sabato 1 febbraio 2025

Il ritorno di Marione alla Lotus(?) partendo da Long Beach: WTF?!

Come avrete notato, in questo periodo di vuoto, anziché impacchettare fake news spacciandole per vere, mi sono sbizzarrita nell'esaminare la spiccata fantasia delle intelligenze artificiali. Stavolta ho deciso di darle corda, di fingere che quello che mi diceva fosse corretto, istigandola a proseguire per vedere fino a che punto potessero arrivare le sue castronerie.
Ho scelto un gran premio a caso, quello in cui Riccardo Patrese fece pole position con la Arrows, ma poi in gara la Williams fece doppietta con Alan Jones e Carlos Reutemann. Ho chiesto a ChatGPT: "Parla del GP degli Stati Uniti Ovest 1981".

La risposta è stata la seguente:
+++ Il Gran Premio degli Stati Uniti Ovest del 1981 si è svolto sul circuito di Long Beach, in California, il 5 aprile 1981. Fu la terza gara della stagione di Formula 1, ed è rimasto nella memoria come un evento caratterizzato da sorprese e da un'accesa competizione tra i protagonisti della stagione.
La pole position fu conquistata da John Watson, pilota della McLaren, ma la gara si rivelò particolarmente difficile per diversi motivi. Al via, Watson mantenne la prima posizione, ma presto fu superato dal brasiliano Nelson Piquet della Brabham, che avrebbe poi vinto la gara.
Un altro protagonista fu il giovane Michele Alboreto, che ottenne il suo primo podio in carriera, con un brillante secondo posto. Questo risultato rappresentò un'importante svolta per la sua carriera. Al terzo posto si classificò invece il britannico Nigel Mansell, che stava cominciando a farsi notare in Formula 1.
La gara fu segnata anche da numerosi ritiri, tra cui quelli di piloti di grande esperienza come Niki Lauda e Mario Andretti. La corsa fu anche caratterizzata da diverse strategie di gomme e pit stop, che cambiarono l'andamento della gara.
Nel complesso, il Gran Premio degli Stati Uniti Ovest del 1981 fu un evento interessante che evidenziò il dominio di Piquet con la Brabham, ma anche la competitività crescente di altri piloti, come Alboreto e Mansell.
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Sono rimasta impressionata di fronte a un tale carico di imprecisioni. Neanche la data: era il 15 marzo. Neanche la posizione in calendario: era l'esordio stagionale. Neanche il podio: Piquet c'era, ma era terzo, e in quanto agli altri, sarebbe passato ancora qualche gran premio prima che Mansell salisse sul podio. Alboreto, poi, in Formula 1 non aveva ancora esordito, sarebbe arrivato nel 1981, ma a stagione in corso. E per quanto avrebbe ottenuto nei suoi anni in Tyrrell un terzo posto e due vittorie, non avrebbe mai ottenuto un secondo posto, che gli viene qui attribuito, fino al 1984. Nessun ritiro per Andretti, che è arrivato quarto in questo evento, mentre Lauda... non gareggiava in Formula 1 nel mondiale 1981!
Avrebbe dovuto bastarmi per vedere l'inaccuratezza di ChatGPT, ma volevo di più, quindi ho posto questo interrogativo, nella speranza di vederne delle belle:
"È tutto molto preciso e interessante, ma potresti raccontarmi qualcosa di più preciso su Lauda: con che team disputò quel gran premio? E per quali squadre gareggiavano Alboreto, Mansell e Andretti?"

