoya e andando a cozzare contro le barriere, uscendo dal tunnel con una ruota penzolante. I commissari di gara avrebbero convocato entrambi dopo il gran premio, peraltro terminato regolarmente da Juan Pablo, ma i due ne sarebbero comunque usciti da uomini liberi.
Al restart Trulli ha allungato, ma non troppo, dato che Button gli si è avvicinato moltissimo nelle fasi finali della gara, in palio quella che per entrambi sarebbe stata la prima vittoria in Formula 1. L'ha spuntata Jarno, mentre Jenson ha dovuto aspettare altri due anni, però per Trulli è stata l'unica vittoria, mentre Button si è tolto diverse soddisfazioni. Barrichello ha concluso a debita distanza, riuscendo tuttavia a ottenere un podio nel giorno del proprio compleanno.

Tra una cosa e l'altra Montoya ha terminato proprio in quarta posizione, senza perdere terreno dopo l'incidente con Schumacher, mentre in quinta posizione... non credo ai miei occhi, Felipe Massa a bordo di una Sauber invece di essere a verniciare le barriere della Sainte Devote. Aaaawwww! Le Toyota di Cristiano Da Matta e Olivier Panis hanno chiuso 6/8 con in mezzo la Jordan di Nick Heidfeld e in totale nove piloti hanno completato la gara: l'ultimo era Zsolt Baumgartner sulla Minardi anche se, per avere completato oltre il 90% di gara prima del ritiro per un problema al cambio, Ralf Schumacher è stato classificato decimo invece che risultare DNF.


mercoledì 22 maggio 2024

Stock Car 2024: l'evento di Cascavel

Nello scorso fine settimana si è svolto il quarto evento della stagione 2024 di Stock Car Brasil, nel quale sono impegnati entrambi i Brazilian Bros, oltre che un certo numero di soggetti pittoreschi tra cui Ricardo Zonta! Venivamo da Interlagos, dove Rubens Barrichello aveva avuto un weekend piuttosto travagliato e anche questo non sembrava esattamente molto fortunato per lui. Non ai livelli di Interlagos, questo è certo, ma comunque il tutto non era molto promettente, e idem per Felipe Massa, i due si sono qualificati ben oltre la top-12.

Dudu Barrichello, figlio di Rubens, si è invece qualificato decimo ritrovandosi terzo per effetto della reverse grid nella sprint di sabato, gara che poi ha vinto precedendo nientemeno che Zonta, giusto per stare in tema di piloti pittoreschi citati prima, mentre sul gradino più basso del podio ha chiuso Ricardo Mauricio.
Il podio della gara della domenica, il cui highlight non è stato ancora caricato sul canale ufficiale della serie, è stato Bruno Baptista, Enzo Elias e Rafael Suzuki, mentre il vincitore del giorno precedente ha chiuso la gara in decima posizione. Segnalo che Massa ha terminato la gara al sesto posto, quindi tutto sommato da questo punto di vista posso essere soddisfatta!
Barrichello ha chiuso invece in tredicesima posizione. Qualora tra lui e il figlio ci sia un accordo che chi arriva dietro stira, dopo questo fine settimana toccherà di sicuro a Rubinho stirare!

Concludo con un retroscena triste, che Rubens ha svelato la scorsa settimana, ovvero l'esistenza di un fratello minore, il cui nome era Robson, morto all'età di due anni, di cui sarebbe stato il cinquantesimo compleanno lo scorso 16 maggio.
L'ha rivelato con un post su Instagram, nel quale ha detto appunto che è una storia che in pochi sanno (e che verosimilmente non era mai stata divulgata pubblicamente).


martedì 21 maggio 2024

Il breve exploit di Giancarlo Martini (zio di Pierluigi Martini) in Formula Aurora

Carissimi very uominy che popolano gli anni '70, qualche giorno fa mi sono imbattuta per caso su Youtube in un video suggerito mentre esploravo un canale che è una miniera d'oro di motorsport vintage. Questo video, che non era pubblicato dal canale stesso, ma piuttosto penso fosse stato inserito in una playlist di quel canale, mostrava un ultimo giro di una gara di Formula Aurora (campionato britannico di Formula 1, per intenderci quello in cui Desiré Wilson a un certo punto ha vinto una gara), nel quale un pilota, che si trovava fino a quel momento in testa, veniva messo a piedi dalla monoposto a pochi metri dal traguardo e la spingeva fino al traguardo stesso.

Il pilota in questione era Giancarlo Martini, zio dello storico pilota della Minardi degli anni '90 Pierluigi Martini e facendo qualche ricerca ho scoperto che ha disputato due soli eventi nella Formula Aurora, il primo dei quali è stato a Zandvoort il 15 maggio 1978, ed è proprio quello nel corso del quale ha avuto quello sfortunato epilogo.
La gara se l'è aggiudicata Bob Evans, brevemente pilota di Formula 1 nel periodo 1975/76 così come anche il resto del podio è stato contornato da nostre vecchie con brevi presenze in Formula 1. In seconda posizione, infatti, si è piazzata nientemeno che Divina Galica - il cui cognome pare pronunciarsi "Galìza" - e terzo Boy Hayje, con qualche apparizione nel 1976/77.


Il successivo evento si è svolto a Donington e Martini si è ripreso conquistando la pole position, al fianco di un'altra nostra vecchia conoscenza, Emilio De Villota. Curiosità: l'evento si è svolto sei giorni dopo quello precedente, per la probabile vecchia tradizione inglese di non gareggiare la domenica... e guess what, si è svolto il 21 maggio, quindi oggi ne è l'anniversario. E non sto scrivendo questo post perché ne è l'anniversario, ma per pura coincidenza: non avendo avuto tempo di scriverlo nei giorni scorsi, l'ho fatto oggi, notandolo per caso perché sono andata a cercarmi le date.
Di questa gara ho trovato una sintesi di dodici minuti, nella quale essenzialmente si vede Martini conservare la posizione e allungare, mentre De Villota veniva superato in corso d'opera, con Guy Edwards e Bob Evans a completare il podio. Anche Valentino Musetti ha sopravanzato De Villota, il quale ha concluso la gara in quinta piazza.


domenica 19 maggio 2024

Formula 1 2024: #7 Commento al Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia Romagna

Imola, 19.05.2024 // MONDIALE IN TASCA

Qui a casahhhh nostrahhhh!!!111!!!11!! e non so per quanto tempo ci resteremo, ma non importa, quello che conta è vivere sul momento e attendere che siano le 16.00 del sabato pomeriggio per andare a fiondarsi di fronte a TV8, dove una volta tanto all'orario delle qualifiche ci sono le qualifiche e non "Masterchef" o "4 Ristoranti". Sembra che ci sia stato un venerdì in cui i migliori tempi erano da "mondiale in tasca" per la Ferrari e che al sabato mattina (va beh, le 13.00 o giù di lì) il mondiale sia passato nelle tasche della McLaren.
Siamo nella terra in cui le nonne fanno la sfoglia invocando l'epoca in cui i piloti erano very uominy, divenendo loro stesse very uominy. Poi anche le autrici di commenti ai gran premi attuali e vintage sono very uominy di default, ma questo è un altro discorso. Solo venerdì pomeriggio ho letto un post in cui veniva screditato chi parla di Formula 1 vintage senza averla vista in diretta per limiti anagrafici, ma non aderisco a questa corrente di pensiero. W la Formula 1 vintage sempre e comunque, anche se ogni tanto bisogna metterla da parte per vedere quella attuale e raccontarla a chi ci leggerà in futuro.
Ora scusate, ma una voce fuori campo mi ha detto di smetterla con queste chiacchiere e di iniziare a parlare d'amore, quindi lo faccio, per dire che l'amore è un apostrofo rosa tra Perez e Ocon, che si sono procacciati una partenza vicini, come succedeva ai vecchi tempi. L'unico problema è che adesso Perez corre per la Redbull e Ocon per l'Alpine. In Alpine non ci corre più il Divino Ferni che comunque dopo avere danneggiato la macchina in un incidente nelle libere si è procacciato un'ultima piazza.
La griglia ha rispecchiato la qualifica se non per quel sovversivo di Baby Papaya che per impeding nei confronti di Kmag da secondo che era è stato retrocesso al quinto posto, quindi i piloti si sono allineati nella seguente maniera:

