Commento al Gran
Premio della Cina: 18 Aprile 2010
Eccoci di nuovo a Shanghai. Uno scenario su cui la F1 si
è affacciata di recente. Da quel weekend che terminava il 26 settembre 2004, il
giorno in cui Barrichello ottenne l'ultima vittoria con la Ferrari, quella che
per anni e anni pensammo che sarebbe stata la sua ultima vittoria e quando la
BrawnGP era ancora lontana. Shanghai, il circuito che nel 2005 chiuse la
stagione, con la prima vittoria di Alonso dopo il titolo mondiale. Shanghai,
che nel 2006 ospitò l'ultima vittoria con la Ferrari di Michael Schumacher (o
l'ultima in totale?) che nelle foto del giornale era pettinato con un crestino.
Shanghai, la pista su cui nel 2007 a Hamilton bastavano pochissimi punti per
ottenere il titolo mondiale, che se avesse rinunciato alla vittoria, si fosse
fatto sorpassare anziché starsene in pista a logorare le gomme come un
qualsiasi Glock di turno, avrebbe ottenuto i punti che gli servivano per
diventare campione del mondo con un anno d'anticipo. Shanghai, il luogo che nel
2008 non passò alla storia semplicemente perché non accadde nulla di
particolare. Vinse Hamilton, comunque, se non sbaglio. Shanghai, che nel 2009
fu spostato ad aprile anziché settembre-ottobre e che vide la prima vittoria
della RedBull, con Vettel (che già aveva vinto comunque una gara con la Toro
Rosso).
Siamo tornati a Shanghai e quest'anno le polemiche non
hanno ancora preso il sopravvento. Dopo Shanghai ci saranno tre settimane di
stop. Ma intanto godiamoci il GP di Shanghai, ubichiamo le nostre menti nel
mondo dei motori e addentriamoci nel labirinto motoristico di questo commento.
Le prime prove libere del venerdì hanno girato a favore
di Button. Alonso ha fuso un altro motore, stavolta già usurato. Sulla Toro
Rosso di Buemi si è rotta improvvisamente una sospensione facendo staccare
entrambe le ruote anteriori mentre andava circa a 300 km orari. Fortunatamente
quelle ruote vaganti non hanno fatto danni. La seconda sessione di libere ha
visto il miglior tempo di Hamilton, seguito da Rosberg e dai rispettivi
compagni di squadra. E nella terza del sabato il miglior tempo l'hanno ottenuto
le RedBull.
Si passa quindi alle qualifiche, che però non ho visto.
Siamo quindi a quota quattro GP in cui non ho visto ancora una sola qualifica
completa. Di quello del Bahrein però ho visto almeno la Q1 e di quello della
Malesia fino alla prima parte della Q2.
Ma niente paura, ci pensa il televideo ad aggiornare noi
appassionati che non siamo riusciti a vederci le qualifiche. E ora allego la
griglia di partenza:
1^fila: 1° Sebastian Vettel (Redbull), 2° Mark Webber
(Redbull)
2^fila: 3° Fernando Alonso (Ferrari), 4° Nico Rosberg
(Mercedes)
3^fila:
5° Jenson Button (Mclaren), 6° Lewis Hamilton (Mclaren)
4^fila: 7° Felipe Massa (Ferrari), 8° Robert Kubica
(Renault)
5^fila:
9° Michael Schumacher (Mercedes), 10° Adrian Sutil (Force India)
6^fila: 11° Rubens Barrichello (Williams), 12° Jaime
Alguersuari (Toro Rosso)
7^fila: 13° Sebastien Buemi (Toro Rosso), 14° Vitalij
Petrov (Renault)
8^fila:
15° Kamuy Kobayashi (Sauber), 16° Nico Hulkenberg (Williams)
9^fila: 17° Pedro De La Rosa (Sauber), 18° Tonio Liuzzi
(Force India)
10^fila: 19° Jarno Trulli (Lotus), 20° Timo Glock
(Virgin)
11^fila: 21° Heikki Kovalainen (Lotus), 22° Lucas Di
Grassi (Virgin)
12^fila: 23° Bruno Senna (Hispania), 24° Karun Chandhok
(Hispania)
Ma Bruno Senna è abbonato alla 23^posizione in
qualifica?!?!?!?! Su 4 gare, 4 volte ha ottenuto quel risultato... altro che il
3° posto in gara di Raikkonen!!! qui la cosa inizia a diventare ripetitiva. E
Chandhok è sempre ultimo... cosa che è accaduta sempre in qualifica a parte la
volta scorsa in cui il compagno di squadra era finito per i campi e Di Grassi
non si era nemmeno qualificato e quindi almeno quei due ce li aveva dietro.