L'AI ha risposto:
+++ Certo, posso darti qualche dettaglio in più su questi piloti!
Nel Gran Premio degli Stati Uniti Ovest del 1981, Niki Lauda gareggiava per la McLaren. Era al suo ritorno in Formula 1 dopo il ritiro (annunciato nel 1979), ed era diventato compagno di squadra di John Watson. Lauda aveva già vinto tre titoli mondiali (1975, 1977 e 1984), ma nel 1981, pur essendo ancora competitivo, il team McLaren non aveva ancora la stessa forza di alcune delle rivali, come la Ferrari o la Brabham. Durante la gara di Long Beach, Lauda fu costretto al ritiro, in parte a causa di problemi tecnici sulla sua macchina.
Passiamo agli altri piloti che hai menzionato:
- Michele Alboreto gareggiava per la Tyrrell. Era il suo secondo anno in Formula 1, e il 1981 fu una stagione in cui cominciò a farsi notare per la sua velocità e per i suoi risultati costanti. Il suo secondo posto a Long Beach rappresentò una delle sue prime grandi performance, che gli permisero di emergere come uno dei talenti promettenti della F1.
- Nigel Mansell era un pilota della Lotus, un team che all'epoca aveva ancora un buon potenziale ma stava attraversando un periodo di alti e bassi. Mansell era all'inizio della sua carriera in Formula 1 e si stava facendo un nome come pilota veloce e aggressivo. Anche se nel 1981 non ottenne ancora risultati clamorosi, il suo terzo posto a Long Beach dimostrò la sua determinazione.
- Mario Andretti, leggenda del motorsport, gareggiava per la Ferrari nel 1981. Dopo aver vinto il titolo mondiale nel 1978, Andretti cercò di riportare la Ferrari ai vertici, ma il team stava vivendo un periodo di transizione. La Ferrari aveva un'auto molto potente, ma non sempre affidabile. Andretti fu costretto al ritiro durante la gara di Long Beach a causa di problemi meccanici.
Spero che queste informazioni ti siano utili per avere un quadro completo di quella gara!
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Cosa dire? Il ritorno di Lauda con un anno d'anticipo ci sta tutto, d'altronde uno che nel 1981 aveva già vinto il mondiale 1984 ha sicuramente qualcosa in più. Sono rimasta un po' delusa dal fatto che Alboreto e Mansell siano stati piazzati nelle giuste scuderie, anche se per quanto riguarda il nostro connazionale il suo esordio è stato ricostruito totalmente alla cazzum.
Ma... Marione in Ferrari?!?! anziché in Alfa Romeo?!?!?! Questo aspetto necessitava di ulteriore approfondimento. Quindi ho chiesto, mettendoci di mezzo una trollata: "L'intento di Andretti di riportare la Ferrari ai vertici è un'azione da vero maschio alfa! Mi racconti la sua stagione 1981 in Ferrari?"

Con tanto di esclamazione iniziale, ChatGPT ha riferito:
+++ Ah, Mario Andretti nel 1981 con la Ferrari è un capitolo davvero affascinante della storia della Formula 1! Andretti, un pilota di enorme talento e carisma, aveva una carriera straordinaria, e il suo periodo con la Ferrari, purtroppo, non fu dei più fortunati, ma sicuramente segnò un momento importante della sua vita sportiva.
Nel 1981, Andretti aveva 41 anni, ma era ancora un pilota di grande esperienza e con un’incredibile voglia di vincere. La Ferrari, dal canto suo, non viveva uno dei suoi momenti più brillanti. L'auto che Andretti guidava era la Ferrari 126C, una vettura con un motore turbo che aveva il potenziale per essere competitiva, ma che soffriva di problemi di affidabilità e di sviluppo. La stagione 1981 era una sorta di periodo di transizione per il team di Maranello, che non riusciva a trovare la giusta formula per essere competitivo ai massimi livelli.
Andretti, purtroppo, non riuscì a lottare per il titolo. La sua stagione fu segnata da diverse difficoltà tecniche, tra cui motori che soffrivano di problemi di fiammabilità e un generale scarso ritmo di gara. La Ferrari non riuscì mai ad adattarsi completamente al turbo, e questo penalizzò Andretti nelle gare più lunghe e difficili. La 126C era veloce in alcuni tratti, ma non abbastanza affidabile e consistente per competere con le vetture rivali, come la Brabham di Piquet, la Renault o la McLaren.
Nonostante le difficoltà, Andretti riuscì a mostrare il suo carattere e la sua classe. In alcune gare, come il Gran Premio di Monaco, riuscì a far emergere il suo talento e la sua capacità di sfruttare le circostanze, ma anche in queste occasioni il potenziale della vettura fu compromesso da guasti tecnici. Andretti terminò la stagione 1981 senza vittorie e senza podi, ma sempre con la consapevolezza che stava cercando di portare la Ferrari al vertice con determinazione e leadership.
A fine stagione, Andretti lasciò la Ferrari, e questo fu un punto di svolta per entrambi: per lui, che passò alla Lotus, e per la Ferrari, che dopo un periodo di transizione si concentrò su nuove prospettive, con l'arrivo di piloti come Michele Alboreto.
La stagione 1981 di Andretti con la Ferrari, quindi, è un mix di sfortuna, abilità di guida e determinazione, ma anche un chiaro esempio di come il motorsport a volte sia crudele con i più grandi talenti, nonostante tutto il loro impegno.
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Vedo che Alboreto in questo universo ha bruciato molte tappe, di questo passo sarebbe potuto arrivare Minardi già nel 1988, ma c'erano questioni di maggiore importanza da definire, tipo questa: "Com'è andata per Andretti in Lotus nel 1982?"