Verstappen - Norris
Leclerc - Sainz
Piastri - Russell
Tsunoda - Hamilton
Ricciardo - Hulkenberg
Perez - Ocon
Stroll - Albon
Gasly - Bottas
Zhou - Magnussen
Sargeant - Alonso

Non c'era altro ormai da fare se non aspettare che giungesse l'avvicinarsi delle 15.00 di domenica per potere vivere l'emozione della diretta TV8, ma soprattutto per vivere il cringe dell'introduzione contornata da urla a cui la Formula 1 fa da contorno, sperando di risvegliarsi un giorno in un'alternative universe in cui il mondiale è ancora sulla Rai e viene commentato in tono pacato.
Quel giorno è ancora molto lontano, ma per fortuna non era lontana la partenza, con i primi cinque che si sono involati nelle stesse posizioni di partenza, anzi i primi sei, perché c'era Russell con tutte le sue -L seguito dal compagno di squadra. Erano tutti sulle gomme medium, quindi in contatto con l'oltretomba, da cui giungevano previsioni molto ottimistiche per la gara di Perez: "è su una mescola hard, quindi si trova a novanta".
Si trovava infatti in quei momenti intorno alla decima piazza, preceduto da Piastri e da Hulkenberg, quest'ultimo ignaro del fatto che presto il Vanz l'avrebbe elevato a causa della pole position di Verstappen in quanto colpevole del fatto che Max avesse trovato la sua scia.
NH: "In che senso Verstappen ottiene pole e vittorie solo per causa mia? Se fossi capace di influenzare ad arte i risultati, perché mai dovrei pensare alle sue pole position quando potrei assegnarmi d'ufficio una posizione sul podio?"
MV: "Ma infatti, io neanche ti conosco. Si può sapere chi sei e perché sei intervenuto a caso nel commento? Bisognerebbe parlare del fatto che sto lentamente allungando, mentre Norris ha in scia Leclerc e Sainz ha in scia Piastri. Anzi, non è necessario parlare di tutti costoro, basta notare la mia posizione di prestigio. O vogliamo parlare anche del pitstop anticipato di Albon a cui non hanno imbullonato una ruota, che gira ai due all'ora per tornare ai box rischiando di divenire Alboff, finirà doppiato e verrà anche penalizzato per unsafe release?"
Voce fuori campo: "Hulk sei un truffatore!!!111!!!11!!"
La prima parte della gara è stata piuttosto piatta e senza eccessivi colpi di scena, se non che la Ferrari ha avuto la geniale intuizione di allungare lo stint di Sainz in modo che, se fosse entrata una safety car, avrebbe potuto guadagnare terreno.
CS: "Ma qui non sta entrando nessuna safety car e quando tornerò in pista mi servirà perfino il binocolo per vedere un bimbetto vestito di arancione che corre veloce verso la fermata dello scuolabus."
Piastri ha preso lo scuolabus della quarta posizione e Perez, su gomme hard, era l'ultimo a doversi fermare, venendo superato un po' da tutti prima della sosta e poi, dopo la sosta, superando piloti di minore prestigio per riappropriarsi della bassa top-ten, dove sarebbe risalito ottavo a debita distanza dalle Mercedes.
Mentre nelle retrovie c'era gente che duellava, nella terra di nessuno Russell dalla sesta piazza faceva una sosta extra in compagnia delle sue -L perdendo la posizione a vantaggio di Hamilton ma prendendo il giro veloce e la Mercedes facendo comunque 6/7 (Lewis avrebbe perso posizioni se fosse rientrato lui a cambiare gomme) e procacciandosi un punto in più.
MV: "Va bene, e adesso?"
LN: "Adesso, mentre il Vanz declama da ore che sei a rischio di uscire dai track limits e di essere penalizzato se lo farai, provocando la mia vittoria a tavolino, io sono invece perfettamente consapevole che le gare non si vincono a tavolino e mi sto avvicinando a te nella speranza di superarti stando in bilico su due ruote, trasformando quindi la mia auto in una moto e immaginando di essere il mio idolo Valentino Rossi. Perché io ho idolo fighi, mica come il mio best friend forever Carlito che tifa per un V3KkYaCç10 i cui freni hanno rischiato di andare a fuoco molti giri fa."
MV: "Cosa c'entra il Divino Ferni?"
LN: "Niente, ma mi sembrava opportuno inserire un preambolo, per non arrivare subito all'ultimo giro in cui finalmente scendo sotto al secondo. Puoi immaginarti cosa succederebbe se la gara durasse un giro in più?"
MV: "Anziché Imola 2024 sarebbe Imola 1985 e resteremmo tutti senza benzina come degli Stefan Johansson qualsiasi."
La gara, tuttavia, non è durata un giro in più e Trollando ha chiuso negli scarichi di Verstappen, accontentandosi di una seconda piazza. E intanto i ferraristi tutti contenti perché Verstappen può finalmentehhhh esserehhhh battutohhhh. Non dai Leclainz, ma questo rimane un dettaglio del tutto marginale e al grido di "lasciate cucinare Vasseur" ecco le acclamazioni generali. A cucinare su TV8, tuttavia, sono solo i cuochi di Masterchef, che non mi pare siano neanche apparsi in pubblicità nella giornata odierna.

RISULTATO:
1. Max Verstappen/ Redbull
2. Lando Norris/ McLaren
3. Charles Leclerc/ Ferrari
4. Oscar Piastri/ McLaren
5. Carlos Sainz/ Ferrari
6. Lewis Hamilton/ Mercedes
7. George Russell/ Mercedes
8. Sergio Perez/ Redbull
9. Lance Stroll/ Aston Martin
10. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
11. Nico Hulkenberg/ Haas
12. Kevin Magnussen/ Haas
13. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
14. Esteban Ocon/ Alpine
15. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
16. Pierre Gasly/ Alpine
17. Logan Sargeant/ Williams
18. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
19. Fernando Alonso/ Aston Martin
Rit. Alex Albon/ Williams


sabato 18 maggio 2024

Ho visto il documentario "Villeneuve - Pironi" trasmesso oggi pomeriggio su TV8 al posto delle solite puntate di Masterchef: le mie impressioni

Carissimi appassionati di motori a cui non importa nulla di cuochi vari, oggi è stata una grande giornata per noi: TV8 ha avuto come tematica la Formula 1 per qualcosa come sei ore di fila senza che apparisse Masterchef se non in qualche spot occasionale e, dopo le qualifiche del gran premio, ha trasmesso il documentario "Villeneuve - Pironi" prodotto da Sky nel 2022 e finora mai trasmesso sulla TV dei poveri, ma solo su quella a pagamento. L'ho visto commentandolo nel frattempo in chat con Antonio di @MotorStories anche se è stata un'impresa non semplice dato che, a causa di un incendio accaduto la scorsa settimana a un ripetitore telefonico del mio paese, il 4G non riceve quasi per niente dal lato dell'appartamento in cui ci sono cucina e soggiorno, uniche stanze in cui ci sono televisori, ma solo nella mia stanza da letto, dove verosimilmente si aggancia a un altro ripetitore.
Ammetto le mie perplessità iniziali, il film non mi ha convinta molto nelle sue prime battute... seguitemi per scoprire se ho cambiato idea.