Erano le 9,00 del mattino in Italia quando l'universo
motoristico ha aperto le menti degli appassionati. La prima notizia degna di
spicco e di rilievo è stata che Glock e Di Grassi non avrebbero preso parte
alla gara perché evidentemente le loro due Virgin cadevano a pezzi, il che di
per sé non era certo una novità. E se dopo Di Grassi è stato mandato in pista a
fare qualche giro, non si sa bene né come, né quando, Glock proprio non ha
preso parte alla gara. E in una gara in cui la maggior parte dei piloti hanno
avuto problemi di gomme, Glock ci sarebbe stato veramente bene.
Three...
two... one... it's the final countdown! Three, two, one, GOOOOOOOOO!!!!!
Sotto voci che parlavano a raffica, si sono accese le luci verdi e le vetture
sono partite. Quella di Alonso, per partire, non aveva aspettato che si
accendessero le luci verdi. È saltato immediatamente in testa, per poi parlare
con i meccanici via radio e dichiarando fin da subito che la partenza era
anticipata. Ma vediamo di rendere un po' più colorita la conversazione tra
Alonso e il suo box. "Oh, no, che palle, sono partito in anticipo, mi
beccherò senza dubbio un drive through e i ferraristi che mi amano da sempre
scoppieranno a piangere dalla disperazione, affogheranno tra le loro stesse
lacrime e moriranno tutti!" "E a te che te ne frega? Impegnati,
torero, siamo tutti sicuri che in questa gara sarai esemplare. Anzi, sarai un
esemplare in via d'estinzione: quello di pilota che può combinare tutti i danni
che vuole senza essere minimamente criticato." "Che onore, pensavo
che la cosa spettasse a Hamilton!" "Oh, no, figurati, quello verrà
criticato in abbondanza!"
Alonso è passato in testa, dicevo, e anche Webber ha
superato Vettel che precipita istantaneamente nella "maledizione della
pole": chi parte in pole position non vince. Accadde per parecchie gare,
tra il GP d'Ungheria del 1999 e il GP del Canada del 2000, che il pilota che
partiva in pole non vincesse. E ora siamo sul punto di rivedere qualcosa del
genere. Il canguro australiano sfrecciava verso rosei orizzonti, ma non sapeva
che... Una voce lo ha avvertito: "Mark, unico e inimitabile genio, è il
gufo di Interlagos che ti parla. Ti avverto che non arriverai più che ottavo in
questa gara e che il mio coetaneo starà davanti a te di oltre una
posizione!" Vettel: "Il tuo coetaneo? In che anno sei nato?" Il
gufo: "Ti confesso che sono nato nel 1986, non nel 1987 come te."
Webber: "Scusa, quindi tu hai 24 anni? Non sapevo che un gufo vivesse così
tanto." Il gufo: "Ti confesso che io sono immortale. Scherzavo quando
dicevo che sono nato nel 1986. Io sono nato secoli e secoli fa all'epoca di
Zeus e Afrodite, sono uno degli dei dell'Olimpo do Brasil!" Alla vista
della confessione del gufo di Interlagos tutti applaudono a tutto spiano.
Mentre nelle retrovie un non specificato problema tecnico
fa vagare Liuzzi in testacoda e la sua gara termina addosso alla Toro Rosso di
Buemi e alla Sauber di Kobayashi. Il che potrebbe essere in un certo senso un
contributo alla Sauber: finendo out proprio allo start, una fumata di motore
mancata. Quello di De La Rosa è andato out con una bianca fumata dopo pochi
giri, molto probabilmente anche quello di Koby avrebbe fatto la stessa fine. Safety car. Safety car. Safety car.
Spazzini che spazzavano la pista. Safety car, safety car, safety car. E
il caos. Dato che tutti erano partiti con le intermedie, o almeno quasi tutti,
e sulla pista di Shanghai il meteo era un'eterna partita a shanghai, alcuni si
sono recati nel frattempo ai box a cambiare gomme, dato che smetteva di
gocciolare quel po' di pioggia che c'era prima.
