martedì 12 luglio 2022

Mansell for President // GP Gran Bretagna 1992

Oggi è il 12 luglio 2022, pertanto ricorre il trentesimo anniversario di un gran premio storico di cui si è parlato abbastanza una decina di giorni fa, quando il mondiale è passato per Silverstone e Sebastian Vettel ha fatto una demo al volante della monoposto di Nigel Mansell del 1992. Era appunto il 12 luglio 1992 quando si è svolto il GP di Gran Bretagna nel quale alla giovanissima età di quasi trentanove anni il nostro paio di baffi preferito ha conquistato la vittoria nel gran premio di casa. Il suddetto gran premio di casa è stato preceduto, nei giorni di prequalifiche e qualifiche, anche da eventi di un certo livello. In primo luogo l'Andrea Moda è riuscita a mandare in pista perfino la vettura di Perry McCarthy, ma con gomme da bagnato estremo sotto il sole. In secondo luogo, invece, una Brabham rosa è riuscita a procacciarsi la qualificazione e a guidarla era Damon Hill che ha quindi visto per la prima volta la gloria della griglia di partenza, seppure ultimo.

In prima fila c'erano entrambe le Williams, con Riccardo Patrese staccato di quasi due secondi dal compagno di squadra. Cosa dire, la gara non era ancora partita e Mansell aveva già dimostrato di averlo enormehhhh. Nelle due file successive c'erano le McLaren e le Benetton in ordine sparso, con Ayrton Senna e Michael Schumacher a fare coppia in seconda fila, seguiti dai compagni di squadra Gerhard Berger e Martin Brundle. Si trattava di una giornata di sonno collettivo, chiaramente, visto che nella prima fase di gara c'è stato un duello tra Senna e Schumacher che è andato disperso da qualche parte ed eliminato come sempre dalla memoria collettiva. L'ha spuntata Brundle che si è portato in terza posizione, dove era destinato a rimanere per tutta la durata della gara - di per sé non delle più movimentate - andando a podio insieme a Mansell e a Patrese. Senna e Schumacher sono stati lungamente in quarta e quinta posizione, con le Lotus che si sono succedute al sesto posto, prima Johnny Herbert, poi Mika Hakkinen dopo il ritiro del britannico.

I cambi gomme effettuati non hanno cambiato particolarmente le posizioni, ma Schumacher si è ritrovato alle spalle di Berger dopo un testacoda a seguito del contatto con la Jordan di Stefano Modena - giusto per non farsi mancare niente, si tratta del pilota con cui aveva avuto un incidente alla ripartenza del GP di Francia antecedente, dopo essersi sorbito la predica di Senna a causa di un incidente analogo provocato alla prima partenza che aveva costato il ritiro al pilota della McLaren. Stavolta comunque per i piloti McLaren era tutto sotto controllo, con Senna stabilmente quarto e Berger stabilmente quinto... almeno fino al momento in cui tutto ha smesso di essere sotto controllo: Senna infatti si è ritirato a pochi giri dalla fine per un problema al cambio, lasciando la quarta posizione al compagno di squadra, che l'ha conservata fino alla fine. O per meglio dire, che l'ha conservata fino quasi alla fine: ha rotto il motore infatti proprio nel corso dell'ultimo giro, venendo costretto a rallentare in una nuvola di fumo.

In extremis, Schumacher si è così procacciato la quarta piazza, mentre Berger è stato classificato in quinta posizione, quindi tutto sommato non gli è andata neanche malissimo. Sesto c'era ancora Hakkinen e ha portato a casa l'ultimo punto disponibile, mentre il pubblico si riversava in pista. Erano tutti a dir poco scalmanati e del resto come dare loro torto - eccetto il fatto che riversarsi in pista mentre le vetture sono impegnate nel giro d'onore non è esattamente un comportamento saggio - vista la vittoria del loro idolo, vista la quantità di vittorie che già aveva ottenuto fino a quel momento e la concreta possibilità di vederlo conquistare il titolo mondiale già nel corso dell'estate. A questo punto infatti il pilota della Williams aveva quasi il doppio dei punti del compagno di squadra, secondo in classifica costruttori, mentre seguivano piuttosto distanti i piloti di Benetton e McLaren in ordine sparso, senza concrete possibilità di avvicinamento.

PS. Qualcuno si potrebbe chiedere se ci fossero delle Ferrari presenti, al via di questo gran premio, e la risposta è tristemente sì. Ivan Capelli si è classificato in nona posizione, mentre Jean Alesi è stato costretto al ritiro quando sulla sua vettura si è rotto l'estintore (cose del genere sono accadute sia a Pierre Gasly sia a Mick Schumacher in epoca recente, quando correvano in GP2).



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Milly Sunshine