Per prima cosa a lasciarmi perplessa è la copertina: non so se avete la stessa sensazione mia, ma questi due sono pressoché irriconoscibili, queste foto sono ritoccate con quantitativi massicci di Photoshop, o in alternativa sono state scattate a due tizi a caso presi a random dalla strada.
Poi mi ha lasciata perplessa il fatto che fin dall'inizio fosse tutto un inquadrare continuamente alberi, reti, cancelli e staccionate, poi di nuovo alberi, ancora alberi e un susseguirsi di cose a caso. A onore del vero anche la suddivisione in capitoli non mi convinceva granché, ci saranno cinque o sei "atti" in due ore di documentario, ma i primi due duravano cinque minuti scarsi ciascuno.
Il primo presentava Gilles Villeneuve. Quindi eccolo apparire da giovane con capelli lunghi e basette, pilota di motoslitte e poi di Formula Atlantic, culminando con il debutto in Formula 1 il suo passaggio in Ferrari; era sempre accompagnato dalla moglie, dai figli che avranno passato più tempo sui circuiti che non a scuola.
Il secondo atto presentava Didier Pironi a partire da una sua foto d'infanzia in cui sembra Max Verstappen bambino, per poi procedere con inquadrature di endurance e della Ligier, ma soprattutto una tizia non identificata della TV italiana inquadrata sul palco di Sanremo che poi in una scena seguente dice di avere avuto una relazione con lui.

A seguire la vicenda diventa molto collage, con un vago tentativo di cronologia storica nel quale vengono tuttavia invertiti cronologicamente il GP di Spagna e Montecarlo 1981, nonché vari interventi che sembrano messi insieme molto a caso. Segnalo tuttavia inquadrature vintage di Alan Jones e John Watson nonché stralci di interviste di Jackie Stewart, Alain Prost e pure Bernie Ecclestone!
E incredibile ma vero, c'è voluta mezz'ora di film per arrivare a una carrellata di incidenti di Villeneuve, così come, seppure intravisti inizialmente, non sono mai stati narrati nel dettaglio né il duello con René Arnoux, né il giro su tre ruote: la mente pensante che ha delineato la storyline deve avere dedotto che avevamo visto scene simili centinaia di volte e che ci voleva altro per non fare un copia e incolla di cose già viste e lungamente dibattute.
Nel frattempo mentre in occasione della pubblicità si vedevano spot di Masterchef, io e l'autore di MotorStories in chat scherzavamo sugli algoritmi che palesemente spiano i nostri discorsi, culminando nel momento in cui, ovviamente a pubblicità terminata, è arrivata in primo piano un'inquadratura gigante dello sponsor Candy sul casco di Pironi, sponsor che gli algoritmi dei social ci piazzano in bacheca in ogni dove dopo le nostre conversazioni passate sulla Tyrrell e su Derek Daly.

Ma sto divagando, quindi procediamo, perché si passa al mondiale 1982, ed è molto grossa come frase perché lo sciopero del Sudafrica neanche viene citato - e vi vorrei ricordare che Villeneuve ci ha suonato il pianoforte a quell'evento, a giudicare dalle foto della serata standosene praticamente in canottiera e mutande, non mi sembra un dettaglio da poco - così come non vengono citate gare né viene dato segno che il campionato sia in qualche modo iniziato, ma si vaneggia piuttosto della conquista del titolo mondiale.
A quel punto si parla della polemica di Imola - sì, finalmente si tornano a vedere delle monoposto, che già non si vedevano da un po' - citando anche il fatto che alcuni team non fossero presenti all'evento. Un po' più di alcuni, secondo i miei standard, essendo oltre la metà, ma va bene così.
Per quanto mi riguarda non entro nei dettagli della polemica in quanto 1) se avessi un euro a ogni polemica tra i piloti adesso sarei una ricca spettatrice del GP di Miami (no scherzo, Miami no, sarei spettatrice di quello di Montecarlo), 2) sto recensendo il film, non esprimendo giudizi su eventi in pista, che sinceramente riassumerei come in ogni epoca storica con un "che rottura le polemiche in Ferrari, datemi qualcosa di stylish tipo la Tyrrell sponsorizzata Candy". Ed effettivamente compare Michele Alboreto sul podio: gli algoritmi sempre con noi!

A questo punto siamo molto vicini alla morte di Gilles, che avverrà in qualifica a Zolder al gran premio seguente, e ho iniziato seriamente a chiedermi, se mancava ancora un'ora di film e gli eventi erano sfiorati e messi da parte ogni due minuti contati, come sarebbe stato possibile che un film incentrato su due piloti proseguisse ancora per un'ora dopo la morte di uno dei due.
Ero già pronta a una stroncatura, lo ammetto, ma ho dovuto tornare sui miei passi perché da quel momento in poi il documentario diviene estremamente coinvolgente e assume quell'atmosfera romantica del motorsport di un tempo che non tornerà mai (e c'è anche chi osa dire che chi non ha vissuto gli eventi vintage in diretta non può essere emotivamente coinvolto dal motorsport vintage).
La parte sulla morte di Gilles non è affatto frettolosa come la parte in cui era in vita, ed è molto toccante, specie quando parlano i suoi familiari, che già erano comparsi in precedenza e che hanno continuato a comparire in altri momenti fino alla fine, e il "dopo" mi sembra comunque ben amalgamato.
La narrazione procede con il proseguo del mondiale e non si fa in tempo a riprendersi dalla morte di Villeneuve che arriva di colpo un'altra disgrazia. Infatti in Canada, proprio dopo che la vettura di Pironi resta ferma sulla griglia, si innesca un incidente a catena in cui il povero Riccardo Paletti muore praticamente sul colpo, in una scena davvero agghiacciante.
Si arriva in seguito all'incidente in cui Pironi rimane gravemente infortunato in Germania e devo dire che a mio parere questa parte è stata realizzata benissimo considerato che non esiste nessun video dell'incidente di Didier, ma solo del prima e del dopo. Perfino l'abuso delle inquadrature di alberi, che ci tormenta fin dalle prime battute, stavolta è ben azzeccato.
L'unico piccolo appunto che posso fare, in generale, è che dopo avere mostrato disgrazie su disgrazie una dietro l'altra, mi stupisce che non ci sia un vero e proprio pensiero critico sulla sicurezza ancora molto discutibile degli early 80's. Ma forse sono io che chiedo troppo e dovrei riassumerla con un "al tempo dei very uominy non ci si preoccupava di tutto ciò".