Al box Mercedes tenevano in mano un mazzo di carte. C'era
da giocare quella giusta. E qual era quella giusta? Tutto il team stava a
confronto... "Che ne dite se Nico lo richiamiamo a montare le gomme slick
o andiamo a comprargli un libro di ricette?" "Niente pit-stop per Nico!"
"Come meccanici della Mercedes ci ribelliamo. Abbiamo il desiderio
impellente di dedicarsi al cambio gomme convulsivo. È una necessità di
vita." "Bene, il problema si risolve così: i cambi gomme che dovremmo
fare sulla vettura di Rosberg, li facciamo tutti sulla vettura di
Schumacher." La proposta viene accettata con successo, esultando a tutto
spiano e con un'eccellente desiderio di dimostrare la potenza della grigia
Mercedes. Così Rosberg si invola verso le zone alte, a parte la safety car, sta
davanti a tutti. Schumacher rientra ai box e gli montano le slick. Dopo qualche
giro gli rimonteranno le intermedie. E come lui tanti altri. Mentre Rosberg sta
davanti. Davanti, seguito da Button. Nel frattempo Alonso viene condannato a
scontare un drive through a causa della partenza anticipata.
Nel giro dei cambi gomme convulsivi a cui tutti si stanno
dedicando, ecco che Vettel e Hamilton, tentano a spazzarsi via a vicenda
all'ingresso della pit-lane. Vettel sembra rallentare Hamilton al momento in
cui si gettano al di fuori del box, mentre all'uscita della pit-lane sembra
essere Hamilton a tentare di spazzare via Vettel. Ma nell'ora che seguirà, sarà
solo e soltanto Hamilton a beccarsi le critiche di uno staff Rai sorpreso che
non sia stato penalizzato.
In pista regna il caos. Beh, dai, non esageriamo. L'unica
cosa che capisco è che non sto capendo un'acca di come stanno le posizioni e
che Kovalainen per un certo tratto di gara, condizionato dal non avere
effettuato alcun pit stop, ha avuto l'onore di destreggiarsi per due o tre giri
nella top ten.
Intanto sentiamo una conversazione di Schumacher via
radio col box Mercedes. Si lamenta che le condizioni dell'asfalto cambiano e
che lui ha ingiustamente e indecorosamente le intermedie (o qualunque altro
tipo di gomme avesse). Conversazione che renderò più colorita. "Non è
possibile che devo restare in pista sulle intermedie! Le logorerò come Glock,
senza ombra di dubbio. Perfino sul mio furgoncino che uso quando vado a fare
l'antennista e il giardiniere ho delle gomme migliori!" "Non vedi che
Rosberg con le stesse gomme è in testa alla gara?" "I miei occhi sono
allergici a questo tipo di visioni. Mi dispiace, ma non vedo Rosberg. E devo
cambiare gomme, perdendo ulteriormente terreno." "Ma neanche se ti
metti a piangere come una fontana!" "Per chi mi avete preso, per
Barry? Vi dico che devo cambiare gomme!" "E noi ti diciamo che non
devi rompere i coglioni!”
La parte centrale della gara è animata da Hamilton, il
principe del caos. Sorpassa vetture a ripetizione, o almeno così pare, ma come
al solito capita un casino del trentadue e intanto Button sfugge, sfugge,
sfugge, e a metà gara arriverà addirittura a prendere Rosberg e a lasciarselo
alle spalle... Ne sono quasi contenta. Button è uno che ha iniziato a correre
con una Williams scarsa, è passato a una Benetton ancora più scarsa, si è fatto
un anno alla Renault ed è stato scaricato per finire alla B.A.R., si è fatto
anni su una B.A.R. che non andava mai oltre il secondo posto, è stato su una
Honda scarsa su cui ha vinto la famosa gara degli occhi strabuzzati e poi più,
è stato sulla Honda in versione carretta e poi si è fatto un anno da divinità
ultraterrena della Brawn GP. Ha vinto gare in cui non poteva non vincere e non
ha concluso nulla in tutte le altre. È arrivato in Mclaren, si sta confrontando
con quello che molti vedono come il miglior pilota di oggi (Hamilton). E se
Button, il "paracarro" (come diceva Briatore), ogni tanto batte
Hamilton, sulle mie labbra compare un sorriso che arriva a scoprire anche i
denti del giudizio.
