martedì 23 agosto 2022

La storia della Ligier in Formula 1 dal 1976 al 1996, in ricordo del suo fondatore Guy Ligier (12.07.1930 - 23.08.2015)

Oggi è il 23/08/2022 e ricorre il settimo anniversario della morte di Guy Ligier, che ci ha lasciati nel 2015 all'età di ottantacinque anni, una ventina dei quali (dai mid-70s ai mid-90s) trascorsi come titolare di un pittoresco team dai colori tamarri.
Guy Ligier (il cui first name, che a volte sento pronunciare inglesizzato come "gai" o "goi", si pronuncia alla francese ovvero "ghì") sembra avere avuto una curiosa storia personale e un curriculum vitae molto interessante: è stato giocatore di rugby, macellaio, costruttore edile, pilota motociclistico e infine pilota automobilistico: ha anche disputato una dozzina di gran premi come pilota in Formula 1 nel 1966/67 prima per la Cooper o per la Brabham, conquistando un punto al GP di Germania 1967, classificandosi ottavo ma dietro a due vetture di Formula 2 e quindi ricevendo il punto del sesto classificato.
Un decennio più tardi ha rilevato la scuderia Matra e ha fondato la propria, la Ligier, celebre per i nomi delle monoposto che iniziavano con la sigla JS omaggio al defunto amico e collega Jo Schlesser, per il numero 26, per il colore turchese sgargiante, per lo sponsor Gitanes e per un tizio dai lunghi capelli biondi tale Jacques Laffite, che è stato suo pilota per sette stagioni dal 1976 al 1982 e poi per altre due nel 1984/85, assiciando in modo indelebile la propria carriera al team.
In questo post tenterò di narrarvi la storia della Ligier come team, anzi come équipe che suona meglio dato che di francesi, non come la raccontano gli esperti di tecnica e di motori, ma come la raccontano gli esperti di tamarraggine, di gare epiche, di piloti iconici di una certa età, di gran premi degli anni '70/80 e perché no, anche di gran premi del 1996 perché "that's Olivahhhh Penis"!

Partiamo da Jacques Laffite, trentadue anni al momento del passaggio in Ligier, appena divenuto campione di Formula 2 gareggiando in contemporanea in Formula 1, autore di un podio con la Williams nel 1975. Fin dal 1976, quando il team schierava una vettura sola, ha portato il numero 26. Due anni più tardi Ligier ha iniziato a schierare due monoposto, senza intaccare il ruolo di pilota iconico di Laffite, per due ragioni: 1) il team è stato nel corso degli anni molto Laffite-centrico, 2) Laffite è stato pressoché l'unico a gareggiare per la Ligier in modo continuativo, sulla vettura numero 25 si sono alternati numerosi piloti (una volta in un documentario sul team, Laffite diceva che Guy Ligier non era propriamente noto per mantenere buoni rapporti con i propri piloti, lasciando intendere di essere l'unico che lo sopportava mentre gli altri a un certo punto fuggivano a gambe levate).
Ad ogni modo, team molto patriottico (specie considerato che il sostegno del mondo politico e di sponsor francesi era un buon incentivo al patriottismo), ha presentato molte line-up interamente francesi, cosa che probabilmente ai tempi gli sarà valso il sostegno delle nonne delle attuali tumblrer secondo cui i francesi sono tutti dei gran fighi. Poi, siccome vi state sicuramente chiedendo di come siano andate le cose in pista, oserei dire bene: la prima stagione Laffite ha conquistato un secondo e due terzi posti e una pole position, proprio in concomitanza di uno dei terzi posti.
Mancava solo la prima vittoria, ormai, ma non c'è stato molto da aspettare: GP di Svezia 1977, gara vinta da pilota francese su monoposto francese con motore francese Matra (in anni successivi si sono visti altri motori, tra cui Cosworth, per poi tornare a Matra, passare a Renault, per poi variare più volte motore durante gli anni di declino).