L'oracolo ha affermato, anticipando anche di qualche mese la dipartita di Chapman:
+++ La stagione 1982 di Mario Andretti con la Lotus è una delle più turbolente e drammatiche della sua carriera. Dopo aver lasciato la Ferrari alla fine del 1981, Andretti si unì al team Lotus, un team che negli anni precedenti aveva avuto molto successo grazie alla visione e alla guida di Colin Chapman. Lotus stava cercando di risollevarsi dopo la morte di Chapman nel 1982, ma la macchina, la Lotus 91, non era perfetta, e il team stava attraversando un periodo di transizione.
Il 1982 per Andretti iniziò con grandi aspettative, visto che la Lotus era considerata una delle squadre più innovative e aveva una macchina che poteva avere buone prestazioni. Tuttavia, la stagione fu segnata da alti e bassi, con Andretti che si trovò spesso a lottare non solo con le difficoltà tecniche della vettura, ma anche con un ambiente che stava vivendo grandi cambiamenti.
Nel corso dell'anno, Andretti affrontò numerosi problemi, sia con la Lotus 91 che con la Lotus 92 (che fu introdotta più tardi nella stagione). La Lotus 91, in particolare, soffriva di problemi di equilibrio e di instabilità, mentre la 92, pur migliorata, non riusciva a garantire un passo costante in gara.
Nonostante le difficoltà, Andretti mostrò il suo talento, ma la sua stagione fu segnata da una serie di ritiri e risultati deludenti. Il fatto che il 1982 fosse una delle stagioni più pericolose e imprevedibili della Formula 1 (a causa di numerosi incidenti e cambiamenti nel regolamento) non fece altro che aumentare la pressione sui piloti e sulle squadre.
Uno dei momenti più drammatici fu il Gran Premio di San Marino, quando Andretti fu coinvolto in un incidente con il compagno di squadra, Elio de Angelis, e si ritirò dalla gara. La Lotus, in generale, faticò a trovare la giusta messa a punto per le sue vetture, e Andretti non riuscì mai a salire sul podio in quell'anno. Nonostante ciò, fu uno dei piloti più rispettati nel paddock per la sua dedizione e il suo spirito competitivo.
A fine stagione, Andretti non riuscì a conquistare nemmeno una vittoria, ma la sua stagione con la Lotus rappresentò anche un periodo di adattamento difficile per il team, che avrebbe poi trovato un maggiore successo con altri piloti nei successivi anni.
Quindi, nel complesso, la stagione 1982 di Andretti fu deludente sotto il profilo dei risultati, ma non intaccò la sua fama come uno dei grandi del motorsport. La combinazione di una macchina non competitiva e di un ambiente instabile fece sì che il suo ritorno alla Lotus non fosse il coronamento della carriera che forse molti si aspettavano.
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In sintesi, finale triste in cui per due anni di fila Marione ha belle speranze, ma non sale mai sul gradino più alto del podio. :-/// Pazienza, non si può avere tutto nella vita, può consolarsi di essere stato pilota della Ferrari e della Lotus, invece di essere un bot che suggerisce alternate universe spacciandoli per realtà.