Al ventesimo giro i due ferraristi vengono
inspiegabilmente richiamati contemporaneamente ai box per il cambio gomme. Pare
che stia iniziando a piovere e che loro abbiano ancora le slick (ma non ci sto
capendo più niente: avevano tutti le slick o tutti le intermedie? va beh, non
ha importanza...). Nel frattempo erano precipitati a metà classifica a causa
del caos iniziale. All'ingresso della corsia dei box, ecco che Alonso con una
manovra che fa sobbalzare Domenicali sulla sedia sorpassa Massa andando a
rischiare uno schianto degno di nota, che se ci fosse stato avrebbe fatto
morire d'infarto almeno il 10% dei tifosi della Rossa. Ecco che Alonso arriva
per primo ai box e parte per primo, con Massa che nel frattempo sta dietro ad
aspettare che abbiano finito davanti. E qui arriva la mia decisione di bocciare
categoricamente la Rossa, Alonso compreso, e graziando per un pelo Massa dalla
bocciatura (rimandato al prossimo GP) per il semplice fatto che durante tutta la
durata della gara non ha concluso niente. E il non avere fatto niente, almeno
gli ha permesso di non andare in giro a fare danni. A proposito, prevedevo che
Massa scatenasse polemiche infiammate e che insultasse Alonso davanti a mezzo
mondo, a fine gara, ma a quanto pare non ha fatto nulla di tutto ciò. Peccato:
StudioSport è da sempre alla ricerca di tali eventi.
Dov'ero prima? Ah, già, a Hamilton, che ha animato con i
suoi sorpassi la parte centrale della gara. C'era qualcun altro che si stava
dedicando non a effettuare sorpassi, ma a farsi sorpassare. Suppongo che stesse
mostrando le proprie doti per candidarsi al ruolo di renna in letargo ufficiale
della Formula 1. Stava anche mostrando il suo curriculum al pianeta di tali
renne: "Mi chiamo Michael, sono nato da talmente tanto tempo che non mi
ricordo quanti anni ho, forse 15, forse 70, o qualcosa di compreso tra i 15 e i
70. Ho ottenuto 68 pole position, 91 vittorie, 7 titoli mondiali, ho perso
un’altra buona quantità di titoli mondiali, ho buttato fuori circa duecento o
trecento avversari, mi sono buttato fuori altrettante volte mentre tentavo di
buttare fuori degli avversari, sono stato a stretto contatto con Eddie Jordan,
Flavio Briatore e Jean Todt, ora il mio datore di lavoro è quell'uomo magro e longilineo
che è Norbert Haug. Sono un tipo piuttosto atletico, riesco a saltare ad
altezze esagerate senza inciampare e cadere a terra, ma del resto cado già
abbastanza quando salgo in moto. Mi candido ufficialmente per diventare la
nuova renna in letargo della Formula 1." La risposta non è delle migliori:
"Ma quale renna in letargo! Sei finlandese, tu? NO! E allora accontentati
dell'unico ruolo che ti può spettare... Da oggi in poi ti chiamerai wurstel
arrostito!" E come un wurstel arrostito il pilota in questione condurrà il
resto della gara. Avendo anche l'onore di trovarsi nei pressi di Chandhok
doppiato che andava in testacoda ma che poi si re-immetteva in traiettoria.
Intanto Sutil stava perdendo terreno. Figurarci che, a
parte Schumacher, tutti riuscivano agevolmente a superarlo. Così è iniziato il
suo declino. Dietro a Schumacher ai margini della zona punti, c'era Barrichello
(l'unico che non è riuscito a sorpassare Schumacher, guarda caso) e poi Massa.
Ma analizziamo le cose come si deve...