Mi piacerebbe potervi narrare per filo e per segno il modo in cui Laffite si è avviato verso la vittoria sul suolo svedese, ma era il 1977 e la regia del gran premi era curata dal paese ospitante. Quindi se la Svezia decideva che non c'era bisogno di coprire l'intera gara, ecco che il suddetto gran premio non veniva trasmesso in TV, il che sembra essere quanto accaduto.
Nel corso della stagione, Laffite ha ottenuto anche un secondo posto in Olanda, mentre all'ultima gara della stagione per la prima volta è stata schierata una seconda vettura, guidata one-off da Jean-Pierre Jarier, destinato a tornare a farci visita nel corso della storia del team, venendo come al solito preso a calci dalla iella.
Quella del 1978 è stata una stagione senza vittorie, ma Laffite, di nuovo unico pilota del team, ha conquistato due terzi posti come migliori risultati, all'interno di un trend molto positivo. Tutto sembrava promettere bene e le aspettative non sono state deluse: il 1979 è stata una delle migliori stagioni della storia della Ligier e il mondiale è iniziato in grandissimo stile: Jacques Laffite ha conquistato la vittoria nei primi due eventi, Argentina e Brasile, partendo dalla pole positoion affiancato dal compagno di squadra Patrick Depailler.
In Argentina l'ex pilota della Tyrrell ha concluso al quarto posto dopo avere originariamente battagliato con Laffite per la vittoria, mentre in Brasile i due hanno fatto doppietta e Laffite ne ha approfittato per ottenere un grand chelem!

La Ligier a questo punto era in testa alla classifica piloti e costruttori, ma purtroppo la stagione, seppure di un certo livello, non è proseguita esattamente su quello standard, con un terzo posto finale in classifica costruttori, nonostante Laffite sia rimasto in lotta per il titolo fino a mondiale inoltrato.
Tornando indietro, al GP di Spagna, al termine di una gara a dire il vero noiosetta specie nella sua seconda parte, Patrick Depailler ha ottenuto la terza vittoria della stagione per il team, la sua unica con i colori della Ligier. Partito accanto al poleman Laffite, è stato in testa fin dal primo giro, mentre il compagno di squadra, inizialmente secondo, è stato messo fuori gioco da un guasto al motore.
Laffite ha in seguito conquistato un secondo posto e una serie di tre terzi posti consecutivi, mentre Depailler a metà stagione è rimasto gravemente infortunato in un incidente in deltaplano, venendo sostituito da Jacky Ickx (pare che tra i potenziali sostituti fosse stato preso in considerazione anche un certo giovane emergente tale Alain Prost, che avrebbe però debuttato in Formula 1 solo l'anno seguente in McLaren).
Il nuovo arrivo, pilota belga di madrelingua francese, ormai alla fine della propria carriera, non si è propriamente distinto per performance di alto livello, in più ha avuto spesso guasti vari che l'hanno costretto al ritiro, riuscendo a segnare solo tre punti, il che ha almeno in parte frenato le ambizioni della scuderia francese. Laffite ha chiuso la stagione quarto in classifica piloti, dietro a Jody Scheckter, Gilles Villeneuve e Alan Jones, con la Ligier terza nel mondiale costruttori dietro a Ferrari e Williams.
Per quanto il 1979 sia stata la prima e ultima volta in cui il titolo mondiale era una possibilità concreta (Laffite è giunto quarto in classifica piloti anche nelle due stagioni a venire, ma senza particolari illusioni), il risultato finale del mondiale costruttori del 1980 è stato ancora migliore, addirittura secondo posto in classifica finale dietro alla sola Williams, si può dire che la decisione della Brabham di affiancare a Nelson Piquet piloti tipo Ricardo Zunino e Hector Rebaque abbia contribuito alla causa della Ligier.