Poi, all'improvviso, ecco comparire inaspettata una svolta romance: viene messa da parte la moglie di Pironi già apparsa in precedenza, la quale racconta che dopo l'incidente si sono allontanati e poi lasciati, e compare un'altra donna, un'amica di gioventù di Didier reincontrata in ospedale in quanto lei aveva seri problemi di salute, divenuta poi la sua fidanzata (o moglie? non mi pare sia stato specificato se si siano mai sposati o meno) la quale ha raccontato di serate passate insieme a guardare le stelle al telescopio. E c'è gente che perde tempo a guardare i film romantici, quando il motorsport offre molto di più!
In seguito il documentario si focalizza sulla nuova carriera di Pironi come pilota di motonautica, sull'incidente in cui è morto alcuni anni più tardi e sui due figli gemelli nati pochi mesi dopo che la signora del telescopio ha deciso di chiamare Didier e Gilles.
La parte conclusiva mostra infine Jacques Villeneuve durante la sua carriera di pilota - o per meglio dire, di pilota di Formula 1, di quanto accaduto oltreoceano non si parla affatto - che racconta di come abbia sempre cercato di allontanarsi dall'immagine del padre per costruirsene una personale. Infine compare uno dei figli di Pironi, divenuto ingegnere e che lavora per la Mercedes in Formula 1, che in un'occasione sale sul podio come rappresentante del team al fianco di Lewis Hamilton.

Giudizio complessivo: a mio vedere il documentario parte decisamente male, per poi riservare un plot twist e divenire improvvisamente ben fatto e coinvolgente quando finalmente abbandona la parte in cui i fatti vengono solo accennati e messi lì a random e inizia ad avere una struttura narrativa lineare.
Lo consiglio indubbiamente agli appassionati di Formula 1 vintage (e agli appassionati di alberi, perché questo film è pieno di alberi!), mentre sinceramente non so se consigliarlo a gente che conosce solo la Formula 1 contemporanea oppure a gente che la segue sporadicamente: finirebbero a mio parere per perdere il filo, non avere la più pallida idea di cosa il documentario stia raccontando e finire per lasciar perdere ben prima che il documentario inizi effettivamente a raccontare invece che ad accennare.
Concludo con un cordiale ringraziamento ad Antonio per la bella chattata fatta vedendo il film. Peccato per la linea e speriamo che i "sabotatori" decidano di darmi un po' di tregua.


venerdì 17 maggio 2024

Formula E 2024: #9 e #10 eprix di Berlino

Lo scorso fine settimana si è svolto l'eprix di Berlino, appuntamento in calendario fin dagli albori di questa categoria, che prevedeva due appuntamenti, l'uno al sabato e l'uno alla domenica, e l'impossibilità per i piloti che si dividono tra la Formula E e il WEC di disputare gli eventi numero nove e dieci del campionato elettrico.
Abbiamo avuto quindi una line up rivisitata:

ANDRETTI: Jake Dennis - Norman Nato
DS PENSKE: Stoffel Vandoorne - Jean-Eric Vergne
ERT: Sergio Sette-Camara - Dan Ticktum
ENVISION: Joel Eriksson - Paul Aron
MCLAREN: Jake Hughes - Taylor Barnard
MASERATI: Maximilian Gunther - Jehan Daruvala
JAGUAR: Mitch Evans - Nick Cassidy
ABT CUPRA: Lucas Di Grassi - Kelvin Van Der Linde
PORSCHE: Antonio Felix Da Costa - Pascal Wehrlein
MAHINDRA: Jordan King - Edoardo Mortara
NISSAN: Oliver Rowland - Sacha Fenestraz

in sintesi, c'erano Eriksson al posto di Frijns, Aron al posto di Buemi, Van Der Linde al posto di Muller e King al posto di De Vries, oltre che Barnard al posto dell'infortunato Bird.

EPRIX I - la gara del sabato ha visto Mortara scattare dalla pole position, ma gli eventi allontanarlo dalla possibilità di vittoria e, anzi, ha concluso la gara soltanto nelle zone basse della top-ten.
La gara ha visto due ingressi della safety car, l'uno per un incidente di Eriksson, l'altro per la vettura ferma di Gunther.
La vittoria è andata a Bird che era partito dalla nona piazza sulla griglia, in una gara che è stata un susseguirsi di sorpassi e in parte determinata dall'attack mode, come tendenzialmente la maggior parte delle gare di Formula E.
TOP-TEN: Cassidy, Vergne, Rowland, Evans, Wehrlein, Da Costa, Vandoorne, Mortara, Fenestraz, Barnard.

EPRIX II - Cassidy ha superato il poleman Dennis alla partenza, ma si è trattato di una leadership destinata a durare poco, visto che ancora una volta la scelta di quando usare l'attack mode è stata penalizzante.
Anche in questa occasione ci sono stati due ingressi della safety car, uno dei quali determinato ancora una volta da Gunther, nonché una fase finale in cui è stato Da Costa a ritrovarsi leader. Per quanto riguarda Cassidy, inizialmente terzo dietro a Evans, ha portato a casa almeno la seconda posizione quando l'altro ha perso diverse posizioni nelle fasi conclusive della gara.
TOP-TEN: Da Costa, Cassidy, Rowland, Wehrlein, Dennis, Evans, Daruvala, Barnard, Eriksson, Vergne.

Con la vittoria di sabato e la seconda posizione conquistata domenica, Cassidy è al momento leader della classifica piloti con sedici punti nei confronti di Wehrlein e ventiquattro nei confronti di Rowland. Il prossimo appuntamento sarà il prossimo eprix di Shanghai, che si svolgerà nello stesso weekend del GP di Montecarlo e della Cinquecento Miglia di Indianapolis, che non mi sembra la cosa migliore per avere rilevanza mediatica, ma quantomeno non si sovrappone con il WEC, quindi i piloti che disputano sia endurance sia Formula E potranno tornare al volante.


domenica 12 maggio 2024

Indycar 2024: #4 Gran Premio di Indianapolis

Non sono sicuramente una cultrice della musica di alto livello, ma allo stesso tempo le manifestazioni canore che durano ore e prevedono la presenza di gente random che canta mi annoiano abbastanza. Quindi la cosa più intrigante dell'Eurovision Song Contest a mio vedere è che nello stesso giorno della finale, in genere, si svolge il Gran Premio di Indianapolis, che viene disputato di sabato sera (sera europea, intendo). È una di quelle gare che in passato, quando ricorrevo ancora allo str3aming ill3gal3 spesso vedevo al computer prima di andare in discoteca, ma sono arrivata a quella fase della mia vita in cui alle 23.00 sono già in camicia da notte, quindi credo sia abbastanza inutile rievocare vecchie serate in discoteca.
Adesso che non ho più l'abitudine di usare vie traverse per vedere le gare in diretta, generalmente vedo gli extended highlight delle gare di Indycar l'indomani ed è esattamente quello che ho fatto stamattina. Questa era la line-up dell'evento:

