domenica 14 agosto 2022

Leclerc e Sainz vestiti da modelli levatevi, lunga vita al naso di Prost!

La prima settimana di summer break è filata abbastanza liscia, mentre la seconda, in generale, sembra avere riservato qualche sorpresa in più, almeno a livello social. Non so perché, ma in bacheca su Twitter mi sono comparsi come post suggeriti dei post con polemiche tra i Dumbaby LH e i Dumbaby Orange a proposito dei loro Yd0lY, perché sono rimasti fermi ad Abu Dhabi e soprattutto non si sono ancora accorti che i loro Yd0lY non stanno lottando direttamente l'uno con l'altro in questa stagione. Per fortuna ci ha pensato una rivista di moda a offrire contenuti di qualità, parlando dei piloti Ferrari. Accanto ai loro photoshot, è stato scritto che Charles Leclerc è più bello di Carlos Sainz e che meglio di lui potrebbe interpretare la parte di un cantante di boyband. Una simile osservazione prettamente motoristica e con un così grande focus sulle loro caratteristiche come piloti, non poteva che essere ridicolizzat-... ah, no, è stata riconosciuta ufficialmente come la fonte universale del sapere motoristico, nonché fonte di saggezza che non deve assolutamente essere ignorata.

Ora, lasciando stare chi tra i Leclainz sia effettivamente più attraente dal punto di vista estetico (ho le mie opinioni in proposito, ma immagino siano molto influenzate dalla mia età, dato che uno dei due ha l'aria meno adulta dell'altro e questo va a suo sfavore), rimaniamo di fronte a una rivista di moda che esprime giudizi estetici a proposito di due piloti. Grandi quantitativi di persone che popolano i social si sono comportati come se stessero assistendo al trionfo della giustizia divina e qualcuno ha addirittura osservato che una rivista di moda ha spiegato alla Ferrari le ragioni per cui Sainz deve essere un secondo pilota e che ne capisce di più di motori rispetto alla Ferrari stessa. Non so, io sono abbastanza basita: c'è gente sui social che ha messo in un calderone cose completamente diverse e che sta affermando che i ruoli dei piloti Ferrari debbano essere definiti in base al loro aspetto fisico e alla percezione del loro aspetto fisico da parte del fanbase. Non so cosa ci possa salvare, forse l'esposizione a decine e decine di inquadrature di Alain Prost girato di profilo.

Tra parentesi, provate a immaginare cos'avrebbero potuto scrivere le riviste di moda oltre trent'anni fa, parlando dell'estetica dei piloti dell'epoca. Chissà se avrebbero parlato della sensualità del naso di Prost, oppure l'avrebbero messo da parte sostenendo che doveva essere una seconda guida perché non aveva due occhi azzurri come quelli di Jean Alesi che poteva far innamorare le ragazzine, oltre che le madri, le nonne e i fratelli delle ragazzine stesse e con un po' di fortuna anche i padri e gli zii. Avrei aggiunto anche che Alesi sarebbe stato più adatto di Prost a portare il numero 27 riservato ai very fighy, cosa poi divenuta in realtà quando Prost è stato licenziato per la faccenda della monoposto paragonata a un camion, ma lasciamo perdere l'estetica, i Leclainz, il confronto tra il naso di Prost e gli occhi azzurri di Alesi e concentriamoci solo su quello che conta: il setto nasale deviato di Prost, perché facendo ricerche su tutto ciò ho scoperto un retroscena piuttosto epico che in realtà non è strettamente incentrato sul naso di Prost, ma vi assicuro che è tutto moooolto pittoresco.

