lunedì 15 agosto 2022

Ferragosto 1993 e dintorni: la tripletta di Damon Hill

Buon Ferragosto a tutti e, per questa occasione, ho deciso di raccontarvi di un gran premio che si svolse proprio il giorno di Ferragosto. Se non l'avessi ancora fatto, vi avrei narrato il duello tra Elio De Angelis e Keke Rosberg di cui ricorre il quarantesimo anniversario, ma avendolo già raccontato in passato ho scelto un altro evento disputato il 15 agosto, ovvero il GP d'Ungheria 1993, in cui come secondo gli standard del periodo partivano affiancate in prima fila le due Williams di Alain Prost e Damon Hill, anche se *partivano* è una parola grossa. Infatti al momento del giro di formazione Prost è rimasto fermo in griglia ed è stato spedito in fondo alla griglia, lasciando Hill leader incontrastato già al via di una gara di cui al momento non esistono su Youtube né versioni integrali né extended highlights. La vidi nel lontano 2012 per intero, maturando la convinzione che fosse una gara contenente un mio ricordo preciso d'infanzia, anche se non saprei dire con esattezza.

Il numero 0 nella primissima parte di gara è stato seguito a distanza ravvicinata dalla McLaren di Ayrton Senna, mentre un connazionale di quest'ultimo - Rubens Barrichello su Jordan - si ritirava invece per incidente, pare a seguito di un contatto con la Footwork di Aguri Suzuki. Ciò che dieci anni fa, vedendo questo gran premio, mi fece scattare il campanello del ricordo d'infanzia è che ricordavo una situazione in cui c'erano in trenino Ferrari/ Benetton/ McLaren e chiesi a mia madre, nel soggiorno di casa dei miei nonni, come mai inquadrassero sempre loro. Effettivamente in una primissima fase di gara, dal terzo posto al settimo, erano racchiuse le due Ferrari di Gerhard Berger e Jean Alesi con in mezzo a loro le Benetton di Riccardo Patrese e Michael Schumacher, seguiti da Michael Andretti. Poi, dopo un testacoda di Schumacher, ci siamo ritrovati con una Ferrari, una Benetton, una Ferrari e una McLaren, a cui si è messa in coda la seconda Benetton dopo che Schumacher ha rimontato.

Non saprei, mi piace pensare di avere identificato così una scena di gara vista nella mia infanzia, ma d'altronde credo di avere identificato - come vi avevo raccontato a suo tempo - il potenziale podio del GP di Spagna, quindi non ho più le idee molto precise di quale sia il mio primo effettivo ricordo motoristico attribuibile a una gara ben precisa. Sono abbastanza sicura, a proposito di ricordi, che invece Michael Andretti starebbe bene anche senza ricordarsi di questo gran premio, dato che è stato costretto al ritiro per un guasto, stessa sorte in realtà toccata anche a Senna. Le cose per il momento sembravano andare bene invece per Schumacher, che rimontava posizioni like a boss arrivando a occupare anche la seconda piazza. Poi, però, è stato costretto al ritiro. Idem Alesi, a causa di un incidente con Christian Fittipaldi. Ho trovato un brevissimo highlight della TV brasiliana in cui si vedevano anche i due che discutevano animatamente a proposito dell'incidente e gente nei commenti che raccontava che i due erano amici e si spostavano in aereo insieme sull'aereo di Alesi.

Mentre Prost procedeva attardato di diversi giri dopo avere avuto un problema durante la sosta che l'aveva costretto a rimanere fermo per parecchi minuti, Patrese si trovava stabilmente in seconda posizione, mentre Berger dopo la sosta ai box si è ritrovato a dovere rimontare alcune posizioni, chiudendo terzo davanti a Derek Warwick (Footwork), Martin Brundle (Ligier) e Karl Wendlinger (Sauber), mentre un incidente metteva fuori gioco Pierluigi Martini (Minardi) quando era in lotta per le posizioni più basse della zona punti. Frattanto non dobbiamo perdere di vista Hill, che andava a tagliare il traguardo da vincitore per la prima volta nella propria carriera e dopo varie occasioni andate in vacca in extremis nel corso delle gare precedenti. Doveva essere un grande sollievo per lui essere riuscito a vincere almeno una volta. Poi c'è riuscito una seconda. E anche una terza, tutte consecutivamente, nei due gran premi successivi, quello del Belgio (di cui non esiste ugualmente un highlight lungo) e quello d'Italia (di cui fortunatamente esistono maggiori tracce sullo Youtube del giorno d'oggi).