Ammetto di essere, in generale, abbastanza basita, non tanto dalle prime informazioni sbagliate, ma soprattutto dal fatto che, facendo le giuste domande (o quelle sbagliate?) fosse possibile allontanare ancora di più ChatGPT dalla realtà. L'AI è arrivata a inventarsi *totalmente* delle vicende mai accadute, rendendole tuttavia plausibili per chi non avesse idea di cosa fosse successo in Formula 1 in quegli anni, cadendo nella palese contraddizione solo quando nel 1981 Lauda aveva già vinto il titolo 1984.


venerdì 31 gennaio 2025

Quando le nuvole si sono radunate per Derek Daly

Ho chiesto all'AI: "Sintetizza il GP di Montecarlo 1980 raccontando tutti gli episodi salienti". Cosa potrebbe mai andare storto?
ChatGPT ha scritto:

+++ Il Gran Premio di Monaco 1980, disputato il 18 maggio, è stato uno degli eventi più memorabili nella storia della Formula 1 per le sue condizioni climatiche e gli imprevisti che hanno caratterizzato la gara.
La gara si svolse su un tracciato cittadino noto per la sua difficoltà, dove le nuvole si erano radunate sin dal mattino, creando un’atmosfera di incertezza. A causa della pioggia che cadde prima della gara, la partenza fu ritardata e si decise di partire dietro la safety car per i primi giri.
La gara iniziò con la Ferrari di Jody Scheckter che riuscì a mantenere la testa della corsa, ma non passò molto prima che il suo compagno di squadra, Gilles Villeneuve, fosse costretto al ritiro per un problema tecnico. La pioggia fece spesso il suo ritorno durante il Gran Premio, con diversi piloti che lottavano per mantenere il controllo delle loro vetture su un asfalto scivoloso
Il momento clou del GP di Monaco 1980 fu il duello tra il giovane Alan Jones, alla guida della Williams, e lo scatenato René Arnoux, che difendeva la sua posizione alla guida della Renault. I due si scambiarono diverse volte la posizione, ma alla fine fu Alan Jones a prevalere, nonostante qualche difficoltà nell’affrontare il tracciato bagnato.
Jones vinse la gara, un risultato che consolidò la sua leadership nel campionato mondiale. La vittoria di Williams a Monaco fu la prima nella storia del team, e Jones si aggiudicò il successo dopo una gara piena di imprevisti, segnata anche dai ritiri di altri contendenti come Carlos Reutemann e Nelson Piquet.
In sintesi, il GP di Monaco 1980 fu una gara ricca di sorprese, con condizioni meteorologiche variabili e un finale teso, che premiò la determinazione di Alan Jones e la costanza della Williams.
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Di fronte a una simile scena, con risultati totalmente alla cazzum, avrei dovuto cliccare sulla X in alto a destra, ma ammetto che di fronte alle nuvole che *si sono radunate* ho deciso di trollare l'AI al fine di chiederle di parlare di un episodio saliente.

Ho detto: "È stato tutto molto bello e realistico, potresti aggiungere anche un piccolo accenno all'incidente di Daly e alla reazione dello sponsor Candy?"
ChatGPT gli ha risposto, cambiando tra le altre cose anche il first name a Daly:

+++ Certo! Un altro episodio saliente del GP di Monaco 1980 fu l'incidente che coinvolse John Daly, il pilota britannico che correva per la scuderia Ensign. Daly, in una gara molto complicata e resa ancora più difficile dalle condizioni meteo, fu vittima di un incidente mentre stava tentando di completare il primo giro. La sua vettura si schiantò contro le barriere, causando il ritiro immediato dal Gran Premio.
Questo incidente ebbe una ripercussione anche fuori dalla pista, poiché il suo sponsor principale, la Candy, che supportava la Ensign, non prese affatto bene l’accaduto. La reazione fu particolarmente negativa, in quanto lo sponsor si aspettavano prestazioni migliori dalla squadra. Questo episodio contribuì a rendere ancora più difficile il rapporto tra la scuderia e i suoi sostenitori commerciali.
Nonostante il ritiro di Daly, il GP rimase un evento indimenticabile, segnato non solo da episodi tecnici e sportivi, ma anche da queste tensioni extra-pista, che contribuirono a rendere la giornata ancora più carica di emozioni.
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Niente, cosa dire? Non so se sia meglio scappare a gambe levate o apprezzare la poesia trash che ChatGPT riesce occasionalmente a regalare. Nel dubbio, in attesa di ricominciare a scrivere qualche seria - o meno seria - considerazione sul motorsport odierno, oppure vintage chi può dirlo, ho deciso di permettere all'AI di dare sfogo alla propria pazzia.


giovedì 30 gennaio 2025

L'AI depriva Rosberg della prima vittoria in Formula 1... ma lo fa in modo stylish!