Sutil: "Yeppa yeppa yeppa! da quando non c'è più
Kimi sto riuscendo a completare la maggior parte delle gare, mi resta solo da
salire sul gradino più alto del podio con una bottiglia di spumante tra le
mani... ma conserverò un po' di quel prezioso liquido, cercherò Kimi perfino in
capo al mondo, gli rovescerò il liquido rimanente sui suoi capelli lunghi da
hippy e poi lo prenderò a bottigliate! Cosa vuoi da me, wurstel arrostito? Ti
credi di essere così fenomenale? A me non pare, l'unico che riesci a battere è
Nonno Rubinho!" Barry: "Noooooooo! che delusione! dopo avere sentito
una cosa del genere non farò altro che scoppiare a piangere e restarmene con le
lacrime agli occhi per almeno due o tre settimane." Sutil: "Veramente
queste cose le posso fare soltanto io quando vengo tamponato mentre ero tra le
prime posizioni!" Schu: "No, anch'io in conferenza stampa posso
mettermi a piangere come una fontana!" Barry: "Che peccato che non
c'ero io a quella conferenza stampa di dieci anni fa, avrei potuto aiutarti ad
allagare tutta la zona!" Sutil: "Sentite, ma perché non ve ne andate
in un centro anziani insieme a Nonno David e a Nonno Jacques? Là potrete
destreggiarvi a misurare le dimensioni della mascella quadrata di Nonno David e
ascoltare il talento canoro di Nonno Jacques!" Massa: "Come ti
permetti di dire queste cose, pianista? Schu e Barry sono i miei migliori amici
e non permetto a nessuno di criticarli!" Interviene Alonso: "Le tue
parole mi deludono, Feliiii pensavo di essere io il tuo migliore amico!"
Massa: "Ma certo Ferniiii, ma in abbinato a questi due anziani qui! Vorrei
tanto che facessimo parte tutti e quattro dello stesso team!" Schu:
"E in questo ipotetico team Barry sarebbe il più scarso!" Barry:
"Come ti permetti di definirmi scarso? Io sono un fenomeno!" Massa:
"Vi adoro!" Il gufo di Interlagos: "Yeppa yeppa! Yeppa yeppa!
Yeppa yeppa!" La lepre che stava per essere investita da Raikkonen a
Silverstone anni fa: "popopopopopopopopopo popopopopopopo, siamo i
campioni del mondo, popopopopopopopo!"
E dopo questa conversazione di spicco, Barry viene
superato da Massa mentre Schumacher rientra ai box a cambiare gomme.
Successivamente anche altri cambiano le gomme, mettono le intermedie, pare che
stia piovendo a Shanghai.
Le fasi successive vedono Alonso che era ormai negli
scarichi a Kubica e che tra un pit stop e l'altro si è ritrovato davanti. È
alle spalle di Rosberg e potrebbe sorpassarlo da un momento all'altro, secondo
lo spassionato parere dello staff Rai. Staff Rai che nota come anche
Alguersuari, in zona punti virtuale, abbia fatto un costante miglioramento. Il
tempo di dirlo cinque o sei volte, e poi Jaime viene superato da Schumacher,
Petrov, Massa, Sutil, forse pure da Barrichello... poi finisce contro un
doppiato a cui regala metà della propria ala anteriore, si invola verso i box,
sostituisce il pezzo danneggiato e riprende la propria gara ben lontano dalla
zona punti.
Gli ultimi giri sono bollenti. A scottare sono le gomme.
Mentre Hamilton ha già logorato le sue da tempo immemorabile e ha dovuto
frenare la propria rimonta su Button, ecco che anche Button si ritrova in pista
con gomme quasi inservibili. Alla fine Hamilton recupera su di lui fino a un
secondo di distacco circa. Ma Button resta in testa. E ciò mi soddisfa.
Dopotutto quando i piloti snobbati vincono io mi sono sempre divertita, e che
ragione avrei per non divertirmi anche stavolta? Chi se ne frega se Button è in
testa alla classifica e non è il mio pilota preferito?
Anche Alonso inizia ad avere qualche problema di gomme e
inizia a perdere da Rosberg che lo precede. Mentre quello che le gomme ce le ha
più logore di tutti è Schumacher, tanto che a pochi giri dalla fine gira sugli
stessi tempi di Senna sulla Hispania Racing. Tutti lo superano, uno dietro
l'altro. Tra cui Petrov. Poi Webber. E infine, quando mancano due giri alla
fine o giù di lì, anche Massa lo passa. Schumacher finisce a vagare per i prati
e poi rientra in pista, tenendosi stretto l'ultimo punto. Ultimo punto che
sarebbe probabilmente sfuggito se la gara fosse durata due o tre giri in più.