In primo luogo vi immagino mentre vi chiedete "ma la Milly sta bene, che si mette a fare ricerche sul naso di Prost?" Quindi vi rispondo che sì, la Milly sta bene, ma c'è stata una concatenazione di eventi che mi hanno portata a fare questo genere di ricerca. Da una parte c'è stata una conversazione privata con un amico del forum, in cui è saltato fuori l'argomento "naso di Prost". Poi ho letto un post di reddit al riguardo e infine è accaduto ciò che ha portato alla stesura di questo testo di sopraffina elevazione culturale. Alcuni anni fa, sulla versione belga di Rtl, è uscito un'intervista all'ex pilota di kart François Goldstein (l'articolo originale è in francese, ma l'intervista è stata tradotta in inglese sul sito Human Side of Racing), il quale sostiene che Prost l'abbia accusato di avergli rotto il naso durante una rissa scoppiata a seguito di un incidente avvenuto nell'evento finale di un campionato di kart negli anni '70, sostenendo che la rissa ci sia stata, ma di non avere rotto il naso a Prost, di avergli chiesto di ritrattare le sue dichiarazioni, ma di non essere stato accontentato.

In realtà non ho trovato alcuna fonte sulla quale Prost accusasse questo Goldstein di avergli fratturato il setto nasale, in compenso mi sono messa a fare ricerche su Goldstein scoprendo che negli anni '70 ha vinto diversi titoli come kartista, ma che diversamente da altri suoi colleghi dei tempi non è mai passato dai kart alle auto. Nel corso delle mie ricerche sono finita in una pagina facebook nella quale in realtà si parlava di Senna... che da buon attention seeker spunta sempre fuori nel momento meno opportuno - oppure più opportuno, perché obiettivamente ho letto un commento che, inserito nel suo contesto, rende tutto estremamente poetico. Un tizio che scriveva su quella pagina facebook, che mi pare di avere capito sia a sua volta un ex kartista, racconta di avere conosciuto Senna in gioventù e che Senna considerava Goldstein come un idolo. Non ci potrebbe essere niente di più poetico di una rissa scoppiata tra Prost e l'idolo di Senna, prima che la strada di Prost si incrociasse con quella di Senna, mi sono detta. Mi sbagliavo, mi sbagliavo di grosso, perché non sapremo mai se Goldstein fosse l'idolo di Senna, ma sappiamo altro.


Preparate i popcorn, perché adesso viene il momento poetic cinema. Apritevi una lattina di Coca Cola e sorseggiatela molto lentamente, perché ci sono dettagli scottanti sia sulla rissa sia sull'incidente! Si ringrazia Google Books, quindi, che facendo le opportune ricerche permette di leggere un paio di pagine di una biografia di Prost, opera dell'autore Maurice Hamilton (che stando a quanto si scopre digitandone il nome su Google, esiste in edizione italiana al "modico" prezzo di oltre 40 euro), in cui si parla proprio dell'episodio Prost vs Goldstein. Vengono quotate le parole di Prost, che confermava di avere assalito il malcapitato Goldstein dopo un incidente, ragione per la quale ha ricevuto una sospensione di sei mesi che non ha tuttavia intaccato molto la sua carriera, dato che i sei mesi in questione consistevano in gran parte della pausa invernale. Prost avrebbe anche affermato che, nonostante lui e Goldstein poi si siano chiariti molti anni dopo, se tornasse indietro si comporterebbe allo stesso modo, se si presentasse una situazione analoga. Quale situazione analoga? Ecco, adesso è il vero momento poetic cinema.

L'allora giovanissimo Prost si stava giocando il titolo con Goldstein, che era invece considerato un nome di alto livello, quando pare che Goldstein si sia aggiudicato il titolo, con l'aiuto del proprio compagno di squadra, grazie a un incidente innescato di proposito nei confronti di Prost. Esistono tante definizioni di poesia, ma Prost coinvolto in un incidente per l'assegnazione del titolo con un presunto idolo di Senna supera tutte le mie aspettative! Tra parentesi, piuttosto focosa la versione giovanile di Prost, doveva essersi palesemente dato una calmata nel corso degli anni che sono intercorsi tra i suoi trascorsi con Goldstein e quelli in cui il mondiale finiva immancabilmente con un incidente tra lui e Senna! E con questa considerazione credo di avervi raccontato tutto quello che avevo da raccontarvi. Mi sembra inutile mettermi a vaneggiare di quanto sia più interessante fare ricerche sui very nasy dei piloti vintage, piuttosto che guardare photoshot dei Leclainz vestiti da modelli (con tutto il rispetto per i Leclainz vestiti da modelli, che sono comunque una gran bella vista).

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Milly Sunshine