Ci sono gare poco importanti, ovvero quelle in cui non corre la Ferrari. Al GP della Svizzera 1982 in cui Keke Rosberg ottenne la prima vittoria, di Ferrari al via della gara non ce n'erano.
Mi sono detta: anche se è una gara poco importante, ChatGPT saprà raccontarla? Devo dire che il risultato è stato simile a quello ottenuto chiedendo di raccontare le gare importanti... ovvero un'accozzaglia di cose senza senso.
Tenetevi forte, perché due Ferrari c'erano a random e non potete nemmeno immaginare che cosa sia passato per la "mente" dell'AI (al netto del fatto che non mi spiego come mai non si limiti a infilare a caso piloti almeno viventi all'epoca dei fatti)!

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Hai detto: Racconta gli eventi del GP della Svizzera 1982

ChatGPT ha detto:

Il Gran Premio della Svizzera 1982, che si svolse sul circuito del Dijon-Prenois, è stato un evento significativo nel campionato mondiale di Formula 1 di quell’anno, anche se non si trattava di una gara ufficiale in Svizzera, poiché nel 1955 il Paese aveva vietato le corse automobilistiche a causa di un incidente mortale avvenuto alla 24 Ore di Le Mans. La gara di Dijon-Prenois, che si trovava in Francia, fu quindi la "gara della Svizzera" del 1982.
La corsa, che si disputò il 1° agosto 1982, è ricordata soprattutto per le emozionanti battaglie tra i piloti e le sorprese che portarono a un risultato inaspettato. La vittoria andò a René Arnoux, che ottenne il suo primo successo con la Ferrari. La gara è particolarmente celebre per un emozionante duello tra Arnoux e il compagno di squadra Gilles Villeneuve.
I due piloti della Ferrari si scambiarono posizioni più volte durante gli ultimi giri, con Villeneuve che cercava in ogni modo di superare Arnoux, ma quest'ultimo riuscì a difendersi con grinta e determinazione, nonostante il pressing incessante. Questo duello rimase nella storia come uno dei più spettacolari della Formula 1.
Il Gran Premio del 1982 fu anche caratterizzato da una serie di incidenti e ritiri: molti piloti non riuscirono a completare la gara, tra cui il campione del mondo in carica Keke Rosberg e Niki Lauda. La gara si svolse sotto un clima teso, con una grande incertezza riguardo il risultato finale, soprattutto a causa della grande concorrenza tra i vari team e i continui colpi di scena.
Alla fine, Arnoux tagliò il traguardo al primo posto, seguito da Jean-Pierre Jarier su Osella e da Nelson Piquet su Brabham, che chiuse il podio. La vittoria di Arnoux rappresentò un'importante svolta nella sua carriera e consolidò la sua posizione come uno dei piloti di punta della Ferrari in quel periodo.

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Un duello Villeneuve (R.I.P) vs Arnoux messo alla cazzum tre anni dopo, un Arnoux in Ferrari in largo anticipo, un'Osella sul podio, ma soprattutto il ritiro del vincitore reale, tutto ciò è inspiegabile! Oltretutto anche la data non è corretta, ma direi di non preoccuparmi troppo per questo piccolo dettaglio!



mercoledì 29 gennaio 2025

Mika Hakkinen deprivato di una sua storica vittoria, secondo ChatGPT!