Veniamo a riassumere il risultato: 1) Jenson Button
(Mclaren), 2) Lewis Hamilton (Mclaren), 3) Nico Rosberg (Mercedes), 4) Fernando
Alonso (Ferrari), 5) Robert Kubica (Renault), 6) Sebastian Vettel (Redbull), 7)
Vitalij Petrov (Renault), 8) Mark Webber (Redbull), 9) Felipe Massa (Ferrari),
10) Michael Schumacher (Mercedes), 11) Adrian Sutil (Force India), 12) Rubens
Barrichello (Williams), 13) Jaime Alguersuari (Toro Rosso), 14) Heikki
Kovalainen (Lotus), 15) Nico Hulkenberg (Williams), 16) Bruno Senna (Hispania),
17) Karun Chandhok (Hispania), RIT. Jarno Trulli (Lotus), RIT. Lucas Di Grassi
(Virgin), RIT. Pedro De La Rosa (Sauber), RIT. Sebastien Buemi (Toro Rosso),
RIT. Kamuy Kobayashi (Sauber), RIT. Vitantonio Liuzzi (Force India), DNS. Timo
Glock (Virgin).
Le pagelle:
MCLAREN: promossa a pieni voti.
Doppiette non se ne vedevano dal settembre del 2007
(nonostante l'ottima annata 2008, vorrei ricordare) e per giunta in questa gara
i due piloti partivano entrambi dalla terza fila.
BUTTON: promosso.
Non mi sognerei mai di dire che è un grande campione, ma
oggi ha dimostrato ancora una volta che, se la situazione è così gentile da
mettergli la vittoria su un piatto d'argento, lui se la tiene ben stretta. Zero
azioni eccezionali, zero spettacolo, certo. Ma la classifica non si basa
soltanto su questo.
HAMILTON: rimandato.
Senza ombra di dubbio ha dato spettacolo e si è messo in
mostra, specie nella manovra nella corsia dei box con Vettel come
co-protagonista. Ma sta di fatto che dopo quattro gare lo snobbato compagno di
box gli ha già rifilato un 2 a 0.
MERCEDES: promossa.
A parte il punto dolente a cui passerò tra un attimo, è
riuscita a conquistare il secondo podio consecutivo, poco importa se è svanita
ogni possibilità di vittoria. Per il momento è in linea con la definizione di
"quarta forza del mondiale".
SCHUMACHER: bocciato.
Ha dato spettacolo, dando vita a numerosi sorpassi. In
cui però erano quasi sempre gli altri che lo sorpassavano. Ehi, Michael, se ci
sei batti un colpo!!!
ROSBERG: promosso.
Volendo poteva vincere, ma è inutile dire che la Mercedes
era senza dubbio più lenta della Mclaren. Il suo terzo posto, tenendosi dietro
per un certo tratto di gara uno scatenato Alonso, non è certo da buttare via.
REDBULL: rimandata.
Aveva le prime due posizioni in mano, ma poi nel caos dei
cambi gomme ha buttato al vento tutto ciò che di buono aveva ottenuto al
sabato.
VETTEL: rimandato.
Fin dalla partenza non ha dato il massimo del suo
potenziale. Nella manovra con Hamilton già citata, poi, ci ha messo la sua
parte. Non è stata certo la sua gara migliore.
WEBBER: rimandato.
Buono lo scatto in partenza che gli ha permesso di
superare il compagno di squadra, anche se la cosa è durata poco. Come il
compagno, anche lui è precipitato indietro e non ha certo mostrato grandi cose.
FERRARI: bocciata.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, a mio parere,
è stata richiamare entrambi i piloti a fare il cambio gomme contemporaneamente,
ipoteticamente necessario a causa delle avverse condizioni meteo. Potevano
farli tranquillamente uno un giro e l'altro il giro dopo, dato che a rientrare
subito sono stati quelli che erano più indietro, e che indietro sono comunque
rimasti!
MASSA: rimandato.
Gli sono bastati cinque minuti per rendersi completamente
invisibile, tranne che in rare occasioni. Più che rimandato, il termine
opportuno potrebbe essere disperso.
ALONSO: bocciato.
Parte con un anticipo tale che solo Mazzoni e company
sembrano non accorgersene. Il suo sorpasso su Massa all'ingresso della corsia
dei box, che fa saltare Domenicali sulla sedia, è la manovra della
disperazione. Senza dubbio ha fatto gare migliori.
WILLIAMS: rimandata.
La si è vista poco, a parte per i pit-stop di Hulkenberg.
Siamo in attesa di vedere qualcosa.
BARRICHELLO: rimandato.
Ha fatto indubbiamente gare migliori, ma il mezzo di cui
dispone non è un granché.
HULKENBERG: non giudicabile.
Non mi sono neanche resa conto che fosse in pista.
