sabato 16 luglio 2022

Senna vs Schumacher, lo scontro continua // GP Germania 1992

Corre l'anno 1992 e Nigel Mansell è sempre più vicino al titolo mondiale, ormai di fatto solo una formalità, visto il gap che ha nei confronti del compagno di squadra alla Williams Riccardo Patrese, che comunque non costituisce vera concorrenza. Il baffuto pilota britannico è anche recentemente uscito vincente al suo gran premio di casa a Silverstone e l'attenzione dovrebbe essere totalmente focalizzata su di lui. Certo, è quello che accadrebbe se in Formula 1 non ci fossero degli attention seeker e guess what? ne abbiamo addirittura due, che in una sessione di test a Hockenheim la settimana che precede il GP di Germania, decidono (pare proprio il 16 luglio, oggi sarebbero trent'anni) che è giunto il momento di dare il meglio di sé per stare al centro dell'attenzione. Immagino abbiate una vaga idea di chi siano questi due illustri attention seeker, indizio: uno corre per la McLaren, l'altro per la Benetton.

Sembra che tutto inizi con una faccenda di routine. Il giovane e arrembante pilota in giallo-verde Michael Schumacher rallenta una vettura che sta facendo il proprio tempo. Quella vettura è la McLaren di Ayrton Senna, che una volta sceso dalla vettura si dirige dal giovane collega per chiedergli spiegazioni sul fattaccio. Purtroppo ci va direttamente in tuta invece di andare prima a cambiarsi e indossare un maglioncino color salmone di buon auspicio per le situazioni polemiche, ma non si può avere tutto dalla vita. Secondo quanto raccontato dalle cronache dei tempi sembra che le cose vadano così: Senna si lamenta con Schumacher per la sua condotta, venendo sbeffeggiato da quest'ultimo. A quel punto inizierebbero a volare spintoni e secondo quanto riferito da certe fonti, Schumacher si beccherebbe anche una sberla, prima dell'intervento dei meccanici.

Sembra comunque che questa polemica sia chiusa quando scatta la gara e Patrese tenta di strappare la leadership a Mansell. Mansell, però, gli ricorda che dovrebbe come minimo farsi spuntare i baffi prima di puntare alla vittoria, così si porta in testa lui stesso davanti al compagno di squadra. Ci sono in fila le due Williams, le due McLaren (Senna/ Berger), le due Benetton (Schumacher/ Brundle), le due Ferrari (Alesi/ Capelli), le due Ligier (Comas/ Boutsen) e le due Lotus (Hakkinen/ Herbert), una top-12 che rimane tale per alcuni giri così, a coppie, coppie che iniziano a scoppiare con qualche ritiro per problemi di affidabilità, si inizia da Gerhard Berger, poi le due Lotus passando per la Ferrari del nostro Ivan Capelli. Se siete ferraristi delusi, tuttavia, non temete, perché c'è una notizia positiva per voi: almeno la Rossa di Jean Alesi riuscirà ad arrivare al traguardo e a punti!

La situazione vede le due Williams svettare su tutto e su tutti, ma hanno una strategia diversa, che consiste nel fermarsi ai box a cambiare gomme, il che comporta di dovere perdere qualche posizione per doverla guadagnare in pista: gli altri team, infatti, intendono andare dall'inizio alla fine senza fermarsi. Mansell è il primo a rientrare e lascia la leadership, sul momento, a Patrese. Torna in pista alle spalle di Senna, mentre Patrese, dopo la sua sosta, tornerà in pista quarto alle spalle di Schumacher. Mansell nel frattempo si mette a caccia della prima posizione, al momento occupata da Senna, che non ha la benché minima intenzione di facilitargli le cose. Mansell mette anche le ruote sull'erba, a un certo punto, nel tentativo di stargli dietro, ma poi riuscirà a superarlo brillantemente. Nonostante il duello acceso, tra i Sensell non ci saranno polemiche, per una volta: character development di alto livello, non mi aspettavo tutto ciò.

Patrese nel frattempo è alle prese con Schumacher, che tenta di tenersi stretta la terza posizione dimostrando di non avere nessun timore nei confronti dei veterani della Formula 1. Dopo un duello piuttosto acceso è il veterano in questione a spuntarla e si lancia all'inseguimento di Senna, nel tentativo di portarsi a casa la seconda posizione. Gli è ancora negli scarichi al penultimo giro, ma la gara di Patrese è destinata a una triste fine: termina con una sbinnata proprio mentre era all'inseguimento di Senna. Il podio è quindi Mansell/ Senna/ Schumacher, ma non si segnalano risse sul podio stesso. Martin Brundle, Jean Alesi ed Erik Comas completano la zona punti, quest'ultimo ancora seguito dal compagno di squadra Thierry Boutsen. A questo punto della stagione Mansell non è ancora ufficialmente campione del mondo, ma continua ad allungare in classifica: adesso ha più del doppio dei punti di Patrese. Seguono Schumacher e Senna terzo e quarto in classifica.


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