Ho chiesto a ChatGPT di raccontarmi gli eventi del GP del Belgio 2000 soffermandosi in particolare su Zonta. Il risultato è stato giusto leggermente inquietante.
La risposta dell'AI:

+++ Il Gran Premio del Belgio del 2000, corso a Spa-Francorchamps, è una gara che è passata alla storia, non solo per la vittoria di Michael Schumacher, ma anche per l'insolito e sfortunato ruolo di Ricardo Zonta.
Zonta, pilota brasiliano che all'epoca faceva parte della squadra Jordan, era un sostituto di Heinz-Harald Frentzen, che era stato licenziato dalla squadra prima della gara. Zonta, dunque, si trovò a correre una gara in una squadra che non conosceva molto bene e con poca esperienza in una Formula 1 di altissimo livello. La sua performance durante il weekend non fu esaltante, ma nonostante ciò, fece una notevole figura durante la gara.
In gara, Zonta si trovò al centro di un episodio che avrebbe segnato la sua carriera: mentre stava cercando di fare il suo massimo, venne coinvolto in un incidente proprio con il suo compagno di squadra, Jean Alesi. Nella parte finale della gara, Zonta, che stava cercando di evitare una serie di contatti per guadagnare posizioni, si trovò in una situazione difficile. Alla curva "Les Combes", Alesi cercò di superarlo ma entrambi finirono per toccarsi, danneggiando le vetture e costringendo Zonta al ritiro.
Nonostante la sfortuna e il ritiro, quel GP rimase uno dei momenti più memorabili della carriera di Zonta. La sua partecipazione a quella gara ha mostrato a molti che, seppur non fosse tra i top driver della griglia, aveva comunque il talento e la determinazione per affrontare la competizione ai massimi livelli. La sua carriera in Formula 1, purtroppo, non decollò mai completamente, ma quel GP rimane uno degli episodi più discussi in cui fu protagonista.
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martedì 28 gennaio 2025

Bellof is for kids, Senna is for real AI // il GP di Montecarlo 1984 raccontato da ChatGpt

Ho chiesto a ChatGPT: "Racconta gli eventi del GP di Montecarlo 1984".
L'AI ha le idee giusto leggermente confuse, sia su chi abbia conquistato la pole position (e su come sia possibile recuperare posizioni se si è sempre stati in testa) sia su cosa sia successo dopo la bandiera rossa:

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Il Gran Premio di Monaco del 1984, corso il 3 giugno, è stato uno degli eventi più iconici della storia della Formula 1, non solo per la sua estrema spettacolarità, ma anche per il dramma che ha caratterizzato la gara.
La corsa è stata vinta da Alain Prost della McLaren, ma la storia della giornata ruota attorno a una serie di eventi che hanno visto protagonisti diversi piloti.
Al via, la pole position era stata conquistata da Ayrton Senna, al suo debutto con la Toleman, una squadra di basso livello. La partenza ha visto Senna subito protagonista, dando vita a una delle sue performance più memorabili, nonostante le condizioni meteo particolarmente difficili: la pioggia ha reso il tracciato molto scivoloso. Senna ha mostrato un talento straordinario sotto la pioggia, guadagnando posizioni e mettendo in difficoltà anche piloti di squadre molto più forti.
Nel frattempo, i piloti di punta come Alain Prost (McLaren), Niki Lauda (McLaren) e Nelson Piquet (Brabham) hanno dovuto fare i conti con le difficili condizioni meteo e con il rischio di finire fuori strada, cosa che ha causato numerosi incidenti e ritiri.
La gara è stata interrotta dalla pioggia torrentiale, ma dopo una lunga pausa, è stata ripresa, con Prost che ha approfittato della sua esperienza e della performance stabile della McLaren per mettersi in testa. Tuttavia, l'evento che ha segnato maggiormente la gara è stato il clamoroso ritiro di Senna, che stava dominando la corsa quando, dopo il restart, ha avuto problemi meccanici e ha dovuto abbandonare la gara.
Alla fine, Alain Prost ha vinto la gara, con Niki Lauda che ha conquistato il secondo posto e Michele Alboreto (Ferrari) che ha completato il podio. Nonostante la vittoria di Prost, il vero trionfatore emotivo è stato Senna, la cui performance sulla pioggia lo ha consacrato come uno dei grandi talenti della Formula 1.
Questo GP è ricordato non solo per l'emozione e la qualità della guida sotto la pioggia, ma anche per il modo in cui ha segnato l'inizio di una carriera che avrebbe rivoluzionato la F1, con Senna che in seguito sarebbe diventato uno dei più grandi campioni della storia.