RENAULT: promossa a pieni voti.
Ricordiamo tutti com'era la Renault dell'anno scorso.
Dopo l'Australia ho pensato che il risultato fosse una casualità. Dopo la
Malesia ho iniziato a ripensarci. Dopo questa gara non mi resta che dedurre che
non si trattava di caso. L'era del declino sembra alle spalle.
KUBICA: promosso.
Un nuovo risultato piuttosto accettabile. Specie
considerando quali fossero le aspettative a inizio stagione.
PETROV: promosso.
Non solo è arrivato in top ten (in gara), ma si è anche
scatenato con una serie incredibile di sorpassi.
FORCE INDIA: rimandata.
Il miglioramento rispetto alla scorsa stagione si vede,
ma in confronto alle gare scorse si è visto un certo decadimento.
SUTIL: rimandato.
Fino a metà gara se la cavava piuttosto bene. Il tempo di
un ulteriore cambio gomme ed è sparito lentamente nel dimenticatoio.
LIUZZI: non giudicabile.
Allo start finisce incidentato per un non meglio
specificabile problema tecnico.
TORO ROSSO: bocciata.
Non tanto per la gara, ma per l'episodio delle libere 1
di venerdì. Le due ruote che si sono improvvisamente staccate dalla vettura di
Buemi potevano fare danni seri.
BUEMI: non giudicabile.
Se azzecca o non azzecca il via non faccio in tempo ad
accorgermene, la malandata Force India di Liuzzi lo spazza via.
ALGUERSUARI: rimandato.
Tra gli elogi dello staff Rai al gran completo, tutto
sembra andare bene. Fino al momento in cui la sua ala anteriore si distrugge
dopo un non meglio specificato contatto con un doppiato. Da quel momento la
gara è in discesa.
LOTUS: rimandata.
Tra i team debuttanti sembra essere quello con le
prestazioni migliori. Migliori degli altri, ma non migliore di se stesso nelle
gare precedenti. Staremo a vedere.
TRULLI: rimandato.
Dopo poco finisce nel dimenticatoio e si ritira per
imprecisati problemi.
KOVALAINEN: promosso.
Parte dalle retrovie, per una serie di fortuiti casi si
ritrova in top ten e successivamente riprecipita nelle retrovie. In pratica
quello che faceva l'anno scorso con la McLaren. Promosso perché perlomeno
quest'anno ha la scusante del disporre di un mezzo che prende 6 secondi al
giro.
HISPANIA: rimandata.
Se andiamo a vedere il numero di vetture portare al
traguardo dall'inizio della stagione, va a eguagliare la Lotus. Per la seconda
gara consecutiva porta entrambe le vetture al traguardo.
CHANDHOK: bocciato.
Le uniche volte che l'hanno inquadrato sono state quelle
in cui è stato doppiato. In un'occasione ci hanno mostrato un suo testacoda. Ma
dopotutto è l'unico dei deb che hanno tagliato il traguardo per tre gare
consecutive, mi verrebbe da dire... Sì, ma ha finito la gara doppiato di 4
giri, distaccato di 2 giri dal suo compagno di squadra.
SENNA: rimandato.
Solo la grafica indicava la sua presenza, dato che non è
stato inquadrato nemmeno una volta. Ma il suo distacco dal leader era di 2
giri, non di 4 come è capitato a Chandhok.
SAUBER: bocciata.
Su quattro gare hanno portato una vettura al termine, e
di sicuro non oggi. Dopo due motori out la scorsa gara, stavolta De La Rosa ha
subito la stessa sorte. C'è da chiedersi se il motore dell'altra Sauber avesse
retto.
DE LA ROSA: non giudicabile.
Il motore decide di abbandonarlo agli inizi.
KOBAYASHI: non giudicabile.
Si ritrova coinvolto nel contatto al via ed è subito
fuori.
VIRGIN: bocciata.
A che cosa gli serve girare un secondo più veloci della
Hispania, se la Hispania almeno arriva in fondo e loro no?
GLOCK: non giudicabile.
Non è nemmeno sulla griglia di partenza.
DI GRASSI: non giudicabile.
Anche lui era annunciato come non presente sulla griglia
di partenza. Finisce per fare qualche giro, non si sa bene in quali
circostanze.