ANDRETTI: Colton Herta, Kyle Kirkwood, Marcus Ericsson
ARROW MCLAREN: Pato O'Ward, Theo Pourchaire (confermato ufficialmente al posto di David Malukas, anche se sugli ovali gareggerà Callum Ilott), Alexander Rossi
CARPENTER: Christian Rasmussen, Rinus Veekay
COYNE: Jack Harvey, Luca Ghiotto
FOYT: Santino Ferrucci, Sting Ray Robb
GANASSI: Kyffin Simpson, Linus Lundqvist, Scott Dixon, Alex Palou, Marcus Armstrong
JUNCOS: Romain Grosjean, Agustin Canapino
MEYER SHANK: Felix Rosenqvist, Tom Blomqvist
PENSKE: Josef Newgarden, Scott McLaughlan, Will Power
RAHAL LETTERMAN: Graham Rahal, Pietro Fittipaldi, Christian Lundgaard

La gara inizia con Lundgaard in testa e un contatto nelle retrovie, nel quale diverse vetture vengono a contatto e vanno in giro per i prati. L'ingorgo sembra essere stato generato da Ericsson, a cui la direzione gara impone di lasciar passare i piloti spinti fuori(?). Nel frattempo il best friend forever di Ericsson, ovvero Grosjean, viene forzato fuori pista da Ferrucci.
Nel frattempo Lundgaard è in testa alla gara, seguito da Palou, Power e Dixon, con il primo cambiamento degno di nota tra i primi quattro che avviene subito dopo la prima sosta, quando Power supera Palou e si porta in seconda posizione. Dopo la seconda sosta, Power uscirà nel traffico perdendo la posizione nei confronti di Palou, ma entrambi saranno davanti a Lundgaard.
A gara inoltrata Ghiotto rimane fermo a bordo pista, il principale intoppo nel corso di una gara altrimenti molto tranquilla dal punto di vista di incidenti e safety car. Al restart Palou allunga e, di fatto, le prime quattro posizioni rimangono piuttosto stabili, con invece un duello in bassa top-ten tra Herta e Rossi.

TOP-TEN: Palou, Power, Lundgaard, Dixon, Armstrong, McLaughlin, Herta, Rossi, Rahal, Rosenqvist.


sabato 11 maggio 2024

FUORIGIRI/ Serie di VHS dei primi anni '90: recensione dell'episodio su Prost

Ringraziando ancora una volta @MotorStories per avermi fatto scoprire "Fuorigiri", serie di VHS sul motorsport risalente al 1993, mi appresto oggi a parlare di un altro episodio stanato su Youtube. Il titolo di questa puntata è "Alain Prost, vivere per vincere" e parla di un certo quattro volte campione del mondo dal caratteristico naso alla francese. Anzi, parla di un tre volte campione del mondo, perché è stato prodotto quando ancora il quarto titolo non solo non era stato vinto, ma il mondiale doveva verosimilmente ancora iniziate.
Quindi preparatevi psicologicamente ad essere scaraventati all'inizio del 1982, perché il documentario inizia con la vittoria al GP del Sudafrica. Che fosse la sua terza stagione in Formula 1 e che la Renault, dove stava dal 1981 e con cui aveva già vinto gare, fosse il suo secondo team, non ha alcuna importanza.

A onore del vero non mi sentirei di criticare questa mossa, non perché eliminare parti della carriera di un pilota di default sia incoraggiante, ma perché quantomeno viene riconosciuto abbondantemente come la carriera di Prost sia stata piuttosto incoraggiante anche ben prima del ritorno in McLaren: almeno il 1982 e il 1983 ci sono!
Del 1982 c'è addirittura il GP di Montecarlo, di cui però viene mostrato solo l'incidente di Prost e non quella situazione pittoresca arrivata nei cinque minuti seguenti. Unico scopo dell'evento, lanciare una velata critica a Prost tacciandolo di essere uno scarso in caso di pioggia.
Si parla poi di René Arnoux che lascia la Renault, di Prost che lotta per il titolo nel 1983 del clamoroso incidente innescato con l'avversario Nelson Piquet al GP d'Olanda, di quest'ultimo che diviene campione e di come Prost lasci la Renault per presunte vicissitudini personali che non vengono citate nel documentario e quindi non cito nemmeno io perché non sono una malalingua.

Poi arriva il 1984 e il titolo perso per mezzo punto contro Niki Lauda, con il solito accenno a Montecarlo, al fatto che se la gara fosse continuata avrebbe vinto Ayrton Senna, ma i punti del secondo posto sarebbero bastati a Prost per vincere il mondiale invece i mezzi punti della vittoria per la gara terminata anzitempo no.
A dire il vero penso che si traggano conclusioni non del tutto scontate. Non sappiamo per certo che Senna avrebbe vinto o che Prost sarebbe arrivato secondo, magari potevano pure ritirarsi entrambi, così come non abbiamo la certezza che senza bandiera rossa in quel momento non capitasse altro che comportasse comunque una bandiera rossa prima dei tre quarti di gara.
La retorica "favoritismo punito dal karma" non mi piace molto, perché stiamo parlando nientemeno che del terzo mondiale di Lauda e ridurre Lauda a colui che doveva salvarehhhh il mondohhhh dal maleficohhhh Prost e poi levarsi di mezzo senza essere citato neanche per sbaglio, magari anche no!

Poi viene il 1985, la lotta per il titolo con Michele Alboreto, con l'assegnazione del campionato in anticipo, poi il 1986, il secondo titolo vinto contro le Williams in quello storico evento ad Adelaide che ha il culmine con la foratura di Nigel Mansell. La stagione seguente le Williams sono imprendibili, mentre la McLaren torna al vertice nel 1988.
La coppia Prost/ Senna è protagonista del duello per il titolo che va a favore di Senna, mentre la situazione precipita nel 1989. Il documentario è abbastanza soft nel descrivere gli eventi - esattamente come quello su Senna - e di fatto li sintetizza così: nel 1989 Prost mette fuori Senna, nel 1990 Senna mette fuori Prost in maniera analoga. Personalmente oserei dire che il secondo incidente è stato un tantino più azzardato, visto che dietro c'era un'intera griglia che sopraggiungeva, ma questi sono dettagli sui quali, avendo essi portato al podio di Roberto Pupo Moreno, posso tranquillamente soprassedere!

Nel 1990 Prost è in Ferrari a fare coppia con Mansell, il quale viene tacciato in Portogallo di avere ostacolato Prost di proposito al via, per poi andare in seguito a vincere la gara. Devo dire che l'accusa nei confronti di Mansell è meno infamante di quanto sembri: accusarlo di intenzionalità significa definirlo un individuo dotato di intelletto mentre è al volante, qualità che non sempre gli viene riconosciuta!
Comunque sia, il mondiale finisce, si passa al 1991 e alle polemiche con la Ferrari, che comportano il licenziamento del nostro francese preferito (senza offesa per Jean Alesi, che non è protagonista di questo filmato quindi non deve allargarsi troppo). Prost fa dei test con la Ligier, nel 1992, ma non prende parte al mondiale. Finisce così, con il suo imminente ritorno per il 1993 con la Williams.
Nonostante abbia criticato la Ferrari e sia stato messo alla porta, non viene tacciato di essere il malehhhh assolutohhhh. Già detto e ridetto, ma credo sia doveroso puntualizzarlo un'altra volta: il target medio dei primi anni '90 a cui è dedicata questa serie è di gran lunga intellettualmente superiore della tifoseria trash contemporanea, con tanto che la tifoseria di un tempo sapeva comunque essere trash.

venerdì 10 maggio 2024

FUORIGIRI/ serie di VHS uscita nei primi anni '90: recensione dell'episodio su Senna

Ho già parlato nei giorni scorsi di FUORIGIRI, serie di VHS a tematica motorsport risalente agli anni '90, e come avrete intuito, mi sono dedicata al dare la caccia agli episodi reperibili su Youtube, cercando anche informazioni relative alla cronologia. Il secondo episodio della serie (o almeno così mi è parso di capire), intitolato "il magico Senna", è dedicato al nostro brasiliano preferito, ma non vi sarà alcuna menzione alla performance di Ayrton a Donington nel 1993, per un semplice motivo cronologico: questo documentario è stato prodotto prima di Donington, si interrompe infatti al 1992.
Rispetto all'episodio inaugurale su Nigel Mansell, a mio vedere il livello qualitativo (non legato ai contenuti) è migliorato: invece della voce narrante sopraffatta dal suono dei motori e della musica a random, stavolta è totalmente udibile e a mio parere ne esce un risultato decisamente positivo.