L'evento successivo è iniziato con un gran botto di Alessandro Zanardi sulla Lotus in qualifica, mentre quando è giunto il momento della gara Prost e Hill erano ancora una volta affiancati in prima fila. Senna ha tentato di infilarsi tra i due sopravanzando Hill nelle primissime fasi di gara, ma è stato costretto poi ad accodarsi alla Williams del numero 0. Nel frattempo Schumacher, partito male, stava rimontando like a boss, fino a portarsi negli scarichi di Senna. A quel punto è arrivato uno di quei momenti di sonno collettivo in cui tutti si sono addormentati in branco in modo da potere affermare che tra Senna e Schumacher non ci siano mai stati dei duelli. Il momento del sorpasso è avvenuto dopo il cambio gomme, che i due hanno effettuato nello stesso giro. Schumacher si è portato così al terzo posto, staccato da Hill a sua volta staccato da Prost. Ha poi iniziato a staccare Senna a propria volta, con il pilota della McLaren, con probabili problemi alla vettura, ben presto relegato a debita distanza. Davanti, nel frattempo, Prost sembrava andare like a boss, ma poi giunto il momento di fermarsi ai box c'è stato un problema.

Mentre qualcuno si chiedeva se Hill avrebbe atteso il compagno di squadra per cedergli la leadership perduta, Schumacher è intervenuto suo malgrado a favore del suo futuro avversario. Superando Prost si è frapposto, in seconda posizione, tra le due Williams. È anche andato ad avvicinarsi a Hill, ma la bandiera a scacchi ha sancito la vittoria del numero 0. Schumacher e Prost hanno chiuso il podio, Senna è giunto quarto, precedendo la Lotus di Johnny Herbert e la Benetton di Riccardo Patrese a completare la zona punti. Pessima gara per le due Ferrari: dopo pochi giri Alesi si è ritirato per un guasto, mentre Berger, lontano dalla zona punti, ha concluso anzitempo per un incidente con la Ligier di Mark Blundell. Almeno uno dei due era destinato a vedere una gioia decisamente maggiore a Monza, salendo sul podio in compagnia di Hill e di un outsider, ma credo sia meglio iniziare dall'inizio, ovvero da un pile-up: cinque ritirati in uno strike al via, la Sauber di J.J. Lehto, le Jordan di Rubens Barrichello e dello one-off Marco Apicella, nonché le Footwork di Derek Warwick e Aguri Suzuki.

Non c'è che dire, un buon inizio, due coppie di compagni di squadra finite di fatto gli uni contro gli altri già al via, figuriamoci con che numero acrobatico tra minardisti potrebbe terminare un simile gran premio. Invece di pensare a Fittipaldi che spicca il volo su Martini sulla linea del traguardo, con i due giunti comunque settimo e ottavo, credo però sia più opportuno parlare di quello che succedeva all'inizio della gara nella parte che contava della classifica. Prost, infatti, si è involato in prima posizione seguito da Hill, almeno finché non c'è stato un contatto tra questo e Senna. Il pilota della McLaren ha rischiato di spiccare il volo, iniziando una prestazione non all'altezza del suo nome, a cui è seguito un ritiro dopo pochi giri per un'uscita di pista. Nel frattempo Prost leaderava davanti a Schumcher, Hill e Alesi. A proposito di gioie, ho assicurato che almeno lui non avrebbe avuto iella in questo evento, ma devo rettificare, menzionando un curioso incidente che nelle qualifiche ha coinvolto le due Ferrari, tanto per non farsi mancare nulla.

Sembra che Berger non si fosse accorto che la sessione di qualifica era finita e fosse ancora nel pieno della velocità, quando i due piloti Ferrari si sono ritrovati nei pressi l'uno dell'altro e nel tentativo di non spalmarsi l'uno contro l'altro si sono spalmati, in particolare Berger, contro le barriere. Berger, comunque, la domenica se la doveva vedere con problemi tecnici vari che hanno fatto chiudere la sua gara anzitempo con un ritiro. Alesi nel frattempo proseguiva, risalendo in terza posizione quando Schumacher è stato costretto al ritiro per un guasto al motore e in un momento successivo addirittura secondo quando Prost è andato incontro alla stessa sorte mentre la gara si avvicinava ormai alla conclusione. Hill ne ha ereditato la prima posizione, vincendo per la terza volta consecutiva davanti ad Alesi e a nientemeno che Michael Andretti, all'unico podio della sua carriera proprio mentre era sul punto di essere invitato cordialmente a tornarsene in Indycar. A seguire sono arrivati a punti Wendlinger, Patrese, nonché in sesta posizione Erik Comas sulla Larrousse.

PS. Forse vi chiederete come sia finita la faccenda Fittipaldi vs Martini... e metaforicamente parlando direi che possiamo parlare di "lanci di piatti". I due sono stati intervistati da motorsport.com nel 2015 e hanno raccontato versioni dei fatti totalmente contrapposte: secondo Fittipaldi, Martini avrebbe innescato l'incidente di proposito frenandogli davanti, Martini invece ha riferito che la vettura abbia perso velocità a causa di un problema al cambio. Qualora siate fangirl degli anni '90 che pensano che Fittipaldi/ Martini siano una bellissima ship, purtroppo ho pessime notizie per voi, ovvero che i due non si sarebbero mai chiariti per l'incidente e che non si siano più parlati da allora.

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Milly Sunshine