Come già specificato, nel 1980 la Ligier non ha ripetuto l'exploit del 1979, ma ha difeso piuttosto bene i propri colori, con due vittorie stagionali: la prima, al culmine di una gara noiosa tanto quanto quella spagnola dell'anno precedente, ottenuta in Belgio da Didier Pironi (che condivide con Guy Ligier l'anniversario di morte, essendo ugualmente deceduto il 23 agosto, ma di trentacinque anni fa), la seconda in Germania, dopo una gara decisamente più avvincente, ottenuta da Jacques Laffite.
Quella di Hockenheim è stata comunque una vittoria piuttosto sobria per la squadra, in quanto avvenuta soltanto una settimana dopo la morte di Patrick Depailler in una sessione di test che, rientrato in Formula 1 dopo l'infortunio in deltaplano, chiusala parentesi in Ligier gareggiava nel 1980 per l'Alfa Romeo.
Pur senza dei grandissini exploit al livello dell'anno precedente, è stata una stagione piuttosto positiva, con vari piazzamenti a podio, un paio di gare con entrambe le vetture a podio e soprattutto almeno una vettura a punti in tutte le gare eccetto le due concluse con doppio ritiro: una di queste è stata il GP di Gran Bretagna avvenuto proprio nel weekend del cinquantesimo compleanno di Guy Ligier e non festeggiato propriamente in bellezza, dato che Pironi e Laffite partivano affiancati in prima fila e si sono ritirati uno dopo l'altro entrambi forando, ciascuno dei due mentre si trovava in testa alla gara.
Veniamo adesso al 1981, con quarto posto di Laffite in classifica piloti, ma stagione quantomeno un po' traumatica, perché è stato l'unico pilota del team a conquistare punti. A fare coppia con il numero 26 avrebbe dovuto essere un pilota che con la iella aveva un rapporto molto affiatato: Jean-Pierre Jabouille, il migliore amico di Laffite fin da quando si erano conosciuti da ragazzini in una pista di pattinaggio frequentata da entrambi, che l'aveva fatto interessare al motorsport, divenuto suo cognato quando i due di erano messi insieme a due sorelle (di cui la signora Laffite dopo essersi separata dal marito negli anni '90, ha avuto una relazione e una figlia con Prost).
Purtroppo Jabouille, pesantemente infortunato alle gambe in Canada nel 1981, ha prima dovuto saltare le prime gare della stagione, sostituito da Jarier, poi dopo varie performance deludenti a causa dei suoi problemi fisici, ha appeso il casco al chiodo, rimanendo comunque nel team in un altro ruolo, visto che aveva competenze ingegneristiche. Al suo posto come pilota, Patrick Tambay, purtroppo ritirato in ogni gara a cui ha preso parte.
Dopo cinque podi (due secondi e tre terzi posti), Laffite ha vinto il GP d'Austria approfittando del ritiro delle Renault inizialmente nelle prime due posizioni e poi quello bagnato e caotico del Canada, che si sarebbe rivelata la sua ultima vittoria in Formula 1 e l'ultima della Ligier per ben quindici anni.

Nel 1982, nonostante il grande numero di vincitori, il team francese non ha fatto parte di questa ampia cerchia e ha dovuto accontentarsi di tre terzi posti e un secondo, di cui solo un terzo posto ottenuto da Laffite. Gli altri risultati citati sono stati ottenuti da Eddie Cheever: l'americano di Roma è stato il primo pilota non di madrelingua francese a gareggiare per la Ligier (il fatto che comunque parlasse francese pare essere stato fondamentale per ottenere quel volante).
Nelle due stagioni senza Laffite, passato in Williams, i piloti sono stati Jean-Pierre Jarier e il brasiliamo Raoul Boesel nel 1983 e François Hesnault affiancato da Andrea De Cesaris nel 1984, due stagioni di difficoltà, di nuovo nessun punto per il povero Jarier e tre punti in totale ottenuti da De Cesaris che nel 1985 ha fatto coppia con il rientrante Laffite.
L'italiano ha ottenuto un quarto posto come miglior risultato, sostituito poi da Philippe Streiff dopo il licenziamento a seguito di un ennesimo incidente piuttosto altisonante in Austria, con un cappottamento micidiale. Laffite aveva frattanto ottenuto due terzi posti e in Australia la stagione è finita con un doppio podio, Laffite secondo e Streiff terzo, nonostante un incidente tra loro all'ultimo giro e Streiff arrivato al traguardo su tre ruote.
Nel 1986 è arrivato René Arnoux, rimasto nel team per quattro stagioni a viverne il lento declino e venendo oggi spesso criticato come se la mancanza di risultati fosse solo colpa sua. L'ex ferrarista ha lottato per il podio alla prima gara in Brasile proprio con Laffite, ma perdendo il confronto e giungendo quarto. Dopo il terzo posto, Jacques è arrivato secondo nella gara di Detroit, a quarantadue anni suonati e ormai vicino a diventare il pilota con il maggior numero di gare disputate, record da battere le 175 partenze di Graham Hill.
Ironia della sorte, proprio il giorno in cui ha battuto il record, con la 176^ presenza in griglia, in Gran Bretagna, la carriera in Formula 1 di Laffite è terminata con un tremendo incidente e la frattura di entrambe le gambe. A finire la stagione Philippe Alliot, mentre nelle stagioni successive a fare coppia con Arnoux sono stati rispettivamente l'italiano Piercarlo Ghinzani, lo svedese Stefan Johansson e poi Olivier Grouillard. Nel 1990, è tornato Alliot, al fianco dell'italiano Nicola Larini: si apriva una nuova decade, che avrebbe portato il team a uscire di scena, non prima dell'ultimo canto del cigno alcuni anni dopo nel Principato di Monaco.