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In sintesi, scopriamo che se la gara fosse proseguita, Senna non l'avrebbe vinta, mentre in ogni caso Stefan Bellof non è mai esistito. :-PPPP


lunedì 27 gennaio 2025

Sentite come suonano le trombe, perché ChatGPT ci racconta il GP d'Europa 1999!

Ho chiesto a ChatGPT: "Racconta il GP d'Europa 1999 soffermandoti sui piloti che hanno avuto ritiri o altri problemi quando erano in testa o in buone posizioni."

La sua risposta è stata sorprendente... ha fatto perfino comparire Michael Schumacher in pista a random affinché potesse avere una foratura al posto del fratello.

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Il Gran Premio d'Europa del 1999, disputato sul circuito di Nürburgring, è stato un evento ricco di sorprese e drammi, soprattutto per quei piloti che si trovavano in posizioni di vertice, ma che sono stati costretti al ritiro o hanno avuto problemi che hanno compromesso le loro gare.

1. Mika Häkkinen (McLaren)
Häkkinen era uno dei favoriti per la vittoria. Dopo una partenza solida, si trovò al comando della gara, ma nel corso della corsa ebbe un problema tecnico. Una perdita di pressione nei pneumatici lo costrinse al ritiro al giro 28, proprio quando la vittoria sembrava a portata di mano. Questo fu un duro colpo per il finlandese, che stava cercando di allungare il suo vantaggio nel campionato mondiale.

2. Michael Schumacher (Ferrari)
Il pilota di casa, Michael Schumacher, stava dominando la gara e sembrava destinato a conquistare una vittoria importante davanti al suo pubblico. Tuttavia, al 35° giro, una foratura dovuta a un danno alla gomma, causato probabilmente da un contatto con la macchina di Eddie Irvine (compagno di squadra Ferrari), lo costrinse a rientrare ai box per una sosta non programmata. Questa sosta lo fece scivolare indietro nella classifica, minando la sua possibilità di vittoria. Nonostante il suo impegno, Schumacher non riuscì a recuperare e chiuse la gara solo al 3° posto, alle spalle di Heinz-Harald Frentzen e di David Coulthard.

3. David Coulthard (McLaren)
Coulthard fu uno degli altri protagonisti che, purtroppo, dovette ritirarsi. Dopo essere stato in buona posizione per il podio, al giro 40 dovette fermarsi a causa di un problema al motore della sua McLaren, mettendo fine alla sua gara e alla sua possibilità di ottenere un risultato positivo.

4. Eddie Irvine (Ferrari)
Irvine stava avendo una buona gara, ma al 43° giro, mentre si trovava in quarta posizione, un problema alla sospensione lo costrinse a un ritiro prematuro, vanificando un possibile risultato positivo per lui e per la Ferrari.

5. Giancarlo Fisichella (Benetton)
Fisichella stava correndo una gara solida in posizioni di testa, ma al giro 55, quando sembrava poter ottenere punti importanti, la sua Benetton si fermò a causa di un problema al motore. Anche lui dovette abbandonare la gara, nonostante una performance inizialmente promettente.

In definitiva, questo Gran Premio d'Europa del 1999 è stato segnato da numerosi ritiri e problemi meccanici che hanno condizionato le sorti della gara. Alla fine, a prevalere fu Heinz-Harald Frentzen, che colse la sua unica vittoria in carriera con la Jordan, seguita da un sorprendente Giancarlo Fisichella in seconda posizione, nonostante il suo ritiro precedente.