Credo sia la prima volta nel corso della mia esistenza che vedo un seppure breve documentario su Senna prodotto ai tempi in cui era ancora in vita e devo ammettere che per tale ragione non mi aspettavo fosse riconosciuto in apertura come "uno dei migliori piloti di sempre". Però ho ricordato che il video è degli anni '90, quando i tifosi erano very uominy e avrebbero accettato senza indignarsi di sentire descrivere in tale maniera anche un pilota che non tifavano, magari si sarebbero indignati, ma quella definizione non sarebbe diventata il problema peggiore della loro esistenza di cui parlare per intere settimane.
La narrazione si apre con Montecarlo 1984, ovviamente senza menzionare benché minimamente l'altro exploit, quello di Stefan Bellof sulla Tyrrell, e puntualmente con quella solita vaga aria del mondo intero coalizzato contro Senna... perché va bene tutto, sicuramente vedere un rookie vincere una gara sulla Toleman non faceva gli interessi di nessuno se non di Senna e della Toleman, ma magari parlarne senza volerlo vedere come un attacco personale nei suoi confronti sarebbe segno di maturità.

Nevermind, Senna ha fatto altri due podi con la Toleman, ma vuoi mai menzionarli se non ci si può romanzare in proposito? E infatti ce lo ritroviamo sulla Lotus, dove vince in Portogallo 1985, dove vincerà un'altra gara nella stessa stagione, dove vincerà di nuovo nel 1986 e dove nel 1987 otterrà la prima vittoria a Montecarlo, prima di andare a fare coppia con Alain Prost in McLaren.
I due si scontrano tre volte per il mondiale, sempre in Giappone. Si scontrano in senso metaforico, intendo. Una volta, quantomeno, nelle altre due occasioni volano piatti e centrotavola vari, anche in pista durante le gare. Negli anni '90 i produttori di documentari erano very uominy e scrivevano narrazioni degne dei very uominy che avrebbero visto i documentari stessi.
Il modo in cui viene narrato è più o meno questo: nel 1989 Senna deve vincere la gara per rimanere in lotta per il titolo, ma Prost lo sportella e finiscono fuori; nel 1990, con Prost in Ferrari, adesso è lui che deve vincere, con Senna che lo sperona, ma adesso spostiamoci nel 1991 e proseguiamo con la storyline. Proprio così, senza riempire la metà del documentario di polemiche.

Specifico, nel frattempo è stato citato il GP di Phoenix con Jean Alesi sulla Tyrrell e il relativo duello, mentre per il 1991 si parla di Gerhard Berger, compagno di squadra di Senna in McLaren. La vittoria ceduta platealmente all'ultima curva in Giappone non viene raccontata come grande slancio di affetto e generosità, ma quasi come una costrizione alla quale Senna si piega mettendo bene in mostra cosa stia succedendo.
Se il 1991 è stato caratterizzato dal duello con Mansell poi insabbiato e fuori gioco anzitempo, il 1992 è l'anno in cui Nigel sulla Williams svetta su tutto e su tutti, ma ci rimasta un'unica chicca. Mettete a letto i leclerchini, perché Senna viene definito come "il predestinato" in quanto eguaglia il record di cinque vittorie a Montecarlo di Graham Hill. Ecco, a maggior ragione mettete a letto i leclerchini, perché quando il loro idolo avrà vinto cinque edizioni del gran premio del Principato loro si spera avranno già iniziato da tempo a lavorare e a versare contributi pensionistici.

Montecarlo 1992 e la storica vittoria contro Mansell approfittando di una foratura e successivo cambio gomme di quest'ultimo, opponendogli una strenua resistenza, è di fatto l'evento conclusivo di questo episodio, che si conclude ben prima della sesta vittoria di Senna a Montecarlo e con la considerazione che un giorno potrebbe eguagliare i cinque titoli conquistati da Juan Manuel Fangio. :-(((
In generale non mi è dispiaciuto, anche se penso che altre questioni avrebbero potuto essere approfondite, invece che tagliate fuori totalmente. Diversamente che nel documentario su Mansell, stavolta di parla del GP del Portogallo 1989, ma la rissa del 1987 non viene minimamente citata.
Allo stesso modo pur arrivando al 1992 non vi è alcuna traccia di quella volta che quel giovane promettente in tuta gialla di cui mi sfugge il nome l'ha buttato fuori e Senna gli ha fatto la predica davanti alle telecamere... non sarebbe stato brutto, se si fosse parlato anche di questo!



giovedì 9 maggio 2024

GP Spagna 2004: l'invasione di pista di Jimmy Jump

In epoca molto recente il GP di Spagna si svolge a giugno, ma vent'anni fa si svolgeva il 9 maggio 2004, teatro di un'invasione di pista passata in secondo piano in quanto avvenuta nel formation lap. Il soggetto in questione, soprannominato Jimmy Jump, era un uomo spagnolo di ventotto anni che ha in seguito fatto numerose invasioni di scena in occasione di eventi sportivi e non. Costui è stato sbrigativamente allontanato dalla security, ma ormai la regola aurea era destinata a realizzarsi: invasione di pista = vittoria della Ferrari. Michael Schumacher e Rubens Barrichello partivano rispettivamente in pole e dalla quinta piazza, con in mezzo la Williams di Juan Pablo Montoya, la B.A.R. di Takuma Sato e la Renault di Jarno Trulli. Quest'ultimo è stato autore di un ottimo spunto, portandosi in testa. Purtroppo per lui ci sarebbe rimasto solo per la durata del primo stint, venendo overcuttato da Schumacher. Mentre la maggior parte dei piloti erano su una strategia a tre soste, Barrichello di soste ne ha fatte due, riuscendo a risalire al secondo posto: doppietta facile per la Rossa, ma del resto era il 2004. Le Renault hanno chiuso 3/4 con Trulli sul podio seguito da Fernando Alonso, mentre Sato si è classificato al quinto posto. Montoya si trovava in bassa zona punti quando è stato costretto al ritiro, mentre il compagno di squadra Ralf Schumacher ha chiuso la gara in sesta piazza. Giancarlo Fisichella su Sauber, su due soste come Rubinho, è risalito settimo precedendo la B.A.R. di Jenson Button, che si è procacciato l'ultimo punto disponibile.

martedì 7 maggio 2024

F1 Academy 2024: Pulling domina a Miami, Pin a inseguire

A Miami è tornata in pista la F1 Academy per il secondo evento stagionale. Ci eravamo lasciati a Jeddah con Pin vincitrice in Gara 1 e poi penalizzata dopo avere tagliato il traguardo di Gara 2 in prima posizione. Pulling aveva ereditato la vittoria, subendo cyberbullismo sui social network per questa ragione. Non restava altro da fare che aspettare e vedere se Pin sarebbe tornata in primo piano oppure se Pulling avrebbe messo a tacere i detrattori.