La fine degli anni '80 e i primi anni '90 sono stati tutto un alternarsi di stagioni con una manciata di punti all'attivo e stagioni in cui, ben lontano dai fasti del passato, il team rimaneva a secco. Nel 1991/92 hanno fatto coppia Erik Comas e il belga Thierry Boutsen (autori anche di un incidente tra di loro in Ungheria 1992), per poi arrivare nel 1993 alla prima coppia di piloti interamente non francese: i britannici Martin Brundle e Mark Blundell, niente male comunque, un terzo posto il primo e due terzi posti il secondo.
Era un ritorno al successo? Forse no, ma stava per arrivare una svolta: nel 1994 è giunto l'altro pilota iconico della Ligier, il debuttante Olivier Panis, che ne avrebbe vestito i colori per il resto della sua storia, e che con il compagno di squadra Eric Bernard al GP di Germania ha portato a casa un doppio podio, per la prima volta dal 1985! Una gara piuttosto caotica, certo con tanti ritiri, incidenti e defezioni illustri, ma è proprio in questi momenti che bisogna essere pronti a cogliere l'opportunità e in questo caso l'opportunità è stata colta.
Era un periodo complicato per la squadra, dal punto di vista burocratico, con Guy Ligier che, pur conservando un ruolo manageriale, ha venduto il team a Flavio Briatore. Verso fine stagione, Bernard ha lasciato il team anzitempo, con uno one-off di Johnny Herbert che si apprestava a passare alla Benetton sempre di Briatore, poi un abbastanza anonimo Franck Lagorce.
Nel 1995 al fianco di Panis, che ha chiuso la stagione con un podio in seconda posizione, si sono alternati Aguri Suzuki (il primo e unico giapponese e asiatico in generale a gareggiare per il team francese) e Martin Brundle, il britannico autore di un terzo posto. Al posto dei due nel 1996 è arrivato il brasiliano Pedro Diniz. Il 1996 tuttavia è ricordato non per i risultati di Diniz, ma il ritorno alla vittoria, per opera di Panis, a Montecarlo.

Il glorioso evento è avvenuto al culmine di uno dei gran premi più caotici che la pista del Principato ricordi, in cui essenzialmente sono arrivati al traguardo solo quattro piloti. Panis, che si aggirava nelle zone bollenti della classifica, ne ha approfittato per prendere la testa della gara quando nomi più blasonati davano forfait, conducendola fino alla bandiera a scacchi.
La storia della Ligier come team è finita con un lieto evento, dato che proprio alla fine del 1996 è terminata anche la sua storia con quel nome. Terminato il nome, è comunque rimasto il team, con simile livrea (in questo periodo blu, con Gauloises come main sponsor) ma una nuova denominazione e un nuovo proprietario, Alain Prost, che curiosamente aveva testato per la Ligier in vista del mondiale 1992 dopo che gli era stato offerto un volante, per poi rifiutare un posto come titolare per la poca competitività della vettura, un test segreto fatto in incognito indossando un casco di proprietà di Comas, ma comunque riconoscibile dato che si intravedeva la forma del suo naso!
Panis è rimasto nel team anche con la nuova denominazione, raccogliendo quello che poteva con un mezzo non troppo competitivo, ma comunque con qualche sprazzo di buone performance. Simile sorte, da questo punto di vista, è toccata anche a Jarno Trulli, altro pilota di spessore della Prost GP, team che ha chiuso i battenti definitivamente nel 2001. La storia di per sé già chiusa della Ligier ha quindi visto una sua fine ancora più effettiva, ma rimarrà sempre nel cuore di noi appassionati di vintage e di scuderie tamarre!

Ringraziamenti: statsf1.com che consulto spesso per informazioni sulla Formula 1 vintage, i canali Youtube che postano gare vintage e/o highlight di gare vintage e il fatto di avere avuto una settimana di ferie a Ferragosto quindi ho avuto il tempo di scrivere questo articolo. E Laffite e Panis, che illuminano i nostri pensieri con la loro aura indelebile.


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Milly Sunshine