Prima ancora che alcuni piloti e alcuni team, tuttavia,
trovo piuttosto deludente il servizio di StudioSport visto lunedì 19. Passi che
commentino il fatto che Alonso ha più punti di Massa dicendo che la Ferrari ha
davanti in classifica il pilota giusto. Passi che elogino Alonso per la gara
che ha condotto nonostante si fosse beccato una penalità già allo spegnimento
dei semafori. Passi che si siano dimenticati che fino a dieci giorni fa
elogiavano Massa a tutto andare. Passi che diano come unici voti a tutti degli
8 o dei 4, senza mezze misure. Passi che dicano che nessuno avrebbe mai
scommesso di vedere Rosberg al secondo posto in classifica, dopo che è stato
elogiato per anni e anni anche quando concludeva poco e niente. Ma dire che
alla McLaren hanno problemi perché hanno in testa alla classifica il pilota
sbagliato mi pare veramente un'esagerazione. Quante gare ha vinto Hamilton
quest'anno? 0. E Button? 2. Non è certo il pilota più forte di sempre, anche se
forse lui si ritiene tale. Non si sarà dimostrato molto simpatico, l'anno
scorso. Ma che diamine, è in testa alla classifica, ha vinto la metà delle gare
finora disputate, dalla seconda gara in poi è sempre stato in cima alla
classifica. Perché dovrebbe essere la seconda guida della McLaren così, a priori?
Non conta proprio a niente il numero 1 che ha portato con sé?
Non avrei mai immaginato di ritrovarmi in un mio commento
a difendere Button dalle critiche, ma lo sto facendo. Di lui si può dire di
tutto, ma non che non se lo meriti, quel primato in classifica. Nei giorni
scorsi l'ho sentito definire come "un altro Kovalainen". Molti tifosi
di Hamilton vorrebbero qualcun altro alla McLaren al posto di Button. E certo,
mi verrebbe da dire. Se mettono uno più scarso, è chiaro che è Hamilton ad avere
la meglio, tra i due. Invece con Button sembra che le cose abbiano preso
un'altra strada. Ai primi tempi mi rifiutavo di credere che Hamilton fosse così
brillante come lo descrivevano agli esordi. E non perché mi andava di andare
contro all'opinione generale. No, certo. E nemmeno perché poteva portare via il
titolo a qualche mio idolo. Nel 2007 il titolo l'ha vinto Raikkonen, e senza
dubbio Raikkonen non è mai stato un mio idolo. Hamilton mi piaceva molto come
pilota, questo è vero, il che non ha nulla a che vedere con la simpatia. Button
mi sta meno simpatico e lo ritengo un pilota inferiore a Hamilton e non mi
piace come pilota, ma non così tanto inferiore come lo descrivono. La simpatia
non c'entra niente, lo ripeto. Nelle interviste Rosberg mi sembra simpaticissimo,
ma comunque anche lui non mi piace come pilota e non cambio idea solo perché mi
sta simpatico. Questo però non c'entra. Tornando al discorso di prima so solo
che, dopo due o tre gare, ho capito che gli elogi a Hamilton, nel 2007, erano
esagerati. Quello che è successo a fine anno lo dimostra. Non è che prima era
un fenomeno e poi quando ha perso il titolo è diventato uno scarso. Che senso
ha fare tutti questi elogi, se poi alla fine si finisce per fare solo critiche?
Che senso ha criticare Button solo perché non è Hamilton ma ha vinto due gare?
Probabilmente molta gente mi riderebbe in faccia,
sentendo commenti tipo questo. Ma se è per questo la gente mi rideva in faccia
anche anni fa, quando dicevo con un anno d'anticipo che Alonso avrebbe vinto
almeno un titolo con la Renault. Gente che vedeva campione del mondo Raikkonen
con la McLaren, Button con la B.A.R., o forse Montoya. La stessa gente per cui
a fine anni '90 Schumacher era un pilota finito che non avrebbe mai più vinto
un titolo, e men che meno con la Ferrari, forse.
A questo punto si potrebbe obiettare che anch'io nei miei
commenti, come Studio Sport, critico chi ottiene risultati deludenti e spesso
ripeto critiche anche esagerate. Certo, lo ammetto io stessa. Ma io sto
scrivendo commenti ironici che vengono letti da una sola persona, non sto
parlando in diretta TV. Il sarcasmo è da sempre alla base dei miei commenti,
che sono fonte di divertimento e di risate, non fonte di informazione. Se
volessi essere seria, non scriverei questo genere di commenti.
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