LINE-UP (e livrea abbinata ai team di Formula 1, qualora presente):
- ART: Bianca Bustamante (McLaren), Aurelia Nobels, Lia Block (Williams);
- CAMPOS: Chloe Chambers (Haas), Carrie Schreiner (Kick Sauber), Nerea Martì;
- MP MOTORSPORT: Emely De Heus, Hamda Al Qubaisi (Redbull), Amna Al Qubaisi (Visa Cash App);
- PREMA: Tina Hausmann (Aston Martin), Doriane Pin (Mercedes), Maya Weug (Ferrari);
- RODIN: Lola Lovinfosse, Abbi Pulling (Alpine), Jessica Edgar;
- WILDCARD PREMA: Courtney Crone (prese parte due volte alle selezioni della W Series, venendo scartata dopo i test).

GARA 1: Pulling, Pin, Hamda Al Qubaisi, Bustamante, Weug, Martì, Chambers, Nobels, Hausmann, Lovinfosse, Edgar, Block, Schreiner, De Heus, Amna Al Qubaisi, Crone, questa era la griglia di partenza, con Pulling che a quanto pareva era più pronta che mai a mettere a tacere i detrattori.
Abbi ha mantenuto la prima posizione al via ed essenzialmente la sua gara è stata uno staccare chi aveva dietro, senza che Pin - in questo weekend un po' meno performante del solito, a mio vedere - potesse fare alcunché per avvicinarsi. Un acceso duello per il podio Weug vs Martì si è concluso con Chambers che superava tutte e due.
La gara, iniziata con un incidente Nobels vs Hausmann che ha messo fuori gioco quest'ultima, ha visto un po' di trambusto nelle retrovie, con da un lato Bustamante - che nelle chat live dele dirette su Youtube ha un'orda di fan filippini seconda per numero soltanto ai turchi tifosi di Cem Bolukbasi ai tempi della Formula Regional Asiatica - che dopo avere stallato al via ha passato la gara a fare sorpassi e a girare per le vie di fuga e dall'altro gente che ogni tanto sbinnava, tra cui Block che è precipitata ultima.

RISULTATO: Pulling, Pin, Chambers, Weug, Martì, Hamda Al Qubaisi, Edgar, Amna Al Qubaisi, Bustamante, Lovinfosse, De Heus, Schreiner, Nobels, Crone, Block.

GARA 2: la griglia di partenza, stilata con il secondo miglior tempo di qualifica, ha visto nuovamente Pulling in pole position seguita da Bustamante, Pin, Hamda Al Qubaisi, Martì, Weug, Nobels, Chambers, Edgar, Hausmann, Lovinfosse, Block, Schreiner, Amna Al Qubaisi, De Heus, Crone.
In questa gara è stata Lovinfosse a speronate Hausmann mettendola out al primo giro per il secondo giorno di fila. Penalizzata per questo contatto, prima della fine della gara ne avrebbe avuto uno anche con Nobels, pare riportando nell'incidente una frattura a un polso a causa della quale è finita in ospedale.
Nel corso della gara Edgar è finita in maniera più soft nelle retrovie dopo avere perso il controllo della vettura a seguito di un sorpasso effettuato su Martì. Davanti, nel frattempo, mentre la posizione di Pulling era stabile, Pin era negli scarichi di Bustamante, la quale tuttavia è riuscita a mantenere la posizione fino al traguardo.

RISULTATO: Pulling, Bustamante, Pin, Chambers, Weug, Hamda Al Qubaisi, Martì, Amna Al Qubaisi, Block, Crone, De Heus, Nobels, Edgar, Lovinfosse.

Un po' a sorpresa, dopo due eventi di campionato Pulling è in testa alla classifica, con un certo vantaggio nei confronti della grande favorita Pin. Invece Weug, prima della stagione considerata l'altra grande favorita, non sembra al livello delle prime due, nonostante il gap in classifica da Pin sia minore rispetto a quello tra Pin e Pulling.

lunedì 6 maggio 2024

Formula 1 2024: #6 Commento al Gran Premio di Miami

05.05.2024 // L'ETÀ ADULTA DI LANDO NORRIS

Carissimi lettori, oggi parliamo del Gran Premio di Miami, che ha avuto il format con gara sprint e, visto l'orario - ore 18.00 in diretta anche su TV8, unica sessione in diretta - direi che possiamo chiamarla gara spritz.
Di solito prima di Miami si parlava di porti finti e vip americani, ma stavolta abbiamo avuto un periodo intenso. Per prima cosa la Ferrari ha annunciato che avrebbe portato una livrea speciale con del blu. La cosa è stata un po' travisata, in molti hanno parlato di monoposto totalmente blu. Però le tute dei Leclainz sono azzurre, sembra di essere tornati negli anni '70 e approvo tantissimo tutto ciò. Peccato che torneranno alle tute rosse a partire dal prossimo gran premio.
Al di là di ciò, è stato annunciato l'addio di Adrian Newey dalla Redbull e ci sono tanti autoproclamati opinionisti che dibattono di dove andrà. C'è anche molta gente a cui non importava un fico secco di Newey fino a poco fa che ha parlato un sacco di Newey in questi giorni, tanto che è passata in sordina un'attesa notizia di mercato piloti: la Sauber ha annunciato l'ingaggio di Hulkenberg per la prossima stagione.