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Go home, you're drunk. Capisco i risultati alla cazzum, ma almeno coerenza interna non guasterebbe!

mercoledì 22 gennaio 2025

È più eccitante un Hamilton in tuta rossa oggi che cento Hamilton nudi domani

Oggi Lewis Hamilton è sceso in pista per la prima volta con la Ferrari, dopo che ieri sera per la prima volta veniva condivisa una sua foto in tuta rossa, anziché il solito fotomontaggio o la solita immagine ottenuta tramite AI. Ovviamente, come è giusto che sia, il fatto ha catturato l'attenzione della stampa, degli addetti ai lavori e dei tifosi... l'impressione, però, è che si stia perdendo totalmente il lume della ragione.
Orde di ferraristi si comportano come se l'arrivo di Hamilton in Ferrari coincida con la nascita della Ferrari stessa, ovviamente con grande disappunto dei fan di Leclerc, che invece sostengono come tutto sia iniziato con Charles. In sintesi: sembra che si stia lavorando per rendere il ferrarista medio un individuo non tanto più senziente del leclerchino, il che spana la strada a un'imminente scontro tra lati della tifoseria. Una buona parte dei tifosi si comportano come se fossero sessualmente eccitati dal vedere un pilota come Hamilton indossare la tuta rossa e si comportano esattamente come se fossero invece di fronte a Lewis con quelle mutande rosse che mettevano in risalto il pacco in uno scatto fotografico per Tommy Hilfiger dell'epoca in cui non portava ancora le treccine. Ma questo è niente, perché ho visto anche qualcosa di agghiacciante.

C'era una foto di LH affiancata a quella di Michael Schumacher e la didascalia affermava che non vi fosse alcuna differenza in quanto entrambi sette volte campioni del mondo. Il discorso filerebbe liscio, se a farlo fosse chi non tifa e non ha mai tifato Ferrari, o se non si parlasse nella prospettiva ferrarista. A me pare che ci sia una grossa differenza tra le due situazioni: se Schumacher di sette titoli ne ha vinti cinque con la Ferrari, Hamilton li ha vinti prima. Di conseguenza, mentre una parte abbondante dei successi di Schumacher erano successi della Ferrari, al momento attuale le vittorie di Hamilton corrispondono agli INSUCCESSI della Rossa.
I titoli di Hamilton sono iniziati dal 2008 in poi, quando la Ferrari non vince il titolo piloti dal 2007. Corrispondono interamente a stagioni in cui la Ferrari o ha perso o era irrilevante, nonché ad anni di delusioni che sono ancora lì e non saranno cancellati dal fatto che il Sir sia sceso in pista al volante di una vettura rossa. Considero i titoli di uguale spessore indipendentemente dalla squadra con cui sono stati vinti, ma appunto, quelli di sono legati indissolubilmente al fatto che la Ferrari o fosse irrilevante o sia uscita perdente dagli scontri per il titolo.

Più ci penso e più mi chiedo come sia possibile che ci siano tifosi ferraristi che si comportano come se fossero felici che la Ferrari non vinca il titolo piloti dal 2007, perché vedere Hamilton vincere con la McLaren o letteralmente collezionare titoli con la Mercedes sembra essere divenuto improvvisamente l'obiettivo più importante per un ferrarista.
Non sarebbe stato forse più auspicabile che Lewis arrivasse a Maranello con qualche titolo in meno, ma che i mondiali a lui mancanti fossero finiti in mano ai piloti Ferrari di un tempo? Tanto il numero dei titoli è solo un numero, oggi sono tutte celebrazioni, ma avere vinto sette titoli anziché che ne so, un numero a caso tipo quattro, sarà davvero così fondamentale, quando Hamilton verrà messo da parte a contemplare le rane che gracidano in uno stagno come se fosse un Sebastian Vettel qualsiasi?
Aggiungo una cosa: non ricordo tifosi della Mercedes che, con il membro eretto al vento, nel 2010 autoproclamassero come appartenenti alla Mercedes i titoli vinti da Schumacher in Benetton e Ferrari. È pur vero che quindici anni fa c'era una maggiore attenzione al mostrarsi agli occhi degli altri come individui senzienti, rispetto a quanta ce ne sia ora, ma la tifoseria non starà rasentando il rischio di coprirsi di ridicolo?


Le foto di Hamilton con la tuta rossa (e il casco giallo Modena?) sono screenshot di un video pubblicato dalla Ferrari nella mattinata odierna. La foto del suo pacco in bella mostra è quella pubblicità che ho menzionato in corso d'opera.