La griglia di partenza della sprint, dopo una qualifica che ha visto le Mercedes uscire di scena in Q2 e un exploit pittoresco da parte di uno dei due piloti della Torohhhh Rossohhhh di Faenzahhhh, è stata la seguente: Verstappen/ Leclerc, Perez/ Ricciardo, Sainz/ Piastri, Stroll/ Alonso, Norris/ Hulkenberg, Russell/ Hamilton, Ocon/ Magnussen, Tsunoda/ Gasly, Zhou/ Sargeant, Bottas/ Albon: Bottas qualificato 18° è stato retrocesso di "tre" posizioni per impeding, ma è partito comunque penultimo dato che Albon è partito dalla pitlane per intervento in regime di parco chiuso.
La gara è iniziata con un po' di caos, davanti erano tutti molto vicini ma sono riusciti a non toccarsi - e Danielone è perfino risalito terzo - mentre un po' più indietro Norris ha preso una sportellata micidiale venendo coinvolto suo malgrado in un contatto tra le Aston Martin in cui è stato co-protagonista anche Hamilton. Si è ritirato, con l'intervento della safety car con tanto di passaggio in pitlane, mentre Alonso rientrava ai box per una foratura e Strollino per ritirarsi.
Verstappino si è lanciato in testa alla gara seguito da Leclerc a una distanza non imbarazzante ma neanche ravvicinata, con Ricciardo che di lì a qualche giro ha perso la posizione a vantaggio di Perez. Danielone, però, intendeva dimostrare le dimensioni del suo membro e, mentre lo mostrava, dietro di lui, Sainz ha tappato gli occhi a Piastri dicendo: "tu non puoi guardare, sei un bambino innocente e potresti rimanere traumatizzato".
Non che Ricciardo possieda il membro più grande della griglia, ma conta anche come lo si usa: Magnussen, che si trovava in ottava piazza alle spalle del compagno di squadra, ha ingaggiato un duello molto intrigante con Hamilton, il tutto a base di track limits e manovre creative per le quali ha acculamato abbastanza penalità (quattro in totale) da finire dietro anche alla Pacific color uovo di Pasqua di Paul Belmondo, se solo fosse stato sulla griglia come ai vecchi tempi. Non che Belmondo sulla Pacific color uovo di Pasqua trent'anni fa andasse in griglia molto di frequente, ma sono dettagli.
Quello che non è un dettaglio è che la Torohhhh Rossohhhh di Faenzahhhh ha portato una livrea celebrativa per Miami che sembra un mashup tra la livrea uovo di Pasqua della Pacific e i colori forti della Simtek. Suddetta vettura, guidata da Tsunoda ha finito per frapporsi tra i Magnulton approfittando di una loro scampagnata alla quale Hamilton a onore del vero non doveva essere molto lieto do partecipare.
I due si sono successivamente sbarazzati di Kmag, poi Hamilton ha anche superato Tsunoda per il punto dell'ottavo posto. Punto che non si è portato a casa, così come non si è portato a casa l'ottavo posto, in quanto penalizzato post-gara per un eccesso di velocità in pitlane dietro alla safety car. Il Prosciuttello ha concluso la gara diverse posizioni più indietro rispetto a Russell e alle sue -L, quest'ultimo visto - dopo avere perso diverse posizioni al via - mentre faceva un po' di scompiglio insieme alle Williams e alle Alpine di turno.
Risultato sprint: Verstappen, Leclerc, Perez, Ricciardo, Sainz, Piastri, Hulkenberg, Tsunoda, Gasly, Sargeant, Zhou, Russell, Albon, Bottas, Ocon, Hamilton, Alonso, Magnussen.
Non so se avete notato: Slogan decimo! Certo, decimo in una gara in cui a punti vanno solo i primi otto, ma non si può avere tutto dalla vita.

La griglia di partenza della gara vera e propria era: Verstappen/ Leclerc, Sainz/ Perez, Norris/ Piastri, Russell/ Hamilton, Hulkenberg/ Tsunoda, Stroll/ Gasly, Ocon/ Albon, Alonso/ Bottas, Sargeant/ Magnussen, Zhou/ Ricciardo, con quest'ultimo qualificato 18° ma retrocesso di "tre" posizioni causa penalità del GP della Cina (sorpasso in regime di safety car).
La partenza è stata alle 22,00 italiane, alle 23,30 su TV8, non proprio l'ideale, ma per vedere Perez buttarsi a cannone alla partenza e rischiare di fare fuori chiunque avesse intorno questo e altro. L'hanno scampata tutti, Verstappen è stato mancato, mentre Sainz che era risalito secondo per evitarlo ha perso posizioni a vantaggio di Leclerc e Piastri, restando a inveire via radio, mentre nelle retrovie c'era un duello tra le Alpine. Tornando davanti, mentre Verstappino si allontanava senza dare nell'occhio, Baby Papaya si lanciava al predestinato inseguimento di Leclerc, per poi superarlo e restarsene con dietro le due Ferrari.
Perez era nel frattempo quinto con nessuno a tiro, Norris sesto con dietro il vuoto - anche se poi Checo sarebbe crollato e rientrato ai box molto prima degli altri- e Hulkenberg a lottare con Hamilton che in questo weekend con le Haas ci ha avuto a che fare parecchio. Si è difeso bene, nel primo stint, per poi soccombere all'attacco di entrambe le Mercedes.
Le cose, a quel punto, si sono susseguite in maniera leggermente piatta, con Leclerc che è andato ai box...
...
...
...per fortuna è arrivato Verstappen, che ha abbattuto un birillo scagliandolo in mezzo alla pista. È servita una virtual safety car per mandare un commissario a rimuoverlo senza che venisse investito, ma è durata talmente poco che i vari Verstappen, Piastri e Sainz di turno non hanno fatto tempo ad andare ai box. Ci sono andati più tardi, Verstappen di lì a poco, gli altri due più tardi nello stesso giro. Baby Papaya è uscito dietro a Leclerc, mentre davanti Norris era ancora a zero soste e in testa alla gara.
A quel punto non restava altro da fare che chiedersi se avrebbe recuperato qualche posizione in occasione della sosta, oppure chiedersi che fine avesse fatto Kmag, che nella gara domenicale non faceva dann-... oh wait. Ha affiancato Sargeant, che era in quel momento ben penultimo, e il tentativo di sorpasso è terminato con Slogan contro le barriere.
Ne approfitto per segnalare come a quanto pare Magnussen abbia preso una penalità di qualche genere e una ulteriore per non averla scontata bene, il tutto prima di essere messo sotto investigazione per il contatto con Sargeant e guadagnarsi un'ulteriore penalità post-gara.
Ma basta parlare di Kmag, in regime di safety car è accaduto un fatto epocale: Norris si è fermato ai box dalla prima posizione e ne è uscito in prima posizione, mentre poco prima Verstappino si lamentava via radio di una monoposto non performante: in quel momento ho pensato che la mezza gara restante sarebbe stata di quelle da ricordare. Ero anche molto tentata di correre su google a cercare il risultato, ma mi sono ravveduta e mi sono detta che sarebbe stata un'azione scellerata. Ho atteso, mi sono gustata un duello Piastri vs Sainz in cui il Baby Papaya ha rimediato un danno all'ala anteriore e in cui Sainz ha guadagnato un quarto posto poi perso nella notte italiana per penalità, perché sia mai che ai piloti sia consentito duellare e animare la gara, è un kriminehhhh grave tanto quanto andare per vie di fuga come ha fatto Kmag.
Nel frattempo il gap tra i primi due aumentava e alla fine per Norris è giunto il momento di essere abbracciato da tutti arrivati in branco a dargli la lingua in bocca, prima che arrivasse Jenson Button per le interviste al parc fermé:
"Come ti senti adesso che sei diventato adulto?"
"È una sensazione incredibile, ho sentito i peli pubici spuntarmi uno per uno e adesso ho anche un accenno di barba. Credo di potere mettere da parte il biberon, ma adesso scusate un attimo, devo andare a complimentarmi con il mio vincitore consorte per avere mandato quel bambino piccolo con cui condivido il box a dormire nelle retrovie, essendo già mezzanotte passata. Si è rivelato in ciò molto responsabile."

RISULTATO:
1. Lando Norris/ McLaren
2. Max Verstappen/ Redbull
3. Charles Leclerc/ Ferrari
4. Sergio Perez/ Redbull
5. Carlos Sainz/ Ferrari
6. Lewis Hamilton/ Mercedes
7. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
8. George Russell/ Mercedes
9. Fernando Alonso/ Aston Martin
10. Esteban Ocon/ Alpine
11. Nico Hulkenberg/ Haas
12. Pierre Gasly/ Alpine
13. Oscar Piastri/ McLaren
14. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
15. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
16. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
17. Lance Stroll/ Aston Martin
18. Alex Albon/ Williams
19. Kevin Magnussen/ Haas
Rit. Logan Sargeant/ Williams